lunedì 30 marzo 2015

PASQUA 1944

A Pasqua del 1944 nelle prime ore del mattino venivano arrestati dai carabinieri, per conto del Fascio di Riccione, Guido Canestrari a Pesaro e Alfredo Lisotti che si trovava allora sfollato a Macerata Feltria. Separatamente e senza che nessuno sapesse dell'altro. Canestrari venne ridotto subito a Rocca Costanza, mentre a Lisotti, prima di essere portato via venne concesso di consumare il pranzo di Pasqua con la famiglia. Entrambi furono interrogati e torturati al Fascio di Riccione e poi consegnati alle SS di Bologna. I tedeschi ed i fascisti erano alla accanita ricerca di un ingegnere pesarese agente segreto britannico con cui il Canestrari ed il Lisotti erano venuti in contatto. Entrambi erano stati traditi da un ebreo che fece i loro nomi per salvare se stesso, la moglie e la loro bambina. Né il Canestrari né il Lisotti parlarono né fecero i nomi pur essendo l'agente segreto già fuggito in Inghilterra. Come e perché i due arrestati riuscirono a scamparla è un altra avventura straordinaria avventura cui certamente non fu estraneo San Francesco, storia che sarà narrata in un libro che verrà pubblicato quando Dio vorrà.
Pesaro li 30 marzo 2015.
P.E. Comandini



venerdì 27 marzo 2015

INUTILITA' DEI CATTOLICI “ADULTI”



Il 23 marzo nell'Auditorium del Palazzo Montani Antaldi è stato presentato il volume intitolato “Una sola è la città” dell'Onorevole Ernesto Preziosi deputato del PD, alla presenza anche del Vescovo di Pesaro e il moderatore Roberto Mazzoli del Nuovo Amico. Del libro hanno parlato Lucia Fronza Crepaz dl Movimento dei Focolarini e Paola Vacchina Vicepresidente nazionale ACLI. Dall'intervento della prima relatrice non si evinceva molto sul contenuto del libro se non la ricorrenza di varie parole o termini ricorrenti che avevano ispirato le osservazioni espresse e neanche dall'intervento della seconda relatrice. Ma importante è stato il breve intervento dell'Autore, noto scrittore ed autore cattolico impegnato ed eletto deputato nelle liste del partito DS. Intervento nel quale l'autore esprimeva chiaramente il disagio che si prova come cattolico impegnato in un ambiente di colleghi di tutt'altra formazione ed estrazione quando si tratta di argomenti che riguardano argomenti e principi che la Chiesa dichiara “non negoziabili”. Non solo imbarazzo, ma senso di isolamento, di impotenza e quindi di inutilità della loro presenza cristiana in quell'ambiente. Isolamento dovuto alla inesistenza di un partito cattolico organizzato in grado di riunire i parlamentari cattolici della diaspora democristiana. Inutilità quindi, aggiungiamo noi, della presenza dei cattolici arruolati nei partiti cosiddetti laici come il PD da sempre favorevole a provvedimenti contrari ai valori cristiani. Il risultato di questo fallimento è arrivato puntualmente con l'approvazione da parte della Commissione Giustizia del Senato del ddl Cirinna che riconosce le unioni civili anche di persone di sesso diverso come le unioni gay. Vorremo sapere come voterà l'autore del libro presentato da due rappresentanti del mondo cattolico e come si sentirà inutile un cattolico “adulto” come si è qualificata a suo tempo la “cattolica” Rosi Bindi.
(Vedi il post di Pecos Bill del 18 sett.2014. I laici, la famiglia e l'interesse dello Stato))
Pesaro li 26 marzo 2015.

