lunedì 29 febbraio 2016

“MERZ”



L’era sté propi l’ulma sfurmajeda,
alzira come un vel, una traragna;
e po’ l’era avnù e’ sol e la campagna
la s’era desta, ch’l’era indurminteda:

e i fos j’aveva mess la su pistagna
ad margariti bienchi; e d’int’la streda
u s’avdeva da za qualca buleda
                                                ad fiur d’amandul, so, vers la muntagna.

Do’ bel burdëli dri la seva d’l’éra
ch’ la svardesa ad ptunzin ch’j’à za d’l’urgoj,
dal margariti a l’ staca ona per ona

al fuidini ch’al dis la su furtona;
e un bël vangin zantil ad primavera
u i gonfia e’ pëtt ch’l’è come chi zarmoj
(Pietro Comandini)

MARZO.- Era stata proprio l’ultima sformaggiata(passatadi formaggio)-leggera come una tela di ragno; e poi eravenuto il sole: e la campagna si era destata chè era addormentata - e i fossi avevano messo la loro pistagna . di margherite bienche, e dalla strada - si vedevano di già delle chiazze - di fiori di mandorlo, su verso la montagna.- due belle ragazze, dietro la siepe dell’aia - che verdeggia di piccoli bottoni che hanno già della vigoria - dalle margherite staccano uno peru uno- i petali cherivelano il loro destino(amoroso) - e un bel venticello di primavera - gonfia il petto a loro che è come i germogli.
La piè n.3 - 1929.


giovedì 25 febbraio 2016

CONVENTO DI VIA SAN FRANCESCO UNA DESTINAZIONE SBAGLIATA



Vinicio Gai di QUARRATA ha recentemente donato al Comune la sua collezione di libri specialistici di musica. A suo tempo Federico Comandini donò al Comune di Cesana la biblioteca di libri risorgimentali che formano la metà del patrimonio librario della Federiciana. In tempi più antichi la Famiglia degli Abbati Olivieri donava al Comune di Pesaro la nostra importantissima Biblioteca. Come si vede i Comuni ereditano dai privati dei patrimoni di valore incalcolabile, ma questi almeno debbono custodirli e permettere il loro incremento. Il Museo del Mare di Pesaro dovette rifiutare una importante collezione malacologica offerta da un privato perchè non aveva spazio. Già si parla di un eventuale lascito di opere d'arte da parte del Notaio Licini. Ora la Biblioteca Oliveriana si trova in condizione di non potere accogliere altro materiale e rischia di non potere neppure custodire l'attuale patrimonio proprio per mancanza di spazio. Il Comune non esamina neppure la possibilità di utilizzare il Convento di via San Francesco facendo un investimento altamente produttivo. Infatti come i privati hanno creato la Biblioteca e l'hanno arricchita i privati sarebbero, nel tempo, ben disposti a spendere ed a donare ad una istituzione culturale. Nessun privato, è certo, sarebbe disposto a fare donazioni ed elargizioni a favore degli Uffici Urbanistici del Comune di Pesaro che potrebbero andare in tante altre locazioni vuote della Città (Ex Manicomio, ex Intendenza di Finanza, ex San Domenico ecc.).

Pesaro li 22 febbraio 2016.


P.Emilio Comandini.

mercoledì 24 febbraio 2016

DONI DELLA “DOLCE MORTE”

