mercoledì 27 dicembre 2017

UNO STRANO PRESEPIO





UNO STRANO PRESEPIO

Alla vigilia di Natale su di una aiuola erbosa di Viale Trieste, all'altezza di Viale Marconi, è comparso un Presepe: un San Giuseppe grande come un uomo, avvolto in una tonaca marrone, con con un cappuccio che gli copre in parte il volto, una Madonna inginocchiata ed in mezzo un bambino Gesù. Date le dimensioni pareva essere, San Giuseppe, una persona vera, una di quei mimi che nelle strade fanno le statue, ma, avvicinandosi e osservando bene appariva essere un manichino, ma la cosa che è apparsa più strana ed inaspettata è stata quella di vedere che il San Giuseppe, invece di tenere in mano il classico bastone ricurvo, aveva uno smartphone. Ma quello che faceva rimanere ancor più interdetti era che anche la Madonna e Gesù Bambino avevano in mano un analogo telefonino.
Cosa aveva ed ha voluto esprimere l'ignoto autore? Mi sono domandato e mi domando ancora. Il giorno dopo, il solito vandalo aveva trascinato via il San Giuseppe gettandolo lì vicino tanto che mi ripromettevo di rimetterlo a posto con l'aiuto di un mio amico, ma quando siamo tornati l'ignoto artista aveva già rimediato, per fortuna. Ed il Presepio è ancora lì e ed ancora rimane questa strana provocazione che fa pensare. Cosa ha voluto dire l'artista e cosa fa pensare a noi tutti?

Pesaro li 27 dicembre 2017.


P.E.Comandini

domenica 24 dicembre 2017

COSA CENTRANO QUEGLI ARCHI DI FERRO?

COSA C'ENTRANO QUEGLI ARCHI DI FERRO?

Molti si sarannno domandati che cosa c'entrano quegli archi di ferro (che non si sa come chiamarli dato che non somo arquati) che sono stati messi in prosecuzione degli ultimi archi dei portici in Corso 11 settembre. Cosa abbiano pensato gli architetti nel progettarli non sappiamo però una ragione pratica è evidente ed è quella di collegare gradualmente il flusso dei pedoni che passano da percorso protetto del loggiato alla via carrabile anyistante il grande Palazzo Dolci.
Esaminando la Carta topografica fatta redarre da Mons. Gasparo Gramellini nel 1844 inale....nel si si trova che i portici o loggiati proseguivano oltre. Quando dopo il passaggio del fronte il palazzo Dolci distrutto dalle mine tedesche fu ricostruito parte del loggiato, se non vado errato, venne sacrificato. ed il colonnato che delimitava il cortile interno venne riportato al piano superiore probabilmente per fare spazio al grande negozio di ferramente dei proprietari. Quindi le strutture in ferro riporterebbero in un certo senso idealmente l'andamento del porticato.
evitando una brusca frattura che si era creata. Una struttura che sembra ora non c'entri nulla con l'ambiente attuale, ma ha una storica continuità.
Ma perchè non approfittare per munire di una leggera copertura di plexiglas trasparente che continui la funzione di riparo dalla pioggia?

Pesaro li 22 dicembre 2017.


Pecos Bill

venerdì 22 dicembre 2017

AUGURI DI BUON NATALE



Alla fine di questo anno 2017 in cui tanti valori e d ideali sembrano essere stati dimenticati e crollati e non solo per i terremoti che ci hanno colpito, vi auguro un sereno e felice Natale rischiarato dalla luce della Stella Cometa  che ci indica sempre la direzione del nostro cammino.

Emilio e
Pecos Bill

martedì 5 dicembre 2017

PUMS Piano Urbano Mobilità Sostenibile

In vista della elaborazione di un nuovo Piano Urbano di Mobilità si legge (Carlino 5.12.) che sono stati intervistati 148 pedomi e che  tutti erano d'accordo di avere la pavimentazione del Centro senza buche ed altre insidie, il 44% erano favorevoli alla estensione della ZTL, il 19% erano contrari e  il 36 % ritenevano  l'ampliamento ininfluente. A questo proposito
   si pone una questione non irrilevante che è quella di sapere chi è il pedone. Sicuramente avranno intervistato persone che percorrevano la strada a piedi, ma chi è "il pedone" ? Il pedone professionale in realtà non esiste perchè esistono solo persone che ora vanno a piedi, in un momenti successivi vanno in bici, in altre circostanze vanno e guidano auto o vanno in autobus. Il pedone come soggetto umano assume diversi atteggiamenti a seconda delle circostanze come ironicamente  risulta nella poesia in dialetto cesenate del 1931  "L'AUTOMOBIL" che si riporta con traduzione in italiano:
L’automobil”

Posta ch’uj vegna un pizighin a umbrela:
mo guêrda sti vigliacch com’i m’ha ardot:
un vstì nov, mes l’et de’,..arviné’ tot!...
I n’ha un riguérd a e’ mond, porca mastela!

Se fa do gozli e un poch ad paciarëla
ch’ i t’ spless sota a la mêlta; e se va sot,
tra la porbia e tra e’ fom it fa un parsot
quand’ int’ ardus come una murtadela!

Mo intent ecco clu ad Rico,...e ch s’a vut dì,
monta so,..monta so...a so munté
e via come e’ vent: mo a meza streda

un caratèr, burdell, un s’vlea scansé
e sona pu,..mo ché: e me a rugì
e dai a che vigliach una rudeda!!
Dr. Pietro Comandini

L’AUTOMOBILE.- Che pigliasse loro un accidente a ombrello (secco)!.../ ma guarda questi vigliacchi come mi hanno ridotto!.../un vestito nuovo, messo l’altro giorno, rovinato tutto!.../non hanno un riguardo al mondo, porca mastella.// Bastano due gocce (di pioggia) e un poco di fanghiglia / che ti seppelliscono sotto il fango; e se va (il tempo) asciutto / fra la polvere ed il fumo ti riducono come un prosciutto (che si mette al camino per affumicarlo) / quando non ti riducono come una mortadella! // Ma ecco che passa colui di Rico: e cosa vuoi dire, / “monta su, monta su...” sono montato: / e via come il vento. Ma a mezza strada / un carrettiere, ragazzi, non voleva spostarsi; e sona pure: macchè: ed io ad urlare:/ “e dà a quel vigliacco una rotata!”..”
La Piè” 9 ott.1928.



lunedì 27 novembre 2017

CON I TRENINI NON GIOCHIAMO



CON I TRENINI NON GIOCHIAMO

Credo che gli abitanti di Villa Fastigi si siano molto allarmati per l'annunci0 del Sindaco Ricci che auspicava o preannunciava il progetto per la costruzione di una ferrovia ed una stazione nel loro quartiere che già si era opposto anche alla costruzione del nuovo casello della autostrada che avrebbe turbato il quieto vivere del quartiere roccaforte della Sinistra cittadina. Solo la notizia della ipotesi di un tale progetto per la nostra città faceva accapponare la pelle e messo in agitazione, come ho letto sul Carlino, le puntuali obiezioni dei consiglieri di opposizioDne Dall'Asta e Crescentini. Nell'ambito delle proposte fatte dal Sindaco relativamente alla valorizzazione e recupero del patrimonio immobiliare esistente con risparmio del territorio e delle prospettive di sviluppo del turismo che sono da apprezzare positivamente, in questa che i tedeschi chiamano Weltanscauung (visione del mondo, della vita e della posizione in essa occupata) la Ferrovia che trova un luogo importante per il territorio pesarese è quello della ferrovia Pesaro-Fano- Urbino con la possibile destinazione turistica, ma è altresì da mettere in gioco la linea ferroviaria – Pesaro -Falconara-Ancona che è rimasta ad un solo binario dai tempi di Pio Nono. Di questa linea ferroviaria, del collegamento di Pesaro e costa adriatica con Roma nessuno parla e così la distanza di Pesaro con la capitale e con la costa Tirrenica si allunga sempre di più compreso l'isolamento di Pesaro con il suo entroterra. I vari partiti ne parlino almeno nei loro programmi elettorali.