Paolo Emilio Comandini  

mercoledì 25 marzo 2015

UNA PATERNITA' SORPRENDENTE



Udienza del Papa a CL
Ci sono stati parecchi commenti sul fatto che il Papa ci abbia rimproverati e corretti, come quello di Patrizia Caiffa sul Nuovo Amico. Qualcuno si è anche fregato le mani, sperando in divisioni. Gente che gioisce se pensa che un altro soffra. Di fronte ad un tuo difetto che vede, chi ti vuole bene che fa? Viene, e te ne parla. Il Papa ci vuole bene. Da uno che mi vuole bene accetto tutto, specie quando ha ragione. Per chi come me era in quella piazza è stata un'occasione incontrarlo dal vivo per la prima volta insieme a tanti amici partiti da Pesaro con auto, pullman e treno, e più di 80 mila venuti dall'Italia e da ogni parte del mondo. "Tutto, nella nostra vita, oggi come al tempo di Gesù, incomincia con un incontro" ha detto il Papa, . E " non si può capire questa dinamica dell'incontro che suscita lo stupore e l'adesione senza la misericordia....il luogo privilegiato dell'incontro è la carezza della misericordia di Gesù Cristo verso il mio peccato...una misericordia sorprendente, imprevedibile, addirittura "ingiusta" secondo i criteri umani, di Uno che mi conosce, conosce i miei tradimenti e mi vuole bene lo stesso, mi stima, mi abbraccia, mi chiama di nuovo, spera in me, attende da me".  Questo è il cuore del discorso del papa a noi ciellini, disatteso dalla giornalista del Nuovo Amico. Senza questo non si comprende il resto dell'intervento di Francesco. Ha ragione che talvolta siamo troppo autoreferenziali; ha ragione che è Cristo quello che dobbiamo seguire innanzi tutto. Don Giussani non ci chiedeva di essere d’accordo con quello che ci diceva. Ci ha insegnato un metodo per confrontarci con tutto, e un metodo va usato, non chiosato. A dirla tutta, quante volte il Gius stesso ci ha “pettinati” in maniera anche parecchio più decisa di Francesco! Qualche vezzo di superiorità spirituale che diventa un "etichetta", come la "pietrificazione" su forme e modi che anzichè "conservare" il carisma lo tradisce. Questo è l'incoraggiamento di un padre ai suoi figli, ci esorta, ci richiama, ripresi di nuovo nell'abbraccio paterno.La correzione diventa la "carezza" di cui don Juliàn Carron parla nel comunicato diffuso poche ore dopo dall'udienza: " Oggi abbiamo sperimentato che cos'è la misericordia di Gesù. Il modo in cui il  Papa ci ha abbracciati lo porteremo per sempre nei nostri occhi". Dentro questo abbraccio la vita è una gran bella e affascinante avventura.
Pesaro 24 marzo 2015.
Massimo Tonucci



martedì 24 marzo 2015

DECAPITAZIONI ISIS: UN VIZIO ANTICO

Il 28 luglio 1480 una flotta navale turca del sultano dell'Impero ottomano Maometto II proveniente da Valona, forte di 90 galee, 40 galeotte e altre navi, si presentò sotto le mura di Otranto. La città resistette strenuamente agli attacchi, ma la sua popolazione di soli 6.000 abitanti non poté opporsi a lungo. Infatti il 29 luglio la guarnigione e tutti gli abitanti abbandonarono il borgo nelle mani dei Turchi, ritirandosi nella cittadella. Quando Gedik Ahmet Pascià chiese la resa ai difensori, questi si rifiutarono. L'11 agosto, dopo 15 giorni d'assedio, Gedik Ahmet Pascià riuscì a sfondare le difese e a espugnare anche il castello.
Nel massacro che ne seguì, tutti i maschi di oltre quindici anni furono uccisi, mentre le donne e i bambini furono ridotti in schiavitù.
I superstiti e il clero si erano rifugiati nella cattedrale a pregare con l'arcivescovo Stefano Pendinelli. Gedik Ahmet Pascià ordinò loro di rinnegare la fede cristiana, ma ricevendone un netto rifiuto, irruppe con i suoi uomini nella cattedrale e li catturò. Furono quindi tutti uccisi.
A capo degli Otrantini -che il 12 agosto si erano opposti alla conversione all'Islam- era anche il vecchio sarto Antonio Pezzulla, detto Il Primaldo.
Il 14 agosto Gedik Ahmet Pascià fece legare i superstiti e li fece trascinare sul vicino colle della Minerva, dove ne fece decapitare almeno 800, costringendo i parenti ad assistere alle esecuzioni.
Dopo tredici mesi Otranto venne riconquistata da gli Aragonesi, guidati da Alfonso d'Aragona, figlio del Re di Napoli.
Pesaro li 23.03.2015.
P.E.Comandini



giovedì 19 marzo 2015

LEGGI TALEBANE



da “Mille splendidi soli”

Il nome del nostro watan è ora Emirato Islamico dell'Afghanistan. Queste sono le leggi che noi applicheremo e alle quali siete tenuti ad obbedire.
Tutti i cittadini devono pregare cinque volte al giorno. Se durante l'ora della preghiera verrete sorpresi in altre attività, sarete bastonati.
Tutti gli uomini devono portare la barba. La lunghezza prescritta è di almeno un palmo sotto il mento. Se non vi conformerete a questa disposizione, sarete bastonati.
Tutti i ragazzi devono portare il turbante. Gli scolari delle scuole elementari porteranno il turbante nero, quelli delle scuole superiori bianco. Tutti gli studenti devono indossare abiti islamici. Le camicie devono essere abbottonate sino al collo.
E' proibito cantare.
E' proibito danzare.
E' proibito giocare a carte, giocare a scacchi, giocare d'azzardo e far volare gli aquiloni.
E' proibito scrivere libri, guardare film e dipingere.
Se tenete in casa dei parrocchetti, sarete bastonati e i vostri uccelli verranno uccisi.
Se rubate, vi sarà tagliata la mano al polso. Se tornate a rubare vi sarà tagliato il piede.
Se non siete musulmani, non dovete praticare la vostra religione in luoghi dove potete essere visti da musulmani. Se disubbidite, sarete bastonati e imprigionati. Se verrete sorpresi a convertire un musulmano alla vostra fede sarete giustiziati.
Donne, attenzione:
Dovete stare dentro casa a qualsiasi ora del giorno. Non è decoroso per una donna vagare oziosamente per le strade. Se uscite, dovete essere accompagnate da un mahram, un parente di sesso maschile. La donna che verrà sorpresa da sola per la strada sarà bastonata e rispedita a casa.
Non dovete mostrare il volto in nessuna circostanza. Quando uscite, dovete indossare il burqa. Altrimenti verrete duramente percosse.
Sono proibiti i cosmetici.
Sono proibiti i gioielli.
Non dovete indossare abiti attraenti.
Non dovete parlare se non per rispondere.
Non dovete guardare negli occhi gli uomini.
Non dovete ridere in pubblico. In caso contrario verrete bastonate.
Non dovete dipingere le unghie. In caso contrario vi sarà tagliato un dito.
Alle ragazze è proibito frequentare la scuola. Tutte le scuole femminili saranno immediatamente chiuse. Se aprirete una scuola femminile sarete bastonati e la vostra scuola verrà chiusa.
Alle donne è proibito lavorare.
Se vi rendete colpevoli di adulterio, verrete lapidate.
Ascoltate. Ascoltate con attenzione. Obbedite. Allah-u-akbar.


