venerdì 22 dicembre 2023

ANCHE LUI HA DOVUTO EMIGRARE

PREGHIERA DI NATALE 2023.

PREGHIERA DI NATALE 1943 * Signore, la notte di Natale, la santa notte della vostra nascita, passa in questo tempo così crudele dove la pietà sanguina di sofferenza. Signore, la notte è molto scura, nei cieli non si vedono stelle: i pastori, muti, camminano nell’ombra popolata di spie che l’ombra vela. L’altare oscuro, la chiesa deserta accumula la folla dei nostri morti: dei colpi cupi danno loro l’allarme, essi vi raccomandano la nostra sorte. Signore, ahimè, le nostre donne piangono, le nostre madri piangono sui loro figliuoli; i loro figliuoli, Signore, che muoiono per mancanza di calore e di alimenti. Bambino Gesù, salvate i nostri fratelli, asciugate le lacrime da quegli occhi: che la pace abbrevi la nostra miseria e riaccenda i nostri focolari così vuoti. Così vuoti e così muti in quest’ora che la vostra nascita ha consacrato; guardate, Dio, vostra madre che piange sopra la mangiatoia ove foste ospitato. Non respingete la preghiera, Signore, in questa notte di Natale; voi che, per sollevare la nostra miseria avete lasciato l’Eterno. Federico Comandini-26 dic.1943 Dopo la guerra tutto era perduto salvo la speranza e la solidarietà. Oggi il timore di perdere un po' di quanto costruito genera egoismo e paura. Cosa dobbiamo chiedere a Gesù Bambino che viene ? P.Emilio e Pecos Bill Pubblicato da Pecos Bill Pesaro alle 18:24

martedì 5 dicembre 2023

ALCEO IL CARRADORE

ALCEO IL CARRADORE ALCEO IL CARRADORE A quei tempi, dal terrazzo, sul retro della casa, si poteva vedere Alceo Donati lavorare nello stradino sul retro della Farmacia Peroni. Alceo, il carradore, che, con la forgia accesa e l'incudine riparava le ruote dei carretti. Dopo avere riparato i raggi od il mozzo delle ruote riscaldava sul fuoco della forgia i cerchioni di ferro che, roventi forzava attorno alle ruote di legno che, fumando e raffreddandosi, si restringeva tenendo ben salde le grandi ruote. Per diversi anni Alceo Donati continuò a girare la manovella della forgia ed a battere il martello sull'incudine. I colpi ritmati risuonavano a gara con il suono delle campane del vicino campanile della Chiesa del Nome di Dio. Ma il progresso, come le campane ed il martello, batteva alle porte. Infatti in pochi anni i carri e le carrozze scomparivano mentre si diffondevano le automobili e così il lavoro di Alceo veniva meno. Invece prosperava il lavoro del fratello Alceo, che aveva aperto la cartoleria e copisteria “Donati” in via Rossini dove ora c'è una libreria, continuava ancora per diversi anni. (Dal libro "La casa del Corso" di P.E.Comandini non ancora pub

domenica 3 dicembre 2023

SANREMO 2024 COME SANREMO 2023?

SANREMO 2024 COME SANREMO 2023? Un emorme carrozzone pubblicitario a cui si attaccano tutti quelli che vogliono approfittare. E' come il campionato di footbal americano che riscuote una audience straordinaria. A tale carrozzone si attaccano tutti quelli che vogliono pubblicizzarela loro merce, la loro politica, i loro affari, la loro cultura...... Ne scappa fuori uno zibaldone dove cisono, guarda caso, anche le canzoni, la musica ed i cantanti che si affidano per la loro identificazione a vestiti e fogge più originali e strani possibili. E poi stranamente per reclamizzare la canzone italiana i cantanti hanno nomi o soprannomi stranieri. In quel falansterio di luci, chiacchiere e scambi di battute tra i presentatori la musica è un optional che accompagna canzoni che sono per lo più dei recitativi. Non parliamo degli innumerevoli direttori di orchestra che si alttivano per ogni cantante e canzone e poi la votazione? Considerazioni scritte il 12.02.2023 ma non pubblicate dopo il Festival della Canzone da Pecos Bill il 12 febbbraio 2023. Pesaro li 3 dicembre 2023. Pecos Bill.

mercoledì 29 novembre 2023

VILLA MARINA COME LE PORTE?

VILA MARINA COME LE PORTE? La città di una volta, cioè del prima dopoguerra, erarinata dopo le distruzioni provocate dai bombardamenti e le distruzioni dipalazzi ad opera dei genieri guastatori tedeschi La piazza delPopolo era tornata il Centro della vita cittadina. Il traffico dei veicoli e delle persone passava e scorreva lungo il Cardo e Decumano , il Corso e via San Francesco e via Rossini e via Branca. I veicoli principalente erano a trazione animale e la piazza del Popolo era occupata davanti alle Poste da una fila di carrozze da noleggio antesignane dei Taxi che sarebero venuti in seguito.. Mail trafficoera regolato all'incrocio delle 4 vie del centro dai vigili urbani che si sistemavano su una piattaforma a tamburo proprio all'icrociodi Via Rossini-Corso .Il vigile si sbracciava regolando il flusso di traffico verso Porta Fano, porta Sale . Sul tamburo dei vigili i cittadini portavano dolci e regali per i Vigili urbani per Natale e la Befana dei Vigili. Come detto il traffico in centro era particolarmente intenso per di Pesaro con Fano ed i vari quartieri periferici verso nord e la campagna per cui la esistenza delle antiche Porte e mura costituivano un intralcio alla circolazione stradale per cui quando il Comune decise di eliminarle nessuno fece obiezioni. Ma adesso,dopo tanti anni c'è chi rimpiange la scomparsa di queste antiche porte testimonianza della vita cittadina di una volta e della sua storia. L'edificio della Colonia diVilla Marina è una testimonianza diuno stile architettonico del ventennio come del resto quello attualmente occupato dall'Istituto Alberghiero. Un edificio che ha una sua storia legata alla vita di migliaia di bambini e famiglie e testimone di un fenomeno sociale eculturaledi un epoca storica vissuta dalla nostra Città e chesarebbe rimpianta come le antiche porte di Pesaro. Gli architetti di Aimonino al primo Piano regolatore avolevano progettavano la demolizione dell'intero borgo di Pesaro per fare posto a nuovi edifici per incrementale la popolazione residente di ben ottomila persone. la persone. I consiglieri della Prima Circoscrizione Centro si ribellarono e si opposero a questo progetto e contro la demolizione di un quartiere che, pur non essendo monumentale, rispecchia il carattere ela vita della città. Pesaro li 28 novembre 2023. P.E.Comandini

domenica 26 novembre 2023

CERCANSI UOMINI

CERCANSI UOMINI Un tempo, quando il loro figlio frignava o appariva scoraggiato, i genitori gli dicevano: "Sii uomo!" Il problema oggi non è un fantomatico patriarcato; non sono gli uomini. E' la mancanza di uomini. Uomini con gli attributi che difendono la loro donna e anche quelle degli altri, che non perdono tempo a lamentarsi ma lavorano, fanno, si sacrificano. Mi dicono che è il tipo di uomo che anche le donne vorrebbero, quelle sane, non le tritapalle che desiderano solo ominicchi mosci da dominare. Solo che gli uomini sono diventati merce rara, in quest'epoca di bambini viziati che non vogliono essere chi dovrebbero, in ginocchio davanti alle mode ma non a Dio. Pesaro li 20 novembre 2023. Massimo Tonucci

venerdì 17 novembre 2023

E BRUS IL BRUCO

N 18
“E brus” Un brus, un d’chi brusaz, nir e tot pel, che quand t’ai pest i sguezza cl’uvarena zala e verda ch’fa schiv; sora un vec mel e faseva clazin una matena a la vetta d’un rem fiur. e piò bel do bel pavajutini milurdeni, agl’eli trasparenti come vel, fruland fra i fiur come do balareni al vest che quèl: jojr e brot animeli no t’acusté;..ac ribrezz;..scapa surela: mo un grel cl’avea sintì cal du paroli, Oh! al mi sgnurini, a des, sfrizand agl’eli: quanta superbia e urgoj sota la pela; an cnusì pio’ e’ vost bab? an si’ al su fioli!?.. Un bruco, uno di quei brucacci, neri e tutto pelo, che quando li pesti scappa quella poltiglia gialla e verde che fa schifo; sopra un vecchio melo e faceva colazione una mattina sulla vetta di un ramo fiorito e più bello due belle farfalle…… con le ali trasparenti come velo, volando tra i rami come due ballerine alla vista di quel….e brutto animale non ti avvicinare, o che ribrezzo; scappa sorella ma un grillo che aveva sentito quelle due parole, Oh, mie signorine, adesso ….le ali

domenica 12 novembre 2023

VENTI ANNI FA

UN PEZZO TROVATO PER CASO Un pezzotrovato per caso nel computer scritto venti anni fa, ma sempre valido Certi noti personaggi interrogati su la guerra dichiarata degli Stati Uniti al terrorismo affermano con forza: Io sono per la pace. Io sono con il Papa! Non capisco però come mai le stesse persone, quando il Papa grida a difendere gli esseri più indifesi al mondo i concepiti nel grembo di Donna dicono che il Papa deve farsi gli affari suoi e non interferire sulle questioni dello Stato laico! Certi noti sindacalisti o ex sindacalisti vanno proclamando il movimento dei diritti. Sembrano non sapere, anzi fa comodo far finta di non sapere che se esiste un diritto necessariamente, ineludibilmente esiste un corrispondente un dovere da parte di qualcuno. Ma di questa faccia della medaglia non si parla. Bertinotti con quella faccia di vetero-marxista rivestito di morbido Caschmir interrogato su come fare rispettare le risoluzioni dell’ONU da Saddamm Ussein proclama: “Bisogna appellarsi al Diritto Internazionale!” Anche lui fa finta di non sapere che nel concetto del diritto vi è indissolubilmente legato il concetto di Forza perché in caso contrario si può solo parlare di “moralità internazionale” moralità che tutti sanno, compreso lui, non alberga nei palazzi del Rais! Tutti si dichiarano contro la guerra e per la pace! Tutti sono contro la violenza. Sarebbe pur bella! Tra l’altro non si può sbagliare. A nessuno piace bombardare ed essere bombardati. Pesaro li 18.02.203. P.E.C.