E’ stata approvato al Consiglio comunale di Pesaro il registro per i biotestamenti o DAT (Dichiarazione Anticipata di Testamento) con una ampia maggioranza trasversale, esclusi alcuni consiglieri.Tale provvedimento viene definito come espressione scritta della volontà di una persona circa le terapie che intendesse o meno accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi impossibilitato ad esprimersi. Per sua stessa natura, infatti, esso si presenta come uno strumento atto a realizzare una volontà che, se in origine poteva anche essere autodeterminata, mediante di esso e soprattutto mediante le interpretazioni del medico e del fiduciario finirebbe inevitabilmente con l’eterodeterminarsi. E l’anziano, malato, in ospedale che magari mentre era giovane e sano aveva firmato un generico foglio chiamato pomposamente “testamento biologico” per dire che avrebbe rifiutato cure troppo invasive e dolorose in caso di malattia grave e potenzialmente mortale? Anche lui, prodotto che non serve più, vita “non degna di essere vissuta”. La rabbia con la quale è stata accolta dai fautori dell'eutanasia attiva – coloro che vogliono ammazzarti per il tuo stesso bene – dovrebbe lasciare pochi dubbi sulla sua opportunità. Un documento da brivido che in poche pagine ci dimostra come anche quello che ci vogliono presentare come gioco innocuo, non sia altro che l’ennesimo tentativo di diffondere una cultura eutanasica chiamata la “dolce morte”. Se siamo oggetti altri decidono per noi. In questa società liquida decidono se possiamo nascere e quando dobbiamo morire, se possiamo avere una mamma e un papà o se dobbiamo allegramente farne a meno, se possiamo coscienziosamente obiettare e se possiamo sopravvivere a una malattia grave. Se sconnettiamo i fili che tengono insieme una società (mamma e papà, marito e moglie, genitore e figlio, medico e paziente, insegnante e allievo, uomo e donna) siamo una serie di monadi che si aggirano nel mondo alla ricerca di un senso che non può essere trovato. Gli oggetti sono inanimati. Questo stanno facendo: vogliono che perdiamo l’anima. Ci sarà un modo per opporsi alla quotidiana dose di veleno che sta perversando nei meandri della società? Fatevene una ragione “Gli errori non smettono di essere errori neanche quando diventano di moda” diceva Chesterton. E' interessante notare come gli accesi anti-life esaltino e glorifichino la morte. Ne decantano i doni: la pace, la fine della sofferenza, la dignità…e il risparmio per lo stato e i parenti, l'eliminazione dell'indegno, dell'imperfetto e del fastidioso, l'inebriante potere su chi niente può. Solo chi non crede nella vita può adorare la morte. Solo chi non la vede come un passo tra vita e vita, come un avversario da battere, solo chi non ha speranza può combattere per qualcosa che ogni vivente rifugge come può. Chi ha senso rifugge la morte. Ricerca chi la possa sconfiggere, chi l'abbia sconfitta. Rifiuta i suoi doni, che si tramutano in polvere e vermi. Se la morte è la fine di tutto allora tutte le promesse, tutti i suoi doni sono vani, vuoti, inutili. Se non è la fine di tutto allora sono qualcosa da fuggire, perché in essi non c'è e non ci può essere nessuno scopo. Lasciamo che i morti seppelliscano i morti. La vita ci aspetta.
Pesaro li 24 febbraio 2016.

Massimo Tonucci

sabato 20 febbraio 2016

Spostiamo da lì tutta l’Oliveriana


Ho letto con attenzione le disperate parole del Presidente dell’Ente Olivieri che riempiono una intera pagina del Carlino di martedì 16 febbraio con la dettagliata descrizione del totale abbandono in cui versa una delle più importanti istituzioni culturali della nostra città.
Evidentemente questi ultimi anni, trascorsi all’interno del vetusto Palazzo Almerici, devono aver convinto il prof. Riccardo Paolo Uguccioni della inefficacia degli interventi, molti dei quali programmati e assai pochi realizzati, per rendere agibile sia il Museo Archeologico che la Biblioteca Oliveriana. Commovente è la rivelazione del suo sogno per una struttura nuova, con impianti a norma, uscite di sicurezza,barriere architettoniche abolite, prevenzione antisismica, ascensori ecc. ecc.
E pensare che dieci anni fa il sottoscritto, quale Presidente dell’Associazione Amici della Ceramica, unitamente ai Presidenti di altre Associazioni culturali pesaresi, aveva sottoposto all’allora amministrazione comunale uno studio redatto da un architetto per la realizzazione di un grande museo cittadino, che raggruppasse un nuovo Museo Archeologico e un nuovo Museo delle Ceramiche, nella struttura che si era appena liberata del Tribunale di Via San Francesco.
La proposta venne bocciata e i locali del Tribunale sono ormai quasi in abbandono da dieci anni. Peccato perché il Prof. Uguccioni avrebbe allora visto realizzato il suo sogno dato che la struttura ampia e spaziosa era stata da poco perfettamente ristrutturata con tutte le caratteristiche e gli impianti che lui oggi chiede e che nel frattempo si saranno deteriorati e, se riutilizzati, richiederanno i soliti costosi interventi tecnici.
In effetti non si sarebbe dovuto aspettare dieci anni per accorgersi di questa situazione di abbandono di una struttura settecentesca non più adatta ad accogliere e conservare veri e propri gioielli della nostra cultura che purtroppo, e questa è la cosa più grave, la maggior parte dei cittadini non conosce anche perché la diffusione della cultura per avere successo richiede grandi mezzi e spazi adatti come l’ha dimostrato il bel progetto della Biblioteca San Giovanni.
Pesaro 19 febbraio 2016.

