venerdì 31 ottobre 2014

IL BRAMANTE E LA GINCANA SULLA SS.16 27 dicembbre 1967

Nei cassetti del Comune di Pesaro esiste un progetto approvato che prevede, all?ncrocio tra Viale della Vittoria e Viale della Repubblica, l'nterramento della Strada Statale ed una strada sopraelevata di collegamento di P.zzale Aldo Moro con Viale della Repubblica.
   Tale strada sopraelevata dovrebbe essere tutta pedonalizzata dalla Piazza del Popolo alla Palla di Pomodoro e, poichnon presenterebbe particolare motivo di attrazione per i pedoni per essere essa affiancata solo da ville private e svolgendo la funzione di collegamento tra il mare-centro e l'entroterra, quivi dovrebbero essere costruiti chioschi o altri simili baracchini commerciali.

La Circoscrizione Mare all'unanimitcon un unico (e dovuto) voto contrario votcontro tale progetto e contrario fu anche il voto del consigliere del PDS perchl'opera, con le conseguenti pendenze, avrebbe provocato una situazione di grave pericolositsulla Strada Nazionale trafficata da veicoli di grosse dimensioni, grave disagio specialmente in caso di pioggia, neve e ghiaccio nonchun enorme turbativa per gli abitanti degli edifici ai lati della strada nazionale esclusi, forse, le due o tre ville adiacenti all'ncrocio con Viale della Repubblica.
   Venne fatto presente che il traffico in quel punto avrebbe subito gravi limitazioni in quanto la circolazione dei veicoli sarebbe stata limitata nei due sensi di marcia verticale e trasversale e che la pedonalizzazione di Viale della Repubblica avrebbe provocato la divisione in due in senso verticale di tutta la zona mare con i prevedibili problemi di traffico e di circolazione.

La realizzazione di tale progetto avrebbe comportato poi un enorme costo aggiuntivo per lo stravolgimento di tutte le opere recentemente fatte per fogne, canalizzazioni e sottopassaggi.
   Queste obiezioni, portate avanti molto puntualmente anche dal qualificato Consigliere del PDS, non vennero prese in considerazione dal Consiglio Comunale che ha approvato il progetto.
Di fronte alle gravi e fondate preoccupazioni manifestate da tutti i Consiglieri di Quartiere i tecnici si premurarono di tranquillizzarli dicendo di non agitarsi troppo perchil progetto non si sarebbe mai realizzato per cu il Comune non avrebbe mai avuto i soldi. Ma sta a vedere che con l'operazione Bramante (che comporterebbe secondo il progetto Secchi anche l'immissione delle auto del parcheggio ivi previsto sulla Nazionale) si troveranno i soldi anche per questa opera sciagurata?
   Allora avremo a Pesaro lungo il tratto di strada Nazionale poco pilunga di un chilometro: un cavalcavia, l'accesso e l'uscita dei veicoli del parcheggio Bramante, una sottovia infossata, l'accesso e l'uscita dei veicoli dall'auspicato (ora realizzato) Parcheggio di Viale dei Partigiani ed infine un bel curvone. Come Gincana non sarebbe male!
Tutte queste belle opere oltre che dannose saranno del tutto inutili nel caso della realizzazione della indispensabile Circonvallazione.
Ma a questo non si pensa.

Pesaro li 27.12.1997.
P.E.Comandini


domenica 26 ottobre 2014

SAN LEO









Aquila nera che i robusti vanni
su l'Alpe libra all'aere benigna,
tale eccelso tu stai su la ferrigna,
roccia immane o San Leo, venusto d'anni,

nido ai tuoi falchi e nido ai tuoi tiranni!
Fra le brume del verno ecco il Carpigna
grove ti parla; e Guido tuo sogghigna,
grande nell'armi e non minor d'inganni.

Oh! già d'Italia baluardo eletto,
che alle cesaree schiere sbigottite
l'empito offristi del possente petto,

Salve o glorioso! Nel tramonto mite
bianca una luce su la vetta appare
e nera l'ombra di Cagliostro spare.
(“I castelli di Romagna e Montefeltro” Pietro Comandini)


Antichissima rocca del Montefeltro innanzi alla
quale dovettero chinare la fronte cartaginesi, goti,
longobardi e greci e dopo essere stata contesa fra
i guelfi e ghibellini fu in dominio dei Della Rovere
duchi d'Urbino. Il Regno d'Italia con Berengario II
vi sostenne per due anni l'assedio di Ottone I im-
peratore. Fu visitata da S. Francesco il quale vi
ebbe in dono il monte dell'Alvernia, e custodì pri-

gioniero il Cagliostro e il patriota Luigi Orsini.