giovedì 2 novembre 2017

AUTO ELETTRICHE



LE AUTO ELETTRICHE
(Ridendo e scherzando)
Vi è mai capitato di avere a che fare con una auto elettrica? A me si, alcune volte. e tutte le volte mi sono spaventato non poco. Sono silenziosissime. Ti raggiungono a destra, di dietro, a sinistra che non ti accorgi della loro presenza se non quando ti sono vicinissime. Si appressano come fantasmi e sono belle e grosse come le altre macchine che fanno rumore con i loro motori a scoppio; queste le senti, capisci subito se stanno arrivando, se si stanno avvicinando o si stanno allontanando a causa del effetto “doppler” che si impara nei libri di fisica di scuola media. Le silenziosissime auto elettriche sono pericolosissime, non ti accorgi della loro presenza se non all'improvviso ed all'ultimo momento. Cosa succederà quando la maggioranza od una grossa percentuale di auto saranno elettriche? Gli esperti e responsabili dovranno provvedere, ma come? Dovranno inventare un emittente di un rumore adatto. Dovranno concordarlo a livello nazionale e reso obbligatorio a livelllo internazionale. Ci dovranno essere dei convegni dove i singoli paesi si dovranno mettere d'accordo. Ci si dovrà inventare un rumore speciale e magari trovare una musica. Ci si dovrà metttere d'accordo per una velocità elevata di utilizzare la “cavalalcata delle Walchirie” di Wagner o l'Overture del Guglielmo Tell di Rossini. Per velocità più moderate musiche di Chopin e per le più lente una marcia funebre. Se si seguirà questa linea penso che un accordo internazionale sarà molto difficile da raggiungere; ogni paese vorrà imporre la sua musica nazionale.

Pesaro li 31 ottobre 2017.

Pecos Bill


lunedì 23 ottobre 2017

E' SOR EUGENI



 E' sor Eugeni

A l'avdeva spuntê da la cuntrêda
tott al mateni, ad t'clora da la cisa;
pass da suldê, sfilè coma una spêda
int' j occ di spraj, di lemp all'impruvisa.

E a m' l'arcörd una sera in mangh d'camisa
ad cursa, vëcc cum l'era par la strêda;
e cuveva de' fug sotta la snisa
e in piazza u s'nera andê qualca s-ciupteda.

Batzê enca lò da l'acqua dla galera,
la vita sua totta una campagna,
l'era cnunsù da nun par Quel d'Mentena.

Om tott d'un pezz da l'Alba infina a sera,
int'e' pëtt e' gran cör dla su Cesena,
int'e' cör l'anma nostra dla Rumagna.

Pietro Comandini

IL SIG EUGENIO (Valzania) – lo vedevo spuntare dalla contrada – tutte le mattine, al di sopra della chiesa; - passo da soldato, (dritto) sfilato come una spada – negli occhi delle scintille, dei lampi all'improvviso. - e me lo ricordo una sera in maniche di camicia – di corsa, vecchio com'era, per la strada; - covava del fuoco sotto la cenere – e in piazza era stata sparata qualche fucilata (ricordo personale al tempo delle lotte fra repubblicani e socialisti). - Battezzato anche lui dall'acqua della galera, (carcere) – la vita sua tutta una campagna, - era conosciuto da noi per Quello di Mentana (episodio eroico della campagna a cui prese parte principale). - Uomo tutto d'un pezzo dall'alba fino a sera, - (aveva) nel petto il gran cuore della sua Cesena – nel cuore l'anima nostra della Romagna.

MA CHI ERA E' SOR EUGENI?

Romagnolo dal temperamento assai sanguigno tale da far ricordare il capitolo “Sangue Romagnolo” scritto nel Libro Cuore da Edmondo De Amicis quindici anni dopo l’annessione di Roma al Regno unito (1871), dove sbucciare una mela con l’uso del coltello era forse la cosa più rara dell’epoca: serviva molto di più per scopi politici!
Valzania non si trasse mai indietro quando c’era da combattere: si distinse nella spedizione di Sapri al seguito di Carlo Pisacane; in seguito entrò nei garibaldini ottenendo il grado di Colonnello. A Cesena era conosciuto come “Palanchino”, perché amava indossare frequentemente una camicia con foggia polacca, ma per la sua abilità a sfuggire alle retate della polizia austriaca e papalina, si guadagnò il soprannome di “Primula rossa”; San Marino e il Ganducato di Toscana divennero i luoghi più sicuri per rifugiarsi. Con la fine del Governo Pontificio nelle Romagne, 1860, il Valzania uscì allo scoperto per dedicarsi attivamente alla politica, aderendo a quei movimenti politici chiamati Movimenti di Mutuo Soccorso, che ben presto si trasformarono in partito Anarchico, o Repubblicano o Socialista, entrando in collisione con altri esponenti locali come Federico Comandini, animò la piazza cesenate. Era il periodo in cui la lama del coltello brillava di notte lasciando a terra i cadaveri di chi non la pensava conformemente o con quello o con quell’altro principio politico. Coerente con i principi repubblicani mazziniani che prevedevano la nascita di una Repubblica Costituzionale lontano da corone e sangue blu, Valzania rifiutò la carica da Senatore nel neonato Parlamento del Regno d’Italia. Ma rimase il rispettabile capo del Quartiere esterno di Porta Romana, ora porta Santi, ma anche Porta Valzania.



giovedì 19 ottobre 2017

VIALE DANTE ALIGHIERI DI PESARO

VIALE DANTE ALIGHIERI
Gent.mo Assessore ai lavori pubblici
ENZO BELLONI

Tramite la stampa siamo venuti a sapere della intenzione del Comune di provvedere alla manutenzione di Viale Dante Alighieri già sollecitata più volte dai cittadini che all'epoca dell'Assessore Biancani avevano presentato una petizione scritta.
In relazione agli auspicati interventi facciamo presente quanto segue:

1. La strada ed i marciapiedi si trovano attualmente in uno stato di completo dissesto per cui i pedoni non sanno quale sia il percorso meno peicoloso: se la carreggiata o i marciapiedi.
2. Particolarmente disastrato è il tratto tra viale Trento e viale Trieste dato che gli altri tratti di strada e marrciapiedi per occasionali interventi fatti da proprietari di alcune ville private hanno messo delle toppe qua e là.
3. Questo tratto di strada è, all'altezza del negozio da parrucchiere, privo di collettore fognario (o chiavicotto) fin da quando la strada, in periodo prebellico è stata improvvidamente raddrizzata rispetto alla originario tracciato curvilineo con sbocco in via Ninchi. La mancanza di chiavicotto e della fogna fa si che quando piove si formi un vero lago sulla carreggiata. Laghetto che rimane tale per molti giorni creando impraticabilità, vivaio per le zanzare e pericolo di creazione di lastre di ghiaccio d'inverno.l detto tratto 4. Questo tratto di di strada presenta altresì una particolare caratteristica fin dall'inizio inspiegabile: mentre la strada dalla Nazionale a viale Trento è a doppio senso di marcia esso presenta il senso unico con divieto di percorrenza da viale Trento a viale Trieste. Tale fatto fa si chele macchine ed i mezzi pesanti che debbono entrare nella strada privata che porta ad un condominio ed all' Hotel Caravelle notevolmente traficata rimane difficilmente accessibile se non addirittura inacessibile perchè i mezzi che debbono entrarvi da viale Trieste debbono compiere una curva praticamente ad U impossibile ai mezzi di media e grande dimensione che per entrare all'Hotel Caravelle ed al condominio debbono farlo necessariamente da viale Trento violando necessariamente il divieto del senso unico. Pertanto si chiede la eliminazione di tale anomalia .
5 Dato che si prevede il rifacimento dei marciapiedi per una elementare e provvida gestione dei soldi pubblici sarebbe bene che con il rifacimento dei marciapiedi si posassero i tubi o canali per alimentare dei nuovi lampioni per illuminare i marciapiedi che con gli attuali lampioni alti non fanno che illuminare le fronde degli alberi che proiettano l'ombra proprio sui marciapiedi che restano al buio.
Non si dovrebbe succedere quello che è avvenuto per i marciapiedi di viale Trento che, appena fatti, sono stati tagliati per la posa dei cavi e poi rattoppati in si malo modo che il marciapiede presenta delle grosse fessurazioni molto pericolose per chi vi transita (vedi marciapiedi viale Trento).
Nel ringraziarLa della attenzione si inviano i migliori saluti