Silvio Picozzi

SOCCORSO ROSSO?

Con la cultura non si mangia” fu l’infelice uscita dell’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti che scatenò un mare di critiche e proteste da parte di tutto il mondo della cultura ma in particolare dell’ intellighenzia di sinistra e del partito democratico. Oggi veniamo a sapere che già da luglio Matteo Ricci e il fido assessore Delle Noci avevano partecipato ad un bando dell’Inail per vendere il Convento di San Francesco (ex Tribunale) edificio storico vincolato. Alla faccia della trasparenza e della verità! Per anni hanno preso in giro la città affermando che nell’ex Tribunale non si poteva fare il grande Museo della città perché dovevano essere trasferiti gli uffici dell’urbanistica per risparmiare gli affitti che si pagavano nell’ex Bramante. Oggi apprendiamo che, se l’Inail acquisterà l’ex Convento, il Comune dovrà comunque pagare l’affitto per 20 anni per portarci gli uffici dell’urbanistica mentre ha già in programma di spendere oltre due milioni di euro per gli impianti. Bel risparmio! E i 5.1 milioni di euro che dovrebbe incassare dall’Inail, vista l’assoluta insensibilità a mantenere il patrimonio storico comunale, potevano essere utilizzati per sistemare la Biblioteca Oliveriana e invece Ricci li utilizzerà per sistemare parte del San Domenico e farci un bel centro mangereccio e di divertimenti. Così interpreta a modo suo il detto di Tremonti: con la cultura non si mangia ma con i soldi sottratti alla cultura si fa da mangiare! E l’intellighenzia pesarese non ha nulla da dire? Per fare cassa, dopo la vendita del Bramante, ecco la vendita del convento di San Francesco. Poi a chi toccherà? Al teatro Rossini, alla fontana dell’Ottoni in piazza Del Popolo, a palazzo Ricci? E pensare che un tempo la difesa della cultura era l’emblema della sinistra. Ma oggi una domanda sorge spontanea, come diceva Di Pietro: che ci azzecca l’Inail con il Convento di San Francesco pagato profumatamente? Prima il Bramante, ora il Convento di San Francesco. Un fiume di soldi pubblici che si riversa su Pesaro e sistema tante cose. Pura coincidenza, bravura o appartenenza politica? Ad altri la risposta.
Pesaro li 20.02.2016.

Alessandro Bettini 

mercoledì 17 febbraio 2016

F.I. COORDINATORE COMUNALE CERCASI.