Detti pesaresi di Carlo Giardini. II parte



11 – “L’è di set e na bulida”.
Si dice di bambino vispo, furbastro.

12 – “L’ha banduned casa e pétin!
Ha abbandonato cassapanca e pettine. Si dice di chi ha abbandonato la famiglia e tutto il resto.

13 – “T’si lung cum’è la stmena santa”.
Ci si riferisce a chi è molto lento a fare le cose.
14 – “ C’è el gat sel fogh”.
Quando il gatto si acciambellava dentro il fornello tiepido. Significava che non era pronto il pranzo o la cena.

15 – “A so tut un tremor”.
Tremare dall’emozione.

16 – “Sincanta la stacia”.
Finita la farina non c’è più nulla da setacciare. Si dice in sensi figurato.

17 – “Og è sabte a chesa nostra”.
Detto scaramantico dei contadini che pronunciavano dopo aver nominato una strega.

18 – “Tant’era e tantè cum el tambur d’Gradera”.
Non è cambiato nulla.

19 – “Un pes dardos e un pes ala bona”.
Quando si chiede ad un marinaio come va: “ “Un pes dardos e un pes ala bona!”
Un po’ con le mure a sinistra e un po’ a dritta.

20 – “Quant l’orc el va ala font o chel sesmaniga o chel sromp”.
Quando una cosa si ripete a lungo, qualcosa succede.

21 – “Gi sala samptena del gat”.
Agire con cautela e con diplomazia.

22 – “En ved un caz in tun piat d’lata”.

23 – “La magna quel cla jà e la dic quel cla sa”.
Non sa mantenere un segreto.

24 – “Sa un figh i t’fa gi a Roma e sal gambul it’fa arturne”.
Con poco e niente ti fanno fare quello che vogliono.





giovedì 23 ottobre 2014

IMPRESA, LAVORO E CRESCITA

A Pesaro , Sabato 25 ottobre 2014 dalle 9,30 alle 18,00 si terrà il convegno Forum “Impresa, Lavoro e Crescita” avente per oggetto Macroregione Adriatico-Ionica – Fondi Europei. Il convegno si terrà presso la Fondazione “Pescheria” in Corso 11 Settembre, 184 di Pesaro. L'Evento è organizzato dalla Associazione Culturale “Determinati per l'Italia”. Per informazioni e iscrizione telefonare a Roberta Crescentini Tel. 3489018660 o scrivere a: segreteria@determinati.it.


Pecos Bill

martedì 21 ottobre 2014

IL GLICINE








Profumato come il tiglio,
languido come l'estate, violetto come il cielo di sera.
Come un bimbo,sulla spalla della mamma,
si lascia, si abbandona,
si adagia
sul muro di mattoni,
carico di fiori.
Non indovini?
Non lo conosci?
E' il glicine.


