martedì 29 dicembre 2015

SHAKESPEARE A 400 ANNI DALLA MORTE




CONFERENZE A CURA DI PAOLO MONTANARI

SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE


OGNI VENERDI’ DAL 8/01/2016 AL 26/01/2016. ORE 17,30


PROGRAMMA:

8/01/2016
PAOLO MONTANARI (critico cinematografico) GRAZIANO RIPANTI (filosofo):
AMLETO DA LAURENCE OLIVIER A KENNETH BRANAGH. I PERSONAGGI SHAKESPERIANI E LA FILOSOFIA.
15/01/2016
MARIA CHIARA MAZZI (storica della musica): LA MUSICA AI TEMPI DI SHAKESPEARE E DEL TEATRO ELISABETTIANO.
22/01/2016
GIULIANO CARDELLINI (poeta) : SHAKESPEARE E LA POESIA
29/01/2016
ROBERTA MULLINI (anglista): SHAKESPEARE E’ ANCORA NOSTRO CONTEMPORANEO?
05/02/2016
MASSIMO PULIANI : (docente universitario e di regia all’Accademia di Belle Arti:
SHAKESPEARE E IL TEATRO CONTEMPORANEO: LA VISIONE REGISTICA DI GIORGIO
STREHLER E ROBERT WILSON
12/02/2016
GUALTIERO DE SANTI (critico letterario e cinematografico): LETTURA CRITICA DE LA TEMPESTA
19/02/2016
ROBERTO DANESE (docente universitario e critico cinematografico):
SHAKESPEARE E IL CINEMA
26/02/2016 SALVATORE RITROVATO (docente universitario e critico letterario):
SHAKESPEARE IN WELLES
04/03/2016
COMPAGNIA BRUNO MARINI E FRANCO ANDRUCCIOLI: LETTURA SCENICA DA LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
ENTI ORGANIZZATORI:
ASSOCIAZIONE CULTURALE PEGASUS DI CATTOLICA ASSESSORATO ALLA BELLEZZA DEL COMUNE DI PESARO
ENTI PATROCINATORI REGIONE MARCHE,AMAT, UNIVERSITA’ AGLI STUDI CARLO BO DI URBINO, FONDAZIONE MARCHE CINEMA,ARCIDIOCESI DI PESARO, SETTIMANALE IL NUOVO AMICO, CENTRO CULTURALE MADONNA DELLE GRAZIE, CENTRO CULTURALE SAN GIOVANNI, ASSONAUTICA DI PESARO E URBINO, CONSERVATORIO G.ROSSINI DI PESARO,UNILIT DI PESARO E URBINO, CORO JUBILATE DI CANDELARA.


domenica 27 dicembre 2015

MOZIONE DI SFIDUCIA



Qualcuno ha detto che “proporre una mozione di sfiducia nei confronti di Maria Elena Boschi, Ministro per le riforme costituzionali, era come presentare una mozione di sfiducia contro la Venere del Botticelli. Chi sarà stato? Vendola è da escludersi, ma qualche sospetto potrebbe riguardare, chi di femmine se ne intende come un certo Silvio!?
Pesarpo 26 dicembre 2015.

Pecos Bill  

BANCA MARCHE: GIU’ LA MASCHERA


Volano gli stracci tra Governo Renzi e Commissione europea! La pubblicazione della lettera della Commissione europea del maggio 2015 con la quale venivano sollevate obbiezioni e veti sulla ricapitalizzazione di Banca Marche e delle altre tre banche oggi pronte per essere vendute a spese di azionisti e obbligazionisti subordinati, smentiscono le dichiarazioni del Governo Renzi e di Banca d’Italia. Per mesi le Fondazioni proprietarie dei pacchetti di maggioranza di Banca Marche e i vertici dell’ABI sono stati rassicurati, anche se informalmente, che si stava predisponendo il salvataggio non traumatico della Banca. Oggi, grazie alla pubblicazione della lettera della Commissione, sappiamo che, contrario, si stava preparando “soluzione finale”. Non è altrimenti spiegabile come abbia fatto il Governo Renzi e Banca d’Italia a predisporre in una sera di domenica un decreto che azzerando azioni e obbligazioni subordinate di Banca Marche, come delle altre tre banche, ha distrutto buona parte dei risparmi di decine di migliaia di famiglie marchigiane. Ancora una volta ci si domanda perché Banca Marche è stata accomunate ad altre tre banche che per dimensioni e storia sono completamente diverse? Perché i crediti in sofferenza di Banca Marche sono stati mescolati in un’unica banca (la Bad bank) con quelli delle altre banche e tutti svalutati con la stessa percentuale? Perché le banche degli altri paesi dell’Unione: Grecia, Germania, Portogallo vengono salvate anche in questi giorni con aiuti di Stato e a noi italiani è stato impedito di far intervenire il Fondo interbancario? Dov’è il Governo Renzi che accampa tanta autorità in Europa? Stupisce e indigna, infine, che il Pd marchigiano e pesarese con Ceriscioli e Ricci in testa, non alzino la voce per convincere il Governo Renzi a tornare indietro e restituire Banca Marche ai marchigiani e al territorio. Non è accettabile che il Pd locale sia così supino al volere dei vertici toscani e romani quasi che questa operazione sia stata fatta per nascondere buchi ben più grandi di qualche altra banca rispetto alla nostra Banca Marche.
Alessandro Bettini – segretario provinciale di Forza Italia di Pesaro-Urbino.

martedì 15 dicembre 2015

RIQUALIFICARE CORSO 11 SETTEMBRE?

In data 10 Dicembre 2015 venivano convocati dall'Architetto Nando Goffi dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Pesaro gli amministratori di condominio dei fabbricati di Corso 11 Settembre, lato portici, nonché i proprietari degli stessi edifici privi di amministratori condominiali nell'ambito dell'intervento generale di riqualificazione e valorizzazione del Centro storico deciso dal Comune volendo intervenire, oltre che nella sede stradale, anche nella zona dei portici “per aumentare la sicurezza inerente alla percorrenza dei luoghi..” e “per illustrare il progetto e discutere dei rapporti tra le parti..”
Si parlava da tempo della intenzione del Sindaco di utilizzare dei fondi disponibili per la qualificazione del Centro per cui l'incarico, per lo scopo, agli uffici tecnici competenti.
In detta riunione veniva annunciato dall'Assessore alla Vivacità, come decisione non negoziabile, la eliminazione dei posti auto esistenti in questo tratto del Corso (8 stalli); veniva poi progettata la creazione di una striscia o spazio pedonale adiacente ed esterna alle colonne dei portici con previsione di gazebo posti sulla carreggiata come quelli attualmente esistenti; la parte rimanente della strada sarebbe adibita a carreggiata dai gazebi ai palazzi di fronte dove si trovano diversi negozi, la Camera di commercio, la Banca D.A.e la Chiesa di S. Agostino. Infine il progetto prevederebbe la sostituzione dell'attuale pavimentazione a mattoncini con una nuova non meglio identificata.
E' per questa ultima opera che il Comune aveva convocato i cittadini condomini dei palazzi con i portici perché, essendo i portici una proprietà privata ad uso pubblico, veniva dato per scontato che....i privati avrebbero dovuto fare e sopportare l'onere delle spese relative perché il Comune sarebbe stato disposto a contribuire per la metà della spesa.