venerdì 27 ottobre 2023

RICCI DE BLASIO BALDELLI E PECOS BILL

RICCI, DE BLASIO, BALELLI e PECOS BILL A proposito dello spostamento della ferrovia dallacostaadriaticaper l'alta velocitò recentemente il Sindaco di Pesaro colloquiando conl'ex Sindaco di New York Bill de Blasio ha confermato la intenzione di faredel sito occupato dalla attuale ferrovia sulla costa adriatica in una green linea. Cioèdi fare come ha fatto New York con la ferroviasopraelevata. Recentissimamenteinvecel'Assessorealle infrastrutturedellaRegione MarcheBaldelli ha parlato dell'utilizzo dellaattuale linea ferroviaria, una volta realizzatao lo spostamento a monte per l'alta velocitò, l'utilizzo dei binari per la realizzazione di unaMetropolitana leggera di collegamento delle cittò costiere come auspicato da Pecos Bill nell'articolo pubblicato nel Blog in data 8 dicembre 2020. ta che riportiamo in parte qui di seguito. …....””Ma improvvisamente il sognosi è cambiato. Che vogliamo dismettere i binari della ferrovia Pesaro-Fano- Marotta - Falconara come la tratta Fano-Urbino? O al contrariocreare una metropolitana leggera Pesaro-Fano-Urbino collegata con Marotta Senigallia Falconara collegando queste città come fossero una unica città? Ecco quindi la creazione di un aggglomerato urbano immerso nel verde ed alleggerito dai problemi di traffic ostradale ad opera di una metropolitana leggera con tutto il traffico nazionale di alta velocità e di merci spostato all'interno””..... Fusse che fusse la volta buona? Pesaro 27 ottobre 2023. Pecos Bill

ESATTAMENTE TRE ANNI FA

L'UOMO NON PRETENDA DI FARE DA SOLO Gli uomini si sono sccorti chel'uso, lo sfrutttamento sconsiderato dei beni e dellericcchezze della Terra provoca danni irreversibili che mettono in pericolo la soppravivenza della umanità. Peraltro questa nuova coscenzahacominciato ad investire anche i potenti dellenazioni che hanno cominciato a correre ai ripari: riduzione di immissioni di gas serra, riduzione dell'inquinamento del mare provocato daai prodotti di plastica ,riciclaggio dei rifiuti e sottoprodotti delle industrie ecc. ecc.Nel contempo peròi mari e la terra si riscaldano, i ghiacci si sciolgono, i fenomeni atmosferici si modificano, la siccitàdei terreni aumenta. L'uomomodernoperaltroè fiducioso nella capacità degli uomini, dell'uomo e dei mezzi della tecnica evolutadi potere dominare questi fenomeni che investono tutto il globoterraqueo pensando di potere dasolo modificare gli eventi e sembra non sapere eo dimentica che la Terranon è una cosa morta ed immutata, bensì è un organismo vivente ed in continuamodificazione essa ha subitodellefasidi glaciazione e riscaldamento a prescinderedalla operadegliuomini. Il globo terresteècostituito da un centro fatto di magma incandescente pertanto l'uomo non è in grado di intervenire ed i suoi interventi appaiono irrilevanti e non può pensare di fare da solo e non può non interpellare il verosignore della Terra e dell'Universo che è DIO che l'ha creato. Pertanto l'uomo non pensi di fare da solo, abbassi la sua superbia e chiami in causa il vero padrone della Terra e rivolga a Lui anche le sue preghiere. Pesaro li 27.10. 2020. Pecos Bill

sabato 21 ottobre 2023

NO IN VIALE MARCONI

VALIE MARCONI In Viale Marconi, nella parte adiacente al vecchio Palas, in corso di ristrutturazione, l’assessorato alle nuove opere vorrebbe realizzare una isola pedonale con aumento del verde che già esiste modificando completamente la viabilità, anzi eliminandola senza preoccuparsi delle conseguenze e degli effetti negativi sulla viabilità ...in quanto l'attuale blocco stradale per i lavori non avrebbe creato particolari disagi. Questa non appare certo un motivo o giustificazione validi per stravolgere la viabilità esistente perchè è evidente che non esistevano sogggetti ed una realtà economica, sociale, culturale nel quadrilatero considerato, non c'era nulla che potesse considerarsi danneggiato o svantaggiato dal blocco del traffico. Non c'era e non c'è attualmente nulla chepotesse avere problemi a cominciare dalla inesistenza delle attività economiche, culturali e sociali che si svolgevano nel Ppalazzo dello Sport. I disagi devono essere facilmente previsti e misurati considerando la la realtà prossima ventura del Palazzo dello Sport (Pallacanestro, Rossini Opera Festival e tante altre manifestazioni culturali e sociali. Ma non solo dovrà considerarsi il movimento che si creerà per la prevista insediazione della Farmacia Comunale, di un Supermercato ed altri negozi ed attività commerciali. Il peggio è che verrebbe bloccato il flusso di traffico di collegamento tra la zona mare ed il Centro della città e gli altri quartieri. E quando viale della Repubblica viene interrotto per manifestazioni in Largo Moro il traffico mare-centro dove lo dirotteremo in mancanza di Viale Marconi? La piantumazione di qualche albro in più possa giustificare questo... DISAGIO. Piuttosto sarebbe bene rendere percorribile alle carrozzelle per bambini e disabil il sottopasso di viale Marconi modificando l'errata pavimentazione che lo rende inpercorribile. Pesaro li 19 ottobre 2023. P.E: Comandini Pecos Bill

mercoledì 13 settembre 2023

PECOS BILL E LA SICCITA'

giovedì 22 marzo 2018 VACCHE MAGRE e VACCHE GRASSE Vacche grasse e vacche magre. I giorni delle cicale. Con queste piogge abbondanti e nevicate che stanno interessando l'Italia ed il Pesarese non può non venire in mente la scorsa estate caratterizzata da una siccità che ha rischiato, con lo svuotamento delle riserve idriche, di mettere in crisi l'agricoltura, il turismo e quanto altro necessita di acqua per vivere e funzionare. Pecos Bill negli anni scorsi aveva scritto, sul Blog, a tale proposito un articolo intitolato L'anno delle cicale” e “Vacche grasse e vacche magre” con i quali si proponeva di sensibilizzare chi di competenza sulla necessità di creare nel periodo piovoso riserve di acqua piovana in agricoltura, ma sopratutto con la creazione di serbatoi e riserve di acqua piovana negli edifici. Su tale problema anche il Consiglio Regionale (relatore Gino Traversini) sta approvando un provvedimento diretto al riciclo delle acque piovane per cui sarebbe utile che la Amministrazione e le forze politiche tutte ponessero al più presto all'ODG il problema e cominciassero a prendere provvedimenti che vadano in questa direzione. Pesaro li 23 febbraio 2018. Pecos Billl

giovedì 7 settembre 2023

1860 L'11 SETTEMBRE PESARO LIBERATA

PESARO 11 SETTEMBRE 1860 L’ 11 settembre del 1860 l’esercito italiani comandato dal Generale Cialdini occupava Pesaro dopo una simbolica resistenza delle truppe papaline a difesa delle mura cittadine. L’avvenimento di quel giorno veniva raccontato nel diario di Emilia Gessi allora giovinetta figlia di Luigi Gessi che venne qualche anno dopo nominato da Re Vittorio Emanuele II Sindaco di Pesaro. …”Nell’autunno assistetti con molto mio piacere, perché sempre amato le cose nuove, al cannoneggiamento che fecero gli italiani al nostro piccolo forte che fu difeso per ventiquattro ore dai papalini e questo avvenimento mi riuscì molto interessante. Quando dal colle in cui ero sempre stata per non perdere di vista nulla vidi che il forte era preso, corsi subito al piano con mio padre per vedere il volto di quei tanto desiderati militari italiani, poi mi portai in città per vedere ancora l’accompagnamento dei prigionieri papalini i quali si trovavano in posizione da fare veramente compassione, ma non c’era alcuno che dimostrasse per essi il più piccolo interesse e non accorrevano presso di loro se non per appagare la curiosità e per deriderli ed anche insultarli al disprezzo il quale è sempre quanto rimane per chi ha la sfortuna di rimanere vinti e di essere disgraziati. Entrata in città e visto che ebbi la bandiera italiana e per quel giorno di festa che la città era tutta imbandierata che a tre colori io pure come gli altri portai la coccarda sembrandomi di avere indosso una gran cosa mentre forse nessuno se ne avvide”..... Pesaro 11 settembre 2023. Pecos Bill

domenica 3 settembre 2023

ILARO BARBANTI E PECOS BILL

Ilaro Barbanti è deceduto. PecosBilll'aveva citato a proposito di un problemadella cittò. Riportiamo l'articolo a memoria del notoPolitico pesarese. LE PINNE DI IçARO BARBANTI L'altro giorno vado in un negozio in Via gramsci dove vendevano articoli da pesca per acquistare una nuova maschera da sub. Il negozio di Piovaticci che era specializzato in questi articoli aveva chiuso da tempo. Rimango deluso di trovare anche questo negozio chiuso. Non so dove andare, Vado al secondo molo del porto, ma vendono abiti e non attrezzature sportive, pur avendo vicino il Sub Tridente. Non so a chi rivolgermi e cosa fare. Non mi rimarrà che andare in Ancona, madove? Durante la discussione del PRG in Consiglio Comunale il Consigliere di maggioranza Ilaro barbanti, auspicando l'approvazione del nuvo PRG light (leggero) lamentava che nel centro storico si era svuotato di attività tanto era vero che lui stesso alla ricerca di un paio di pinne da regalare, non aveva trovato nessun negozio. Per questo e, naturalmente peraltreragioni riteneva oportuno che nel Centro fosse permesso aprire anche negozi di una certa importanza fino ai ....mq. Previsti dala nuovo piano regolatore leggero. Agosto 2015 - Pecos Bill