M. Luisa Argalia

lunedì 20 ottobre 2014

REGISTRO UNIONI CIVILI UN INGIUSTO AFFARE

Una volta, quando ero ragazzino si sentiva dire che certe persone che allora non si chiamavano gay, ma con altri variegati nomi, frequentavano di notte la stazione e le caserme in cerca di compagni che, credo, venivano pagati per le loro occasionali prestazioni. Si diceva che ogni tanto capitava che gruppi di ragazzacci, oltre a sbeffeggiare queste persone, arrivavano a metterle sotto i cappotti ed a picchiarle. Ciò suscitava in chi aveva una educazione morale e religiosa un sentimento di sdegno e riprovazione. Questo si raccontava e questo era una dimostrazione della avversione popolare nei confronti di quelli che vengono ora chiamati gay. Da allora è passato molto tempo e la coscienza civile e socale ed il costume, ha fatto si che queste persone non solo vengano accettate, ma in certi ambienti anche esaltate e gratificate anche rispetto alle persone “normali”. Si è arrivati a proclamare l'orgoglio di essere diversi. Ma adesso questi, attraverso i mass media, le lobby, le varie istituzioni pretendono di essere uguali agli “altri”.
Certo sono cittadini a pieno diritto e godono di tutti i diritti civili e della stessa tutela penale di tutti, ma si lamentano di essere discriminati e di non avere gli stessi diritti che lo Stato, qualsiasi stato, da sempre, ha previsto per la conservazione, la tutela e la protezione dei cittadini che fondano una nuova famiglia perchè la faniglia, formata da un uomo ed una donna è il nucleo della creazione di nuovi cittadini che costituiscono il futuro della Nazione. E non è a dire che alla famiglia, che al padre ed alla madre si richiede solo la nascita del nuovo cittadino, ma si richiede e si aspetta che nella famiglia venga assicurato al nuovo cittadino il nutrimento, la educazione, la istruzione la assistenza fino a che esso diventa autonomo. E i compiti dei genitori, specialmente di questi tempi, non pare finire con il compimento della maggiore età dei figli, ma di fronte alla crisi economica, ed alle inevitabili deficienze dello Stato sociale, non ha limite.
Abbiamo detto che, stante i compiti della famiglia naturale ogni stato ha previsto, da sempre, provvedimenti di aiuto, di assistenza di tutela della famiglia che si concretizzano in leggi e provvedimenti amministrativi nel campo successorio, previdenziale, assistenziale, abitativo (vedi assegnazione di case popolari) prelazione ai concorsi pubblici ecc. Tutti diritti che fanno da contrappeso ai doveri dei genitori verso i figli in aggiunta al capitale di affetto che non ha limiti.
Se questi sono i diritti di cui le coppie gay si sentono privati, appare chiaro che il tentativo di accedere all'istituto del matrimonio o delle unioni civili registrate è solo un mezzo per acquisire diritti che come coppie sterili per definizione non spettano e non sono giustificati, anzi vanno a danno delle famiglie formate da un uomo una donna con i loro figli. Se conseguissero il loro scopo le unioni gay lucrerebbero di vantaggi economici ingiustificati. Se e quando una famiglia normale si vedesse privata ad esempio di una casa popolare assegnata ad una coppia gay quali sentimenti potrà maturare? Sarebbe il modo migliore per resuscitare quel originario ed istitivo senso di avversione popolare di cui si è parlato all'inizio.
Forse a questo le lobby ci pensano e lo hanno messo in conto perchè portano avanti attraverso diversi esponenti politici una legge speciale a loro esclusiva tutela che è la legge contro la “omofobia”.
Così il cerchio si chiude.

Pesaro li 19.10.2014.

P.E.Comandini



sabato 18 ottobre 2014

L'ESOSITA' DEL FISCO UCCIDE LA FONTE DELLE SUE ENTRATE

Vi siete domandati perché i trulli, non hanno finestre? La risposta è nel fatto che all'epoca gli immobili venivano tassati in base al numero delle finestre. Per questo il popolo per non pagare l'odioso tributo smise di dotare le loro sia pur misere abitazioni di aperture che non fossero le porte di ingresso.
Il Tenente Valentin Krulik (soldato della Armata rossa che avanzava verso la Polonia e la Romania - v. Max Hastinngs) non riusciva a capire come mai in Romania le case dei contadini erano senza camini e facevano uscire il fumo di cucina dalla porta d'ingresso fino a quando non gli dissero che lo Stato Romeno imponeva una tassa sui comignoli. Così il fisco con la sua esosità aveva fatto inaridire la fonte stessa delle sue entrate. Gli effetti distruggenti la base imponibile del fisco si verificano inevitabilmente quando si colpisce un fatto economico, un bene di cui si può fare a meno, cioè un bene a domanda elastica. Il fisco diventa esoso e provoca rivolte quando colpisce un bene a domanda rigida come il pane (famosa tassa sul macinato) Non si può evitare di pagare le tasse non mangiando il pane. Quando fu aumentato il bollo sulle cambiali tale da rendere tale strumento di credito onerosissimo specialmente per importi piccoli (gli usurai e le loro vittime non badano a spese) questo titolo di credito è passato in disuso e lo Stato per troppo pretendere ci ha perso. Un'altra tassa esosa pare essere quella sulla pubblicità e sulle insegne. Ci si chiede perché nelle nostra città non esistono insegne ed in modo particolare le insegne luminose dei negozi. La tassa evidentemente è tale che non conviene pagarla. E così il Comune non incassa una lira. Non sarebbe il caso di rivedere tale imposizione ed invogliare tutte le attività commerciali e non ad avvalersi di tale mezzo pubblicitario che renderebbe le vie buie, come quelle del Centro, più luminose e sicure?
Pesaro li 15 agosto 2009
Avv. P.E.Comandini


venerdì 17 ottobre 2014

Detti pesaresi di Carlo Giardini



1 – I scherz ala “Borgorucia”.
Cercare di imbrogliare qualcuno, ma se si scopre il tentativo d’imbroglio si dice: ho scherzato.

