martedì 26 gennaio 2016

E' URGENTE LA LEGGE PER LE UNIONI CIVILI !


E' URGENTE! Proclamano i sostenitori della Legge Cirinnà: sono anni che la chiediamo, è l'Europa che ce lo chiede!
Un fenomeno sociale di rilevanza economica, quando assume una certa dimensione, è sempre bene che sia regolato da una legge. Peraltro, mentre da un lato l'urgenza e la necessità non risulta oggettivamente essendo assodato che le coppie di fatto ed anche quelle gay non sono prive dei diritti di cui godono gli altri cittadini come è dimostrato in ampiamente, non si capisce come gli stessi soggetti politici non ravvisino la necessità di regolamentare con legge il fenomeno ben più rilevante della prostituzione, realtà millenaria che non ha certo il carattere di novità. In Germania c'è una legge che regola la prostituzione a tutela delle lavoratrici e dei cittadini, della salute ed ordine pubblico come in altri paesi europei. Questo però l'Europa non ce lo chiede? Perché i nostri politici non mettono la sveglia alla coerenza e alla buona fede?
Pesaro li 23 gennaio 2016.
Pecos Bill

lunedì 25 gennaio 2016

DEDICA



Noi non scaliamo montagne, gente di mare che preferisce camminare sulla sabbia con il solo desiderio di lasciare le nostre orme. Anche se sappiamo che rimarranno solo pochi istanti, l'importante è averle lasciate.” (Massimo)

Dedica sulla pagina del libro di Lino Zani che racconta Papa Wojtyla sui monti innevati dell'Adamello “Era santo,era uomo”.

lunedì 18 gennaio 2016

DOVE VA FORZA TALIA?



Come fa il partito di Berlusconi fare opposizione al governo Renzi che ha un programma, un modo di fare politica uguale al suo. Il Renzi è il vero successore di Berlusconi. Come può fare opposizione ad Alfano che che partecipa ad un governo con un programma berlusconiano?

E' una opposizione di facciata quella di Brunetta. Come fa ad andare in sintonia con un Salvini che non rappresenta certo l'elettorato moderato di centro.
L'elettorato moderato si ritrova meglio nelle posizioni e nella politica di Renzi che è in grado di realizzare le riforme di centrodestra. Queste possono essere realizzate dalla sinistra come le riforme di sinistrale possono essere realizzate da un governo di centrodestra.
La partecipazione di Berlusconi al comizio di Bologna può essere accettato solo come una mossa strumentale alle alleanze per le elezioni amministrative, ma non come una accettazione di una leadership del centrodestra.
Ma se FI si fa trascinare dalla attività demagogica di Salvini ancora per un po' e non si da una mossa operando nel territorio perderà sempre più consensi. Né deve badare ai sondaggi. La politica si basa su programmi basati su valori veri e condivisi e non sulle proiezione statistiche. Rocco Buttiglione affermava che la politica si fa proponendo i valori in cui un partito crede e non su quello che risulta dai sondaggi del momento. Valori che non sempre albergano nella pancia degli elettori.
Un partito non può basarsi e vivere solo sul carisma di una sola persona, ma sulla gente che vive su di un territorio, cosa che non appare oggigiorno. Gli eletti di FI vengono lasciati soli senza un partito organizzato che li appoggi e coordini il loro lavoro.
Il partito deve aiutare Renzi a realizzare il programma berlusconrenziano controbilanciando la opposizione della sinistra del suo partito che poi è l'espressione della guardia vetero-comunista che coerentemente, da un punto di vista ideologico, contrasta il governo di Renzi.

Pesaro li 16 gennaio 2016.

P.E.Comandini


lunedì 11 gennaio 2016

IL SINDACO DI PESARO REVOCA LA RIFORMA SANITARIA


MUNICIPIO DI PESARO
AVVISO

Il Consiglio Comunale nella tornata del 24 dicembre 1865:
Considerando che le norme stabilite con risoluzione Consigliare 6 marzo 1862 pel servizio sanitario a Rioni priva la popolazione di quella libertà che ha sempre goduto di potere in caso di malattia rivolgersi al medico in cui possa avere maggiore fiducia:
Che la esperienza di 3 anni ha bastatamente dimostrato che lo scopo che si era prefisso in Consiglio colla citata risoluzione non è stato raggiunto, e che solo ne è risultato vincolo ed un aggravio alla popolazione:
Ha stabilito che quind'innanzi il servizio sanitario debba essere promiscuo come lo era prima della risoluzione 6 marzo 1862, e che perciò i Professori sanitari Condotti debbano gratuitamente prestarsi alle chiamate della popolazione in qualunque luogo della città possono venire richiesti.
Nel rendere a pubblica notizia tale deliberazione la Rappresentanza Municipale è lieta di poter far conoscere che, mentre da un lato le condizioni finanziarie la pongono nella dolorosa necessità di aumentare ancora le già gravose tasse esistenti, dall'altro non trascura di porre in opera quei mezzi che sono in suo potere per rimettere la popolazione nel pieno godimento de' suoi diritti, sgravandola da vincoli e pesi che riescono tanto più sensibili e dolorosi in quanto che debbono sopportarsi nel tempo che le famiglie si trovano maggiormente aggravate ed afflitte da domestiche sventure.
Pesaro dalla residenza Municipale lì 10 Gennajo 1866.
La giunta
L. GESSI Sindaco
E. MELI Assessore
A. GALLUCCI Assessore
P. GRASSINI Assessore
In relazione alla situazione sanitaria dei nostri giorni rispetto a quella di esattamente 150 anni fa non occorre fare alcun commento!.
P.E.Comandini




venerdì 8 gennaio 2016

AD UN ASINO *











Salve o buricchio: e che?! Ne la silente
deserta via è dunque ver che ascolto,
o piccolo filosofo paziente,
del tuo cammin lo zampettío disciolto?

o l'ombra sei d'un avo tuo sepolto?
D'onde a noi vieni, o antico sapiente?
che guardi intorno, in tuo pensier raccolto?
libero corri, va: il prepotente

acuto artiglio del vorace mostro
più non spaventa omai; scappò lontano
e c'è chi pensa a rifilargli il rostro.