Paolo Emilio Comandini






mercoledì 30 agosto 2017

IL MIO CORSO





IL MIO CORSO
L'11 settembre 1860 la giovanetta quattordicenne Emilia Gessi che abitava nel palazzo del Corso di Pesaro di proprietà del padre Luigi Gessi (che il venne nominato Sindaco di Pesaro il 30.10.1866 da S. Altezza Reale Vittorio Emanuele II di Savoia) vedeva sfilare lungo il il Corso, scortati dai soldati del Generale Cialdini, i militari papalini che avevano difeso le mura cittadine, per essere condotti in prigione a Rocca Costanza, dileggiati da molti pesaresi muniti di coccarde tricolori. Il Corso, allora, era percorso, senza i moderni divieti, da carri e carrozze condotte da cavalli che sull'acciottolato facevano un gran frastuono con le loro ruote cerchiate di ferro e gli zoccoli dei cavalli che lasciavano spesso deiezioni poco profumate sulla carreggiata. Percorrevano il Corso anche carretti a mano e spesse volte anche la utilissima “scalaporta” che era un grosso carro con sopra una serie di scale che si potevano innestare tra loro fino a raggiungere notevoli altezze come quelle dei pompieri di oggi. Le carrozze ed i cavalli non sostavano sul corso come le auto perché dovevano trovare sistemazione in locali adibiti a rimesse e stalle.

La situazione del Corso, passato il fronte e ricostruiti i palazzi distrutti dalle mine dei tedeschi in ritirata compreso quello che era stato di Emilia Gessi chi rimaneva immutato e percorso da carri e carrozze e rare automobili.
Lungo il Corso alle 13 precise passava immancabilmente, evitando il loggiato e rasentando il lato opposto, la elegante figura con cappello e veletta della Signora Giovagnoli che si recava a prendere l'aperitivo al Bar Capobianchi.
Era la moglie dell'ing. Giovagnoli che aveva progettato la urbanizzazione della zona mare e che aveva perduto in guerra il figlio, disperso in Russia.
Il Corso, negli anni successivi rimaneva immutato in un centro sempre più depauperato di gran parte delle sue attività commerciali, professionali e culturali ed anemizzato per i limiti posti alla libera circolazione dell'isola pedonale.

Il decadimento del Centro denunciato in questi decenni con articoli sui giornali to, da varie associazioni come quella “Salviamo il Centro storico” sembravano realizzarsi per merito del nuovo sindaco Ricci le cui dichiarazioni programmatiche appoggiate da ingenti risorse finanziarie sembravano dare una speranza concreta dato che si può dare atto a suo merito l'avere salvato Fosso Seiore dalla cementificazione, e e manifestato una visione dei problemi della città di Pesaro solidale con Fano ed Urbino avvicinandosi alla visione di una Metropoli nel verde auspicata in un articolo pubblicato ne La Sveglia Democratica molti anni fa. Ma un conto sono le dichiarazioni programmatiche e le intenzioni ed altro i provvedimenti e le realizzazioni pratiche che possono e debbono essere criticabili in quanto errate o inadeguate allo scopo prefisso.

La riqualificazione del Centro con la ordinaria e straordinaria manutenzione delle strade va nella direzione giusta ed è doverosa, ma sono ben criticabili la demolizione della antica pavimentazione del loggiato del Corso che poteva integrarsi con la nuova esterna ad essa e la sistemazione di palle di cemento che non c'entrano con lo stile dei palazzi e della loro storia. Il lavoro non piacerebbe certo alla Emilia Gessi né al suo padre Luigi né ai loro successori Luisa Belli e Mario Comandini.
Peraltro per fortuna, le palle e gli alberi in vasi potranno, re melius perpensa, essere rimossi facilmente come è stato fatto con i vasi di cemento messi anni fa in viale Trieste.
Ma non si capisce perché gli incarichi di questo genere non vengano affidati a professionisti pesaresi. Ma cosa sa della storia di Pesaro un architetto di Savona? Ma forse per le palle si sarà ispirato alle palle di cannone sparate da Cialdini che si trovano sistemate ancora su la Porta Rimi?

e in viale Trieste alcuni anni fa.

Pesaro li 26 agosto 2017.

Paolo Emilio Comandini.






domenica 20 agosto 2017

LA LEZIONE PROFETICA DI DON GIOGETTI


Una strana e profetica lezione di don Giorgetti.

Ho incontrato don Giorgetti per la prima volta quando insegnava religione all'Istituto professionale “A.Volta” di Fano, quindi oltre 40 anni fa,.In una certa occasione don Giorgetti portò gli studenti al cinema Don Orione a vedere un film. Un film che mi apparve molto strano e non interessante per dei giovani allievi, ma per la sua stranezza mi rimase molto impresso. Si trattava di un film che narrava di una comunità immaginaria in cui gli uomini e le donne avevano scoperto un ritrovato con il quale la vita di tutti i membri della comunità si poteva allungare moltissimo per cui la popolazione ed il governo destinavano le proprie risorse al loro mantenimento senza curarsi, anzi considerando un male la nascita e la crescita di nuovi bambini che avrebbero sottratto risorse destinate alla popolazione esistente che eguisticamente, aveva rinunciato anche a fare l'amore, considerato pericoloso per la potenziale nascita di nuovi esseri. Questa squallida comunità però veniva nella sua quiete sconvolta dall'arrivo di uno straniero che portava, anzi, riportava l'amore in questa scuallida società di giovani-vecchi.
Il senso di questo film negli anni mi è apparso sempre più chiaro e comprensibile assistendo all'evolversi di questa nostra moderna società tutta presa da preoccupazioni economiche che prevalgono molte volte sul il vero senso e valori della vita. Una comunità di gente che per il godimento di beni presenti sacrificano i veri valori della vita: l'amore, la la famiglia ed i bambini tutelando rapporti innaturali e sterili. La denatalità nei paesi europei tra cui l'Italia e la pressione demografica esterna degli immigrati che tende a riempire i vuoti danno alla lezione di don Giorgetti un senso profeticoo.

Pesaro li 19 agoato 2017.

P.E.Comandini

venerdì 11 agosto 2017

IL NUOVO CORSO CON LE PALLE




IL NUOVO CORSO CON LE PALLE

Ormai la prospettiva del Corso 11 settembre di Pesaro con la nuova pavimentazione ha assunto un nuovo aspetto. L'allargamento dello spazio oltre le colonne dei palazzi danno al luogo un nuovo e più ampio respiro e le colonne del loggiato appaiono, più che dei pilastri, dei tronchi di alberi avulsi dai fabbricati che sostengono. Da qui la evidente inutilità degli alberi che si volevano piantumare. Rimane il rimpianto per la distruzione del pavimento che c'era prima ancora sano pur essendo antico di 100 anni. Un buon architetto poteva conciliarlo ed inserirlo nella nuova opera.
Attualmente sono messe a piè di opera delle enormi sfere di marmo bianco che evidentemente si vogliono collocare a delimitazione della nuova zona pedonale.

Già nel aprile del 2006 su “Lo specchio della Città” a proposito dell'intenzione del Comune di Pesaro di recintare la Piazza del Popolo con una serie di sfere marmoree dell'architetto Gavina, con considerazioni ironiche, ma sopratutto pratiche, facevo notare che tale sistemazione della Piazza la rendeva inagibile per l'allestimento delle varie attività che normalmente e periodicamente si svolgono. Le palle di Gavina furono così dirottate in Baia Flaminia e non se ne parlò più.