2 – “Le pugnet dla Cianciga”
Fare le cose lentamente, senza molto impegno.

3 – “An t’za gnanca do chel sta tchesa”
Non conoscere qualcuno o qualcosa, nemmeno un po’.

4 – “Ansa ne scura ne ste sit”
Si dice di persona che non sa comportarsi.

5 – “Ste a urech a pnel”
Ascoltare attentamente per non perdere nemmeno una parola. Il pennello, in questo caso, è una sorta di mostravento, solitamente situato in cima ai campanili, che si orienta sempre verso la direzione da dove spira il .vento.

6 – “Co t’sì gid a scola dala Bughi?”
Si dice a chi è particolarmente sprovveduto. La Bughi era una maestra elementare che aveva una scuola privata, ma non godeva di gran fama.

7 – “An sa ne d’me net’e cum’è la Salve Regina”.
Si dice di qualcosa della quale non si capisce bene il significato.

8 – “Dal giorne d’la Candlòra da l’inverno siamo fòra”.
Proverbio contadino.
8 – “Sta fat ben i cont a sim tel mez impont”

9 – “Do c’anariva el tira el capel”.
Si dice di un donnaiolo impenitente.

10 – “La sbè tun bichir d’acqua”.
Si dice di una ragazza candida ed immacolata.




martedì 14 ottobre 2014

ANGELINO ALFANO

Quando venne chiesto a Cossiga un parere sulla persona di Angelino Alfano l'ex Presidente della Repubblica disse che era una persona “perbene, perbene, perbene”.
Ho avuto occasione di sentire i suoi interventi quale Ministro della Giustizia in due Congressi giuridici forensi. Nel primo gli venne tributata una standing ovation, mentre nell'ultimo XXXI congresso venne contestato da un gruppo di avvocati maleducati e “antiberlusconiani”.
E' l'unico Ministro della Giustizia che non sia stato indagato a qualche pubblico ministero.
Passando alle più recenti vicende politiche.
di fronte alla trappola politica-giudiziaria messa in atto contro Berlusconi portata avanti - con stile Arancia meccanica - da Epifani e dai senatori forcaioli che hanno votato la decadenza di uno dei suoi membri più autorevoli, cosa si poteva fare?
La minaccia di togliere la fiducia al Governo di larghe intese auspicato per primo da Berlusconi si prospettava inefficace ed inutile perché il Governo Letta non poteva intervenire sul Senato, perché era evidente che Napolitano non avrebbe sciolto le Camere, perché era evidente che il governo avrebbe continuato a vivere con l'appoggio di alcuni Grillini ed altri parlamentari raffazzonati dalla sinistra.
Se si fosse tolta la fiducia e Napolitano avesse sciolto le Camere saremo andati alle elezioni, il PDL si sarebbe trovato fuori dal Governo e gli elettori moderati sarebbero rimasti senza alcuna difesa. Si sarebbe detto – cosa difficile da smentire - che la crisi sarebbe stata provocata per fatti inerenti la persona di Berlusconi con danno del paese.
Detto questo e evidente che c'erano dei buoni motivi di non legare le sorti del governo alla “defenestrazione” di Berlusconi, ma nello stesso tempo non poteva accettarsi la convivenza del PDL con il PD guidato dal forcaiolo Epifani.
Bene è stato fatto quello che è stato fatto anche se la creazione di un partito di sottomarca berlusconiana ha provocato un trauma del PDL e di Forza Italia proprio quando, con Renzi, il PD sembra avere trovato una nuova unità.
Il nuovo NCD ha risolto e risolve le due esigenze contraddittorie e dovrebbe raccogliere consensi anche al di fuori del PDL senza peraltro intaccare la forza di Forza Italia per cui è necessario che non faccia un flop e non danneggi la nuova Forza Italia che deve rimanere il pilastro fondamentale dei moderati.
Peraltro nella realtà comunale di Pesaro visto il passaggio di gran parte dei consiglieri dal PDL al NCD è necessario che Forza Italia si dia una svegliata per non perdere consensi.

