martedì 30 maggio 2017

STEFANO PARISI: Energia per l'Italia.


Stefano Parisi promotore del movimento politico “Energia per l'Italia” il 25 maggio c.a.,ha esposto le sue idee ed il programma a Pesaro presso l'Hotel Alexander. Stimolato dalle domande del Direttore de Il Resto del Carlino Luigi Luminati, ha esposto la sua concezione della politica e le idee per una riforma e rinnovamento dello Stato. Rinnovamento da effettuarsi con il ricambio della classe politica con persone nuove, ma che abbiano una esperienza personale di vita e non persone elette solo per essere state messe in lista e che inseguono nelle scelte non il bene collettivo, ma i sondaggi. Interessante la riforma dello Stato con l'eliminazione di molte attribuzioni del Consiglio di Stato e dei TAR con l'applicazione del diritto civile nelle attività della Pubblica Amministrazione.
Altra presa di posizione è stata quella a proposito della legge elettorale che, nel caso di proporzionale, deve assicurare la governabilità del paese con la Sfiducia Costruttiva come c'è in Germania, cosa che sembra essere ignorata dai promotori del Rosatellum.

Pesaro li 29 maggio 2017.

lunedì 22 maggio 2017

UNA BOIATA PAZZESCA

TRAFFICO DI INFLUENZE
UNA BOIATA PAZZESCA?

Con l'introduzione dell'imposta IVA (che sostituiva la IGE applicata alle prestazioni professionali che pagavano una ige ridotta) gli avvocati chiedevano che l'attività di consulenza legale fosse riconosciuta in via esclusiva alla classe forense come alle altre categorie professionali. Questa richiesta non venne accolta in Italia, diversamente dalla Germania dove credo sia tottora valida.
Chi si opponeva ed aveva interesse contrario a tale lgittima richiesta della classe forense?
Innanzi tutto le associazioni di categoria, i sindacati dei lavoratori e datori di lavoro che nel ambito dei propri iscritti svolgevano anche questo servizio. Ma di questo stato normativo hanno approfittato società che hanno approfittato per organizzare la loro attività di consulenza in modo squisitamente commerciale al di fuori di ogni garanzia di qualità garantita dagli Ordini.
Altra categoria di persone che avevano interesse a contrastare la richiesta degli avvocati era quella dei faccendieri ed intrallazzatori che facendosi pagare tangenti o percentuali su affari più o meno illeciti o comumque non trasparenti, all'occasione dichiaravano essere le loro tangenti essere compensi in nero per ..”consulenze” e non per atti corruttivi.
Quando scoppia uno scandalo con la scoperta di pagamenti di grosse somme di denaro non regolari il percipiente dichiara essere un compenso per consulenze da lui prestate, ma non dichiarate al fisco.
UNA REALTA' DA REGOLAMENTARE
La vita sociale umana a cominciare da quella famigliare, lavorativa, associativa più o meno complessa tra cui la più importante, quella politica, si basa su scambi di valori ideali, culturali, economici e polici di ogni genere. Sono rapporti di conoscenza, di condivisione ed aiuto reciproco che si esplicano nella condivisione di amicizie e nella raccomandazioni. Raccomandazioni di ogni genere in tutti i campi. Ci raccomanda di curare la propria e l'altrui salute, di di una persona che ti può aiutare a risolvere un problema, perchè si venga ricevuti ed ascoltati con cordialità,. E' naturale provare piacere e gioia nell' utilizzare le proprie conoscenze a favore di un altra persona ed in modo particolare un amico. Mettere a disposizione di altri le proprie conoscenze pensando che la stessa cosa possono fare altre a tuo favore. Del resto ci si raccomanda ai Santi per avere ascolto dal Signore per i nostri bisogni. Le preghiere non sonoo altro che domande di raccomandazioni.
Il politico ha il compito di cercare consenso del maggior numero possibile di cittadini al suo partito, alle sue idee, alla sua persona per realizzare una sintesi dei vari interessi anche contrastanti dei suoi elettori. Questa sua opera personale in vista del suo interesse a ricevere il vantaggio dei voti a suo favore e del suo partito si esplica anche con la raccomandazione che è una delle attività principali e necessarie del candidato, attività non solo lecita, ma anche necessaria.

Il politico, poi, quale eletto e rappresentante dei cittadini svolge o dovrebbe svolgere il compito di essere tramite del cittadini nei confronti della pubblica Amministrazione che molte volte è inefficiente e deve essere sollecitata e stimolata con interventi su fatti singoli e concreti.
(COMTINUA Vedi II Parte)


TRAFFICO DI INFLUENZE-UNA BOIATA PAZZESCA?

Parte II
UNA BOIATA PAZZESCA
In questa situazione fisiologica si è inserito, a tutela della legalità la norma della legge Severino chiamata che istituisce il nuovo reato di “traffico di influenze illecite” che giustamente viene definito dal Professore di diritto della Università di Sant'Anna di di Pisa Tullio Padovano una una “boiata pazzesca” (v. il quotidiano Il Foglio).

