LA SCUOLA
del SACRO CUORE
Ormai è
certo che la scuola del Sacro cuore di via Cesare Battisti non
riaprirà più. Le due palazzine verranno destinate ad appartamenti.
Della scuola rimarranno i ricordi ed i rimpianti di un epoca che fu.
RICORDI.(Dal
libro “La grande Casa” )
….Era una
avventura. Si doveva andare a Carpineto. Era uno dei tanti e continui
cambiamenti che si erano succeduti in quegli ultimi tempi. Non si
andava più all'Asilo delle Suore del Sacro Cuore. Non ci si doveva
più alzare presto per percorrere il solito tratto dei viali Trento e
Battisti con il cestino della colazione. Non c'era più la preghiera
mattutina e tanto meno l'adunata, in
fila per
uno, di fronte al ritratto del Duce e del Re nel salone grande
dell'Asilo.
Non si
doveva più rispondere al Capo classe che gridava:
“Saluto al
Duce!..Saluto al Re! alzando il braccio rigido nel saluto romano e
gridando..Eia! Eia! Alalà! Qualche cosa era cambiato. In un primo
momento era sembrato che fosse “scoppiata” la pace. Era giunta la
notizia dell'armistizio. La guerra è finita! La guerra è finita! Io
ero contento perché lo erano tutti anche se tutti apparivano molto
preoccupati. La cosa infatti non era molto chiara. Il giorno
dell'armistizio1,
era un giorno caldo ed io saltavo dalla gioia sul marciapiede di
fronte a casa nostra all’altezza della casa di Gelli. Ma i grandi
erano pensierosi. Cosa avrebbero fatto i tedeschi? Gli Alleati ora
mi apparivano i più forti, ma i tedeschi sarebbero andati via? No
certo! Stanno arrivando! Arrivano! Corro: da viale Trento, svolto a
destra in viale Zara fino alla strada Nazionale dove c'era ancora
scritto prima dell'incrocio un bel ALT di radice teutonica che aveva
sostituito il precedente segnale di STOP in uso nei paesi
demoplutocratici. Camion
pieni di soldati, cannoni, mezzi blindati, uno, due, tre... una
colonna interminabile che andava verso il sud.....
Dopo il
passaggio del fronte la scuola venne riaperte e le aule riparate dai
danni dovuti ai vandalismi del periodo bellico. Mi ricordo che anche
noi, bambini, contribuimmo a sistemare lo scivolo frantumando con
martelli, vecchi ferri da stiro mattoni per fare il breccino e
ripianare lo stradino.Ora ci penserà qualche impresa a sbriciolare i
ricordi di tanti pesaresi.
Pesaro li 27
marzo 2017.
P.Emilio
Comandini
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