A pochi giorni dal nostro primo incontro riepilogo quanto ci siamo detti a favore, anche, di quanti non hanno potuto partecipare. Innanzi tutto devo ringraziare quanti hanno partecipato per l’apporto molto costruttivo e propositivo che hanno dato alla serata.
E’ stato deciso di formalizzare incontri ravvicinati per riannodare i rapporti con tutto il territorio e ritessere l’azione politica in accordo con gli altri partiti del centro destra anche in vista delle imminenti elezioni comunali in nove comuni della nostra provincia. Uniti si possono confermare i comuni dove già governiamo (Fermignano e Sassofeltrio) dove siamo in maggioranza (Orciano) e conquistare qualche comune (Fossombrone, Barchi, Mondavio, Mondolfo, Mercatino Conca).
Dobbiamo riprendere una vigorosa azione politica su temi provinciali molto sentiti dalla gente con un Pd spaccato e litigioso: Sanità, viabilità, casello autostradale di Pesaro, sicurezza, nuovo ospedale provinciale, economia e turismo. Sui temi nazionali non possiamo nulla ma nella nostra provincia si.
Riunione con i sindaci non allineati al Pd sui temi sopra indicati.
Si è pensato, infine, di autotassarci per aprire una sede provinciale, anche in comune con Lega e Fratelli d’Italia. Su questo punto sono emerse delle perplessità. Approfondiremo insieme il da farsi.
Infine si è evidenziata l’esigenza di designare almeno un referente per ogni comune. Aspetto vostri suggerimenti e segnalazioni di persone da contattare insieme.
Aspetto vostri suggerimenti, proposte e osservazioni.
A presto,
Alessandro Bettini
Coordinatore Provinciale di F.I.


martedì 16 febbraio 2016

COME VOLEVASI DIMOSTRARE

E' stato già scritto: che la legge delle UNIONI CIVILI -in pratica delle Unioni GAY- è fatta per attingere risorse dello Stato destinate alle vere famiglie; che per ottenere questo dalle Lobby omosessuali si pretende il diritto di adottare bambini; che l'adozione di bambini giustifica la richiesta di sovvenzioni dalla Stato previste per le Famiglie vere; che la legge Cirinnà comporterà certamente un onere finanziario a carico dello Stato; che in relazione a ciò da parte del Governo si sta pensando come affrontare la futura spesa; che non si può parlare ora di nuove tasse; che allora si sta pensando di prendere i soldi dalle pensioni di reversibilità previste a favore dei coniugi e quindi della Famiglia vera; che la morale è che si toglieranno soldi alla famiglia vera per darla alla famiglia Gay. Il risultato sarà una prevedibile avversione nei confronti degli omosessuali e un aumento della omofobia da parte dei cittadini! Ma per questo si prevede una legge speciale contro l'omofobia per punire chi parla male del terzo sesso. E questo il risultato finale che si vuole?
Pesaro li 16.02.2016.

Pecos Bill


lunedì 15 febbraio 2016

BAGNASCO. VOTO SEGRETO E LIBERTA'



L'auspicio delCardinal Bagnasco che il Senato adotti il voto segreto per la decisione sui punti più contrastati della Cirinnà ha destato una levata di scudi da parte dei soliti organi di informazione denuncianti le presunte indebite ingerenze della Chiesa nei confronti dello Stato laico. Nulla di nuovo: è la solita storia, è la solita prevaricazione contro la ragione ed il buon senso. Se i partiti (5 stelle, DS ecc.) sostenitori della Legge senza se e senza ma, su un punto più controverso della legge hanno lasciato ai singoli parlamentari di decidere secondo coscienza bisogna che questa libertà di decidere sia effettiva. Cosa vuol dire? Vuol dire che i singoli parlamentari dovranno e potranno fare una scelta senza essere vincolati dalle decisioni del loro partito. E dovranno farlo secondo la propria coscienza personale. Cioè dovranno valutare il provvedimento in base alla propria personale scienza, conoscenza, esperienza, i loro principi morali senza condizionamenti esterni.
Ma perchè il voto segreto? E' semplice perchè tutti i deputati subiscono o possono subire condizionamenti esterni. Tutti. Se un senatore in sua coscienza ha preso una decisione dentro di se e la manifesta con il voto palese può sicuramente essere additato dal partito come un ribelle se vota contro le direttive e subire delle conseguenze. E questo per tutti. A un grillino ed ad un DS verrà messo in conto la sua scelta, dal Partito, le Lobbies omosessuali lo registreranno, gli stessi DS che hanno ricevuto voti dai cattolici ne dovranno rendere conto. Se votano a favore o cotro stesso. Ecco che appare chiaro che solo se si vota secondo coscienza con voto segreto la volontà è libera ed incondizionata. E l'intervento del Cardinal Bagnasco non può e non deve scandalizzare, ma essere apprezzata da tutti quelli che credono nella libertà. E' grave che la Chisa debba insegnare ancora i criteri essenziali per la tutela della libertà ai soliti paladini del laicismo.
Pesaro li 15.02.2016.