Che Sant'Antonio ti preservi sano,
che più ciuco di te, o amico nostro,
ci fu già più d'un duce e d'un sovrano.

Cagli, fine agosto 1944

Pietro Comandini
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(*) Al primo asino entrato in Cagli dopo
la liberazione della città.



giovedì 7 gennaio 2016

PERCHE' SI MINA LA CRESCITA DEL PAESE!?



Continuamente e da ogni parte si invoca e si auspica lo sviluppo economico dell'Italia che per diverse ragioni è entrato in crisi. Ma che cosa determina e da che cosa è determinato essenzialmente lo sviluppo di un paese se non dall'aumentare della popolazione? Il PIL, lo sviluppo di tutte le attività economiche, l'occupazione, lo sviluppo sociale, dipende dallo sviluppo della popolazione del paese. L'aumento della popolazione è il fattore, la ragione, la essenza del progresso nazionale. Al di là della crisi finanziaria che ha sconvolto il mondo e quindi tutti i rapporti economici e sociali determinando uno sconvolgimento sociale con spostamento della ricchezza nei diversi settori economici e dei soggetti individuali sconvolgendo il mercato, è indubbio che la crisi da un punto di vista strutturale è stato determinato da un surplus produttivo, da una saturazione dei mercati: del mercato delle auto, del mercato dell'edilizia e tutto quello che dipende da questi settori, ma alla base c'è sempre la riduzione della popolazione ed in modo particolare la decrescita della natalità. Se la famiglia non ha figli o ha un solo figlio essa si preoccuperà di lavorare e risparmiare per una casa per un solo figlio oltre che per la propria, se ha due figli lavorerà per due figli e così via. Se non vi sono bambini gli asili, le scuole si svuotano e le maestre e gli insegnanti non trovano lavoro. E così per quanto riguarda i vari consumi di beni durevoli e non durevoli. Se non c'è domanda le ditte chiudono, il personale viene licenziato, fabbriche nuove non sorgono e così nasce il problema della disoccupazione giovanile e non. Papa Wojtyla diceva che “una nazione senza bambini non ha futuro”. In Italia, campione di denatalità, starebbe ancora peggio se non vi fossero quelle migliaia di immigrati che con i loro figli ed il loro lavoro non avessero colmato in parte il vuoto. E la Merkel, primo ministro di un paese che fa concorrenza all'Italia per denatalità, lo sa bene e certamente vede gli immigrati come una risorsa per lo sviluppo economico del suo paese ed è anche furba quando si sceglie il tipo di immigrati preferendo i fuggitivi della Siria che hanno un livello di istruzione e professionalità apprezzabile. Del resto la Germania ha sostenuto il suo sviluppo economico fin dal dopoguerra con la immigrazione degli italiani, poi degli spagnoli, poi dei turchi ed infine delle popolazioni dell'Est. Se questo è vero la questione degli immigrati va vista come una opportunità se non come una necessità e non come un fatto solo negativo. E' inutile che si invochi il governo ad agire e combattere la disoccupazione. Il governo non può che agevolare fiscalmente e burocraticamente chi intende iniziare o gestire una attività produttiva, ma da un punto di vista strategico non può che operare agevolando, aiutando concretamente lo sviluppo demografico aiutando la nascita dei bambini e la famiglia “seminarium rei Pubblicae”. Questo non pare essere nelle priorità di questo governo e dei politici che siedono nel Parlamento i quali si preoccupano di riconoscere “diritti” e quindi di dirottare risorse economiche impreviste ed imprevedibili alle cosiddette “unioni civili” che per definizione non sono idonee a creare bambini. La creazione di bambini è la sola giustificazione e la causa delle provvidenze e dei diritti spettanti alla famiglia naturale. Di questi diritti e di queste provvidenze vogliono approfittare chi non ha alcun merito nei confronti dello Stato con la S maiuscola.
Pesaro 7 gennaio 2016.


P.E.Comandini  

martedì 5 gennaio 2016

SANITA' PESARESE. PROPRIO NON SI RIESCE A CAPIRE!

Pur essendo cresciuto, vaccinato, laureato e con una certa esperienza di vita non riesco a capire cosa significa in un reparto ospedaliero “ridurre i posti letto”. Significa che nel reparto medicina, ad esempio, se c'è da ricoverare un paziente ed i letti del reparto sono tutti occupati da altri malati questo paziente non può essere ammesso e curato perché manca un letto? Lo mandiamo in albergo o lo mettiamo nel letto di un altro reparto? Ma se si dice che in un ospedale vengono ridotti i posti letto, allora significa che i posti letto ci sono, le camere ed i letti ci sono, non sono spariti. Allora significa che un ospedale pur avendo i posti letto per ricoverare i malati non può farlo perché la legge regionale lo proibisce, oppure dice che per quel paziente soprannumerario che ha bisogno di ricovero la Regione non paga la retta? Allora se il cittadino non trova posto o deve morire a casa o andare in un altro Ospedale pubblico o privato che sia fuori Regione. Ma per questo ricovero la Regione non deve pagare lo stesso? Ma allora che razza di ragionamento si fa in questa benedetta Sanità marchigiana?
Chiediamo chiarimenti.
Pesaro li 5 gennaio 2016.

P.Emilio Comandini,