lunedì 28 agosto 2023

C'ERA UNA VOLTA UM TRIBUNALE

C'ERA UNA VOLTA UN TRIBUNALE Come si varcava il portone si apriva un grande corridoio con pareti e soffitto altissimi. Per andare in Pretura si salivano a destra delle scale che portavano ad un ammezzato dove erano sistemati gli uffici della Cancelleria Civile e quella Penale. Qui regnavano Giovannino e la Gina. Due funzionari che non parevano impiegati pubblici tanto erano gentili e collaborativi con noi avvocati. Giovannino se non poteva risolvere subito il tuo problema il giorno dopo la cosa era fatta. Nelllo stesso piano ammezzato c'erano gli uffici del magistrato che erail Pretore. Il Pretore teneva pubblica udienza nell'aula sita al piano terreno sulla destra del grande corridoio. L'udienza civile, per la trattazione delle cuse civili era affollata dagli avvocati che si accalcavano per avere chiamate le loro cause i cui fascicoli arrivavano portati sul banco dalla Gina che doveva stare attenta a che qalche avvocato non mettesse mano al fascicolo della sua causa per alterare l'ordine di chiamata. Arrivava poi il Pretore e cominciava la chiamata delle cause. L'avvocato dell'attore superando la ressa deduceva a voce o con dedzioni scritte a verbale e l'avvocato di controparte chiedeva subito termine per esaminare e controdedurre e la causa veniva rinviata di qualche mese. Molti avvocati mandavano le proprie segretarie con deduzioni scritte con l'incarico di trovare un collega che lo sostituisse a verbale e così le cause andavano avanti a rilento, anche il giudice non aveva fretta che altrimenti doveva studiare la causa e decidere. In quella situazione - in quel bailame - il giudice Meriggiola non pareva esercitare una autorità specialmente nei confrondi di due avvocatoni anziani e anche prepotenti che erano l'avvvocato Tarcisio Brualdi, reduce della guerra di Spagna e l'Avvocato Valentini che non sembravano affatto intimiditi della Autorevole funzione esercitata dal timido magistrato. Come giovane avvocato apprendista l'andazzo con cui si svolgevano le udienze e la perdita di tempo provocata dagli rinvii delle udienze per futili motivi di comodità degli avvocati non mi pareva giusto per cui quano giunse il nuovo magistrato e le cose cambiarono fui molto contento e rinquorato. Infatti Bruno Cormio, alto e energico disse subito che i cittadini avevano diritto di ricevere giustizia in tempi brevi per cui certe manfrine avvocatesche di comodo cessaron. Bruno Cormio era un magistrato che sapeva il fatto suo , alto di statura, con occhiali lo incontravo qualche volta passseggiare con passo svelto nei viali al mare. Camminava diritto e veloce e ogni tanto si voltava di scatto come per vedere se c'era qualcuno dietro di lui. Mi dissero che era perchè durante l'epoca fascista egli aveva avuto il timore di essere seguito. Non so se questo corrispondesse al vero, ma una volta rimproverò mia moglie perchè andava in bicicletta portando i miei due figli contemporaneamente in bicicletta, uno davanti ed uno dietro con un cocreto pericolo di caduta. Il giudice Cormio venne sostituito per breve tempo dal giudice Casula, molto preparato. Mi rimase impressa una sua dichiarazione relativa al cattivo funzionamento della giustizia dovuta al numero eccessivo delle cause che tenevano occupati i magistrati distogliendoli dall'occuparsi di questini di più alto livello. Quali fossero queste questioni su di cui la Magistratura si sarebbe dovuta occupare, si vide negli anni successivi. Poi giunse in Pretura il Giudice Giombetti. Era un giovane tutto particolare. Unavolta, si diceva,cherimase di stucco quando leggendo la perizia calligraficadi una parte del processo si accorse che il perito aveva analizzato la sua scrittura e non quella della parte del processo. Nella notte dell'anno del grande nevone, l'unica persona che trovammo a passseggiare a Pesaro , io e l'ufficiale giudiziario reduci da un sopralluogo a Novafeltria, era proprio Giombettiche passeggiava nella cittò trasformata in una meravigliosa cartolina di Natale. E' stato l'unico a ricordare con un articolo pubblicato su Il Carlino, la cara persona di Giovannino Malavolta dopo la sua morte. Per andare in Tribunale si doveva percorrere quasi tutto il corridoio al piano terreno per poi salire a sinistra due ampie scalinate fino arrivare al secondo piano dove subito di fronte era stata, con una grande vetrata, era sata ricavata la Cancelleria Civile. Qui regnavano incontrastati il Cancellier Pardi che aveva avanti a se dall'altro lato del tavolone della sua scrivania la, Gianna che non lasciava detto niente. I fasciloli delle cause di Tribunale dovevano passare sotto l'occhio vigile di Pardi che pur sempre con pacatezza e inesorabile fiscalità controllava che venisse rispettata la legge sul bollo che imponeva che tutti gli scriit difensivi fossero redatti in carta da bollo e la carta e le marche da bollo fossero corrispondenti alle righe scritte nell'atto. A nulla valevano gli accorgimenti da me messi in atto per evadere questa taassa borbonica limitativa della libertò di esprimere compiutamente il pensiero dei protagonisti del processo. Era una imposizione per me intollerabile tanto che ebbi in seguito una parte per la sua abolizione.(Vedi nota 1). Le udienze civili in Tribunali si svolgevano come in Pretura, ma davanti ai singoli magistrati istruttori. Essendo il numeroo degli avvocati non eccessivamente numeroso come oggi i gli avvocati si conoscevano tutti tra loro ed anche i magistrati conoscevano bene i loro polli – cioè il comportamento e le capacitò - per cui l'ambiente giudiziario era abbbastanza famigliare e sereno anche se l'arrivo di qualche magistrato un po' schizzato creava un certo movimento ed agitazione per cui si doveva tenere conto di come tirava l'umore del Giudice. Come tirasse il vento lo si poteva vedere guardando la freccia della Rosa dei Venti esistente proprio sul soffitto del corridoio del secondo piano. La rosa dei venti funzionava benissimo e la sua freccia indicava sempre da che punto cardinale spirava il vento. Il garbino innervosiva tutti ed in particolare certi giudici. UNA “ROSA” IN TRIBUNEL Tel palaz del Tibunèl do' i discut el bèn e l mèl, t'un sofit un po' pendent cè 'na “rosa” c'segna i vent. Da malè tut le matèn s'era “bora” o opur “garben” i podèva regoless j avochèd par fè un process. Chè se i vent l'era d' “levant”; mentre s'era “maestrèl” se schiariva d'più il cervel e ridot vniva le pèn anca s'c'era del “garben”; invece sa la “tramontena” le aumentèva d'qualca st-mena. Se po elventl'era da l'”Ostre” sprecheva fied e inchiostre che l'uienza incomincièda vniva subit rimandèda. Quinto Piermaria. Gli avvocati piùgiovani organizzavano incontri e feste. Famosa fu la cena e spettacolo al locale “Coccodè” dove ebbbero occasione di esibirsi diversi colleghi e colleghe in perrformance artistiche insospettabili. Il cancelliere più anziano era il Cancellliere Contini delleesecuzioni immobiliari un personaggio che incuteva un certo rispetto. Tipicofunzionario meridionale che si vedono nei film nelle commedie di Eduardo . Fumava il sigaro toscano il cui odore o profumo aveva impregnato il suo ufficio. Dicevano che nell'armadio dei fascicoli tenesse un vaso dove teneva in fresco, invece dei fiori, foglie di insalata che forse mangiava nella pausa pranzo. Pesaro li 27 Agosto 2023. P.Emilio Comandini NOTA. 1) Conoscendo il sistema di tassazione del processo in Germania durante le riunioni del SindacccatoAvvoceti e Procuratori FESAFI non perdevo l'occasione per ontestare la carta da bollo del processo. Nevenna che per una circostanza fortunatail collega sindacalista romano Enzo Parrelli venne nominato Sottosegretario alla Giustizia ede in quella vesteriuscì add abolire la carta da bollo dal processo sostituendola con “Il contributo unicochevige attualmente. King/articoli di Peco../bozze di articoli

martedì 8 agosto 2023

PERICOLO DI INCIAMPO

PERICOLO DI INCIAMPO Sul marciapiede di Viale Trieste è stato sistemato un cartello con il divieto di superare la velacità di 10 Kh. e con la scritta “ PERICOLO DI INCIAMPO”. Il marciapiede è percorso da pedoni di tutte le età, sesso e forma fisica per cui non si vede come questi possano superare la velocità di 10 Kh. In verità il viale è per lopiù percorso da camminatori di tutte le età, da persone anziane coadiuvati da bastoni o carrelli. Non si contano le persone che portano a spasso cani che numerosi sono stati adottati durante la recente Pandemia per il bisogno di compagnia durante il blak down. Ma sopratutto numrtosissime carrozzine e tanti bambini chepiccolissimi che adesso non fanno in tempo ad imparare a stare in piedi a camminare che corrono veloci in micro monopattini, tricicli e biciclettine inseguiti dai genitori e nonni. Uno spettacolo che rallegra ilcuore. Per quanto riguarda poi l'avviso di “PERICOLO DI INCIAMPO” rimane per il cittadino problematico prefigurarsi o immaginarsi l'ostalo su cui potrebbe inciampare camminando o facendo Jogghings essendo la pavimentazione del marciapiede di Viale Trieste in buono stato. Pertanto gli inciampi possono prefigurarsi solo nelle deiezioni canine o monopattini abbandonati senza nessun criterio. Altri ostacoli forieri di inciampo non appaiono esserci per cui il cartello appare veramente strano e curioso. Pesaro li 8 agosto 2023. PecosBill

lunedì 24 luglio 2023

SALARIO MINIMO LEGALE ?

SALARIO MINIMO LEGALE Proposta di legge demagogica, che suona bene all'orecchio e che per legge come un miracolo farebbe aumentare tanti redditi di lavoro come se questi redditi non dovessero essere pagati da qualcuno che per pagarli non avesse dovuto calcolare se sarebbe stato in grado di farlo in relazione al tipo ed importanza della prestazione lavorativa. Una infinità di piccoli lavori marginali creati da mille esigenze che creano una domanda dilavoro povero, ma importante per chi lo riceve e chi lo dà. Il compenso pattuito liberamente è l'incontro tra la domanda e l'offerta di un lavoro utile per le due parti anche se non previsto e regolato da contrattazioni sindacali. L'arrivo di una legge che modifica la parte fondamentale del lavoro “povero” sconvolgerebbe l'equilibrio raggiunto tra domanda ed offerta con efffetti negativi nel rapporto chesi è stabilito liberamente tra le parti. Sarebbe poi negativo fissare per legge un reddito minimo uguale per tutte le regioni italiane. Nessuno ha detto quali effeti ha prodotto e produce il salario minimo nei paesi che lo hanno adottato. Pesaro li 23Luglio 2023. Pecos Bill

domenica 16 luglio 2023

CARLO GIARDINI E IL DIALETTO PESARESE

Carlo Giardini Carlo Giardini è nato a Pesaro il 14 agosto 1924. Da bambino abitava in Via Giordani, dietro il Conservatorio di musica, nel centro di quello che ora chiamiamo il Centro Storico dove il 95% della gente parlava il dialetto stretto. Dopo avere frequentato la scuola elementare al Carducci ed al Perticari dove imparava anche il dialetto del Porto da due bidelle che parlavano il “portolotto”, diverso da quello di città, fu costretto ad andare a lavorare a nove anni; prima in un’officina di Via Cavour, poi in diversi negozi di frutta e generi alimentari fino a 12 anni, quando poté ottenere il libretto di lavoro e quindi un’occupazione stabile come elettricista da Della Fornace. Nel 1944, dopo il passaggio del fronte era assunto all’Azienda dell’acquedotto sito tra le due caserme. Le sue conoscenze dei tre diversi dialetti pesaresi, quello della città, del contado e del porto furono approfondite anche in seguito per la sua passione per la caccia che lo portava in campagna e quella, come marinaio, che lo portava in mare ed a frequentare l’ambiente marinaro. Da bambino andava spesso a trovare Pasqualon nel ricovero di Via Mazzini con lo zio. In queste occasioni rimaneva ad ascoltare incantato tutti i loro discorsi ed in particolare le poesie recitate dal Poeta Pesarese. Pesaro lì 8 dicembre 2004. P.E.Comandini