Le stesse considerazioni si possono fare con le nuove e ben più voluminose palle bianche che così bianche non resteranno tali per molto tempo dato il numeroso nucleo di artisti e pittori della nostra città.

Pesaro li 11 agosto 2017.

P.E.Comandoni 

lunedì 24 luglio 2017

IL MOLO DIPINTO





Il MOLO DIPINTO

Durante l'ultima guerra le navi da battaglia venivano pitturate in modo da rende il loro profilo indistinto e e così meno visibile per il puntatore dei cannoni nemici. Una analoga mimetizzazione realizzata dagli wriiters che dipingono nelle stazioni i treni che perdono così la loro linea e non sono vibili come treni se non quando si muovono.essi non appaiono come treni e perdono la loro linea e la loro bellezza. Lo stesso avviene quando certi edifici vengono imbrattati da dipinti o scritte più o meno belli: essi perdono la loro linea e caratteristica. Anche il muro di Berlino non appariva più un muro dalla parte occidentale.
I due nuovi moli del porto di Pesaro che bianchi abbracciano la azzurra insenatura hanno la loro linea funzionale e ben visibile anche nelle condizioni atmosferiche avverse e di luce limitata. Sono riferimento chiaro per chi entra ed esce dal porto. Ora il molo di destra, uscendo, viene dipinto con una serie di murales che lo copriranno per tuttta la sua lunghezza. Siamo quasi sicuri che i dipinti saranno pregevoli e meglio ammirabili per chi entra ed esce in barca dalla imboccatura del porto, ma faranno perdere la linea e la visibilità dovuta del rifugio dei naviganti?

Pesaro li 23 luglio 2017.


Pecos Bill

lunedì 10 luglio 2017

IUS SOLI e IUS SANGUINIS


Quando all'Università si studiava diritto, a proposito del diritto di cittadinanza si premetteva un fatto di portata generale e si constatava come nei paesi di forte immigrazione venisse preferito il criterio dello ius soli che permetteva di concedere la cittadinanza agli immigrati. Questo nei paesi dell'America del Nord e dell'America latina. Al contrario avveniva per i paesi a forte emigrazione che con lo ius sanguinis tendevano a mantenere il legame con la madre patria. Quest'ultimo è stato il criterio su cui basare la legge della cittadinanza italiana, ma la situazione da alcuni anni è cambiata. Da paese di emigranti è diventata paese di immigrazione con i relativi problemi come è tutti i paesi della CEE. Allora è naturale e necessario regolare in modo diverso i criteri di concessione della cittadinanza per regolare i rapporti con individui che risiedono nel nostro territorio. Naturalmente è Occorre farlo nella maniera più equilibrata possibile senza seguire slogan propagandistici-elettorali. E dato che la cittadinanza di ciascun paese della CEE conferisce il diritto di cittadinanza europea non si vede come non si possa prescindere da una legge uniforme per tutti i paesi CEE. Su questo punto si può dare ragione a Grillo. Artificiosa appare la polemica nel PD sulla affermazione di Renzi che bisognerebbe, anche, fare in modo di aiutare i paesi da cui fuggono i migranti. Comprensibile la prudente posizione di Berlusconi che dice che in questo momento la legge renderebbe più appetibile l'esodo verso l'Italia. Deprecabile la posizione egoistica degli altri paesi europei che si rifiutano di fare la loro parte per l'accoglienza.
A titolo di provocazione Pecos Bill aveva pensato che che il Governo Italiano potrebbe rilasciare agli immigranti un passaporto temporaneo che permetterebbe di avere quello europeo con il quale i richiedenti asilo potrebbero andare nel paese europeo che preferisse senza avere opposizioni.
Poiché ieri la Bonino,, che ha una certa esperienza di diritto internazionale, ha detto che l'Italia potrebbe rilasciare un Visto temporaneo, la provocazione appare quasi una proposta seria e fattibile.

Pesaro li 10 luglio 2017.
Pecos Bill



sabato 1 luglio 2017

ESERCITO CONTRO I CICLISTI



Si ritiene utile pubblicare questo articolo scritto 5 anni fa, ma sempre atttuale.
L'esercito contro i ciclisti.

Ogni norma giuridica è dettata in funzione di dello scopo pratico che si propone di raggiungere. Le norme che istituiscono i sensi unici nelle strade – che naturalmente sono fatte per essere percorse da chiunque e nei due sensi- vengono istituiti i sensi unici. Ma perché? Perché la strada è stretta ed i veicoli sono larghi e il loro incrocio sarebbe difficoltoso. Perché il numero dei veicoli che vi passano sono aumentati rispetto al passato. Perché si vuole rendere il traffico più veloce in un solo senso di marcia. Uno scopo secondario – stante il diritto costituzionalmente garantito di circolazione- quello di ridurre l'inquinamento in quella parte di città interessata a quel tratto di strada.

Se si considera quindi la ratio della norma l'obbligo di osservare il senso unico per i velocipedi e la loro sanzionabilità non appare giustificata fino a che si dimostri che l'incrocio di velocipedi provochi scontri o il numero di essi renda difficoltosa la circolazione anche se lo spazio occupato in sezione di un ciclista sia tale da creare intralcio o rallentamento della circolazione.
Il più delle volte non accade. Tuttavia il problema del senso unico non rileva nel rapporto tra ciclista e pedone che non è tutelato o minacciato più o meno dal senso di marcia del ciclista.. Per cui perseguire il ciclista solo perché non segue il senso di marcia che è imposto ai veicoli in un tratto di strada non ha senso.

In secondo luogo la regolazione del traffico e quindi dei sensi unici va considerato in modo differente a seconda della dimensione e conformità delle strade. Un conto sono le strade del centro storico ed un conto quelle della parte esterna delle mura e un conto i viali della zona mare. Ed inoltre occorre tenere presente l'uso delle strade nei vari periodi della giornata. Secondo tali situazioni il traffico puo essere diversamente regolato. Ci sono situazioni in cui imporre al ciclista il rispetto del senso unico apparirebbe ridicolo o assurdo. Come perseguire un ciclista che percorre un marciapiede deserto preferendolo alla alla carreggiata stradale che è stretta tra due file di macchine in sosta che sarebbe di estrema pericolosità solo pensando allaaprtura di una portiera per la uscita di un conducente o passeggero. .
Pesaro li 5 AOSTO 2912.
Avv.Paolo Emilio Comandini

Ciclista


Pesaro li 5 AOSTO 2912.


Avv.Paolo Emilio Comandini

martedì 27 giugno 2017

GLI ESAMI DI STATO



I' ESAM  (GLI ESANI)

Tra tenti sgrezii a e’ mond u j è enca questa
j’ esèm, porca mastela, enca j esèm!
squesi us po di che t’a n’e pers ad resta
quii t’è d’è te, un brench; e ancora t’trem

e t’a t’insogn la nota, st’j’ asasen,
che za i prinzipia d’l’et a rompt’ la testa
quii di tu fiul, d’j anvud.: porchè d’di ben
chi j darà lor; mo invezi l’è una pêsta

cla toca i bab, al mami, i ze, i parint:
e chi ch’suspira a dretta e chi a sinestra
e por furtona...un taca j azidint.

I profesur?!..dì pien e ciud la fnestra
i burdell is’ u’infatt dop vintquatr’ori
e chi cal to in t’e’ sac l’è i genitori!
Pietro Comandini
La Piè n.9.10.1926.