Per quanto riguarda questa ultima opera appare strano che il Comune pretenda che i cittadini privati condomini debbano non solo fare una cosa decisa dal Comune a spese loro, sia pure con il contributo dello stesso, quando l'art.40 secondo comma della legge 17 agosto 1942 n.1150, pone a carico del Comune la costruzione e manutenzione di pavimenti e l'illuminazione dei portici soggetti a servitù di pubblico passaggio (Cass. Civ.Sez.II del 19.11.2009 n.24456. (vedi i POST di Pecos Bill del 16.05.2015 e del 28.06.2015).
Premesso quanto sopra sarebbe bene che il Comune risparmiasse questa spesa perché la pavimentazione di portici attuali non è affatto disdicevole e per nulla pericolosa dato che esiste da oltre 80 anni come minimo minimo, senza che abbia dato alcun inconveniente e sopratutto fa parte della storia dei palazzi, della città e non è affatto brutta. Basterebbe che il Comune sostituisse qualche mattoncino (ce ne sono ancora in commercio) ed effettuasse la dovuta periodica pulizia che invece viene trascurata del tutto. Se non vi fossero i negozianti ed i cittadini a provvedere a pulire, sarebbe in brutte condizioni igieniche. Tra l'altro nessuno ha mostrato con cosa gli architetti vorrebbero fare la nuova pavimentazione che tra l'altro piace al sottoscritto ed anche al Sindaco.
Pesaro li 15.12,2015.
Paolo Emilio Comandini



mercoledì 9 dicembre 2015

OSPEDALE UNICO CONTRO CHI?



I dadi sono gettati. Il DUCE annuncia che l'Italia ha dichiarato la guerra all'Inghilterra e alla Francia (Il Popolo d'Italia di lunedì 10 giugno 1940).
Il bello, si fa per dire, era che quando Mussolini si affacciò al balcone di Palazzo Venezia per dare l'annuncio, tutti sapevano che si trattava di una dichiarazione di guerra, ma nessuno sapeva, e tutti erano in trepida attesa, contro chi la guerra sarebbe stata dichiarata. Ci saremo schierati contro la Francia e l'Inghilterra o contro la Germania?
Lo stesso accade, mutatis mutandis, con l'Ospedale Unico. Tutti attendono con il fiato sospeso che il Governatore delle Marche si affacci ad un balcone mediatico ed annunci se e dove verrà fatto l'Ospedale Unico. Ci si muoverà contro i Fanesi o contro i pesaresi? Gli animi dei cittadini sono trepidanti e quelli più responsabili, in questa situazione tutt'altro che chiara, si augurano pregano che dell'Ospedale Unico non se ne parli più e che le risorse (che si dice che ci sono, ma dove?) vengano utilizzate per rimediare alle carenze dei due ospedali esistenti.
Pesaro li 15 novembre 2015.
Pecos Bill


GLI STATI GENERALI DEL TURISMO 2015.


E' difficile trovare qualche cosa da obiettare a quanto esposto dal Sindaco in occasione della manifestazione chiamata “Gli stati Generali del Turismo”. La manifestazione sembra riempire, e certamente riempie parzialmente, un vuoto nella realtà politica-istituzionale della Città e provincia che era occupata una volta dalle Aziende di Soggiorno e dall'Ente provinciale del Turismo. Accanto ad un Assessore al Turismo a tempo parziale perché divide il suo impegno con la delega di altri due incarichi, accanto, dunque, ad un Assessore spesso non nominato in base a specifiche competenze, ma per ragioni politiche, non c'è nulla. Ora poi che le Provincie sono state abolite il Turismo fa capo ad un assessore al Turismo che nonostante la buona volontà, ancora deve imparare il mestiere.
Ma ritornando agli Stati Generali, è indubbio che tale manifestazione è stata positiva ed ha permesso il manifestarsi, affiorare una realtà socio-culturale sconosciuta, che si è dimostrata pronta ad entrare in gioco per dare il suo contributo di idee e di iniziative concrete per quanto riguarda le manifestazioni ed eventi direttamente collegabili al Turismo.
Gli Stati Generali peraltro hanno il difetto della occasionalità e lasciano aperto il settore più ampio del Turismo che, come abbiamo scritto il 28 febbraio 2014.
il Turismo non è commercio, ma è anche commercio. Il Turismo non è industria, ma è anche attività industriale. Il Turismo non è viabilità e trasporto, ma anche viabilità e trasporto. Non è cultura, ma è anche attività culturale. Non è sanità, ma anche cura e soggiorno. Non è industria alberghiera, ma anche attività alberghiera. Il Turismo coinvolge praticamente un complesso di attività così vasto che non può essere seguito, analizzato e gestito da una sola di queste componenti economiche e richiede una particolare ed unitaria visione di questo fenomeno sociale che necessita una elevata professionalità di coloro che se ne occupano.
Ora chiunque abbia da dire o fare o proporre o chiedere in questo settore non sa a chi rivolgersi e non è da pretendere che gli assessori al turismo, nominati e scelti secondo criteri del tutto alieni e precari siano in grado di sostituire e rappresentare tutte queste realtà. Una proposta è stata fatta il 28 febbraio 2014 da Pecos Bill!
Pesaro li 20 Nov.20\5
P. Emilio Comandini



venerdì 4 dicembre 2015

68 DUX. FINALMENTE IN LIBRERIA




Il libro 68 DUX “Storia della cattura, prigionia e fuga di tre generali inglesi” è finalmente disponibile in libreria - si può trovare per ora solo presso la Libreria “IL CATALOGO” di Giovanni Trengia in Via Castelgandolfo 58/60 e presso la Libreria Antonio Bonali in Viale della Repubblica 36 di Pesaro. Argalia Editore Urbino. Pagine 132 - Euro 14,60. La illustrazione della copertina - che non è la foto di questo post- rappresenta il Porto di Cattolica in un acquerello dipinto dall'artista canadese George Campbell Tinning (1910-1996) nato in Canada ed inviato al seguito delle truppe alleate sul fronte Adriatico della Linea Gotica che accompagnerà dalla fase dello sfondamento tra Pesaro e Rimini fino fino alla conquista di Ravenna. Dopo la guerra continuerà la sua vita artistica come illustratore della rivista Lincoln-Mercury Time.
Pesaro li 4 dicembre 2015.
Pecos Bill



giovedì 3 dicembre 2015

I TENENTI FERGUSON e SPOONER SALVATI DA G.CANESTRARI



La casa dello 007 Ruggero Cagnazzo in via Cairoli di Pesaro, angolo via Mazzini.
La mattina del 7 dicembre, mentre Canestrari si trova a passare per caso davanti alle Poste, nella piazza centrale di Pesaro, due agenti lo avvicinano e lo invitano ad entrare in Questura. Lì dentro controllano la sua identità e lo rilasciano subito con un cenno di disappunto e con tante scuse: “E' stato un errore”. Lo avevano infatti scambiato per Cagnazzo. Volevano arrestare lui. Ma come mai questo errore di persona? Canestrari pensa che, da vari giorni, entra ed esce piuttosto spesso dalla casa di Cagnazzo che sta lì, proprio all’angolo tra Via Mazzini e Via Cairoli. Va sempre, quasi ogni giorno, a trovare Ferguson e Spooner, che adesso, in attesa dell’imbarco, stanno nascosti. Qualcuno ha visto e ha creduto che fosse il padrone di casa…. “ma questo vuol dire - conclude tra se - che la casa di Cagnazzo è sorvegliata! I due inglesi sono in pericolo. Dio mio, se li scoprono è la fine.
Come esce dalla Questura, corre a casa di Cagnazzo per avvertirlo. Ma lì davanti trova due uomini che passeggiano con aria indifferente, molto sospetta. Come si fa, adesso, a fare uscire di casa quei due clandestini? Mentalmente invoca San Francesco perché gli venga in aiuto. Dopo un attimo, come per miracolo, vede uscire, dalla attigua bottega di falegname un fervente repubblicano, detto “Magnaben”, la sua vecchia conoscenza: “E' San Francesco, che lo manda!” pensa. Lo avvicina e gli svela il problema ed anche il suo timore: “Vedi? La mia paura sono quei due là”.” Hai ragione, Guido. E’ da stamattina che passeggiano qua. Quelli non se ne vanno. Sono poliziotti in borghese. Ci giuro” Dammi una mano, coraggio! Io devo salvare quei due inglesi a qualunque costo!”
Se posso, ti aiuto. Ma perché vuoi rischiare? Tanto lo sai che per chi nasconde i prigionieri alleati c'è la pena di morte......(Cap.VI n.1 del libro 68 DUX))....
Con l'aiuto di “Magnaben” e di San Francesco Canestrari riesce a fare fuggire i tenenti Spooner e Ferguson esperti di segnalazioni mandati dal Gen. Alexander per fare fuggire i tre generali:

Pesaro li 4 novembre 2015.
Pecos Bill

sabato 28 novembre 2015

NATALE. SOTTOCULTURA E IMBECILLITA'



A Rozzano nel milanese si celebra, invece del Natale, la “Festa dell'Inverno” e a Rho lo stesso: per “il rispetto delle diversità”. Vengono tolti i crocefissi dalle aule perché i bambini di diversa religione, in pratica di religione mussulmana, si potrebbero offendere.
Queste prese di posizione da parte dei nostrani amministratori progressisti denotano una spaventosa mancanza di cultura e abbondante cretineria. Innanzi tutto non è dato di sapere che qualche mussulmano si sia offeso o qualche bambino sia stato mai traumatizzato da un crocefisso. In secondo luogo dovrebbero sapere che se i mussulmani si rifugiano da noi europei lo fanno perché qui da noi si vive in un clima di tolleranza, libertà individuale e di solidarietà dovuta proprio dal fatto che l'Europa è stata cristianizzata e perché Lui è morto in croce. E questo lo sanno bene proprio i mussulmani che in Belgio, dove la popolazione scolastica è formata per metà se non in maggioranza da figli di immigrati, preferiscono di gran lunga mandare a scuola i loro bambini in istituti privati gestiti da religiosi perché, rispetto alle scuole laiche nelle prime e non nelle seconde si parla di DIO:
Pesaro li 29 novembre 2015.
P.E.Comandini



martedì 17 novembre 2015

007 AGENTE di S.M. britannica.

L'Agente segreto 007 di S.M.britannica era un pesarese. Non era bello come Sean Connery, non aveva la pistola, non aveva licenza di uccidere, ma era furbo ed abile tanto che riuscì a portare con successo la sua missione di fare fuggire i generali O'Commor, Neame e Boyd con l'aiuto di tanti pesaresi e romagnoli di cui si racconta nel libro “68 DUX Storia della cattura, prigionia e fuga di tre generali inglesi nel racconto dei protagonisti” che uscirà tra poco nelle librerie. L'Agente pesarese era Ruggero Cagnazzo.
Ruggero Cagnazzo o “Cagni, come lo chiamavano affettuosamente, era (secondo il gen. Neame) un tipo formidabile; la guerra in Italia gli aveva fornito l’occasione di provare il gusto dell’avventura, per la quale sembrava particolarmente tagliato e che, in circostanze normali, non avrebbe mai potuto soddisfare. Era piccolo, magro, bruno, di sangue ebreo e con dei lineamenti marcatamente semiti: occhi scuri e penetranti e un’espressione vivace. Muoveva continuamente le dita, come uno scolaretto che vuole attirare l’attenzione del maestro. Si suppone fosse ingegnere civile, capace di successo. Dimostrava una trentina d'anni o poco più. Era di aspetto mite e pacifico, ma nel suo lavoro di agente segreto come fuggiasco di guerra, si rivelava una vera tigre; furbo, pieno di risorse e senza paura, deciso e risoluto nel portare a termine i suoi piani.
Parlava francese, inglese e arabo, oltre alla madrelingua italiana.
Gli operai italiani, i contadini, i marinai, erano entusiasti di lui.
Nel libro non è scritto, ma dal racconto complessivo si capisce, alla fine, come fosse talmente furbo che nelle varie fasi dei tentativi di fuga, mandasse sempre avanti gli altri in modo che, nel caso di scoperta da parte dei tedeschi e dei fascisti che lo ricercavano con accanimento, non fosse mai presente. Infatti chi da tutta questa storia fecero le spese furono solo due protagonisti pesaresi che vennero arrestati il giorno di Pasqua del 44 e portati davanti al Tribunale delle SS di Bologna.
Pesaro li 16 novembre 2015.


Pecos Bill

lunedì 16 novembre 2015

OSPEDALE UNICO

I dadi sono gettati. Il DUCE annuncia che l'Italia ha dichiarato la guerra all'Inghilterra e alla Francia (Il Popolo d'Italia di lunedì 10 giugno 1940).
Il bello, si fa per dire, era che quando Mussolini si affacciò al balcone di Palazzo Venezia per dare l'annuncio, tutti sapevano che si trattava di una dichiarazione di guerra, ma nessuno sapeva, e tutti erano in trepida attesa, contro chi la guerra sarebbe stata dichiarata. Ci saremo schierati contro la Francia e l'Inghilterra o contro la Germania?
Lo stesso accade, mutatis mutandis, con l'Ospedale Unico. Tutti attendono con il fiato sospeso che il Governatore delle Marche si affacci ad un balcone mediatico ed annunci se e dove verrà fatto l'Ospedale Unico. Ci si muoverà contro i Fanesi o contro i pesaresi? Gli animi dei cittadini sono trepidanti e quelli più responsabili, in questa situazione tutt'altro che chiara, si augurano pregano che dell'Ospedale Unico non se ne parli più e che le risorse (che si dice che ci sono, ma dove?) vengano utilizzate per rimediare alle carenze dei due ospedali esistenti.
Pesaro li 15 novembre 2015.

Pecos Bill

domenica 15 novembre 2015

LE PINNE DI ILARO BARBANTI

Durante la discussione del PRG in Consiglio Comunale il Consigliere di maggioranza Ilaro Barbanti, auspicando l'approvazione del nuovo PRG (light) che permetterebbe l'insediamento di esercizi commerciali di più grosse dimensioni, lamentava che il Centro storico si era svuotato di attività tanto era vero che lui stesso, alla ricerca di un paio di pinne da regalare, non aveva trovato nessun negozio fornito di tale articolo. Per questo e, naturalmente per altre ragioni, riteneva opportuno che nel Centro il PRG permettesse l'apertura anche negozi di una certa importanza fino, mi pare, a 2000 mq.
Poichè proprio qualche giorno prima ero andato alla ricerca di una maschera subacquea in un negozio in via Gramsci dove vendevano articoli da pesca e l'avevo trovato chiuso facendo la fine del negozio di Piovaticci specializzato in questi articoli, non potevo che solidarizzare con il Consigliere per via delle pinne e per il riconoscimento dello svuotamento del Centro storico da me denunciato da decenni con decine di articoli sulla stampa.
Dovevo anche riconoscere che era auspicabile che nel Centro venissero ad insediarsi negozi ed esercizi di importanza tali da invogliare i consumatori a venire in centro a fare la spesa facendo anche un favore agli esercizi minori del centro stesso perchè è importante che dalla periferia i consumatori siano prima di tutto indotti a venire in Centro cosa che invece ora non avviene, come è stato accertato con la ricerca di mercato fatta dal fu “Consorzio per il centro storico”.
(Vedi Post del 25 luglio 2015 su Pecos Bill ).