DETTI PESARESI DI CARLO GIARDINI

Detti pesaresi di Carlo Giardini 1 – I scherz ala “Borgorucia”. Cercare di imbrogliare qualcuno, ma se si scopre il tentativo d’imbroglio si dice: ho scherzato. 2 – “Le pugnet dla Cianciga” Fare le cose lentamente, senza molto impegno. 3 – “An t’za gnanca do chel sta tchesa” Non conoscere qualcuno o qualcosa, nemmeno un po’. 4 – “Ansa ne scura ne ste sit” Si dice di persona che non sa comportarsi. 5 – “Ste a urech a pnel” Ascoltare attentamente per non perdere nemmeno una parola. Il pennello, in questo caso, è una sorta di mostravento, solitamente situato in cima ai campanili, che si orienta sempre verso la direzione da dove spira il .vento. 6 – “Co t’sì gid a scola dala Bughi?” Si dice a chi è particolarmente sprovveduto. La Bughi era una maestra elementare che aveva una scuola privata, ma non godeva di gran fama. 7 – “An sa ne d’me net’e cum’è la Salve Regina”. Si dice di qualcosa della quale non si capisce bene il significato. 8 – “Dal giorne d’la Candlòra da l’inverno siamo fòra”. Proverbio contadino. 8 – “Sta fat ben i cont a sim tel mez impont” 9 – “Do c’anariva el tira el capel”. Si dicedi un donnaiolo impenitente. 10 – “La sbè tun bichir d’acqua”. Si dice di una ragazza candida ed immacolata. 11 – “L’è di set e na bulida”. Si dice di bambino vispo, furbastro. 12 – “L’ha banduned casa e pétin! Ha abbandonato cassapanca e pettine. Si dice di chi ha abbandonato la famiglia e tutto il resto. 13 – “T’si lung cum’è la stmena santa”. Ci si riferisce a chi è molto lento a fare le cose. 14 – “ C’è el gat sel fogh”. Quando il gatto si acciambellava dentro il fornello tiepido. Significava che non era pronto il pranzo o la cena. 15 – “A so tut un tremor”. Tremare dall’emozione. 16 – “Sincanta la stacia”. Finita la farina non c’è più nulla da setacciare. Si dice in sensi figurato. 17 – “Og è sabte a chesa nostra”. Detto scaramantico dei contadini che pronunciavano dopo aver nominato una strega. 18 – “Tant’era e tantè cum el tambur d’Gradera”. Non è cambiato nulla. 19 – “Un pes dardos e un pes ala bona”. Quando si chiede ad un marinaio come va: “ “Un pes dardos e un pes ala bona!” Un po’ con le mure a sinistra e un po’ a dritta. 20 – “Quant l’orc el va ala font o chel sesmaniga o chel sromp”. Quando una cosa si ripete a lungo, qualcosa succede. 21 – “Gi sala samptena del gat”. Agire con cautela e con diplomazia. 22 – “En ved un caz in tun piat d’lata”. 23 – “La magna quel cla jà e la dic quel cla sa”. Non sa mantenere un segreto. 24 – “Sa un figh i t’fa gi a Roma e sal gambul it’fa arturne”. Con poco e niente ti fanno fare quello che vogliono. 25 – “Patacuc el gioga a bocia ferma”. Non cantar mai vittoria finchè la cosa non è conclusa. 26 – “L’ha tut i vizi cum e Gagen” L’ha tutti i vizi com è la volpe. 27 – “L’ha ian d’Asiari” Un centenario. 28 – “Bambin de ges” Si dice di un bambino molto carino si paragonano ad una statuetta del Bambin Gesù nel Presepio. 29 – “T’si quaon o t’fa la mor?” Sei proprio sciocco o sei rincitrullito perché sei innamorato? 30 – “Se chi birb in inquaonasa i quaon cum i faria?” Se i furbi non si potessero gabbare i meno furbi come farebbero? 31 – « La bol sa du batech!  Si dice quando la situazione è grave. 32 – “Bugiard cum un cheva dent!” Nelle fiere e nei mercati i cavadenti promettevano l’estrazione indolore. Invece! 33 – “Facia franca metà d’la spesa”. Non bisogna essere timidi. 34 – “Le jè cume le puten S’negaia: al giorne le fa cagnera a la not le fa ciataja”. 35 – “Vat fe b’nedì sa un scurcel ruded”. Vai a farti benedire con una accetta ben affilata. 36 – “La fadiga e el pen bron la jè fata par i minchion”. Lavori faticosi e pane scuro sono per i fessi! Il pane scuro che conteneva molta crusca, costava meno ed era meno buono. 37 – L’è cum a de le m’laranc mal baghen. E’ inutile dare qualcosa di prelibato a chi non sa apprezzare. 38 – “Ta da fe la fen d’la gagia d’Barul”. Era una simpatica gazza addomesticata che gironzolava sempre nella cucina dell’osteria di Barul (personaggio citato anche in una poesia di Pasqualon): a forza di ficcare il naso dappertutto è caduta in un caldaio d’acqua bollente. 39 “Ta da fe la fen del bach d’Lucheta”. Bach (giovane ovino) che si allontanava dal gregge per andare a curiosare qua e là; entrato nel recinto della scrofa, questa gli ha mangiato la testa. 40 – “Luca de La aluca “. Prendere in giro, canzonare. 40 – “E’ not enc’è un pugn d’erba”. Proverbio contadino che si riferisce a una giornata durante la quale non si è concluso nulla.

sabato 8 luglio 2023

ARNALDO FORLANI. ADDIO!

ARNALDO FORLANI ADDIO Nuova? No, lavata con Forlani! Era il testo di una famosa vignetta di Forattini all’indomani della nomina di Arnaldo Forlani a segretario Dc. Era l’anno 1989. La Democrazia Cristiana veniva da anni difficili da lotte intestine (partito di spifferi non di correnti, chiosava Giulio Andreotti). E lui, con la sua proverbiale calma tenace ricostruì un partito ed una identità politica. Lo fece con quello spirito di servizio che ha sempre contraddistinto quei famosi “cavalli di razza” di cui la scuderia di Piazza del Gesù era fornita. Lo stesso spirito di servizio con cui accettò la candidatura alla presidenza della Repubblica bocciata da un manipolo di “vigliacchi” franchi tiratori. Non credo che oggi Arnaldo Forlani necessiti di un peana in particolare da noi pesaresi. Merita rispetto. Quello negatogli durante gli anni di Mani Pulite dove un incalzare di domande al limite del lecito lo ferirono dal lato politico ma, soprattutto, umano. Oggi sono in tanti a lodarlo anche coloro che in quei giorni lo esposero al pubblico ludibrio. Ma lui, a testa alta, affrontò quel Golgota con schiena dritta. Tutti dovrebbero essere rispettati come individui, ma nessuno idolatrato. Rispetta i tuoi sforzi, rispetta te stesso. Il rispetto di sé porta all’autodisciplina. Quando hai entrambi saldamente sotto la cintura, questo è il vero potere. Buon viaggio, segretario, possa riposare nella pace dei giusti. Pesaro li 8 luglio 2023. M.Tonucci

venerdì 30 giugno 2023

E' ARRIVATO NATALE A PESARO?

E' ARRIVATO NATALE A PESARO? Anche questo anno si è voluto trasfornare Viale Trieste un Isola Pedonale vietando il traffico per tutta la giornata e caricando il Viale di nuovi orpelli di dubbio gusto e non consoni con l'arredo di piante ed alberi tradizionali come i tamerici. I grossi vasi c+con palme non sono naturali per il nostro paesaggiocome quello di altri lidi marchigiani del sud. Non si capisce il divieto el traffico anche durante la mattina che rende impedito l'accesso agli stabilimenti balneari a persone anziane e bambinie persone che hanno necessità di essere accompagnate per mille ragioni. A parte il gusto discutibile e costoso dell'arredo questo non pare tale da incrementare il turismo straniero chesiaspetta di trovare la cittò per quello cheè. Il turista italiano può rimanere stupito e chiedersi se a Pesaro sia arrivato Natale. Pesaro 30 giugno2023. Pecos Bill

martedì 20 giugno 2023

TEMPO DI ESAMI

N15 “I’ esam” Tra tenti sgrezii a e’ mond u j è enca questa j’ esèm, porca mastela, enca j esèm! squesi us po di che t’a n’e pers ad resta quii t’è d’è te, un brench; e ancora t’trem e t’a t’insogn la nota, st’j’ asasen, che za i prinzipia d’l’et a rompt’ la testa quii di tu fiul, d’j anvud.: porchè d’di ben chi j darà lor; mo invezi l’è una pêsta cla toca i bab, al mami, i ze, i parint: e chi ch’suspira a dretta e chi a sinestra e por furtona...un taca j azidint. I profesur?!..dì pien e ciud la fnestra i burdell is’ u’infatt dop vintquatr’ori e chi cal to in t’e’ sac l’è i genitori! La piè n.9.10.1926. 18-04.2002.

mercoledì 14 giugno 2023

IL COMUNE contro via DANTE ALIGHIERI

VIALE DANTE ALIGHIERI “Più sicurezza e migliore qualità della vita“ proclamato dal Sindaco per la pedonalizzazione di Viale Trieste” MA NON VALE PER Viale Dante Alighieri. Su viale Trieste, a partire da Viale della Repubblica fino al Porto vi sono 13 passaggi pedonali di cui 11 in corrispondenza dei viali che si immettono sul viale. Passaggi pedonali che permettono alle persone provenienti da dette vie di attraversare viale Trieste e la pista ciclabile per recarsi sul marciapiede del viale, agli stabilimenti balneari in sicurezza. Orbene di tutte le vie l'unica via che è priva di passo pedonale è Via Dante Alighieri. Non si capisce perchè e perchè nonostante le segnalazioni non solo si insiste a mantenere questa situazione. La detta via collega la città da viale Trento e Battisti con viale Trieste, ma anche con Via Ninchi che porta alla spiaggia ed al Moletto. Ma non solo si priva ai passanti di Viale Dante di passare in sicurezza, ma si è voluto addirittura ostacolare l'attraversamento ai pedoni con ostacoli fisici come pesanti catafalchi di cemento sulla carreggiata, sostituiti poi da spazi per parcheggio di moto e poi adesso con la sistemazione di nuovo di 2 catafalcho di cemento due palme su cubi di sassi e due fioriere di cemento. Oltre a ciò essendo via Dante a senso unico Centro-Mare gli autobus che percorrono la via per immettersi su viale Trieste per raggiungere gli alberghi a trovamo enormi difficoltà a svoltare alla sinistra. E non è a dire che come isola pedonale per cui non vi sarebbe bisogno di strisce pedonali perchè esiste sempre il traffico della pista ciclabile e delle auto che in ogni caso continuano a transitare. Queste considerazioni sono state presentate all'Assessore competente da oltre un anno e parimenti anche all'uffici Traffico di Pesaro, ma nessuna risposta diretta a svelare il mistero dei motivi di questa antipatia neoi confronti di Dante Alighieri. Pesaro li 10 giugno 2023. P:E:Comandini