Tra le tante disgrazie nel mondo c'è anche questa / anche gli esami, porca mastella, anche gli esami! / quasi si può dire che non ne hai avuto abbastanza / di quelli che hai dato te, un sacco; che ancora tremi / e te li sogni la notte, questi assassini, / che gi“I’ esam”

à cominciano a rompere la testa / à cominciano a rompere la testa / quelli dei tuoi figli, dei tuoi nipoti: perché dici bene / che li daranno loro; ma invece è una peste / che tocca i babbi, le mamme, gli zii, i parenti: / e chi sospira a destra e chi a sinistra / e per fortuna non si attaccano gli accidenti. / I professori?!..dì piano e chiudi la finestra / i ragazzi si sono ripresi dopo 24 ore / e chi la prende nel sacco sono i genitori!

mercoledì 14 giugno 2017

IL VUOTO INTORNO al PALAZZO



Il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci In occasione del suo mezzo mandato ha organizzato ed effettuato una serie di incontri con i cittadini pesaresi e realtà economiche e sociali della città. Altra occasione di contatto con i cittadini e varie loro associazioni è stata la organizzazione annuale degli Stati Generali del Turismo. I cittadini hanno avuto la “occasionale” occasione, oltre quella di ascoltare le realizzazioni della Amministrazione, quella di esprimere le critiche e le richieste al Comune. Questo fatto -in se oggettivamente positivo - può essere abbastanza facilmente criticato come un giro propagandistico e/o mezzo diretto a collegare la amministrazione con i cittadini: mezzo peraltro occasionale e limitato nel tempo e nello spazio e discontinuo.
Quanto sopra è un un segno, un sintomo, la prova del vuoto istituzionale e politico che c'è in questa città e che permane tra gli amministratori e la gente ed i problemi di questa.
Una volta, e non molti anni fa, esisteva a Pesaro una situazione ben diversa. Il Sindaco e gli amministratori per quanto riguarda il Turismo potevano contare sulla esistenza di una Azienda Autonoma di Soggiorno e di un Ente Provinciale del Turismo con persone altamente qualificate.
C'erano i Consigli di Quartiere che non solo si facevano interpreti delle esigenze dei loro cittadini, ma vagliavano le iniziative e le opere dell'Amministrazione comunale con l'effetto di impedire iniziative improvvide e dannose - come ad es. quella della distruzione del Borgo nel Centro Storico. Alle Circoscrizioni si devono la creazione del Parcheggio del Curvone, il Museo del Mare a Villa Molaroni. A Pesaro c'erano due circoli cittadini (Pesarese ed UNUCI) , c'erano pubblicazioni di periodici liberi come lo Scambio, lo Sspecchio della Città che si aggiungevano al Nuovo Anico che ancora resiste; c'erano dei partiti che oltre ad fare eleggere i consiglieri comunali erano attivi ed esprimevano il pensiero dei propri iscritti, mentre ora rimangono silenti mentre, insieme alle liste civiche, dovrebbero costituire insieme un nucleo che unisce i partiti e le liste civiche che hanno appoggiato ed espresso il loro candidato sindaco. Una volta i quotidiani locali, oltre a riportare le notizie ed i fatti, avevano una loro voce autonoma che era temuta e rispettata - come deve essere in democrazia- dal Potere. Gli articoli di fondo sono scritti in piccoli caratteri in corsivo e poco leggibili e per di più divisi in due pagine differenti e lontane tra loro.    In questa situazione di vuoto che dovrebbe preoccupare molto il Sindaco e la sua amministrazione, al di la delle enunciazioni ed intenzioni di programmi tra l'altro essendo affermazioni di principio e generali sono condivisibili teoricamente e neanche criticabili che fa? Non solo non si preoccupa e non si rende conto di una città spiritualmente morta, ma, come Maramaldo, uccide e soffoca nelle sue spire la autonomia la cultura e la tradizione centenaria della Citta'rappresentata dalla della Biblioteca Oliveriana.

Pesaro li 9 giugno 2017.

 Paolo Emilio Comandini.


martedì 30 maggio 2017

STEFANO PARISI: Energia per l'Italia.


Stefano Parisi promotore del movimento politico “Energia per l'Italia” il 25 maggio c.a.,ha esposto le sue idee ed il programma a Pesaro presso l'Hotel Alexander. Stimolato dalle domande del Direttore de Il Resto del Carlino Luigi Luminati, ha esposto la sua concezione della politica e le idee per una riforma e rinnovamento dello Stato. Rinnovamento da effettuarsi con il ricambio della classe politica con persone nuove, ma che abbiano una esperienza personale di vita e non persone elette solo per essere state messe in lista e che inseguono nelle scelte non il bene collettivo, ma i sondaggi. Interessante la riforma dello Stato con l'eliminazione di molte attribuzioni del Consiglio di Stato e dei TAR con l'applicazione del diritto civile nelle attività della Pubblica Amministrazione.
Altra presa di posizione è stata quella a proposito della legge elettorale che, nel caso di proporzionale, deve assicurare la governabilità del paese con la Sfiducia Costruttiva come c'è in Germania, cosa che sembra essere ignorata dai promotori del Rosatellum.

Pesaro li 29 maggio 2017.

lunedì 22 maggio 2017

UNA BOIATA PAZZESCA

TRAFFICO DI INFLUENZE
UNA BOIATA PAZZESCA?

Con l'introduzione dell'imposta IVA (che sostituiva la IGE applicata alle prestazioni professionali che pagavano una ige ridotta) gli avvocati chiedevano che l'attività di consulenza legale fosse riconosciuta in via esclusiva alla classe forense come alle altre categorie professionali. Questa richiesta non venne accolta in Italia, diversamente dalla Germania dove credo sia tottora valida.
Chi si opponeva ed aveva interesse contrario a tale lgittima richiesta della classe forense?
Innanzi tutto le associazioni di categoria, i sindacati dei lavoratori e datori di lavoro che nel ambito dei propri iscritti svolgevano anche questo servizio. Ma di questo stato normativo hanno approfittato società che hanno approfittato per organizzare la loro attività di consulenza in modo squisitamente commerciale al di fuori di ogni garanzia di qualità garantita dagli Ordini.
Altra categoria di persone che avevano interesse a contrastare la richiesta degli avvocati era quella dei faccendieri ed intrallazzatori che facendosi pagare tangenti o percentuali su affari più o meno illeciti o comumque non trasparenti, all'occasione dichiaravano essere le loro tangenti essere compensi in nero per ..”consulenze” e non per atti corruttivi.
Quando scoppia uno scandalo con la scoperta di pagamenti di grosse somme di denaro non regolari il percipiente dichiara essere un compenso per consulenze da lui prestate, ma non dichiarate al fisco.
UNA REALTA' DA REGOLAMENTARE
La vita sociale umana a cominciare da quella famigliare, lavorativa, associativa più o meno complessa tra cui la più importante, quella politica, si basa su scambi di valori ideali, culturali, economici e polici di ogni genere. Sono rapporti di conoscenza, di condivisione ed aiuto reciproco che si esplicano nella condivisione di amicizie e nella raccomandazioni. Raccomandazioni di ogni genere in tutti i campi. Ci raccomanda di curare la propria e l'altrui salute, di di una persona che ti può aiutare a risolvere un problema, perchè si venga ricevuti ed ascoltati con cordialità,. E' naturale provare piacere e gioia nell' utilizzare le proprie conoscenze a favore di un altra persona ed in modo particolare un amico. Mettere a disposizione di altri le proprie conoscenze pensando che la stessa cosa possono fare altre a tuo favore. Del resto ci si raccomanda ai Santi per avere ascolto dal Signore per i nostri bisogni. Le preghiere non sonoo altro che domande di raccomandazioni.
Il politico ha il compito di cercare consenso del maggior numero possibile di cittadini al suo partito, alle sue idee, alla sua persona per realizzare una sintesi dei vari interessi anche contrastanti dei suoi elettori. Questa sua opera personale in vista del suo interesse a ricevere il vantaggio dei voti a suo favore e del suo partito si esplica anche con la raccomandazione che è una delle attività principali e necessarie del candidato, attività non solo lecita, ma anche necessaria.

