Il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci In occasione del suo mezzo mandato ha organizzato ed effettuato una serie di incontri con i cittadini pesaresi e realtà economiche e sociali della città. Altra occasione di contatto con i cittadini e varie loro associazioni è stata la organizzazione annuale degli Stati Generali del Turismo. I cittadini hanno avuto la “occasionale” occasione, oltre quella di ascoltare le realizzazioni della Amministrazione, quella di esprimere le critiche e le richieste al Comune. Questo fatto -in se oggettivamente positivo - può essere abbastanza facilmente criticato come un giro propagandistico e/o mezzo diretto a collegare la amministrazione con i cittadini: mezzo peraltro occasionale e limitato nel tempo e nello spazio e discontinuo.
Quanto sopra è un un segno, un sintomo,
la prova del vuoto istituzionale e politico che c'è in questa città
e che permane tra gli amministratori e la gente ed i problemi di
questa.
Una volta, e non molti anni fa,
esisteva a Pesaro una situazione ben diversa. Il Sindaco e gli
amministratori per quanto riguarda il Turismo potevano contare sulla
esistenza di una Azienda Autonoma di Soggiorno e di un Ente
Provinciale del Turismo con persone altamente qualificate.
C'erano i Consigli di Quartiere che non
solo si facevano interpreti delle esigenze dei loro cittadini, ma
vagliavano le iniziative e le opere dell'Amministrazione comunale
con l'effetto di impedire iniziative improvvide e dannose - come ad
es. quella della distruzione del Borgo nel Centro Storico. Alle
Circoscrizioni si devono la creazione del Parcheggio del Curvone, il
Museo del Mare a Villa Molaroni. A Pesaro c'erano due circoli
cittadini (Pesarese ed UNUCI) , c'erano pubblicazioni di periodici
liberi come lo Scambio, lo Sspecchio della Città che si aggiungevano
al Nuovo Anico che ancora resiste; c'erano dei partiti che oltre ad
fare eleggere i consiglieri comunali erano attivi ed esprimevano il
pensiero dei propri iscritti, mentre ora rimangono silenti mentre,
insieme alle liste civiche, dovrebbero costituire insieme un nucleo
che unisce i partiti e le liste civiche che hanno appoggiato ed
espresso il loro candidato sindaco. Una volta i quotidiani locali,
oltre a riportare le notizie ed i fatti, avevano una loro voce
autonoma che era temuta e rispettata - come deve essere in
democrazia- dal Potere. Gli articoli di fondo sono scritti in
piccoli caratteri in corsivo e poco leggibili e per di più divisi in
due pagine differenti e lontane tra loro. In questa
situazione di vuoto che dovrebbe preoccupare molto il Sindaco e
la sua amministrazione, al di la delle enunciazioni ed intenzioni di
programmi tra l'altro essendo affermazioni di principio e generali
sono condivisibili teoricamente e neanche criticabili che fa? Non
solo non si preoccupa e non si rende conto di una città spiritualmente
morta, ma, come Maramaldo, uccide e soffoca nelle sue spire la
autonomia la cultura e la tradizione centenaria della Citta'rappresentata
dalla della Biblioteca Oliveriana.
Pesaro li 9 giugno 2017.
Paolo Emilio Comandini.
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