domenica 4 giugno 2023

UN AUTUNNO D'AGOSTO

UN AUTUNNO D'AGOSTO Con il libro intitolato “UN AUTUNNO D'AGOSTO” Agnese Pini (Direttrice del QN Il Resto del Carlino) rievoca la strage compiuta dai nazifascisti a San Lerenzo Monti nel nell'estate del 1944 in cui venne coinvolta la famiglia della scrittrice. Anche per questa storia possono valere le considerazioni espresse dalla Prof. Simonetta Romagna (Presidente della Biblioteca Bobbato di Pesaro in occasione della presentazione del libro “La Polvere da Sparo” di P.E.Comandini per cui... “Anche gli storici ovviamente non negano l'importanza delle testimonianze personali che naturalmente non sostituiscono la ricerca documentale e quindi hanno un loro significato e un loro peso; quindi i libri come quello di Comandini, in particolare questo, si collegano molto a questo dibattito perchè mette insieme i documenti, gli atti ufficiali nazionali e locali con la storia personale delle sua famiglia. In questo libro ogni capitolo introduce documenti che vanno dalla macrostoria nazionale e locale alla vita di tutti i giorni in modo direi abbastanza originale mettendo insieme le due due esigenze di cui parlavo prima.” I protagonisti, le vittime ed i testimoni dei fatti orrendi del ultimo conflitto mondiale hanno custodito dentro di se la loro storia, per anni e solo alla età avanzati hanno sentito l'esigenza, la forza di raccontare. Pesaro li 1 Giugno 2023. Pecos Bill

venerdì 26 maggio 2023

LA FINE DELL'HOTEL GARDEN

LA STRAORDINARIA FINE DEL HOTEL GARDEN La demolizione dell'Hotel GARDEN da parte di una ditta specializzata in demolizioni è stato uno spettacolo straordinario che ha richiamato un sacco di gente curiosa di vedere come piano piano gliel'ho è stato sbriciolato da macchine operatrici enormi e gru altissime e straordinarie. Sembrerà più facile ricostruire il nuovo edificio che abbattere quello vecchio. Pesaro li 26 maggio 2023. Pecos Bill

venerdì 12 maggio 2023

TURISMO IL COMUNE FILIPPETTI e GLI ALTRI

IL TURISMO IL COMUNE FILIPPETTI E GLI ALTRI Secondo Filippetti il Comune non fa abbastanza per reclamizzare Pesaro come Città luogo turistico. Il Turismo è una risorsa sociale, culturale ed economica che investe e riguardatutte le attività economiche commerciali, industriali e sociali e culturali di una città o luuogo el nostro paese. Tutte queste realtà sono interessate al turismo che di per se è una industria fondamentale e principale del nostro paese. Orbene rebus sic stantibus tte le suddette realtà hanno interesse allo sviluppo del turismo di Pesaro. Una volta esisteva nel Comune una Azienda Autonoma di Soggiorno che si occupava e promuoveva il turismo e fornita di personale altamente specializzato e rappresentativo delle realtà comunali che svolgeva egregiamente il suo lavoro di promozione turistica. Analugamente vi era un Ente Provinciale del Turismo. Ad un certo momento questi Enti sono stati aboliti assumendo il Comune direttamente la ompetenza di questa materia molto importante affidandola a asssessori di scelta politica non certo specializzati nella materia, ma spèratutto del tutto svincolati con le realtò economiche, culturali, professionali che operano e sono interessate al Turismo. Questo collegamento non esiste più e questo viene avvertito dal Comune che ogni anno organizza “Gli Stati Generali del Turismo” che dura lo spazio di una giornata e finisce tutto lì. Nessun collegamento continuo e sisteematico ed operativo con lenumerose realtà economiche, sociali, culturali, che dovrebbero essere rappresentate in un organismo consultivo ed operativo non occasionale, ma autonomo e sempre vivo. Che fare? Basterebbe che gli enti interessati al Turismo costituissero una PRO LOCO dovetuttigli interessati al turismo fossero rappresentati avendocosìunorganismo in grado i portare al Comune le roposte,le istanze e le idee durante tutto l'anno e non solo in occasione degli effimeri Stti Generali del Turismo. Pesaro li 12 maggio 2023. P.E.Comandini

lunedì 24 aprile 2023

PALETTI ROSSI SULLA BANCHINA

PALETTI ROSSI SULLA BANCHINA Lungo tutto il molo di levante sono comparsi paletti di recinzione che hannosuscitato reazioni negative.In realtà non sivedelanecessità od utilità di questa recinzione. Non serve per impedire che qualcuno caschi nel canale dato che non è mai capitato. Ostacola queipescatori dilettanti che lanciano le lorocanne per la cattura di qualche pesciolino. La banchina di un porto asssumele funzionipiù varie in relazione alla vita ed il traffico del porto nei diversiperiodi storici. Il molo non è più un molo, ma un terrazzo da cui osservare ed ammirare la bellezza del panorama del San Bartolo senza il pericolo di cadere in acqua per l'emozione.!? Pesaro li 24 aprile 2023. Pecos Bill

sabato 22 aprile 2023

MUSEO DELLE MOTO FUORI POSTO

MUSEO DELLE MOTO FUORI POSTO Forse chi ha pensato di sistemare un museo delle moto nel ex Tribunale ed ex convento di Via San Francesco noon ha visitat la Colleziome o museodellemoto di Morbidelli. Capannoneil cui pavimentoè occupato dai vari modelli di moto ben colllocati in supportiappoggiati sul pavimento. Con questo sivuole direchei saloni, i corridoi delexConvento sarebbero coperti dai vari modelli di motociclette mentre gli ampi spazi costituenti le pareti delle sale e dello scalone rimarrebbero spogli ed inutilizzati non potendo appenderele moto alle pareti. Luogo inadatto ed inadeguato per questo scopo, ma adattissimo per un Museo di quadri, dipinti, sculture ed altre opere artistiche che giacciono negli scantinati, ma sopratutto le opere d'arte del 900 pesarese che non hanno trovato posto e sono emigrate ad Urbino e che chiedono di tornare a casa a Pesaro. Pesaro li 22 Aprile 2023. P.Emilio Comandini

lunedì 17 aprile 2023

IL PREFETTO DI PESARO E l'ACI

Il Presidente e la Direttrice de l'ACI di Pesaro-Urbino ricevuti dal Prefetto Il Prefetto di Pesaro dr. Emanuela Saveria Greco ha ricevuto la visita del Presidente e della Direttrice dell'Automobil Club di Pesaro e Urbino che hanno illustrato le funzioni e le attività dell'ACI Nazionale e Pesarese. La Rappresentante del Governo si è complimentata ed ha ringraziato delle pubblicazioni donate dagli ospiti ed ha voluto assicurare il suo intervento per far si che la impalcatura che attualmente ricopre il Palazzo della ex Intendenza di Finanza venga rimosso prima di Pesaro Capitale della Cultura 2024. Pesaro li 17 Aprile 2023. Pecos Bill

giovedì 13 aprile 2023

I CIVILI SOTTO LE BOMBE -II PARTE-

10.8. La battaglia finale di Carpineta del 12-13 ottobre. Nel pomeriggio, con un fare un po' sospetto due tedeschi chiedevano a papdi due vecchi impermeabili con cappuccio. Questi si trovavano nella scala che dall'atrio conduceva alla cantina. Quivi c?rano in grande quantitle gabbie per gli uccelli che venivano usate ai bei tempi per i richiami del Roccolo. Non si sapeva se questi impermeabili servissero nelle trincee per ripararsi dalla pioggia, dato il pessimo tempo che c'era, o per mimetizzarsi per passare nelle linee nemiche e disertare e darsi prigionieri. All'imbrunire anche i picoraggiosi che si trovavano di sopra si rifugiarono di nuovo nella cantina. Tra questi anche la zia Maria che era pipreoccupata del suo gatto "Palin Palin" che della stessa sua vita. Come comincia ad imbrunire, la sarabanda dell'artiglieria ricominci ad imperversare con un'intensited una precisione maggiore. I proiettili si schiantavano sui pini secolari, intorno alla casa, e sul tetto. Il tambureggiare delle artiglierie riprese piintenso che nella notte precedente. “Ecco! Questo un colpo in arrivo, no questo un colpo in partenza! Questo un lanciabombe! No! Questo un mortaio!” I tedeschi, anche essi in cantina, con le armi leggere aspettavano. Come la grandine cessava correvano nei piani di sopra per respingere i fanti della 46 divisione Britannica che, arrampicandosi su per la valle cercavano di avanzare, ma inutilmente perch illuminati dai bengala, venivano intercettati dal tiro incrociato delle mitragliatrici tedesche, dei mortai e Panzerfaust. I feriti tedeschi venivano portati gitutti insanguinati nella infermeria. La mamma come tutti noi pregava e ogni tanto, quando pensava fosse arrivato il momento finale, ci afferrava di nuovo tutti insieme perchvoleva che venissimo trovati sepolti uno abbracciato all?ltro. Si sentivano pregare qua e di li vari gruppi di rifugiati. Ad un certo momento il comandante del Centro di Resistenza,della 114 Jager asserragliati nella casa, sentendo che non avrebbero piresistito all'attacco, mandun portaordini al comando, alla villa Baronio, chiedendo l'autorizzazione di ritirarsi data anche l?sistenza di tanti civili. Il soldato tornava dicendo che gli ordini erano di resistere e combattere fino alla fine. La battaglia continuava cosancora pirabbiosa e cruenta. Il portaordini venne di nuovo mandato al Comando per ottenere l'autorizzazione a ritirarsi. Ma invano! L'ordine di resistere fino alla fine era confermato. Dello scopo di questo andare e venire del portaordini lo zio Giulio veniva a sapere dallo zio Francesco, che conosceva bene il tedesco. Quando lo zio Giulio seppe che i tedeschi avrebbero dovuto resistere fino alla morte perdette ogni speranza e, sentendo arrivare il momento finale, rivolgendosi a tutti grid "Chi ha fede preghi il Signore!” Mentre tutti pregavano, una bomba a mano esplose al piano di sopra provocando un buco sul soffitto della cantina che inonddi calcinacci gli sfollati che si trovavano sotto. La sparatoria di fuori, intorno alla casa, cessimprovvisamente. E cadde uno strano ed incredibile silenzio. Con una mossa improvvisa, interpretando forse anche il desiderio dei tedeschi che erano scesi in cantina, lo zio Giulio corse al portone, afferril lungo chiavistello e, mentre lo apriva, grid "Urlate tutti! .. Civili! Civili!". Mentre tutti si mettevano a gridare come forsennati il portone si spalanc Stagliandosi sullo sfondo chiaro dell?lba di quel 13 ottobre, apparvero i soldati della 46 esima Britannica con i mitra imbracciati pronti a far fuoco. Mentre gli occhi bianchi di quei visi sporchi di nero di fumo, sotto gli elmetti mimetizzati, guardavano stupiti tutta quella gente che gridava, Osvaldo afferrava, con una mossa fulminea e provvidenziale, un tedesco che stava per far fuoco con il suo fucile contro i ?iberatori disarmandolo. I sette tedeschi che si trovavano in quel momento in cantina si arrendevano e consegnavano le armi e i loro sette elmetti. Elmetti che per parecchi giorni rimasero, in cantina, sistemati in fila su una mensola di legno. La battaglia di Carpineta venne citata dalla radio Alleata.1 Eravamo cosstati liberati. Potevamo alla fine addormentarci sulla branda senza essere pisvegliati dalla mamma. Gli inglesi della 46 Fanteria del V Corpo, dopo aver superato la Scolo Rigossa a Longiano ed i punti di resistenza di Casale e Carpineta, superavano il torrente Visano e il Rubicone. (da “LA GRANDE CASA” tra la VIII Army e la X Arme -Edizione Argalia - Urbino)