Il politico, poi, quale eletto e rappresentante dei cittadini svolge o dovrebbe svolgere il compito di essere tramite del cittadini nei confronti della pubblica Amministrazione che molte volte è inefficiente e deve essere sollecitata e stimolata con interventi su fatti singoli e concreti.
(COMTINUA Vedi II Parte)


TRAFFICO DI INFLUENZE-UNA BOIATA PAZZESCA?

Parte II
UNA BOIATA PAZZESCA
In questa situazione fisiologica si è inserito, a tutela della legalità la norma della legge Severino chiamata che istituisce il nuovo reato di “traffico di influenze illecite” che giustamente viene definito dal Professore di diritto della Università di Sant'Anna di di Pisa Tullio Padovano una una “boiata pazzesca” (v. il quotidiano Il Foglio).

Per capire appieno perché il reato, sia in realtà basato sul “nulla”, occorre chiarire la fattispecie disciplinata dall’articolo 346 bis del codice penale: è colpevole di traffico di influenze illecite colui (spesso definito “faccendiere”) che sfruttando la relazione con un pubblico ufficiale si fa dare o promettere “indebitamente” denaro da un privato per spingere il funzionario amministrativo a compiere un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio, in favore del privato stesso. Un reato molto prossimo a quello previsto dall’articolo 346, compiuto dal millantatore che però, a differenza del “faccendiere”, è un semplice “venditore di fumo”, dal momento che non può disporre realmente di una relazione con il pubblico ufficiale.
Dall’art. 346 bis possono dunque emergere due ipotesi di reato, entrambe incardinate su un terreno giuridico piuttosto farraginoso.
La prima ipotesi è che il “faccendiere” si faccia pagare da un privato per influire sull’attività di un pubblico ufficiale, senza però l’intenzione di corromperlo. Una semplice attività di mediazione, ossia di lobbying, fino a prova contraria non illegale, in cui si tenta di convincere per esempio un parlamentare della bontà pubblica di una determinata decisione. Quand’è che quindi questa attività costituisce reato? Quando – recita l’art. 346 bis – l’attività viene svolta in maniera “indebita”, e qui, spiega Padovani, casca il primo asino: “E’ un requisito che i penalisti chiamano di illiceità speciale: la condotta per diventare penalmente illecita deve già esserlo di per sé, ma per poter definire un illecito ci vuole una legge che chiarisca cos’è una mediazione, legge da noi inesistente”. Con la conseguenza che spetta al magistrato colmare, con ampi margini di discrezionalità, il vuoto normativo. Non solo: il mediatore, una volta ottenuti i soldi dal privato, potrebbe in realtà anche decidere di non influire sul pubblico ufficiale. Si potrebbe insomma avere alla fine un soggetto condannato per traffico di influenze illecite, ma che in verità non ha mai cercato di condizionare l’amministratore pubblico.
Da quanto sopra esposto appare chiaro come sia facile per un magistrato iscrivere sul registro degli indagati chiunque si azzardi a raccomandare qualcuno per poi verificare con un giudizio la infondatezza del reato ipotizzato.
Rimanendo peraltro ferme le obiezioni e considerazioni fatte dal sottoscritto e dal prof. Padovano e per portare chiarezza nei rapporti nel mondo delle raccomandazioni nella politica onde sceverare bene i comportamenti leciti da quelli illeciti sarebbe necessario legalizzare e regolare il mestiere del “Lobbista” mettendo alla luce del sole il suo lavoro di mediazione che non solo deve essere lecito ma remunerato secondo delle tariffe come quelle di un professionista proprio per sceverarlo da comportamenti illeciti. D'altra parte sarebbe necessario e utile che venisse riportata la attività esclusiva della consulenza solo a professionisti iscritti ad albi ed alla partita iva onde togliere la parvenza di licetà a tutte le tangenti che si coprono formalmente sotto la veste di di “consulenza” in nero”.
Pesaro li 10 maggio 2017.
Avv. Paolo Emilio Comandini
PESARO
Kingston/17.05.10 Traffico di influenze2 .doc
 



mercoledì 3 maggio 2017

LOGGIATO e LOGGIATI


In via San Francesco l'impresa incaricata dal Comune sta scorticando l' attuale pavimentazione in gomma del loggiato con inevitabile disagio dei residenti e cittadini. La pavimentazione attuale verrà sostituita con un altra che si dice migliore e più bella, ma nessuno sa con che materiale e di che colore sia. Sarà una sorpresa. Peraltro recentemente è stato richiesto ai proprietari privati degli immobili cui appartiene il loggiato (avendo il Comune solo il diritto di servitù di pubblico passaggio e quindi l'onere per legge della manutenzione ordinaria e straordinaria del portico stesso) l'autorizzazione a sollevare il piano della pavimentazione. Evidentemente questo perché usando materiale diverso per spessore esiste la necessità dl sollevamento del pavimento esterno rispetto alla soglia e pavimento dei limitrofi ingressi e negozi. La conseguenza di tale fatto può essere esiziale nel caso di allagamenti o sversamenti di liquidi dal luogo esterno all'interno degli ingressi e negozi. Questo non si dice, ma la richiesta di autorizzazione viene giustificata con la necessità di “eliminare una barriera architettonica” in realtà inesistente. Cosa fatta, capo ha.

Ma la stessa operazione si vuole ripetere sulla pavimentazione del portico di Corso 11 settembre che non ha alcun bisogno di rifacimento essendo pienamente funzionale e bisognevole solo di sostituzione di alcune mattonelle che sono tuttora disponibili pur essendo il pavimento vecchio di oltre 100 anni tanto che fa parte della memoria storica dei pesaresi. Non si capisce pertanto la ragione che il Comune spenda soldi dei cittadini per un opera inutile e probabilmente dannosa se provoca un innalzamento del livello della pavimentazione. Non si sa che cosa vorrebbero usare per il nuovo pavimento. I proprietari del loggiato non sono stati interpellati come avrebbero dovuto, avendo il Comune l'onere della manutenzione del portico che il Comune potrebbe e dovrebbe solo tenerlo pulito. L'attuale pavimentazione è consona agli edifici dell'epoca e potrebbe essere tutelato dalla Sovraintendenza alla Belle Arti.
Come scritto in altro articolo anche il Sindaco, interpellato privatamente aveva detto che non vedeva la necessità di cambiare la pavimentazione che non è affatto scivolosa come si vorrebbe sostenere dato che nessuno è scivolato in questi 100 anni.
Pesaro li 1 maggio 2017.

Avv. P.Emilio Comandini


venerdì 14 aprile 2017

"E BRUS" IL BRUCO

                         

    “E brus”
Un brus, un d’chi brusaz, nir e tot pel,
che quand t’ai pest i sguezza cl’uvarena
zala e verda ch’fa schiv; sora un vec mel
e faseva clazin una matena

a la vetta d’un rem fiur. e piò bel
do bel pavajutini milurdeni,
agl’eli trasparenti come vel,
fruland fra i fiur come do balareni

al vest che quèl: jojr e brot animeli
no t’acusté;..ac ribrezz;..scapa surela:
mo un grel cl’avea sintì cal du paroli,

Oh! al mi sgnurini, a des, sfrizand agl’eli:
quanta superbia e urgoj sota la pela;
an cnusì pio’ e’ vost bab? an si’ al su fioli!?..
(Pietro Comandini)


Un bruco, uno di quei brucacci, neri e tutto pelo,
che quando li pesti scappa quella poltiglia
gialla e verde che fa schifo; sopra un vecchio melo
e facevacolazione una mattina
sulla vetta di un ramo fiorito e più bello
due belle farfalle……
con le ali trasparenti come velo,
volando tra i rami come due ballerine
alla vista di quel….e brutto animale
non ti avvicinare, o che ribrezzo; scappa sorella
ma un grillo che aveva sentito quelle due parole,
Oh, mie signorine, adesso ….le ali
Quanta superbia e orgoglio sotto la pelle