Pesaro li 11.12.2013.



P.Emilio Comandini

UNA NUOVA VARSAVIA?

Il 2 agosto del 44 scoppiava la rivolta di Varsavia. L'esercito russo era a 20 chilometri da Varsavia. Nonostante le pressioni angloamericane Stalin rifiutava di accelerare l'avanzata e di correre in aiuto ai civili e militari dell'esercito clandestino polacco che verrà massacrato senza pietà dalle truppe hitleriane. A Stalin non faceva comodo una Polonia liberata dai polacchi che erano già stati traditi da Stalin con il patto sottoscritto da Molotov e Ribbentrop.

I kurdi stanno resistendo casa per casa contro le truppe dell'ISIS e rischiano di soccombere se non vengono aiutati dai kurdi che si trovano in territorio turco pronti a combattere, ma il governo Turco che ha schierato i suoi carri armati al confine non li lascia passare. Aspetterà che la nuova Varsavia mediorientale diventi un cimitero come è successo in Europa nell'agosto del 1944?

Pesaro li 14 ottobre 2014.


Pecos Bill

lunedì 13 ottobre 2014

MOSTRA DI ATE SACRA A PESARO


In occasione della FESTA DEL VOTO della Madonna delle Grazie, come ogni anno è stata allestita nella piccola Galleria Comunale in Via Branca, 5 la MOSTRA DI ARTE SACRA cui partecipano moltissimi artisti pesaresi con i loro quadri, sculture, bassorilievi e ceramiche.
La Mostra resterà aperta dalla seconda alla quarta Domenica di Ottobre dalle ore10 alle 12,30 e dalle ore 16 alle 20.


sabato 11 ottobre 2014

LO SCASSACESSI


UN EROE DEL NOSTRO TEMPO
Ci deve essere certamente una ruggine segreta tra lo Scassacessi o gli scassacessi ed i gabinetti pubblici. Quali siano i motivi di questo odio contro questi manufatti resta un mistero. E' improbabile che costoro siano dei drogati perché dei gabinetti pubblici i drogati fanno buon uso per sbrigare le loro faccende e quindi sarebbe a loro danno la distruzione di questi utili manufatti. Forse perché questi vespasiani sono tenuti in modo decente anche se pieni di scritte. Fatto sta che questi eroi continuano imperterriti nelle loro imprese eroiche. Qualche mese fa la toilette del porto, sita vicino alla Rotonda Bruscoli, aveva subito un attacco con lo scardinamento della porta, riparata sollecitamente dalla impresa incaricata dal Comune. Ma una settimana fa il fortilizio subiva un attacco devastante che dimostrava in capo all'autore una forza non indifferente dato che riusciva a sfondare i due pannelli della porta ed ad infilare dentro il locale un pilotto di ferro e cemento di un porta rifiuti. Da voci raccolte si diceva che già la notte prima il pannello superiore della porta era stato divelto. Il personale addetto provvedeva ad apporre le strisce di plastica per segnalare la inagibilità del bagno in attesa della riparazione. Ma il nostro eroe o i nostri eroi, non sazi della loro impresa, la notte del 4 o 5 ottobre tornavano sul luogo del delitto e trovavano il modo di esprimere il loro valore spaccando la tazza del water che era rimasta illesa.
Annientato il fortilizio nemico, imbaldanziti della vittoria, i nostri eroi andavano ad attaccare anche la toilette di via Ninchi riportando una analoga e luminosa vittoria conquistando la croce al merito di Scassacessi.
(Il reato di danneggiamento e punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa e si procede d'ufficio per gli edifici destinati all'uso pubblico. Art.635 n.3 C.P.)

Pesaro, 08 ottobre 2014

Pecos Bill

giovedì 9 ottobre 2014

GRADARA








Oh come altera al sole oggi ridente
sui vecchi merli canta la bandiera!
A rintuzzar ad Agnolo la nera
atroce ingiuria ogmora a te fidente

Forse si ridestò il Mastin possente?!
...o la figura bianca come cera
or di Francesca, dell'aulente sera
attende l'ombra nel bastion silente?!

Ala, sul mare azzurro ecco una vela
vola sull'onde ; e lieta in sua favella
bianca saluta e rapida si cela !