mercoledì 12 aprile 2023

I CIVILI SOTTO LE BOMBE

COME STANNO I CIVILI SOTTO LE BOMBE dal libro”La GRANDE CASA tra l'VIII Army e la X Armee. 10.7. Il primo attacco inglese a Carpineta. Degli avvenimenti di quei giorni, anzi di quelle notti convulse di combattimenti feroci in cui i reparti di assalto inglesi cercarono di sloggiare i tedeschi dalla nostra casa, trasformata in fortilizio, ho un ricordo forte, ma nello stesso tempo sfumato per avere registrato tutti gli avvenimenti senza averli visti direttamente dato che noi piccoli eravamo prigionieri della mamma che ci teneva stretti come una chioccia i suoi pulcini. L?ttacco comincinella notte fra l1 e il 12 ottobre 1944 con un tremendo bombardamento. Bombe che scoppiavano vicine e lontane, tuttintorno e sopra la testa, dopo aver percorso fischiando sinistramente durante le loro traiettorie. Lo zio Giulio e coloro che erano stati in guerra commentavano tra di loro ogni colpo: ?uesto un colpo in arrivo, no.. un colpo in partenza!?uesto sicuramente un calibro 88!e cosvia. Durante il bombardamento i tedeschi si rifugiavano tutti in cantina insieme con noi. Come la grandine cessava o si spostava pilontano per dare la possibilitalla fanteria inglese di avanzare, correvano subito ai piani superiori e alle finestre e, al lume dei bengala che illuminavano la vallata, sparavano furiosamente con le mitragliatrici piazzate sui mobili accatastati alle finestre e con i fucili mitragliatori. Si sentivano anche i granatieri tedeschi che sparavano dalle trincee di fuori. Nella camera da letto della nonna Liva i tedeschi avevano spostato accanto alla finestra un come sopra vi avevano sistemato una MG 46, la mitragliatrice, che prendeva d'infilata gli assaltatori nemici che si avvicinavano provenendo dalla parte della Celletta. Da fuori e dalle stanze di sopra ogni tanto arrivavano i poveri soldati feriti e sanguinanti. In quella baraonda la mamma ci teneva tutti e tre vicini e ci stringeva pregando. Nonostante tutto quel baccano il sonno ogni tanto mi prendeva e mi addormentavo, salvo poi essere svegliato di nuovo, non tanto dalle bombe, ma dalla mamma che ci afferrava tutti a spensando che quello, forse, sarebbe stato l'ultimo momento della nostra vita. Ma perchci svegli? Lasciaci dormire!” I soldati tedeschi andavano e venivano su e gi La canna della mitragliatrice che funzionava ininterrottamente diventava rossa e doveva essere sostituita con l'altra che non faceva in tempo a raffreddarsi. “Verdammte Scheisse!!”1 I mitraglieri, a causa della mancanza di acqua, si mettevano a pisciare sopra la canna rovente sbraitando e urlando di rabbia. L'assalto delle truppe inglesi per quella notte venne sventato. Ai primi bagliori dell'alba gli attaccanti si ritirarono lasciando un incredibile silenzio che rimaneva appeso nell'ria carico di tensione e minaccia...... (omissis) Non si poteva uscire di casa e tanto meno andare al pozzo ad attingere acqua. Bisognava stare led attendere. Tra l'altro non si sapeva se il pozzo fosse ancora agibile o meno. La notte prima, il 10 ottobre la 46 divisione inglese aveva occupato Longiano con il battaglione 6? York & Lancaster del t.col. A.D. Miller della 138 brigata, e l11 ottobre aveva occupato Bolignano, frazione distante 2 Km. da Longiano. Lo stesso 11 ottobre il 6? Lincolnshire della 138? era avanzato su Montiano occupandola senza trovare che un debole resistenza, ma la 114? divisione Jager si era arroccata fortemente a Carpineta. Il Brigadiere Erskine aveva preparato l'ttacco notturno su due lati. A destra di Carpineta aveva lanciato il 6? York & Lancaster e il 2/4 Koyli di J.R. Johnson. L'attacco quella notte del 12 non era riuscito per i contrattacchi degli Jager che erano protetti dal fitto boschetto.

venerdì 7 aprile 2023

AUGURI DI BUONA PASQUA

TANTI TANTI AUGURI DI BUONA PSQUA AGLI AMICI DI PECOS BILL

IUS SOLI e IUS SANGUINIS

IUS SOLI e IUS SANGUINIS Quando all'Università si studiava diritto, a proposito del diritto di cittadinanza si premetteva un fatto di portata generale e si constatava come nei paesi di forte immigrazione venisse preferito il criterio dello ius soli che permetteva di concedere la cittadinanza agli immigrati. Questo nei paesi dell'America del Nord e dell'America latina. Al contrario avveniva per i paesi a forte emigrazione che con lo ius sanguinis tendevano a mantenere il legame con la madre patria. Quest'ultimo è stato il criterio su cui basare la legge della cittadinanza italiana, ma la situazione da alcuni anni è cambiata. Da paese di emigranti è diventata paese di immigrazione con i relativi problemi come è tutti i paesi della CEE. Allora è naturale e necessario regolare in modo diverso i criteri di concessione della cittadinanza per regolare i rapporti con individui che risiedono nel nostro territorio. Naturalmente è Occorre farlo nella maniera più equilibrata possibile senza seguire slogan propagandistici-elettorali. E dato che la cittadinanza di ciascun paese della CEE conferisce il diritto di cittadinanza europea non si vede come non si possa prescindere da una legge uniforme per tutti i paesi CEE. Su questo punto si può dare ragione a Grillo. Artificiosa appare la polemica nel PD sulla affermazione di Renzi che bisognerebbe, anche, fare in modo di aiutare i paesi da cui fuggono i migranti. Comprensibile la prudente posizione di Berlusconi che in questo momento la legge renderebbe più appetibile l'esodo verso l'Italia. Deprecabile la posizione egoistica degli altri paesi europei che si rifiutano di fare la loro parte per l'accoglienza. A titolo di provocazione Pecos Bill aveva pensato che che il Governo Italiano potrebbe rilasciare agli immigranti un passaporto temporaneo che permetterebbe di avere quello europeo con n il quale i richiedenti asilo potrebbero andare nel paese europeo che preferisse senza avere opposizioni. Poiché ieri la Bonino,, che ha una certa esperienza di diritto internazionale, ha detto che l'Italia potrebbe rilasciare un Visto temporaneo, la provocazione appare quasi una proposta seria e fattibile. Pesaro li 10 luglio 2017. Pecos Bill Sei anni fa questo problema Pecos Bill aveva sollevato. Ora diventerà ancora più attuale. Il tema è particolarmente caro alla Sinistra al contrario di partiti di centrodestra. Essendo un problema reale che va affrontato sarebbe bene che il Governo di Centrodestra se ne facesse carico. La Storiainsegna chemolte riforme rivendicate da una parte politica, sono state attuate nella maniera migliore dalla controparte politica. Pesaro li 4 aprile 2023. Pecos Bill

lunedì 27 marzo 2023

M I G R AN T I

MIGRANTI Migrazioni nella storia: Migrante è stato il popolo ebreo nella Bibbia. Migrazioni dei popoli nordici al tempo di Roma antica: prima migrazione concordata e regolata e poi diventata invasione incontrollata eviolenta, . Pensiamo alla migrazione degli italiani nel nord e nel Sudamerica. Migrazione di lavoratori italiani in Germania : migrazione forzata durante il conflitto mondiale per supplire il lavoro dei tedeschi impegnati nell'esercito di Hitlere e poi per la ricostruzione della Germania postbellica ; Lavoratori italiani poi sostituiti dagli spagnoli e poi dai polacchi. L'attuale fenomeno migratorio peraltro ha origini e peculiarità diverse. Ha causee ed origini essenzialmente dalla fuga di popolazioni oppresse da conflitti e guerre intestine, da carestie e povertà e sopratutto dalla guerra che devasta il p il loro paese. Fuga verso l'Europa che dopo il secondoconflitto mondiale ha trovato e conquistato la pace e la prosperità. Per affrontare l'attuale fenomenomeno migratorio occorrepre prendere atto dei seguenti fatti incontestabili: 1. la immigrazione ha origine dallo statodi guerra dei paesi diorigine che provoca la fuga dal paese di chi può. 2. chi fugge, chi decide diemigrare sa già dove, in quale paese volere andare, ha sicuramente un punto di riferimento, amici, un parente un conoscente.3.Chi decide di emigrare ha anche i soldi per pagarsi il viaggio regolare (I trafficanti clandestini si fanno ben pagare). 3. Ora l'emigrante per raggiungere il paese desiderato come fa a raggiungerlo? Che pratiche deve espletare? Chied un visto sul passaporto? A chi? 4. Per quanto riguarda i paesi di destinazione, per l'Europa: che fare? 5. La popolazione invecchia e diminuisce la natalità. L'Italia non fa eccezione, anzi. La popolazione è un fattore dello sviluppo per cui nel complesso una immigrazione ordinata e regolata non farebbe che bene. Uuna famiglia dà lavoro ad un sacco di gente: i bambini danno lavoro alle maestre, ai produttori di tutti i beni di consumo ed invesimenti. Importante è inserire le famiglie in modo razionale ed ordinato nel tessuto sociale. Ma occorre che questo inserimento venga fatto nell'area più vasta possibile e non affidatato all'Italia paese dove ora sbarcano dopo avere superato le vessazioni dei paesi dove vengono ammassati in attesa di imbarco clandestino. Il problemadegli immigrati è difficilissimo e pe la soluzione non l'hanno trovata tanti GovernidicentrosinistraCentrosinistra che adesso non dovrebbe fareopposizione demagogica, ma costruttiva e dicollaborazione. Pesaro li 26 marzo 2023. Pecos Bill

sabato 25 marzo 2023

LA PIADA

22 “La piida” Sdaza burdela, mortla te Palmina; te corr int’l’era e porta una fasena; to zo d’int’e’ camin, te, birichina, la vecia teggia nira; la farena l’é bona e bienca e u jé la matra pina.. ...Ed ecco ch’us spargoja int’ la cusena cun la fiama cl’arstora, una nuvlina ad cl’udor che dis; magna, ench st’a n’e fema! Oh vecia piida cun e’ squaquaron che sguezza da l’urel di tu quadret, t’arcordat al clazion sora e’ rivel a l’eria averta sota e’ nost polmòn?! Piida e Rumagna, spigul e cor scét; fasim donca turné dl’etr...un burdel!.. LA PIADA Staccia ragazza, impasta tu Palmira / tu corri nell'aia e porta una fascina prendi la nel camino, te, biricchina la vecchia teglia nera; la farina l'è buona e bianca e vi è la madia piena ed ecco che si sparge nella cucina con la fiamma che si alza, una nuvolina con quell'odore che dice: mangia anche se non hai fame! Ohh vecchia piada con lo squacquerone che esce dal bordo uadratini ;icordi della colazione sopra il ruscello / a l'aria aperta sopra i nostri polmoni?! Piada e Romagna, spigoloso e cuore schietto, facciamo dunque un passo indietro...unragazzo. Dr.Pietro Comandini.