Non conoscete più il vostro babbo, non siete le sue figliole!?

martedì 28 marzo 2017

LA SCUOLA SACRO CUORE di VIALE BATTISTI

LA SCUOLA del SACRO CUORE

Ormai è certo che la scuola del Sacro cuore di via Cesare Battisti non riaprirà più. Le due palazzine verranno destinate ad appartamenti. Della scuola rimarranno i ricordi ed i rimpianti di un epoca che fu.
RICORDI.(Dal libro “La grande Casa” )
.Era una avventura. Si doveva andare a Carpineto. Era uno dei tanti e continui cambiamenti che si erano succeduti in quegli ultimi tempi. Non si andava più all'Asilo delle Suore del Sacro Cuore. Non ci si doveva più alzare presto per percorrere il solito tratto dei viali Trento e Battisti con il cestino della colazione. Non c'era più la preghiera mattutina e tanto meno l'adunata, in
fila per uno, di fronte al ritratto del Duce e del Re nel salone grande dell'Asilo.
Non si doveva più rispondere al Capo classe che gridava:
Saluto al Duce!..Saluto al Re! alzando il braccio rigido nel saluto romano e gridando..Eia! Eia! Alalà! Qualche cosa era cambiato. In un primo momento era sembrato che fosse “scoppiata” la pace. Era giunta la notizia dell'armistizio. La guerra è finita! La guerra è finita! Io ero contento perché lo erano tutti anche se tutti apparivano molto preoccupati. La cosa infatti non era molto chiara. Il giorno dell'armistizio1, era un giorno caldo ed io saltavo dalla gioia sul marciapiede di fronte a casa nostra all’altezza della casa di Gelli. Ma i grandi erano pensierosi. Cosa avrebbero fatto i tedeschi? Gli Alleati ora mi apparivano i più forti, ma i tedeschi sarebbero andati via? No certo! Stanno arrivando! Arrivano! Corro: da viale Trento, svolto a destra in viale Zara fino alla strada Nazionale dove c'era ancora scritto prima dell'incrocio un bel ALT di radice teutonica che aveva sostituito il precedente segnale di STOP in uso nei paesi demoplutocratici. Camion pieni di soldati, cannoni, mezzi blindati, uno, due, tre... una colonna interminabile che andava verso il sud.....
Dopo il passaggio del fronte la scuola venne riaperte e le aule riparate dai danni dovuti ai vandalismi del periodo bellico. Mi ricordo che anche noi, bambini, contribuimmo a sistemare lo scivolo frantumando con martelli, vecchi ferri da stiro mattoni per fare il breccino e ripianare lo stradino.Ora ci penserà qualche impresa a sbriciolare i ricordi di tanti pesaresi.
Pesaro li 27 marzo 2017.
P.Emilio Comandini












1

L'ING.MARIO LUCIO BUI CI HA LASCIATO

All'alba del giorno 25 marzo il cuore dell'amico Mario Lucio Bui ha cessato di battere.  Come Consigliere della I Circoscrizione Mare aveva disegnato il primo progetto del Parcheggio del Curvone.  Continuerà a vivere nel ricordo e nel cuore di di tante persone.
Pesaro 27 Marzo 2017.
Paolo Emilio Comandini

domenica 26 marzo 2017

IL SERVIZIO IGIENICO DEL PORTO E' STATO RIAPERTO

A seguito dell'intervento drl Capogabinetto del Sindaco sollecitato da Pecos Bill il servizio igienico del Portoè stato riparato e riaperto. Peraltrodopo un paio di giorni un pesante portarifiuti sito lì vicino è stato rovesciato. Il che significache tra la moltitudine di ragazzi che si ritrova lì la notte il vandalo insiste nelle sue prodezze. Data la frequentazione del luogo appare urgente intervenire in modo radicale installando delle telecamere di videosorveglianza e avvertire le forze dell'ordine della opportunità di frequenti ispezioni.
Pesaro li 26 marzo 2017.
Pecos Bill

martedì 21 marzo 2017

IL SINDACO RICCI A META' MANDATO


MATTEO RICCI A META' MANDATO

Il sindaco di Pesaro ha terminato il suo tour cittadino visitando diverse realtà sociali, economiche e culturali della città. Ha terminato il suo giro il 17 marzo presso il circolo Maria Rossi di Pesaro riferendo sullo stato dei lavori progettati, terminati ed in via di attuazione, diretti alla riqualificazione del patrimonio stradale ed edilizio delle città e del centro storico in particolare. L'unico complesso edilizio che non ha prospettiva di riqualificazione e di destinazione è quello dell'ex manicomio San Benedetto.
Approfittando della occasione Pecos Biill è intervenuto facendo presente al Sindaco diverse problematiche.
E' inconcepibile che esista un regolamento comunale che vieta la istallazione nel Centro storico di insegne luminose che invece gioverebbero moltissimo alla visibilità dei negozi ed esercizi commerciali e contribuirebbero ad illuminare le vie specialmente quelle che si immettono nel Cardo e Decumano. La installazione di insegne gioverebbe anche alle casse del Comune con la imposta di pubblicità. Inoltre per avere ed installare una insegna c'è una procedura complessa e onerosa che scoraggia anche i più ben intenzionati. Il centro storico ne troverebbe giovamento e vivacità.
E' stato fatto presente che non era opportuno, per la riqualificazione del Corso 11 settembre il rifacimento della pavimentazione del loggiato come si vorrebbe fare perché quello esistente non è affatto degradato ed è esistente da oltre 100 anni e richiederebbe solo la sostituzione di alcune mattonelle che si trovano ancora in commercio. Attualmente sarebbe auspicabile solo una pulizia periodica da da parte del Comune che non l'ha mai fatta essendo questa affidata solo ai negozianti.

Per quanto riguarda poi via Castelfidardo, oltre al rifacimento della pavimentazione sarebbe opportuno eliminare quelle fioriere aderenti al muro delle case che nessuno cura e che si riducono a portacicche e sostituirle con un intervento del Comune, tramite l'Aspes ed i residenti della via, con la sistemazione di fioriere ai balconi e davanzali delle finestre dei primi piani che abbellirebbero la strada ed in particolare la montatina di via della Ginevra. Inoltre è stato fatto presente come la illuminazione delle vie ed in particolare Viale Marconi dovrebbe essere rifatta con lampioni lungo i marciapiedi che devono essere illuminati con lampioni non alti come quelli attuali che illuminano le chiome degli alberi che fanno ombra sui marciapiedi e buio di notte. Altro intervento urgente quello della riapertura del servizio igienico del porto che riparato delle distruzioni vandaliche è stato chiuso e non usufruibile; inoltre sarebbe opportuno mettere una videosorveglianza in quell'angolo di quel balcone sul mare.
Il sindaco.recependo le osservazioni fatte, ha risposto invitando l'interpellante a prendere contatto con l'Assessore ed Uffici competenti.
Pesaro li 20 febbraio 2017.

Pecos Bill



sabato 11 marzo 2017

DOVE E' LO SVILUPPO e LA CRESCITA?!