Pesaro li 1 14 novembre 2015.
P.E.Comandini  

mercoledì 11 novembre 2015

HOTEL PRINCIPE E L'INDUSTRIA TURISTCA

Per chi ha visto la realizzazione del' Hotel Elvezia primo albergo turistico a Pesaro dopo la fine della guerra (inaugurato con la partecipazione straordinaria della Banda municipale di Zurigo), per chi ha visto nascere l'Hotel Brig, il Clipper e tutti gli altri alberghi negli anni successivi, sentire parlare di abbattere l'Hotel Principe e vedere degradati l'Hotel Vienna, l'Hotel International, appare una pazzia inaccettabile ed un segno del tramonto dell'industria turistica che oggi più di prima appare l'unica industria che ha un futuro.
Coloro che hanno costruito gli alberghi su aree prima occupate da ville private con aumento di volumi ed magari con il contributo degli enti Turistici di allora (AAS – EPT ) hanno realizzato una struttura produttiva economicamente valida e positiva. E non è che la funzione economica della ricettività turistica sia ora cessata per ragioni obiettive di mercato perché tanti alberghi della loro stessa epoca e dimensione hanno continuato e continuano la loro attività e sono funzionanti. Allora perché ora questi alberghi li hanno fatti ridurre in questo stato? Evidentemente per ragioni che riguardano la proprietà e/o la gestione delle strutture che non hanno voluto o potuto gestire un patrimonio socialmente rilevante per loro e per la città. Non sono stati fatti gli investimenti necessari o sono stati mal gestiti o sono stati dispersi gli utili di gestione da parte dell'affittuario e/o gestore? Il capitale, il plus valore dell'immobile così facendo si è ridotto e si riduce sempre più. Quello che prima valeva 100 ora vale 40. Ma i proprietari, i gestori non hanno, per ragioni che possono essere le più varie, voluto o potuto reinvestire e gestire l'immobile? Allora lo vendano per quello che vale ora, ma sempre come “albergo”, per 10 euro a chi vuole fare attività turistica perché chi lo compra ne dovrà spendere altri 90 per la ristrutturazione. Gli alberghi non vanno distrutti o trasformati in abitazioni civili come appartamenti turistici e non.
Pesaro li 6 novembre 2015.


P.E.Comandini

lunedì 9 novembre 2015

“68 DUX”

E' imminente l'uscita del libro di P.E.Comandini (Argalia Editore Urbino) intitolato -68 DUX- “Storia della cattura, prigionia e fuga di tre generali inglesi nel racconto dei protagonisti”.
Per capire il significato del del “68 DUX” bisogna arrivare a leggere la fine dell'ultimo capitolo.
Dopo l'8 settembre del 1943, a seguito dell'armistizio stipulato dall'Italia con le truppe Alleate, decine di migliaia di prigionieri di guerra, che si trovavano nei campi di prigionia italiani, vennero liberati, ma non poterono raggiungere i loro comandi per la caccia data loro dalle truppe della Wehrmacht. Costoro si dovettero nascondere, in attesa di trovare l'occasione di fuggire e raggiungere le truppe alleate che si trovavano nel sud dell'Italia. Tra questi militari vi erano tre generali inglesi del massimo grado, che furono fatti prigionieri ed incarcerati nel 1941 e, dopo l'8 settembre del '43, liberati, nascosti ed aiutati nel tentativo di fuggire e raggiungere i loro reparti al sud. La storia della loro fuga avventurosa e la storia delle persone che li hanno aiutati a rischio della vita a nascondersi ed a fuggire è l'oggetto di questo libro. Nella introduzione del libro “La Romagna ed i generali inglesi” il Prof. Lorenzo Bedeschi riferisce che il Priore dell'Eremo di Camaldoli, che aveva avuto una parte importante in questa storia, aveva scritto, nella cronaca del convento, che “un giorno da questa vicenda ne sarebbe potuta uscire una “storia interessantissima”.
Con questo libro l'autore ha tentato di scrivere questa “storia interessantissima”, unendo e coordinando le storie e le cronache scritte dai vari protagonisti della vicenda e, sopratutto, i racconti di quegli italiani di ogni categoria sociale che, senza alcun tornaconto e senza nessuna motivazione politica particolare, hanno rischiato consapevolmente la loro vita per aiutare i fuggiaschi inglesi.

Pesaro li 8 novembre 2015.


Pecos Bill 

sabato 31 ottobre 2015

A PROPOSITO DEL MOLO DI LEVANTE






anno scritto:
Ciao
Caro Emilio,
Stanno iniziando i lavori di prolungamento del molo, sarebbe sufficiente e certamente bello se alla fine. Intorno al faro rosso venisse realizzata una piattaforma – terrazza,  
Dovrebbe essere molto semplice e non troppo costoso senza necessità di intervenire sul molo già realizzato.
L’assessore alla “bellezza” e il sindaco dovrebbero intervenire adesso, prima dell’inizio lavori.
Ciao
Roberto Pazzi(Pesaro) 
Bravo Emilio!!!
Condivido pienamente (anche se a distanza). Edo Cajano (Roma)

Pesaro li 31 ottobre 2015.
Pecos Bill


giovedì 22 ottobre 2015

L'ABBAZIA di SAN TOMMASO IN FOGLIA

In data 20 e 22 ottobre sono usciti sulla Cronaca de "Il Resto del Carlino" due interessantissimi articoli di Paolo Montanari riguardanti la storia dell' Abbazia per cui pubblichiamo un sonetto del dr. Pietro Comandini pubblicato nel 1911.


Al piè dei colli che la Foglia bagna
che Montecchio occhieggia in su l'altura,
povera e nuda in mezzo alla campagna
fra gli olmi tace una chiesetta oscura.

Non così un giorno, quando in fra le mura
dritte sul vallo che acque verdi stagna,
prone all'altar miravi la figura
dei fieri imperatori di Lamagna;

o il dì che d'anni e dubbio morbo grave
fra le tue braccia ripiegò suo stelo
Quel di Bamberga, mormorando, ave.

Inni di gloria allora le campane
ricantavano ai monti e per le piane
serve le turbe ed esultante il cielo.

Famosa ed antica abbazia fortificata sulla Valle del Fiume Foglia che più volte diede asilo nei viaggi a Roma o da Roma ad imperatori e pontefici. Ospitò sicuramente Lotario III e forse anche Federico Barbarossa – e vi morì non si sa bene se di morte naturale o di veleno il Papa Clemente II di Bamberga.



lunedì 19 ottobre 2015

IL NUOVO MOLO DI LEVANTE

Un pesarese scrive al Carlino manifestando la sua delusione per la impossibilità di ammirare il panorama di Pesaro dal nuovo molo a causa del muro di cemento che impedisce la vista per tutta la sua lunghezza. Il giornalista Franco Bertini commenta l'articolo dicendo di provare una certa rabbia per non avere scritto lui l'articolo per primo. Lo stesso sentimento di delusione lo prova per la stessa ragione chi ogni mattina arriva in fondo al molo e vorrebbe istintivamente dare una occhiata al di là del muro. Ma è impossibile se non arrampicandosi su gli scogli posti a difesa del molo per vedere cosa c'è dall'altra parte. Ma l'operazione è rischiosa, recentemente un uomo è rimasto incastrato tra i tetrapodi. Ma come si potrebbe rimediare senza usare la dinamite?
Pensa e ripensa con un altro abituè del porto si è pensato che l'unica possibilità sarebbe quella di costruire per un tratto del molo un camminamento di legno fatto come le panchine ora esistenti ad una altezza che permetta di affacciarsi al di la del muro e ammirare il panorama e fare fotografie. Insomma, una specie di camminamento lungo il muro come quelli che erano installati dietro le mura merlate dei castelli. Ma c'è qualcuno che ha una idea migliore?