Avv. P.E.Comandini

TEDDY RENO ED I GENERALI INGLESI

Teddy Reno, tra sei mesi compirà 90 anni. Nel novembre 1945 ne aveva 17 e si chiamava Ferruccio Ricordi e si trovava a Cesena, mentre il padre e la madre ebrea, erano nascosti a Milano Marittima nell'Hotel Mare e Pineta dei coniugi Sovera che tenevano nascosti anche i tre generali inglesi di cui si parla nella storia del libro 68 DUX insieme al Comando delle truppe tedesche.
Nel libro 68 DUX viene riportato il racconto del noto cantante Teddy Reno:
....”Mio padre organizzò un piano strategico. Fece spargere la voce che tornava a Trieste per affari e mi lasciò solo a Cesena. In realtà non andò a Trieste, ma si nascose a Milano Marittima con mia madre. albergo che si chiamava “Mare Pineta”. Avevamo fatto amicizia col proprietario, il comm. Sovera, ligure, un tipo simpatico e spiritoso. Dopo l’8 settembre Sovera era diventato una specie di “Primula rossa” dell’Adriatico. Il suo albergo era stato requisito dai tedeschi che ne avevano fatto un quartier generale per ufficiali di alto grado.
Sovera viveva con loro, li nutriva, organizzava feste. All’apparenza era un perfetto anfitrione dei tedeschi; in realtà era in contatto con i dirigenti della resistenza e con i vari gruppi di partigiani cui passava informazioni di grande importanza.
Mio padre conosceva la doppia vita del comm. Sovera e quando si trovò in difficoltà per mia madre decise di rivolgersi a lui. «Venga da me, le darò un appartamento all’ultimo piano dell’albergo, accanto al mio», disse Sovera. «La presenterò ai tedeschi come mio grande amico. Il miglior modo di sfuggire ai fascisti è quello di nascondersi in mezzo ai tedeschi». Era un gran rischio, ma era forse l’unico modo per salvare la pelle, e mio padre accettò e andò a vivere all’albergo “Mare Pineta” con la mamma.
Un giorno decisi di andare a raggiungere i miei genitori. Mentre mi preparavo suonò l’allarme. Avrei dovuto scappare nel rifugio, come avevo fatto decine di altre volte, ma quel giorno, non so perché, non ne avevo voglia. «Da quando sono a Cesena» dissi a me stesso «l’allarme è suonato spesso e gli aerei sono passati senza mai bombardare. Succederà lo stesso anche oggi». Inforcai la bicicletta e mi avviai verso Milano Marittima, che dista da Cesena una ventina di chilometri. Subito dopo Macerone, cominciò un bombardamento terrificante. Saltai in un fosso e vi restai per diverso tempo. Sembrava che gli aerei ce l’avessero con me. Passato l’allarme ripresi il viaggio e raggiunsi Milano Marittima. Solo più tardi seppi di essere sfuggito alla morte per miracolo. Gli americani avevano bombardato lo stabilimento di Cesena e la nostra casa era stata completamente distrutta insieme al bunker dove avrei dovuto nascondermi....”
Pesaro li 15 febbraio 2016.
Pecos Bill