Tutti i politici invocano lo sviluppo: sopratutto la crescita dell'economia italiana, europea, mondiale. Ma da chi e da cosa dipende lo sviluppo? E' compito dei governi, dei parlamenti, dei politici? No certo. La politica, i politici devono non ostacolare, ma agevolare le persone, i soggetti e le imprese che producono, ma queste come e quando e perché “producono”?. Il complesso della produzione è in funzione dell'uomo e dei bisogni di questo. La società nel suo complesso ha i suoi bisogni che chiedono di essere soddisfatti. Questo costituisce la “domanda” economica di un paese. La domanda di beni e servizi quindi dipende essenzialmente dagli uomini, dalle domme e dai bambini di un paese. E' chiaro che quando in un paese la domanda di beni è inferiore all'offerta non vi è stimolo alla produzione e questo accade quando i soggetti, gli uomini le donne, i bambini non aumentano e quelli che ci sono hanno già soddisfatto i propri bisogni. Fondamentalmente lo sviluppo dipende dallo sviluppo, dalla crescita delle popolazioni. Perché in Italia ed in Europa stenta lo sviluppo e l'economia stagna? Non mancano in Italia le case, non mancano i soldi, non mancano le capacità imprenditoriali che rimangono in molta parte inutilizzate. Ed allora? Manca o è insufficiente l'incremento della popolazione, mancano i bambini e se non ci fossero gli immigrati per la denatalità europea saremo nella stagnazione più profonda. Manca anche la visione del futuro. “Un paese senza bambini non ha futuro” diceva Papa Wojtyla. Il guaio è che nessun politico, nessun partito, ben pochi poteri mediatici e culturali, hanno presente questa verità. I politici, i governi non si curano affatto della famiglia che è la cellula fondamentale dello Stato, non aiuta economicamente chi fa nascere i figli, ma si preoccupa a dare le pensioni di reversibilità alle coppie gay, ad ammettere il loro matrimonio ed attribuire i diritti propria della famiglia alle unioni sterili per definizione, ma quello che è peggio i mass media ed i giornalisti politicamente corretti irridono chi si azzarda a dire, anche da da posizioni responsabili, che dopo una certa età le donne perdono la loro fertilità. Chi da anni si permette di denunciare il pericolo attuale e futuro di un paese per lo spopolamento dei suoi abitanti viene snobbato come chi vede giustamente come una opportunità di crescita e sviluppo il sia pur drammatico fenomeno della immigrazione
Pesaro li 6 marzo 201.


Pecos Bill

domenica 26 febbraio 2017

GINKGO BILOBA in PIAZZA OLIVIERI



L'ALBERO IN PIAZZA OLIVIERI

In Piazza Olivieri una equipe di architetti comunali hanno piantato un albero che al momento appare spelacchiato, con rami nudi senza foglie. Non è in mezzo della piazza, ma proprio di fronte alla facciata della Chiesa di San Giacomo per cui chi vuole fotografare la Chiesa deve per forza riprendere l'albero che le sta innanzi. Ma che c'entra un albero in piazza? In una piazza del centro storico? Rimane il pesarese alquanto perplesso, ma che gli architetti hanno scimmiottato quelli di Milano che davanti al Duomo hanno creato addirittura un oasi con palme da datteri e banani? Che figura ci facciamo noi pesaresi a confronto? Un momento, L'oasi milanese si dice è solo per tre anni, mentre l'albero di Ginkgo Biloba (questo è il nostro albero) è di una specie antichissima ed è garantita per mille anni. E poi, rispetto al palmeto di Milano che, dato il clima, non porterà a maturazione datteri e banane, l'albero pesarese dai suoi rami farà spuntare fiori e soprattuto foglie che hanno proprietà terapeutiche sorprendenti se non miracolose. Infatti le foglie di Ginnkgo Biloba, altrimenti detto albero di Capelvenere, sono ricche di principi attivi per la circolazione, utili per chi ha problemi di memoria, di vertigini, catturano i radicali liberi e polifenoli antiossidanti e prevengono l'invecchiamento e sono benefici contro la calvizie e l'alopece, migliorano l'erezione maschile, sono contro la depressione e tantissimi altri malanni: questi sono solo alcuni dei benefici effetti delle foglie di questa pianta miracolosa. Bustine di the di Gingo Biloba si vendono nelle erboristerie a più di tre tre euro.
Se, rispetto a Milano, un alberello spelacchiato fa una figuraccia, considerato i meravigliosi benefici terapeutici delle foglie del nostro alberello penso che vincano i pesaresi. Rimane però il fatto che il nostro alberello non rischia di essere bruciato come è avvenuto a Milano, a primavera quando emetterà i fiori e le foglie, rischia di essere di nuovo spelacchiato dai pesaresi che con le preziose foglie vorranno farsi il the per lenire i tanti malanni e in un certo modi rifarsi dei 6,200 euro che il Comune ha fatto spendere a loro per l'acquisto dell'albero.


Pesaro li 25 febbraio 2017.


P.Emilio Comandini

giovedì 23 febbraio 2017

SANITA' CONSIGLIO CONUNALE del 20.02.2017.





CONSIGLIO COMUNALE DI PESARO SU LA SANITA'.
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Consiglio Comunale del 20 febbraio 2017.

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Pesaro l i 2 23 febbbraio 2017.

                  Peco Bill

martedì 14 febbraio 2017

L'ITALIA POLITICA SI DIBATTE SENZA UNA PROSPETTIVA DI RINNOVAMENTO.



L'unico serio tentativo di rinnovamento della politica italiana è stato quello del governo Renzi.
Adesso lo chiamano “renzismo” utilizzando il famigerato .suffisso ..l'.” ismo” abusato dalla politica italiana per sminuire, camuffare, mistificare il significato della parola italiana come “democreticismo”, “ populismo”,...ecc.ecc...
La verità è che il Governo Renzi è stato l'unico tentativo di rinnovamento e di novità nella palude politica italiana. Una rivoluzione?
Seguendo le linee di un programma berlusconiano (v. Travaglio del Fatto Quotidiano)
ha cominciato a sistemare al loro posto i sindacati dicendo loro che dovevano fare il loro lavoro di rappresentanza degli interessi economici dei lavoratori, mentre il Governo ed il Parlamento dovevano fare il loro parche a loro spetta di governare e fare le leggi. Una premessa logica e semplice che nessuno aveva osato dire e tanto meno fare con un governo di sinistra.

Altra coraggiosa riforma rivoluzionaria è stata quella di fare approvare dal Parlamento un progetto, anzi, una riforma Costituzionale che aboliva enti inutili e addirittura il Senato della Repubblica i cui membri hanno votato la loro eutanasia. Vi pare poco?
Contro questo Renzismo come meravigliarsi di vedere colto al balzo il referendum per il realizzarsi di una reazione conservatrice unica, eccezionale e portatrice di una accozzaglia di interessi precostituiti di più varia natura e contrastanti tra loro: dai sindacati della Camusso a l'Anpi, ai vari partiti divisi su tutto, ma uniti contro l'unica minaccia di rinnovamento di questa politica italiana caduta anzi ricaduta nella palude da cui non si vede come potrà rialzarsi.
Le riforme, anche se le più illuminate e condivise -a parole- sono utopia se non appoggiate da le baionette di qualche potere magari esterno. Dico troppo? Che Dio ci aiuti!

Pesaro li 31 gennaio 2017.

Pecos Bill


venerdì 10 febbraio 2017

Sig. Assessore ai lavori pubblici del Comune di PESARO


PESARO 29 Gennaio 2017.


Gent.mo Sig. Assessore ai lavori pubblici
del Comune di PESARO

E' noto ormai come il servizio igienico sito al Porto nelle adiacenze della Rotonda Bruscoli sia stato innumeri volte oggetto di distruzione per atti vandalici compiuti sicuramente da un unico soggetto. Dopo ogni distruzione il Comune ha provveduto diligentemente ad effettuare le dovute riparazioni con spese non indifferenti. Ora dopo l'ultimo atto vandalico consistente nello scardinamento della porta in acciaio l'impianto è stato riparato, tuttavia ora da tempo il servizio igienico è stato chiuso e non è usufruibile dai cittadini. Poiché la chiusura del servizio non appare la soluzione ottimale per i cittadini si prega questa Amministrazione a volere rendere usufruibile il servizio ed ad evitare le solite distruzioni a volere installare un impianto di video sorveglianza in quella zona il cui costo certamente sarebbe inferiore alle spese affrontate per provvedere alle numerose riparazioni effettuate finora. Si chiede altresì se ogni volta che si sono verificati questi atti vandalici con danneggiamento di beni pubblici affidati alla buona fede, sono ste presentate regolari denunce alla Autorità di Pubblica sicurezza.

Con i più distinti e cordiali saluti.


Avv. Paolo Emilio Comandini.