Ma poi dove è andata a finire la rosa dei venti che era sul muretto del vecchio molo?

Pesaro li 13 Ottobre 2015


P.Emilio Comandini

martedì 6 ottobre 2015

EXPO 2015 di Massimo Tonucci

Mi colpiscono i visi: un seguito sterminato di visi, nella folla che percorre il decumano, l’immensa via dritta che attraversa lo spazio dell’Expo. Altra gente si muove per le vie laterali, entra nei padiglioni o rimane pazientemente in fila anche per molte ore per entrare in quelli più gettonati, come Italia e Giappone. Visi inediti di gente sconosciuta scorrono come ondate di un largo fiume: chiari, aperti, espressivi; o vuoti, assenti, rassegnati; larghi e piatti, tirati e trascurati; belli e limpidi o sbilenchi e incavati, sproporzionati o composti; leccati e tirati oppure appassiti e scarni, gentili o sgraziati. Italiani, europei, asiatici, cinesi tondi e giapponesi sottili… Quanti aggettivi si possono usare per descrivere visi che, quando esprimono l’anima, diventano volti. Donne e uomini, bianchi e negri o gialli, anziani, persone in difficoltà e in carrozzina, bambini docili o saltellanti, ragazzi a gruppetti interessati alle loro trame.  Come nella migliore agricoltura, variamente segnalata nei padiglioni, non trattata a monocultura, ma con semine diversificate, per la diversità di piante e cibi. Lungo le vie dell’Expo la nostra veloce passeggiata ci conduce ad annusare profumi di sementi, piante e cibi, mentre commentiamo le meraviglie architettoniche di costruzioni a vela o in legno o in vetro. Un mondo pervarso dall'incontro fertile e vivace di uomini di ogni terra, che si intrecciano, conoscono, imparano, lavorano, progettano, inventano, producono piante, animali, macchine, in tutte le aree, in tutte le condizioni di acqua, terra e sotto terra. Sterminata potenza e duttilità dell’immenso pianeta creato e tutt’ora in gestazione, creatura che deve ancora esprimere il meglio di sé, capace di alimentare miliardi e miliardi di uomini. Siamo tutti entusiasti perché su Marte c'è acqua, e potrebbe esserci la vita. Ma qui, sulla Terra, la vita c'è e a nessuno importa; tanto che qualcuno dice che distruggerla è un diritto. Un insetto, un microbo, un qualsiasi microrganismo marziano, davvero sarebbe più importante di un uomo? Non dovremmo avere la stessa gioia e rispetto per uno e per l'altro, e per la nostra stessa vita? Qualcuno osserva: «Manca un qualsiasi segno religioso». Né è possibile dire che il grande albero della vita, posto alla confluenza tra cardo e decumano, ne rappresenti un richiamo: troppo mutevole e fantasmagorico, quasi simbolo carnevalesco. Improvvisamente eccoci davanti ad uno slargo quasi nascosto, ma imponente, la statua d’oro della Madonnina del Duomo di Milano brilla alla luce del tramonto. Ecco il volto che trattiene e riconsegna, trasfigurati di bellezza,tutti i volti.
Massimo Tonucci

lunedì 28 settembre 2015

BLACKOUT 2003


CHI SI RICORDA DEL BLACKOUT DEL 28 SETTEMBRE 2003?

Mi sveglio agitato. Il tempo è brutto. Mi ricordo che è Domenica. La luce non c’è. Tornerà: conviene rimanere a letto, ma non riesco ad addormentarmi. Mi alzo. Sono le sette e mezza. Mi lavo alla meno peggio con l’acqua fredda. Il Gas c’è ed al lume di candela posso farmi un bel the caldo.

Decido di andare al Cimitero a trovare i miei cari. In bicicletta, invece di voltare in Via Don Minzoni, vado diritto in Via Rossini verso la Piazza. In mezzo alla via semi-deserta vedo arrancare, trascinando la valigia col le ruote una collega avvocato reduce dal Congresso dei Giuristi Italo – Tedeschi che si è svolto ieri.
O che tu fai? Vado alla Stazione a vedere se partono i treni. Da lei apprendo che il blackout è in tutta Italia. Aspetta, vado io in bicicletta alla Stazione per vedere cosa succede. Alla Stazione tutto è scuro e fermo. La ragazza della biglietteria davanti ai Computer spenti non poteva dire nulla ai passeggeri smarriti.
Vieni, depositiamo la valigia nel mio Studio e nel frattempo andiamo a Messa. La Chiesa di S.Agostino è piena di gente e di canti. Qui ci sono gli Agostiniani scalzi che vengono dal Brasile.
La pasticceria Alberini è aperta, ma illuminata solo da qualche candela. Scelgo tra le poche paste che sono riusciti a sfornare, alcuni babà.
Andiamo a prendere la macchina piccola, carichiamo i bagagli e li portiamo in Stazione. Lo stesso vagone merci di prima è fermo sul primo binario: nulla è cambiato. La stessa signorina della biglietteria ripete per l’ennesima volta che non si sa nulla. La gente è aumentata, ma è molto calma anche se disorientata. Vi sono due della Protezione civile.
Torniamo a casa. La collega è invitata a casa. Mia moglie ha preparato cappelletti in brodo con il lesso e poi ci sono i babà. Alcuni vicini di casa telefonano per sapere se da noi la luce è tornata. Dopo pranzo proviamo ad andare di nuovo in Stazione a vedere cosa succede, ma la macchina piccola è sparita. Dove diavolo l’abbiamo lasciata? L’avrà presa mio figlio. Nessun problema: andiamo a prendere quella grande in garage. Un momento. Nella macchina piccola è rimasta la valigia della collega. Con il telefonino rintracciamo Alessandro. E’ ad un pranzo di matrimonio a 15 Km da Pesaro. Perde le portate più importanti e riporta a casa la valigia….”Non ho commenti!”.. dice e riparte subito.

Andiamo in garage a prendere la macchina grande. Il cancello è elettrico e non si può aprire! Dopo poco tempo arriva un signore che ha il nostro stesso problema. Con una chiavetta disinserisce il comando elettrico ed apre il cancello. Arriviamo alla stazione alle 13 circa. Dopo pochi minuti viene annunciato un treno per Bologna. Che fortuna! Il treno parte regolarmente. A Bologna vi sono tanti treni per Roma.
La mattina dopo una telefonata: l’ospite è arrivate felicemente a Roma e mi ringrazia: E' stata per lei una giornata indimenticabile.
Pesaro settembre 2003.
P.E.Comandini

mercoledì 2 settembre 2015

PASQUALON ANNO 2004

Finalmente è stata realizzata la statua di Pasqualon. Finalmente una scultura che esprime l’anima profonda della città e dei pesaresi. Si parla adesso della sua allocazione. E’ ovvio che questa avvenga nella parte della città da lui frequentata che è quella del Centro storico. Piazzale Collenuccio andrebbe benissimo, ma andrebbe bene anche sotto il loggiato del Palazzo Ducale dove certamente, nelle giornate di pioggia, il Poeta si rifugiava insieme ai suoi ascoltatori. Quello che mi auguro è che non venga sistemata su di un piedistallo. La statua deve essere messa “con i piedi per terra” perché lui non vorrebbe essere innalzato al di sopra dei suoi ascoltatori e perché Edoardo Giansanti deve essere ancora attorniato dal suo popolo, come una volta.
Non ho visto l’opera se non dalle foto pubblicate dal giornale per cui non posso dare un giudizio estetico, ma Pasqualon che era un uomo così debole e fragile, così indifeso, perché costruirlo proprio di acciaio?