giovedì 11 febbraio 2016

VERITA’ INSOPPRIMIBILI


Non stiamo discutendo se un omosessuale possa essere un buon genitore, ma se una coppia dello stesso sesso possano essere genitori adeguati.
Adeguati a che? La domanda è fondamentale. A mio parere c’è solo una risposta: adeguati al bambino.
Quando coltiviamo una pianta, dobbiamo stare attenti alle esigenze della pianta stessa. Non bastano acqua, terra, sole. Troppa acqua e la pianta marcisce, poca e secca; se gradisce l’ombra guai a metterla troppo esposta. Magari potrebbe venire qualcuno a chiederci: hai bagnato il tuo vaso? Noi rispondiamo sì, e quello va via considerandoci buoni agricoltori. Ma, nel frattempo, la nostra pianta è morta. Forse non sappiamo neanche perché.
Se così è per una pianta, figurarsi per un bambino che, in più del vegetale, ha una consapevolezza, ha un cervello che è un vulcano in ebollizione. Gli hai dato da bere? Sì. Gli hai dato da mangiare? Sì. Gli hai dato amore? Sì. Ah, allora va bene.
Ma era quello giusto?
C’è chi sostiene che la scienza afferma con certezza che essere allevati da una coppia omosessuale o eterosessuale sia lo stesso. Possiamo affidarci alla scienza, certo. Ma, per giudicare, abbiamo in questo caso anche qualcosa in più: l’esperienza.
Noi tutti siamo figli. In alcuni casi siamo anche padri, e madri.
Tra nostro padre e nostra madre c’era differenza, vero? A nostra volta noi siamo diversi da nostra moglie, nostro marito.
Sarebbe stato molto diverso se, invece di mio padre, avessi avuto due volte mia madre. O viceversa. Mi sarebbe mancato qualcosa: la forza, o la dolcezza. Il coraggio o la perseveranza. La pazienza o la tenacia. Come esempi, come insegnamento, ma non perché uno dei miei genitori fosse inadeguato, ma perché erano complementari. Complementari perché erano e sono un maschio e una femmina. C’è differenza. Voi sapete che c’è.
Un diritto che si invoca non può prescindere dalla realtà. Dire “è lo stesso” fa a pugni con la MIA esperienza.
Considerate adesso la vostra, di esperienza: è differente? No, non rispondete ideologicamente, subito.
Prendetevi un minuto.Ricordate, pensate.
L’importante è che voi, proprio voi e nessun altro per voi, giudichiate in base a quello che è stato, quello che è reale.
E se anche per voi fosse o fosse stato differente, riflettete su questo: io e tanti altri abbiamo verificato, vissuto qualcos’altro. Chiunque lo neghi deve fare i conti con questa realtà; e la mia testimonianza, quella di tutti quelli che conosco invalida ogni perentorio giudizio ideologico che si possa avere. Perché noi ci siamo, esistiamo, occorre fare i conti con quello che diciamo. Ciò che nega l’esistente per affermarsi non può che essere una menzogna. (No, non è un ragionamento confessionale. Pensateci bene: niente di quello che ho detto lo è). Non fatevi lavare il cervello da menzogne strumentali, da una finta scienza che alle prove dei fatti è una bugia. Pensateci bene, se non stiate avallando il falso. Se lo è, chi ve lo fa fare?
Pesaro li 6 febbraio 2016.
Massimo Tonucci