Per capire appieno perché il reato, sia in realtà basato sul “nulla”, occorre chiarire la fattispecie disciplinata dall’articolo 346 bis del codice penale: è colpevole di traffico di influenze illecite colui (spesso definito “faccendiere”) che sfruttando la relazione con un pubblico ufficiale si fa dare o promettere “indebitamente” denaro da un privato per spingere il funzionario amministrativo a compiere un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio, in favore del privato stesso. Un reato molto prossimo a quello previsto dall’articolo 346, compiuto dal millantatore che però, a differenza del “faccendiere”, è un semplice “venditore di fumo”, dal momento che non può disporre realmente di una relazione con il pubblico ufficiale.
Dall’art. 346 bis possono dunque emergere due ipotesi di reato, entrambe incardinate su un terreno giuridico piuttosto farraginoso.
La prima ipotesi è che il “faccendiere” si faccia pagare da un privato per influire sull’attività di un pubblico ufficiale, senza però l’intenzione di corromperlo. Una semplice attività di mediazione, ossia di lobbying, fino a prova contraria non illegale, in cui si tenta di convincere per esempio un parlamentare della bontà pubblica di una determinata decisione. Quand’è che quindi questa attività costituisce reato? Quando – recita l’art. 346 bis – l’attività viene svolta in maniera “indebita”, e qui, spiega Padovani, casca il primo asino: “E’ un requisito che i penalisti chiamano di illiceità speciale: la condotta per diventare penalmente illecita deve già esserlo di per sé, ma per poter definire un illecito ci vuole una legge che chiarisca cos’è una mediazione, legge da noi inesistente”. Con la conseguenza che spetta al magistrato colmare, con ampi margini di discrezionalità, il vuoto normativo. Non solo: il mediatore, una volta ottenuti i soldi dal privato, potrebbe in realtà anche decidere di non influire sul pubblico ufficiale. Si potrebbe insomma avere alla fine un soggetto condannato per traffico di influenze illecite, ma che in verità non ha mai cercato di condizionare l’amministratore pubblico.
Da quanto sopra esposto appare chiaro come sia facile per un magistrato iscrivere sul registro degli indagati chiunque si azzardi a raccomandare qualcuno per poi verificare con un giudizio la infondatezza del reato ipotizzato.
Rimanendo peraltro ferme le obiezioni e considerazioni fatte dal sottoscritto e dal prof. Padovano e per portare chiarezza nei rapporti nel mondo delle raccomandazioni nella politica onde sceverare bene i comportamenti leciti da quelli illeciti sarebbe necessario legalizzare e regolare il mestiere del “Lobbista” mettendo alla luce del sole il suo lavoro di mediazione che non solo deve essere lecito ma remunerato secondo delle tariffe come quelle di un professionista proprio per sceverarlo da comportamenti illeciti. D'altra parte sarebbe necessario e utile che venisse riportata la attività esclusiva della consulenza solo a professionisti iscritti ad albi ed alla partita iva onde togliere la parvenza di licetà a tutte le tangenti che si coprono formalmente sotto la veste di di “consulenza” in nero”.
Pesaro li 10 maggio 2017.
Avv. Paolo Emilio Comandini
PESARO
Kingston/17.05.10 Traffico di influenze2 .doc
 



mercoledì 3 maggio 2017

LOGGIATO e LOGGIATI


In via San Francesco l'impresa incaricata dal Comune sta scorticando l' attuale pavimentazione in gomma del loggiato con inevitabile disagio dei residenti e cittadini. La pavimentazione attuale verrà sostituita con un altra che si dice migliore e più bella, ma nessuno sa con che materiale e di che colore sia. Sarà una sorpresa. Peraltro recentemente è stato richiesto ai proprietari privati degli immobili cui appartiene il loggiato (avendo il Comune solo il diritto di servitù di pubblico passaggio e quindi l'onere per legge della manutenzione ordinaria e straordinaria del portico stesso) l'autorizzazione a sollevare il piano della pavimentazione. Evidentemente questo perché usando materiale diverso per spessore esiste la necessità dl sollevamento del pavimento esterno rispetto alla soglia e pavimento dei limitrofi ingressi e negozi. La conseguenza di tale fatto può essere esiziale nel caso di allagamenti o sversamenti di liquidi dal luogo esterno all'interno degli ingressi e negozi. Questo non si dice, ma la richiesta di autorizzazione viene giustificata con la necessità di “eliminare una barriera architettonica” in realtà inesistente. Cosa fatta, capo ha.

Ma la stessa operazione si vuole ripetere sulla pavimentazione del portico di Corso 11 settembre che non ha alcun bisogno di rifacimento essendo pienamente funzionale e bisognevole solo di sostituzione di alcune mattonelle che sono tuttora disponibili pur essendo il pavimento vecchio di oltre 100 anni tanto che fa parte della memoria storica dei pesaresi. Non si capisce pertanto la ragione che il Comune spenda soldi dei cittadini per un opera inutile e probabilmente dannosa se provoca un innalzamento del livello della pavimentazione. Non si sa che cosa vorrebbero usare per il nuovo pavimento. I proprietari del loggiato non sono stati interpellati come avrebbero dovuto, avendo il Comune l'onere della manutenzione del portico che il Comune potrebbe e dovrebbe solo tenerlo pulito. L'attuale pavimentazione è consona agli edifici dell'epoca e potrebbe essere tutelato dalla Sovraintendenza alla Belle Arti.
Come scritto in altro articolo anche il Sindaco, interpellato privatamente aveva detto che non vedeva la necessità di cambiare la pavimentazione che non è affatto scivolosa come si vorrebbe sostenere dato che nessuno è scivolato in questi 100 anni.
Pesaro li 1 maggio 2017.

Avv. P.Emilio Comandini