Pesaro li 26 agosto 2004-
Paolo Emilio Comandini.


martedì 1 settembre 2015

FRONTINO








Rosso all'oriente e limpido il mattino
lieto nei canti nell'azzurro ascende!
E perchè torvo, ferma sul divino
brando la mano, ne la cupa attende

ombra de' faggi, vigile Vandino?
Ah! mala gloria il fosco animo accende
o superbo Giovanni! Oggi il destino
sui bianchi gigli sanguinoso scende .

Fulgida gemma è libertà che ancora
su queste arene tormentate affiora.
Invan ti affretti e la rapace mano

protendi: tornna ai tuoi lidi, o insano,
che in cambio su te scender veloce
oggi insieme vedrai Aquila e Croce!

Castello situato sopra una appendice del Carpegna. Gelosissimo della sua libertà fu uno dei primi ad insorgere contro Cesare Borgia per ritornare sotto i signori di Urbino conti del Montefeltro ai quali si mantenne sempre fedele. Nel 1517 volendo Giovanni de Medici impadronirsi del castello, un prode Vandini postisi alla testa di valorosi attese il nemico in una imboscata e lo sconfisse e lo costrinse a disordinata fuga. Narra la cronaca o la leggenda che fra le suppellettili della famiglia Vandini fosse una spada anfichissima e miracolosa che sarebbe appartenuta all'apostolo San Paolo.

mercoledì 26 agosto 2015

SCUOLE, STUDENTI ed IL BRAMANTE

In una assemblea degli studenti di Pesaro-Studi di Viale Trieste che protestavano contro la chiusura dell'Istituto, avvenuta alcuni mesi fa, il Sindaco con il Rettore della Università di Urbino confermavano la chiusura, ma assumevano l'impegno di mantenere la struttura fino a che gli studenti del primo anno avessero terminato il loro ciclo di studi. Il Sindaco spiegava che il Comune non era in grado di sostenere la spesa dell'affitto della struttura di proprietà delle Poste.
Di pochi mesi fa la notizia che l'Istituto Postelegrafonici avrebbe concesso una riduzione del canone di affitto. Quale effetto tale fatto potrà avere in ordine alla decisa chiusura della facoltà non è dato sapere, ma rimane il fatto che l'università avrebbe potuto essere allocata nell'Istituto dell'ex Bramante con canone probabilmente minore ed a favore della Provincia.
L'Istituto agrario Cecchi è diventato insufficiente per il numero degli allievi per cui, addirittura, si pensava di istituire una sede a Fano non trovandosi locali sufficienti a accogliere i nuovi studenti. Ma non potevano essere sistemati nell'ex Bramante?
Gli studenti dell'Istituto Magistrale E. Morselli sono dovuti emigrare al Campus in attesa di lavori nella sede di Via 11 Febbraio. Non potevano essere ospitati nel Bramante?
L'Istituto Santa Marta è diventato parzialmente inagibile. Dove ospitiamo gli studenti e le attrezzature durante i lavori? Non potevano essere ospitati nel Bramante?
Ma il Bramante, vuoto aspetta di essere demolito e con lui la memoria storica della Città per fare posto ad un mega palazzo secondo una operazione Urbanistica speculativa dettata solo da esigenze finanziarie per ripianare il deficit accumulato dalla Provincia in tutti questi anni. E così avremo una scuola inutilizzata per le necessità urgenti della Città e dei cittadini per diversi anni dato che le prospettive di realizzo dell'operazione non sono affatto realistiche. Per anni avremo un immobile che andrà sempre più degradando ed un debito della Provincia sempre insoluto e una situazione scolastica disastrata da tutte le parti. Non basteranno 3.000 candele a Sant' Antonio.
Pesaro li 21 Agosto 2015.



Pecos Bill

lunedì 24 agosto 2015

UNIONI CIVILI: DDL CIRINNA INUTILE 1)



Sbagliata, inaccettabile. E, soprattutto, inutile. Perché il disegno di legge pretende di estendere alle coppie omosessuali gli stessi diritti dei coniugi, rischia di essere un doppione di garanzie già esistenti. E quindi, di fatto, una grande manovra politica che ha impegnato, e impegnerà ancora a lungo il Parlamento, per approvare una legge dal sapore fortemente ideologico, visto che si limiterà a riaffermare ciò che già interventi legislativi o giurisprudenziali hanno già ripetutamente affermato. Negli ultimi trent’anni infatti, la legge ordinaria ha quasi sempre affiancato ai diritti dei coniugi, quelli per i conviventi. Un modo di procedere che ha visto, in parallelo, numerosi interventi della Consulta e della Cassazione finalizzati a ristabilire parità di diritti tra coniugi e conviventi.
L’elenco dei diritti già riconosciuti dal nostro ordinamento compare in un dossier di una trentina di pagine fitte fitte compilato dal magistrato Alfredo Mantovano del Comitato ‘Sì alla famiglia’. Una ricognizione già presentata alla Commissione Giustizia del Senato e poi illustrata nell’ambito di un convegno organizzato nei giorni scorsi dal Centro Studi Rosario Livatino. Insomma, questa ricchezza legislativa, che dimostra un’attenzione non casuale per i conviventi, non è un mistero per nessuno. Ma si è scelto di non vedere. E allora ricordiamo, in estrema sintesi, ciò che già esiste.

DIRITTI GIA'RICONOSCIUTI:
-ANAGRAFE -Il regolamento anagrafico (30 maggio 1989), spiega in modo inoppugnabile che «l’anagrafe è costituita da schede individuali, di famiglia e di convivenza».
Non l’hanno mai letta i sindaci che in questi anni si sono affannati ad annunciare inutili ‘registri delle unioni civili’? - ASSISTENZA SANITARIA - PERMESSO RETRIBUITO -
CONSULTORI FAMILIARI - ASSISTENZA AI DETENUTI - FIGLI - Nessuna differenza sul piano legislativo tra genitori regolarmente sposati e conviventi. -LOCAZIONI - VITTIME DI MAFIA O TERRORISMO - VITTIME DI ESTORSIONI E USURA - LE ALTRE TUTELE - riguardano l’assegnazione degli alloggi popolari, l’impresa familiare, il risarcimento del danno patrimoniale, la protezione dei collaboratori e dei testimoni di giustizia. E tanto altro ancora.
COSA RIMANE FUORI? - Di fatto sono soltanto due i ‘divieti’ per i conviventi. La reversibilità della pensione e la possibilità di adottare. Insostenibile sul piano economico la prima. Sul piano etico ed educativo la seconda. Ma, guarda caso, sono proprio questi gli obiettivi più ambiti da chi vorrebbe mettere sullo stesso piano matrimonio e unioni gay. Il ‘simil-matrimonio’ omosessuale ha bisogno di figli e di pensioni che passano da un partner all’altro per proclamare la sua impossibile par condicio. Ma a che prezzo?
(Da IUSTITIA)
Pesaro li 22 agosto 2015.

Pecos Bill

martedì 18 agosto 2015

7 - PIETRARUBBIA



Roccia Sanguigna! A stormo la campana
batte sinistra nella notte fonda:
mugghia scrosciando giù nella profonda
selvaggia valle il vento: e la villana

turba feroce, di sua rabbia insana
già da presso il manier nera circonda.
Urla la mischia, breve, furibonda;
e non placato il nembo or s'allontana.

Vittime inconsce di nefande trame
giacciono esangui nella buia via
i nudi corpi, su pietoso strame.

Oh Pietrarubbia! O notte di follia;
Da Santo Leo, d'odio feroce infame,
cinico il ghigno di Caino spia....