Ma già da presso il vento di Focara
nugghia sul porto: tu l'ascolti amara;
e al sol che sorge splendi nuda e bella!

La rocca di Gradara ora completamente ricostruita e rimessa nell'antico splendore sorge vicino a Cattolica su amena collina dinnanzi all'Adriatico e e a due passi dal porto di Focara dove furono mazzerati “i due miglior di Fano”(Dante Canto XXVIII inf.) e dove si sviluppano delle bufere così improvvise e violente che sono occasioni di frequenti naufragi. Agnolo della Pergola con ignobile tradimento se ne impadronì per poco tempo, dopo esservi stato accolto con i suoi come amico, dai Malatesta che ne erano i signori. Anch'essa fu lungamente contesa fra i signori di Urbino e quelli di Rimini e fu ritenuta da alcuni la sede della tragedia di Francesca da Rinini.

Da “I Castelli di Ronagna e Montefeltro” di P.Comandini 1929-1931.

MADRI, FIGLI


  è il titolo della interessantissima mostra presentata da l'Archivio di Stato di Pesaro in via della Neviera, 44 che rimane aperta dal lunedì e venerdì ore 10 -18 e sabato 10 – 13.
illustra i VOLTI DELLA MATERNITA’ DAGLI ANTICHI DOCUMENTI DEL BREFOTROFIO PESARESE AL RACCONTO VISIVO DI CINQUE ARTISTI DEL CONTEMPORANEO curata da Cecilia Casadei e Roberto Domenichini ed aperta fino al 18 ottobre 2014.
Le opere esposte sono degli artisti Giovanni Alfano Federica Amichetti Annarosa Basile Deborah Coli Marco Corridoni


Contenitore di documenti che raccontano la storia di un luogo e di una comunità , in occasione della “Domenica di carta”, apertura straordinaria promossa dal Ministero dei Beni Culturali, l’Archivio di Stato di Pesaro diviene contenitore di linguaggi dell’arte per un evento che mette in mostra le antiche carte e i registri dei cosiddetti esposti in dialogo con opere visive del contemporaneo. Questi gli artisti invitati con un gruppo di lavori tra pittura, video, disegno e installazione che rappresentano un significativo esempio del panorama artistico del presente: Giovanni Alfano, Federica Amichetti, Annarosa Basile, Deborah Coli, Marco Corridoni. Le loro opere si intrecciano nel percorso della mostra con l’ esposizione di una serie di documenti che riguardano inquietanti atti di processi per stupro e registri d’archivio dell’ antico brefotrofio pesarese che riportano la fedele trascrizione dell’abbandono dei neonati: data, orario di deposito, descrizione del vestiario e di quanto accompagnava la creatura, il suo stato di salute e il successivo percorso baliatico. I “segni di riconoscimento”, che le madri molto spesso lasciavano ai bambini nella segreta speranza di un futuro ricongiungimento, assumono carattere di particolarità nel contesto espositivo, ed ecco santini e medagliette religiose spezzate a metà, nastri colorati e ricamati che denotano ricchezza e l’abbandono doveva essere dettato dall’intento di far scomparire il “frutto della colpa”, più spesso modesti sacchetti di stoffa grezza con alcune invocazioni, scritte in un linguaggio incerto, relative alla cura del bambino o al nome che dovrebbe essergli imposto. E le connotazioni dell’abbandono sono quelle che rimandano alla povertà, alla estrema difficoltà di aver di fronte nuove bocche da sfamare. Una storia documentale di MADRI e FIGLI dove l’assenza delle madri pesa come un macigno per confrontarsi con l’indagine degli artisti che hanno affrontato il tema della maternità con linguaggi diversi,
una mostra che si colloca nel periodo di celebrazioni della “Giornata del contemporaneo” dell’11 Ottobre e getta uno sguardo a mondi apparentemente lontani. Per indurre ad una riflessione che supera il tempo.
Commoventi i biglietti, le medagliette e contrassegni che lasciavano le madri attaccati ai banbini che abbandonavano, segno della speranza di ritrovarli e identificarli ed interessanti le sentenze dei tribunali di allora che giudicavano di violenze sulle donne e sui bambini.
Medico del Brefrotrofio di Pesaro è stato anche il Dr. Pietro Comandini medico e poetala cui foto si trova nel Blog.