martedì 21 marzo 2023

MELONI / BONACINI-MELONI / SCHLEIN

MELONI / BONACCINI MELONI / SCHLEIN Il confronto Governo ed Opposizione probabilmente sarebbe stato più costruttivo e pacato se fosse stato eletto Bonacini a Segretario DS piuttosto che la giovane Schlein. Un uomo che è stato ed è di governo di Regione conosce la realtà, i problemi pratici, i diritti ed i doveri per cui non si abbandona a rivendicazioni massimalistiche e non indulge a vecchi slogan al vecchio armamentario ideologico della sinistra come fa facilmente chi vuole raccogliere il consenso della piazza e della protesta irresponsabile. Detto questo non stupisce il rifocolare delle manifestazioni di piazza dei gay, transessuali, delle famiglie arcobaleno? Delle unioni omosessuali per rivendicare la genitorialità di bambini che non sono certamente loro. Sicuramente generati da altri e questo è certo fino a quando non verrà provato che due maschi o due femmine siano in grado di generare bambini se non ricorrendoall'utero in affitto. Sembra che non tutti i DS sianod'accordo su queste rivendicazioni. Certo è che da tutti è riconosciuto che il problema più grave che sta attraversando l'Italia ed anche l'Europa è quello della denatalità, della riduzione della popolazione con comseguenze negative denunciate anche dal Papa. Se i partiti della sinistra che hanno governato fino aieri, invece di preoccuparsi degli interessi finanziari delle “famiglia arcobaleno”si fossero interessati con lo stesso impegno ad una politica di sostegno ed aiuto alle giovani famiglie sarebbe stato molto meglio e forse non avrebbero perso le elezioni. Pesaro li 20 marzo 2023.

LA RAMBLA SEPOLTA

NOTIZIE IN BREVE UNA BELLA NOTIZIA IL COMUNE NON HA SOLDI per realizzare la LAMBLA. IlC omune intanto ha speso inutilmente milioni per il progetto. Ci rimanelaconsolazione il pensiero che lo Studio che incasserà la parcella spenda saggiamente e con criterrio questi soldi.

domenica 12 marzo 2023

MARZO

“Merz” L’era sté propi l’ulma sfurmajeda, alzira come un vel, una traragna; e po’ l’era avnù e’ sol e la campagna la s’era desta, ch’l’era indurminteda: e i fos j’aveva mess la su pistagna ad margariti bienchi; e d’int’la streda u s’avdeva da za qualca buleda ad fiur d’amandul, so, vers la muntagna. Do’ bel burdëli dri la seva d’l’éra ch’ la svardesa ad ptunzin ch’j’à za d’l’urgoj, dal margariti a l’ staca ona per ona al fuidini ch’al dis la su furtona; e un bël vangin zantil ad primavera u i gonfia e’ pëtt ch’l’è come chi zarmoj MARZO.- Era stata proprio l’ultima sformaggiata(passatadi formaggio)-leggera come una tela di ragno; e poi eravenuto il sole: e la campagna si era destata chè era addormentata - e i fossi avevano messo la loro pistagna . di margherite bienche, e dalla strada - si vedevano di già delle chiazze - di fiori di mandorlo, su verso la montagna.- due belle ragazze, dietro la siepe dell’aia - che verdeggia di piccoli bottoni che hanno già della vigoria - dalle margherite staccano uno peru uno- i petali cherivelano il loro destino(amoroso) - e un bel venticello di primavera - gonfia il petto a loro che è come i germogli. La piè n.3 - 1929.

E PIOVE

“E piov” E zil l’é tot nir: sol vers l’olvèda una buleda cëra, un po’ d’turchín; mo al nuvli cal s’nè incorti pien pianin al l’à sreda int’ e’ mez e al la cinteda. Ec che taca al prem gozli: una scrulèda cla sona sora al foj di rubin; una vcina da un os fa cutentin e una ranocia là tachè l’antreda. E po l’ha sde’, ma sobit la rinchelza che pè cl’era da piov tot la zurneda e int’ l’era soda al gozli a gl’arimbelza. Ma da una fnestra una tistina bienca la guerda in so, po’ a dretta e un po’ a men stenca e po la dis: mo chè, l’é una guazéda!..(sfrumbleda?) Nonno Pierino 17.04.2002

giovedì 9 marzo 2023

CENTRO STORICO IN CRISI

CENTRO STORICO Una ventata di presa di coscienza della cisi dei centri storici siè sollevata in questi ultimi giorni. Articoli sul Resto del Carlino con interventi del Direttore della Confcommercio, dell' Aaassessore del Comune di Pesaro Fringuellucci, e da ultimo il convegno della MATI Group con l'intervento del Monistro della Cultura e tecnici di alto livello tenuto Domenica 5 marzo. Sulle tribolazioni del Centro Storico il sottoscritto si è occupato da sempre, da tanti anni. Ultimament ha denunciato lo stato di dissesto delle strade affluenti il Cardo ed il decomano di Pesaro ed in particolare la Piazza Primo Maggio con i sampietrini dissestati che rendono disagevole e pericoloso il percorso dei cittadini a piedi, in bicicletta ed altri mezzi. Un altra cosa molto importante per i piccoli e medi esercizi commerciali e la loro visibilità il fatto assurdo ed inspiegabile del divieto, stabilito nella legge urbanistica, di apporre nel Centro storico insegne luminose che renderebbero ben visibili le attivià dei negozi e illuminerebbero le vie specialmente quelle che adducono alle vie principali del Centro. Le insegne per le quali i negozi non pagherebbero imposta per tre anni trascorsi i quali potrebbero costituire una entrata per il Comune. I visitatori di Pesaro Città della Cultura 24 costretti a guardare continuamente per terra per vedere dove mettere i piedi, per non farsi male nelle strade buie e dissestate del Centro non potranno alzare lo sguardo per apprezzare ed ammmirare quello che c'è di bello intorno a loro che la nostra città p offre alla vista. Pesaro li 6 marzo 2023. P.E.Comandini

mercoledì 22 febbraio 2023

INDIA NEL CUORE

L’INDIA NEL CUORE 1. Sono stato in India e più precisamente nello Stato del Kerala, ospite di don Filippo un’amico sacerdote conosciuto a Pesaro nei due anni di sua permanenza in diocesi. L’oriente mi ha sempre affascinato, le loro tradizioni, le usanze, la spiritualità fanno parte di quella cultura asiatica che avevo apprezzato andando per lavoro in altri Paesi d’oriente. L’accoglienza e l’ospitalità mi hanno fatto ben presto sentire integrato in questa comunità parrocchiale, sita a 1200 mt. slm dove vivevo. Adulti e ragazzi erano assidui fermarsi con me a dialogare in inglese dopo la messa mattutina delle 6,30 o prima dell’inizio della scuola adiacente la casa parrocchiale. Il Kerala è uno degli Stati più ricchi dell’India governato da un partito comunista, sostenuto anche da diverse confessioni cristiane. All’opposizione il partito musulmano. L’economia del Kerala è fiorente: si deve al piantatore inglese Henry Wichman nel 1875, al servizio dell’impero britannico nei 200 anni di colonizzazione del Paese, le piantagioni di rubber-trees in Kerala, gomma naturale ricavata da questi lunghi fusti, per la produzione di pneumatici e derivati. Le grandi distese di tea e la raccolta di riso coltivato in vaste paludi fanno si che l’India ne è uno dei primi produttori al mondo, oltre ad essere destinato all’autoconsumo. L’India è diventata nel 2022 la quinta economia mondiale superando quella del Regno Unito. Fra le loro tradizioni, quella che mi ha sorpreso positivamente è l’approccio con la spiritualità di quei luoghi. Le calzature vengono lasciate fuori casa, o sui gradini degli edifici di culto in quanto sono considerate impure e tali luoghi vengono approcciati a piedi nudi. L’altra consuetudine è quella di mangiare con le mani per avere anche un rapporto tattile con il cibo, sentendone il grado di cottura e la stessa temperatura. Ogni boccone va preparato mescolando i vari componenti di salse speziate, verdure cotte ricavate anche da tuberi, spezzatino di pollo, maiale e vitello ecc. depositate intorno al piatto di riso il quale verrà intinto mescolandolo con le mani. Per questo in ogni sala da pranzo c’è un lavandino dove lavarsi le mani prima e dopo il pasto. L’attenzione verso l’invitato a pranzo è accurata. Rimane a disposizione sempre una persona riguardosa verso l’ospite che lo segue nei particolari per farne godere delle delizie del cibo. Una delle manifestazione che accomunavano folklore e religiosità è stata la processione della Madonna di Kuravilangad, nel ricordo della apparizione del 1604, dove centinaia di persone trasportavano sacre statue e un grosso elefante, simbolo del Kerala, ricoperto di preziosi addobbi seguiva i festanti. Se mi fossi fermato alle diversità incontrate, avrei ridotto alla mia misura la realtà che mi circondava. Sarei andato avanti con il mio schema e non mi sarei aperto a quello che mi stava accadendo:  quella bellezza di una esperienza che mi si è spalancata guardandola con gli occhi del cuore. Massimo Tonucci

sabato 18 febbraio 2023

IL MERCATO DELLE ERBE SAN DOMENICO

IL MERCATO DELLE ERBE “ SAN DOMENICO”
Per lavori di sistemazione dell'area, del tutto auspicabili ed urgenti, le bancarelle ed i commercianti vengono sfrattati dal Comune che forse pensa di spostarli in PiazzaMatteotti o Carducci. Non solo i commercianti ed operatori del mercato perdono la loro tradizionale attività, ma sopeatuttto il Centro Storico perde, sia pure temporaneamente, un centro economico importante. I cittadini del centro e perdono un attività economica importante proprio quando un grosso negozio di frutta e verdura di Piazza Primo Maggio ha chiuso. Ed allora? Per evitare il disagio degli operatori economici e dei cittadini del Centro una soluzione potrebbe esserci: spostare bancarelle in piazza del Popolo, in Piazza Olivieri, nello spazio davanti all'attuale ngresso del mercatoa, in Piazza Sant'Ubaldo. Un eresia? A Monaco di Baviera nella piazza centrale si svolge il Mercato ricco e vivacissimo con tante attività. Se nel pomeriggio ci si reca nella stesso luogo trova la Piazza completamente libera epulita e delle bancarelle non c'èpiù traccia. I monachesi ed i turisti si godono lo spazio prima occupato dal mercato e poi libero per il passeggio e lo scioppimg. Pesaro li 17 febbraio 2023. P.E.Comandini