domenica 7 febbraio 2016

ADOZIONI GAY

L'allevamento, l'educazione e la istruzione dei figli non può essere affidata ad una coppia di omosessuali, maschi o femmine che siano. Nathalie de Williencourt, portavoce di “Homovox”, gruppo di “francesi ed omosessuali”, che è fortemente contraria al matrimonio ed ancor più all'adozione delle coppe gay.”afferma: “Sono ferocemente contraria alla possibilità che una coppia omosessuale possa adottare dei bambini”, il risultato sarà, da una parte, l'apertura alle adozioni, dall'altra alla Pma (Procreation Medicalement assistee) la procreazione assistita, e dall'altra la Gpa (Gestation Pour Autrui) ovvero dell'utero in affitto. “Sono questi i nodi centrali della nostra battaglia”. Per noi c'è una sola cosa che conta: la famiglia.
Il matrimonio è una istituzione il cui scopo è fondare una famiglia facendo dei figli. Non ha senso un matrimonio fra due persone dello stesso sesso. Noi difendiamo la filiazione: padre, madre e bambino. In senso lato difendiamo l'educazione.
Per noi è inammissibile che un bambino abbia due padri e due madri, come avverrebbe con il “Marriage gay” o con una formula equivalente: Il bambino deve essere protetto (Il Resto del Carlino 30 gennaio 2016. pag. 9).
Nel dialogo tra genitori e figli i gesti pesano quanto le parole. Il linguaggio del corpo è comunicazione allo stato puro e per quanto inconsapevole incontrollato e diversificato ha un grande valore ed una imprescindibile evidenza incidenza sullo sviluppo psicologico dei bambini. Ma nella vita di tutti i giorni non funziona da solo. Gestualità e parole hanno la stessa valenza e spesso si associano.” “Sono un sistema interattivo, crescono insieme – sottolinea la neuropsicomotricista Cecilia Arnone – e l'uno rinforza l'altro. (Carlino 31.01.2016).
Se questa è la verità incontestabile delle cose ciascuno può bene immaginare in che ambiente deviato verrebbe cresciuto, allevato ed educato un bambino senza la presenza di una mamma e di un padre. Il solo immaginarlo fa venire i brividi.
Pesaro li 4 febbraio 2016

P.E.Comandini


sabato 6 febbraio 2016

UNIONI CIVILI: QUALI ONERI PER LO STATO?

Posto che la legge sulle Unioni civili potrebbe essere chiamata più onestamente e semplicemente “Unioni di omosessuali” perché le coppie eterosessuali che si vogliono unire civilmente in un rapporto affettivo hanno a disposizione il matrimonio civile, è evidente che le lobbies degli omosessuali mirano con il proposto istituto solo ad ottenere vantaggi economici. Quando si lamentano di non avere dei diritti uguali agli altri si riferiscono ai particolari diritti che ineriscono alle coppie sposate eterosessuali. Ad ogni diritto corrisponde un dovere, non c'è scampo. CHI è LA CONTROPARTE TITOLARE DEI DOVERI CORRISPONDENTI AI DIRITTI RIVENDICATI? La controparte è lo Stato e gli Enti pubblici che hanno previsto per la famiglia e per i suoi membri alcuni diritti particolari che si giustificano perché la famiglia formata da un uomo ed una donna è la fonte, la matrice di nuovi cittadini. Perché la famiglia è il seminario dello Stato. Posto che gli omosessuali godono come individui – è dimostrato- di tutti i diritti, i gay vogliono approfittarsi anche di quelli previsti dalle norme sulle successioni (tra l'altro facilmente raggiungibili con atti tra vivi mei limiti della disponibile) e di quelli previdenziali come la pensione di reversibilità che spetta ai coniugi e anche quelli relativi all'esercizio della patria potestà sui figli del partner. E' evidente che con il riconoscimento del diritto alla pensione di reversibilità al convivente omosessuale lo Stato sarebbe costretto a pagare rendite a persone solo in base ad una convivenza certificata. Convivenza omosessuale o no fatta per convenienza. E' ,quella delle unioni civili una legge che sottrae risorse finanziarie a enti previdenziali e quindi allo Stato, con sottrazione di risorse alle vere maniglie. La pretesa del diritto di adottare bambini poi, oltre agli effetti devastanti per i bambini, appare più un mezzo, una scusa per dire che potendo adottare bambini, svolgono una attività socialmente utile come quella svolta dalla vera famiglia.
Essendo una legge che certamente aumenta gli oneri dello stato non deve essere valutata dal Parlamento anche sotto questo aspetto?