martedì 7 ottobre 2014

FUNZIONARI STIPENDI E POTERE POLITICO

Quando avevo circa sette-otto anni nel XXI o XXII anno dell'Era Fascista, mia madre mi disse – non capisco perchè tale fatto mi sia rimasto impresso nella memoria - che il Duce, aveva posto fine alla confusione ed anarchia retributiva esistente nella amministrazione, uniformando tutte le carriere e gli stipendi ai gradi e stipendi del personale militare.
Se questo è vero è evidente che con la democrazia, l'autonomia, la indipendenza si è tornati al caos retributivo ed all'assalto del danaro pubblico dove c'era ed anche dove non c'era, a tutti i livelli.
Dopo tangentopoli, quando un sacco di teste cadevano e tanti amministratori venivano a ragione o a torto arrestati, anche i politici onesti ed in buona fede cominciarono a temere di essere coinvolti penalmente per decisioni che comportavano scelte di natura tecnica di cui non potevano conoscere i risvolti per cui venne deciso di dare ai funzionari una responsabilità diretta per le scelte di natura tecnico-amministrativa lasciando al politico il compito di dare indirizzi e fare scelte politiche che dovevano essere concretizzate dai funzionari.
E' evidente che questa assunzione di responsabilità dei funzionari ha portato ad una richiesta di un corrispondente aumento di retribuzione.
L'aumento di responsabilità e di remunerazione se da un lato salvava il politico, che il più delle volte era ed è un inesperto e professionalmente impreparato, da preoccupazioni, d'altro lato ha aumentato il potere discrezionale del funzionario che dice al politico cosa può o deve fare senza che l'inesperto eletto dai cittadini possa o si senta in grado di decidere o incidere nelle decisioni. I politici passano, ma i funzionari restano.
I politici pur inesperti sono eletti dai cittadini ed il politico, per essere eletto, deve raccogliere il consenso popolare e poi deve nel suo lavoro, elaborare una sintesi degli interessi contrapposti e diversi dei cittadini e in questo lavoro di sintesi il politico è esperto o deve diventare esperto. Questa è la funzione della politica, la funzione più nobile ed essenziale per il governo della collettività.
In questi ultimi anni peraltro si è verificato un fenomeno anomalo e degenerativo del sistema.
L'azione di governo del paese affidata ai politici, per ragioni di incapacità, di debolezza, di diminuzione del prestigio o per la “emergenza” o altri motivi che sarebbe bene approfondire, è entrata in crisi per cui qualcuno ha ritenuto di affidare il governo direttamente ai “tecnici” che si sono sentiti in grado e felici di provvedere loro direttamente applicando le loro competenze settoriali senza avere però una visione sintetica dei vari problemi e interessi contrapposti e senza avere il senso della politica. Questo non ha prodotto alcun risultato positivo per il paese rispondendo, i funzionari, delle loro scelte non ai cittadini, ma ad altri burocrati a livello europeo.
Questo può spiegare la gestione politicamente negativa del Governo Monti.
Pesaro li 17 novembre 2013.



P.Emilio Comandini

giovedì 2 ottobre 2014

NOTIZIE

In Consiglio Comunale si è parlato dei cani in spiaggia. Nel prossimo piano spiaggia si dovrà trovare un sito adatto riservato ai cani ed i loro padroni.

mercoledì 1 ottobre 2014

O dolce terra









O dolce terra

Chiara una terra di sereni clivi
e di diritti, in nere file ai venti
olmi pensosi tra sognanti olivi
sempre al mio cuore, o Nino, ed ai fiorenti
anni ripenso, come ai freschi rivi.
Ecco Pesaro tua: vedo redenti
gli antichi merli sul palazzo ed ivi
tagliar le nubi via pel ciel fuggenti.
O dolce terra: ne la bruna sera
caro il ricordo di una spiaggia brulla,
di un picciol lago sotto il cielo azzurro.
presso il moletto, ne la tua costiera:
là dove l'anima si culla
nell'eterno del mar, dolce sussurro.
Pietro Comandini 1931.
I merli redenti sono quelli del Palazzo Ducale.
Vennero ricostruiti dopo una disputa tra quelli che li volevano ed i contrari. Vinsero
coloro che dimostrarono la esistenza originaria dei merli perché
ad uno di essi venne impiccato un condannato a morte.
Un picciol lago si trovava presso il moletto ed era destinato alla caccia alla anatre.