Pietro Comandini 1931

Castello del Montefeltro non lontano da San Leo, di cui ora non rimangono che ruderi e che nel 1140 era passato in possesso di uno dei nipoti di Ulderico di Carpegna - il conte Guido.
Il sonetto si riferisce all'eccidio dell'intera famiglia de' i suoi conti avvenuta nel 1298 per odio politico ad istigazione del fratello allora signore di San Leo e di Montecopiolo. L'8 giugno il popolo si ammutinò ed uccise il conte, un bambino, la sorella, un fratello; e la moglie “per lungo tempo tennero prigione finchè non furono certi che non fosse gravida affinchè di lui non rimanesse seme”

Il Montefeltro ed i suoi tiranni” (L.Dominici)





domenica 16 agosto 2015

COME E' POSSIBILE?!

Un bambino appena nato viene tolto alla madre reclusa. Un padre si da fuoco perchè gli viene tolto il figlio. COME E' POSSIBILE CHE QUESTO AVVENGA?

LE QUESTIONI MINORILI SONO SEMPRE URGENTI, SEPPURE CON DIVERSA GRADUALITÀ RICHIIEDONO INTERVENTI TEMPESTIVI
QUESTO NON E' SEMPRE ATTUABILE
1 – PER MANCANZA DI PERSONALE
2 – PER MANCANZA DI PERSONALE SPECIALIZZATO A FRONTE DELLA  DELICATEZZA DEI CASI TRATTATI E NECESSARIA ATTENTA  PONDERAZIONE NEL VALUTARE LE MODALITÀ DI INTERVENTO CONSIDERATO IL FORTISSIMO IMPATTO MORALE E PSICOLOGICO PRIMA DI TUTTO SUI MINORI STESSI ED ANCHE SUI FAMILIARI E/O PERSONE VICINE AGLI STESSI
3 – PER MANCANZA DI STRUTTURE PERIFERICHE CHE POSSANO OFFRIRE NELL'IMMEDIATEZZA GLI INTERVENTI PIÙ URGENTI CHE SONO ANCHE I PIÙ DIFFICILI E PERICOLOSI.

COME OVVIARE IN QUALCHE MODO, QUANTOMENO GRADUALMENTE, A TALI GRAVI DISTORSIONI?
SI PUÒ AZZARDARE QUALCHE UMILE E PUR SEMPRE CRITICABILE INTERVENTO:
- INNANZITUTTO IN OGNI CASO IN CUI SI SIA RITENUTO INELUDIBILE UN ALLONTANAMENTO DEL MINORE DALLA FAMIGLIA, EFFETTUARE UNA IMMEDIATA CONVOCAZIONE E/O COLLOQUIO CON TUTTE LE PARTI COINVOLTE AL FINE DI INFORMARLE E COMUNQUE TRANQUILLIZZARLE E RENDERLE PARTECIPI IL PIÙ POSSIBILE DI DECISIONI COSÌ ESTREME -
- MONITORARE IN MODO EFFICACE LA SITUAZIONE SIA DEL MINORE CHE DEI FAMILIARI
- TALI INTERVENTI RICHIEDEREBBERO, OLTRE CHE PERSONALE ALTAMENTE SPECIALIZZATO, LA DISPONIBILITÀ DI STRUTTURE LOCALI E CIÒ NON SOLO PER MOTIVI PRATICI, MA ANCHE PER UNA MAGGIORE FACILITÀ DI ATTINGERE NOTIZIE IL PIÙ POSSIBILE ATTENDIBILI SULLA REALE SITUAZIONE FAMILIARE, IN MODO DA NON FALSARE E RENDERE INUTILE L'INTERVENTO DEI TRIBUNALI -
Occorrerebbe quindi improntare un "pronto soccorso" altamente efficiente formato su una equipe di "veri" esperti che possano intervenire prontamente e tempestivamente a curare i dolori dell'anima che inevitabilmente pesantemente porta con sè ogni situazione di disagio e sofferenza legata ai nostri bambini -
Già in tale momento si rende comunque sempre necessario far si che la situazione di chi è già danneggiato non precipiti irreparabilmente e possa essere concreto e reale quel sostegno che la società è obbligata a dare alla famiglia coinvolta -
Certo l'uomo è fallace e qualche vota la scelta di sostenere e comprendere potrebbe rivelarsi anche inadatta e meno efficace della cosiddetta linea dura, ma ritengo comunque che si debba percorrere la via sopra indicata.

Pesaro li 16 agosto 2015.

lunedì 10 agosto 2015

LA SCELTA DI NERONE

Sto leggendo l'ottimo editoriale di Andrea Cangini sul QN di ieri, con il suo oculato riferimento a "una forma di marxismo contemporaneo l'uguaglianza imposta per legge" delle identità "naturali", le quali secondo la Corte di Cassazione non esistono, e se esistono vanno soppresse. Mi piace ricordare che qualche migliaio di anni fa il controverso e stravagante principe Nerone fu accusato di avere atteggiamenti alquanto dispotici. Il bravo Nerone, che voleva, per cosi dire, impalmarsi il suo "preferito", aveva una difficoltà: a Roma non era permesso sposarsi tra maschi. Lui aggirò la difficoltà: dichiarò di essere una femmina, e il problema fu risolto. Successivamente, con una simpatia successiva, la parte del marito toccò a lui... Noi non abbiamo gli imperatori, ma abbiamo i giudici di Cassazione. Che, pare, abbiano rimosso la necessità dell'operazione chirurgica per poter cambiare sesso. Rendendo così di fatto inutile la Cirinnà e i suoi matrimoni - pardon, unioni civili - gay. Per ottenere il cambio di sesso all'anagrafe secondo la Corte di Cassazione non è obbligatorio l'intervento di adeguamento degli organi sessuali: ovvero mi sento donna, e quindi sono donna, indipendentemente dal mio corpo e dalla biologia, anzi, mantenendo la possibilità di procreare e quindi di essere padre. Ma se non si sente padre, perchè si ritiene femmina, cosa sarà ? Una madre? E' una situazione al limite dell'assurdo. Perché è chiaro: basta cambiare di sesso, sposarsi (ormai legittimamente) e ricambiare perché divenga possibile quello che era impossibile. Impossibile in un mondo dove non è il capriccio a plasmare la realtà; ma si tratta, sembra, ormai proprio di un altro mondo. Qui c'è Nerone.
Massimo Tonucci



giovedì 6 agosto 2015

GRADARA

 
Oh come altera al sole oggi ridente
sui vecchi merli canta la bandiera!
A rintuzzar ad Agnolo la nera
atroce ingiuria ognora a te fidente


forse si ridestò il Mastin possente?!
..o la figura bianca come cera
or di Francesca, dell'aulente sera
 attende l'ombra nel bastion silente?!

Ala, sul mare azzurro ecco una vela
vola sull'onde; e lieta in sua favella
bianca saluta e rapida si cela!

Ma già da presso il vento di Focara
mugghia sul porto: tu l'ascolti amara;
e al sol che sorge splendi nuda e bella!
Pietro Comandini 1931.

La rocca di Gradara ora completamente ricostruita e rimessa nel suo antico splendore sorge vicino a Cattolica su amena collina dinnanzi all'Adriatico ed a due passi dal porto di Focara dove furono mazzerati “i due miglior di FANO” 1e dove si sviluppano delle bufere così improvvise e violente che sono cagione di frequenti naufragi. Agnolo della Pergola con ignobile tradimento se ne impadronì per poco tempo dopo esservi stato accolto come amico, da Malatesta che ne erano Signori. Anch'essa fu lungamente contesa tra i Signori di Urbino e quelli di Rimini e fu ritenuta da alcuni la sede della tragedia di Francesca da Rimini.