Pesaro li 6 febbraio 2016.
P.E.Comandini



GAY. EFFETTI DELLA LEGALIZZAZIONE



Con la regolamentazione legale dei rapporti omosessuali e quelli di meretricio, pur non investendo la libertà personale dei soggetti e pur non implicando un giudizio morale, si dà una veste di normalità, un una dignità a comportamenti di fatto ritenuti disdicevoli e non normali nel migliore dei casi.
Comportamenti considerati disdicevoli e deprecabili in quanto contrari ai principi morali finora acquisiti dalla maggioranza dei cittadini, ma umanamente tollerati, acquistano un riconoscimento legale dallo Stato.
Comportamenti fuori legge diventano legali ed in quanto legali non deprecabili. Questo è l'effetto indotto del riconoscimento legale. E' legale e quindi è praticabile, accessibile, normale. La legge regola le fattispecie concrete possibili, ma ha anche un effetto fortemente educativo. La legge che ha introdotto il divorzio ha fatto si che questo faccia parte, diventi una appendice dell'istituto del matrimonio. Chi si sposa fa una promessa di eterno amore, ma sa che il percorso che intraprende è costituito da una strada dritta, ma che presenta parecchi bivi e vie di fuga.
E questa consapevolezza fa si che i coniugi, non appena nella strada incontrano un ostacolo, invece di cercare di abbatterlo, imboccano subito la più comoda via di fuga. Insomma la deviazione diventa una strada normale come dimostra la facilità con cui le giovani coppie si separano dopo pochi anni, sia che abbiano o no figli da amare, educare e mantenere.
E' indubbio ed incontestabile che la fragilità dei matrimoni costituisca per lo Stato un danno economico e sociale enorme.
Pesaro li 26.01.2016.
P. E. Comandini


giovedì 4 febbraio 2016

BRUNO VAILATI


Bruno Vailati è uno dei protagonisti della storia narrata nel libro “68 DUX”. Ideatore di due tentativi di fuga dei tre generali inglesi falliti. Nel libro emerge la sua attività di partigiano fino alla fine del conflitto in Italia. Nel dopoguerra, peraltro, diventa un noto regista e documentarista. Tra i titoli più conosciuti del periodo: La battaglia di Maratona e Il ladro di Bagdad del 1961. Inoltre si dedica e si specializza prevalentemente al tema del mare e del mondo marino. Nel 1952 organizza e dirige la Spedizione Subacquea Nazionale nel Mar Rosso, da cui viene ricavato il lungometraggio Sesto Continente di Folco Quilici il primo a colori nella storia della cinematografia subacquea italiana. Seguono molti altri film e documentari, la sua produzione più significativa è degli anni '60 e '70. Nel luglio del 1968 organizza e dirige, insieme a Stefano Carletti, Mimì Dies, Arnaldo Mattei e All Giddings noto ed esperto subacqueo americano, la prima spedizione italiana sul relitto della nave Andrea Doria realizzando il documentario dal titolo Andrea Doria (premio David di Donatello 1970) con musiche di Ritz Ortolani. Sul relitto venne apposta una targa di bronzo con la scritta: "Siamo venuti fin qui per lavorare perché l'impossibile diventi possibile e l'Andrea Doria ritorni alla luce" Seguono altri lavori tra i quali i lungometraggio Uomini e squali del 1976, campione d'incassi nelle sale,
Cari mostri del mare del 1977, nominato per il Nastro d'Argento e Pericolo negli abissi del 1978. Realizza inoltre le serie televisive L'enciclopedia del mare (1964), Sette mari (1967), Uomini del mare (1972), Alla scoperta del mare e Segreti del Mare (1973).
Negli ultimi anni ha prodotto varie serie televisive e lungometraggi. Negli anni '80 è stato attivo anche come ambientalista.
Vailati viene oggi considerato, insieme ad altri illustri personaggi quali Jacques-Yves Cousteau, Raimondo Buchere e Folco Quilici uno dei principali esperti e divulgatori in tema di mare della sua epoca.
Il libro “68 DUX” è disponibile nelle librerie “Il Catalogo” in via Castelfidardo e libreria Bonali di Viale della Repubblica.
Pesaro li 4 febbraio 2016.

Pecos Bill

martedì 2 febbraio 2016

EDITORIA: Scrìvar e lèzar


Scrìvar e lèzar
(Dialetto romagnolo)


Una volta
un e' scrivrva e zènt i lezéva.
Ades
zèmt i scriv
e nissun e' lez.
Cioè:
ogmiun e' lèz
zén volti
quel ch'l'à scret lo.

Cino Petrelli (La Piè n.4 del 1998) i