giovedì 9 febbraio 2023

RICORDANDO L'ING. ANTONIO PIERGIOVANNI

giovedì 29 agosto 2019 A MARGINE DELLA LINEA GOTICA PIERGIOVANNI ANTONIO e LA LINEA GOTICA Aabitavo in Urbino in una casa a tre piani dove si trovavano no nascoste una trentina di macchine da scrivere. Io non pensavo mai che mi avrebbero preso. Mio padre era nascosto in un luogo coperto da un mucchio di fascine. Mio padre aveva fatto la guerra mondiale e lo avevano richiamato alle armi e si trovava al Monte Conero. Ma la tragedia era che hanno portato via me che avevo 16 anni. Io avevo mio fratello più grande che era tornato a piedi da Terracina, si era salvato perchè i tedeschi portavano via i militari in Germania A Terracina faceva il militare e all'8 settembre era fuggito a piedi ed era venuto su a casa in Urbino vestito da contadino. Ad unn certo momento, a Settembre, Graziani fece l'editto stabilendo la pena di morte per i militari che non tornavano a fare il soldato nella Repubbblica sociale. Mio fratello più grande era fuggito dandosi alla macchia rifugiatndosi sul monte Pietralata dove è rimaneva fino al passaggio del Fronte. Quando mi hanno preso pensavo che mi tenessero prigioniero come ostaggio . Una sera un camion di fascisti mi prese per andare a lavorare. Poco tempo prima una persona di una famiglia nobile di Urbino mi mi aveva chiamato per andare a fondare una frazione antifascista. Sono stato preso con altre persone e ci hanno portato a Montecalvo sulle Vigne dove abbiamo bivaccato tutta la giornata mentre arrivavano altre persone che avevano preso. Alla sera alle 17 arrivava il camion che ci ha caricato e portato a Montecalvo. A Montecalvo c'erano delle baracche di legno dove si soggiornava, ma al mattino alle 5 si saliva sul Montecalvo. Io non sono andato su perchè nel frattempo il colonnello tedesco che parlava francese si era accorto che io rispondevo nella stessa lingua se ed allora lui mi trattenne come interprete e fece amicizia conme. Mi mise in un locale dove c'erano delle patate marce che puzzavano tremendamente.. Nel contempo gli aerei alleati sorvolavano la zona illumimandola con i bemgala. Io ero a dormire nei cavallettì di legno al quarto piano, ma noi non si poteva uscire. Io avevo fatto amicizia con quello che con un camion andava a prendere l'acqua e mi portò con lui ed io in un punto lo feci rallentare e mi buttai giù dal camion in un fosso. A Uurbino dovevo passare per Lavaggine che era presidiata dai tedeschi e fascisti allora mandai avanti un amico che era zoppo per cui non lo toccavano. Mi fece cenno che potevo passare. Dopo io non mo sono mosso da casa fino alla liberazione. In quel periodo mi sono messo a scrivere con una di quelle macchine da scrivere e mi sono letto molti libri. Pesaro li 30 Aprile 2019. Intervista. Pecos Bill

domenica 5 febbraio 2023

68 DUX e Wilma GALLUZZI

68 DUX Pubblichiamo il racconto di WILMA GALLUZZI figlia di Ezio marinaio del peschereccio 68 DUX Vorrei intanto partire dal fatto che l'ordine di portare in salvo i tre generali inglesi d'alto grado, venne proprio da Churchill in persona di cui il generale Neame era personale amico. E Churchill, nelle sue memorie, nel X° capitolo, gli dedica una parte, a Neame. Quindi era un ordine tassativo. Quindi tra i tanti ufficiali che erano in Italia, che erano circa dodicimila, circa così, tra ufficiali e militari inglesi, il Neame doveva essere assolutamente salvato. Come salvarlo adesso qui nel racconto dell'Anonimo Romagnolo, bisogna fare un pochino la tara. Non è che fossero proprio così degli sprovveduti, che non avevano trovato i remi... Sul fatto del sottomarino c'è un altro episodio perché io, dopo l'uscita di questo libro, che è il primo libro storico veramente e non la vulgata della Minia Marzotti sulla resistenza romagnola, questo è il primo libro serio fatto da storici seri come il professor Mengozzi che ancora insegna ad Urbino. Tedesco. Dopo la presentazione di questo libro, nell'82, io, dietro le indicazioni di Mengozzi, sono andate a fare delle ricerche e ho conosciuto a Ravenna un certo Angiolino Fabri che faceva parte anche lui, cioè tantissime sono state le persone che hanno agito in questa narrativa del salvataggio. Decine e decine di persone. Tutte hanno ugualmente merito, per carità, con tutto il rispetto ai nostri eroi pesaresi, però anche quelli che non sono stati citati. Un sottomarino doveva andare al largo di Ravenna ed era stato indicato da un messaggio da Radio Londra “Mario aspetta”, questa era la parola d'ordine. Poi dopo per problemi che sono sopravvenuti, non è potuto andare. Però, così, il sottomarino non era una invenzione e quindi, anche al largo di Gabicce poteva esserci questa promessa che poi non hanno potuto realizzare. Il fatto risolutivo di questa fuga sì i tre pesaresi, però a Cattolica l'ha …?? mio padre, Ezio Galluzzi. Perché? Perché era il figlio del presidente della marineria di Cattolica, la ca' del pescatore, una figura storica, il padre della marineria cattolichina, che aveva molto ascendente sui suoi marinai e quindi avevano potuto individuare le persone che potevano fare questa cosa e non, diciamo, abortiti i tentativi del sottomarino, ci doveva essere un'altra soluzione. Un'altra soluzione era convincere un capobarca, un proprietario di barca, lui e la sua famiglia, a rischiare la vita per portare questi tre grossi personaggi in salvo. Allora, mio padre già il 10 ottobre del '43, all'indomani dell'8 settembre, quando ancora la resistenza armata era ancora in abbozzo, no??!?, ha tratto in salvo, con capobarca Bianchini, Spooner e Ferguson e Cagnazzo e li hanno portati giù a Termoli. Dopo lì loro hanno preso accordi per tornare su e aiutare l'altra fila, Neame, Boyd e O'Connor che erano i tre pezzi grossi. E c'era anche un altro, un...??? mi pare McMollen, oltre a Spooner e Ferguson. Ma Spooner e Ferguson erano inglesi. Quindi lui era già pratico di questo salvataggio. Vailati, che lo conosceva – io non so come si siano conosciuti, sarà oggetto di una mia indagine, sulla quale ho già delle idee, per sviluppare e che proporrò a dino Megnozzi, comunque viene proposto lo stesso sistema: con una barca, un peschereccio. Il Dux è un peschereccio. Quando decidono di fare questa cosa e hanno individuato e pagato – hanno dovuto pagare, i soldi li tirò fuori Artesella, per finanziare questa cosa, il proprietario della barca di Ercoles, due battelli – organizzano tutta questa cosa e portano (tra l'altro il generale Neame, nel suo diario, fa un particolare elogio a mio padre, al quale riconosce la capacità organizzativa che risolve e sblocca la situazione). E infatti dormono nella casa di Arpesella, a Riccione, poi vengono portati in taxi a Cattolica e c'era proprio il ….??? naturalmente, ...il Lisotti. Vengono lasciati nelle vicinanze del porto e a gattoni sono arrivati all'imbarco della barca che era proprio qui, all'imboccatura del porto, diciamo sulla banchina sinistra, dove qualche anno fa c'era il ristorante Faro. Il vecchio faro. Ah, marina (???) di Cattolica. L'avevano attraccata lì. Ma per organizzare questa cosa convinto Iercoles a tirare fuori dall'acqua la barca perché molti pescatori di Cattolica, durante il periodo bellico, per non farsi requisire le loro imbarcazioni, le affondavano in acque dove poi le potevano recuperare e la brac, il Dux, l'avevano affondata i proprietari nel porto canale di Cattolica, verso il porto in muratura, diciamo. L'hanno ritirata fuori e in pochi giorni l'hanno rimessa a posto con la scusa che dovevano andare a pesca, che dovevano portare a casa il pane per la famiglia e quindi è stata ritirata fuori apposta, restaurata, il motore, le boline, ecc. per fare questa impresa. Era una grande organizzazione questa, non era una cosa improvvisata. E riescono a passare il controllo, quando escono dalla banchina, dal porto canale c'era sulla destra una costruzione tedesca che ha chiesto i documenti, il capobarca mostra i documenti, loro erano tutti sotto in coperta, nascosti e poi prendono il largo. Naturalmente, quando loro non ornano a casa la sera – dovevano rientrare in giornata dalla pesca – l'allarme, i tedeschi capiscono che qualche fregatura c'è stata anche se non immaginavano certo questa fregatura. Un altro particolare. Hitler voleva questi tre generali. Voleva che li mandassero in Germania quando già erano prigionieri e si rifiutò Mussolini perché sapeva che valevano molto. Appunto perché avevano questa vicinanza a Churchill e quindi sperava magari di giocarseli lui in un secondo momento. E quindi, una volta partiti, in due giorni hanno raggiunto Termoli e qui i generali insieme a Vailati e mio padre, andarono giù a Bari al …??? mio padre raccontava sempre che avevano mangiato con Alexander e Montgomery, a casa con loro. Mio padre tornò su il 2 di settembre del '44 ….??? di Pesaro e quindi il 3 a Cattolica, perché prima certo non poteva, era ricercato e così anche i tre marinai, due fratelli più il motorista Sebastiano Bani, dovettero tornare su quando Cattolica era stata liberata. Nel frattempo i genitori anziani degli Ercoles furono arrestati, portati ….??? di Forlì. Però loro, poveretti, non sapevano niente perché – anche mia mamma raccontabìva sempre che anche mio padre non diceva mai dove andava. Diceva solo che doveva andare via, una volta a Firenze, una volta a Ravenna, cose così, che avevano un fondo di verità ma non erano prorio le destinazioni giuste. Verso Firenze perché nella zona montagnosa, vicino a Cesena, c'era, è nata la prima Brigata Garibaldi romagnola che poi dopo fu cambiata, sostituita, il comandante, il famoso comandante Libero venne ucciso dagli stessi partigiani. E anche quello è un giallo storico, no che si è saputo che erano i mandanti ma non si è fatto più niente e quindi lui girava in quel modo. Ma infatti mio padre in quel periodo non stettero inattivi, lavoravano per l'OSSI (???), i servizi segreti, americani e inglesi. Furono addestrati in un campo militare vicino a Napoli e poi Vailati fu paracadutato nella zona romagnola, nella zona di Cesena, mio padre lo raggiunse in un altro modo, perchè non voleva essere paracadutato – non era capace- e poi facevano gli addestratori della guerriglia. Gli americani gli avevano insegnato la tecnica della guerriglia, che era una cosa sconosciuta allora, ancora si faceva la guerra con gli schemi classici e quindi hanno continuato la loro azione nella zona di Cesena, tra Cesena e Cervia addestrando i partigiani che erano là. Pesaro li 5 febbraio 2023. Pecos Bill