1Dante Canto XXVIII Inf.

giovedì 30 luglio 2015

VACCHE MAGRE e VACCHE GRASSE



Il clima è cambiato. Lo vedono tutti. Si passa da un periodo di piogge abbondantissime e torrenziali che creano i noti problemi idrogeologici ad un periodo di caldo torrido ed assenza di piogge come quello che stiamo vivendo attualmente. Non esistono più le mezze stagioni. Le nuvole scaricano l'acqua accumulata tutta in una volta risparmiandola quando ce ne sarebbe maggior bisogno. Se questo fenomeno diventa “strutturale” occorrerà accumulare l'acqua nel periodo di piogge intense per utilizzarla nel periodo di siccità. Per fare questo, oltre a difendere le falde acquifere sarà saggio che gli edifici, i complessi, i quartieri si dotino di serbatoi di acqua piovana per utilizzarla nei periodi di carenza. Per questo il Comune con norme urbanistiche apposite potrebbe e dovrebbe incoraggiare i cittadini a dotarsi di impianti di raccolta e conservazione dell'acqua piovana con incentivi ed agevolazioni come succede in Germania da diverso tempo.

Pesaro li 30 luglio 2015.

P.Emilio Comandini.


sabato 25 luglio 2015

PRG – EVITIAMO GLI ERRORI DEL PASSATO



Una volta a Pesaro c'era la STANDA. Ad un certo momento sembrava, si diceva, che a Pesaro sarebbe venuta l'OMNIA di Rimimi. Questo provocò una levata di scudi dei commercianti locali e del Centro storico che temevano la concorrenza che avrebbe danneggiato i piccoli e medi negozi della Città. L'OMNIA non venne e, mentre a Rimini convive bene con gli altri esercizi commerciali, il Centro, a Pesaro, ha continuato a soffrire tanto che anche la STANDA ha chiuso. Viene il legittimo dubbio che si sia fatto un grave sbaglio perché, se la STANDA fosse rimasta e l'OMNIA fosse nata in Centro probabilmente la realtà economica complessiva dei due magazzini e dei negozianti avrebbe avuto un ben maggio peso nell'opporsi agli Ipermercati che sono sorti in periferia. L'opposizione acritica, non meditata e non discussa con tutti i cittadini all'apertura di esercizi commerciali di un certo rilievo potrebbe costituire un autogol come è avvenuto nella precedente situazione storica.
Peraltro un piano così importante presentato dal Comune non deve essere approvato senza una adeguata presentazione e discussione con i Cittadini e non in un periodo di ferie estive.

Pesaro li 25 luglio 2015


P.Emilio Comandini

giovedì 23 luglio 2015

A COSA SERVE IL REGISTRO DELLE COPPIE DI FATTO



I giovani giungono al matrimonio ad un età superiore a quella di una volta per varie ragioni tra cui l'allungamento dei cicli di studi0, le spese dirette a soddisfare bisogni che prima venivano in un secondo piano rispetto a quelle necessarie per metter su famiglia. E poi, molte coppie decidono di convivere per un certo periodo di tempo senza sposarsi. Se si riflette un po' su tale atteggiamento si possono fare considerazioni che appaiono paradossali, ma che hanno un fondamento di verità. La “conquistata” risolubilità del matrimonio civile ha reso l'unione matrimoniale molto più precaria di prima. Precaria perché il contratto consensuale con cui una coppia si dovrebbe impegnare a vivere insieme per tutta la vita è diventato in pratica un contratto risolubile ad nutum, cioè per volontà di una sola parte contraente. Il contratto matrimoniale, che riveste una importanza fondamentale per la vita dell'uomo, è più debole di un contratto di un banale contratto di compravendita, che non si può sciogliere o modificare se non con il consenso di tutte e due le parti contraenti. Orbene, proprio perché il contratto è così debole, che anche i giovani più seri e consapevoli dicono..”tant'è convivere ..perché, se va male, si evita ogni complicazione burocratica”. Se l'esperimento va bene e se la coppia diventa una famiglia completa con la nascita di un bambino, allora i giovani suggellano la loro unione con il matrimonio con il quale vanno a regolare i loro rapporti ed ad assumere obblighi e diritti nei confronti dei figli.
Quindi, per assurdo, i giovani trovano motivo valido di non sposarsi proprio perché il contratto matrimoniale è diventato un impegno relativamente poco serio.
                                        *
La poca serietà del contratto matrimoniale ha provocato un altro effetto paradossale. Mentre il contratto matrimoniale indissolubile, o meglio, il contratto di matrimonio “serio” non risolubile con la odierna facilità, dava una certa garanzia ai coniugi specialmente più deboli, ora questa garanzia non vi è più perché basta che una parte dichiari “che è venuta meno l' “affettivo maritali” per sciogliere il contratto: rimane solo una questione di tempo. Orbene proprio tale debolezza del contratto fa si che una o ciascuna delle parti non ritengano opportuno sposarsi proprio perché vogliono evitare certi effetti giuridici del matrimonio come ad esempio i diritti successori.
Quindi, in molti casi, non ci si sposa proprio perché le parti, in una situazione oggettivamente precaria, vogliono evitare determinati effetti economici del contratto matrimoniale.
                      *
Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano come la poca solidità rende il contratto poco appetibile e la ragione per cui le convivenze non portino subito al matrimonio e come tante siano le ragioni di evitare o procrastinare il matrimonio e quindi delle convivenze di fatto. Queste esistono proprio perché le parti, che sono libere di scegliere tra due tipi di matrimonio, non vogliono assumere i diritti e doveri connessi a questo istituto naturale.

Ora, il Registro delle COPPIE DI FATTO a cosa serve? Vuole regolare un rapporto di cui le parti conviventi non hanno concordemente voluto e non vogliono?

In verità il REGISTRO delle COPPIE DI FATTO non serve assolutamente alle coppie che possono, quando lo vogliano, sposarsi e ottenere tutte le provvidenze sociali, economiche e fiscali predisposte dallo Stato per la famiglia. Perché è interesse dello Stato incoraggiare la formazione della famiglia che è la cellula su cui esso Stato si fonda perché essa crea, alleva ed educa i futuri cittadini.
Le coppie di fatto eterosessuali possono regolare i loro rapporti patrimoniali come vogliono utilizzando gli istituti del diritto civile compreso il diritto-dovere di assistenza e visita ospedaliera che è una delle poche ragioni morali invocate per giustificare la regolamentazione delle convivenze di fatto.

La verità è che il REGISTRO servirebbe solo alle convivenze di persone omosessuali che in questo modo potrebbero concorrere alle provvidenze economiche, fiscali e sociali che lo Stato ha predisposto a tutela della famiglie regolari perché portatrici di un valore etico, sociale ed economico essenziale alla continuità e sopravvivenza dello Stato stesso, provvidenze che, invece, non si giustificano nel caso di unioni di omosessuali che sono, per definizione, sterili di ogni frutto per la società civile e per lo Stato. Questo è un ragionamento che qualsiasi uomo politico laico dovrebbe fare. Quelli che si proclamano laici dovrebbero essere i primi a fare questo ragionamento, ma non lo fanno e, non facendolo, uccidono lo Stato. La cosa più paradossale è che, ora, la sopravvivenza ed il futuro dello Stato laico è affidata proprio alla Chiesa ed ai credenti che difendono la famiglia. E' proprio vero che quando i governi perdono la bussola e lo Stato laico latita, i cittadini si rivolgono alla Chiesa ed ai suoi pastori. Questo la Storia ha insegnato e continua ad insegnare.

Pesaro li 11 marzo 2007-22.07.2015.

Paolo Emilio Comandini