lunedì 16 marzo 2015

LEGALITA', LEGALITA'!

In questi ultimi anni c'è stata una invasione di iniziative a tutti i livelli inneggianti alla Legalità. Conferenze di magistrati, politici, nelle piazze, nelle scuole e nei mass media. Che cosa si sia sostenuto e si sostenga in tali raduni in verità mi è rimasto un mistero perché non ho mai partecipato a tali iniziative perché mi sembrava talmente inutile andare a parlare sulla legalità, concetto così semplice e banale che riguarda l'obbligo di osservare le leggi da parte di tutti i cittadini indistintamente, concetto che si impara, fin da bambini, anche solo leggendo “Le avventure di Pinocchio” dove il burattino viene arrestato da due carabinieri per avere violato l'obbligo scolastico. Quello che, secondo il nostro ordinamento giuridico, viene chiamato “principio di legalità” riguarda l'obbligo per gli organi della Pubblica Amministrazione nello svolgere il potere esecutivo e politico, di agire secondo le norme di legge a tutela sua e dei cittadini. Cosa abbastanza ovvia ai giorni d'oggi.
Ed allora perché tutto questo can can?
La spiegazione che viene naturale è quella che in questi anni l'apparato giudiziario è stato impegnato a perseguire una persona che era a capo del potere politico e amministrativo per cui era necessario, da parte delle opposizioni, dei mass media, supportare l'azione dei giudici e dei parlamentari (titolari del potere politico e legislativo). Appoggiare l'azione dei magistrati e, alla fine, applicare la sentenza di condanna penale nell'ambito della politica con la espulsione di Berlusconi dalla carica di senatore. Senza se e senza ma... si doveva applicare la legge, ribadire il principio di legalità in modo meccanico senza pensare che il voto del Senato non era obbligatorio perché i senatori non erano funzionari della pubblica amministrazione, ma erano l'organo superiore in quanto titolari del potere legislativo. Non erano soggetti al dispositivo della sentenza. Erano tenuti a dare un giudizio politico, essenzialmente politico.
Legalità; legalità vuol dire solo comportamento obbligatorio secondo la legge vigente nel paese. La legalità, il principio di legalità peraltro veniva perfettamente rispettato anche da chi applicava scrupolosamente le leggi razziali fasciste e le condanne al confino degli oppositori erano prese in base alle leggi dello Stato fascista. In certi casi l'applicazione scrupolosa della legge produce effetti aberranti (summum jus, summa iniuria dicevano i romani). Pertanto si vede bene come la Legalità di per sé non significhi nulla, non è un valore di per sé. I valori sono da un altra parte.
In una recentissima conferenza tenuta a Pesaro dal Rettore della Università di Bologna, professor Dionigi, ha fatto un excursus storico-filosofico della politica a partire da molti secoli prima di Cristo sulla legge e la politica scomodando Zeus e la tragedia greca per evidenziare l'antinomia tra la legge e la politica.
Sofocle illustra nell' Antigone l'eterno conflitto tra autorità e potere: in termini contemporanei, è il problema della legittimità del diritto positivo. Il contrasto tra Antigone e Creonte si riferisce infatti alla disputa tra leggi divine e leggi umane. Le prime, i cosiddetti ἄγραπτα νόμιμα (corpus di leggi consuetudinario, ritenuto di origine divina, prerogativa del γένος) sono infatti difesi da Antigone, mentre Creonte si affida al νόμος (corpus delle leggi della πόλις-città). Il punto di forza del ragionamento di Antigone si fonda appunto sul sostenere che un decreto umano (il νόμος) non può non rispettare una legge divina (gli ἄγραπτα νόμιμα). Al contrario, il divieto di Creonte è l'espressione di una volontà tirannica, basata sul principio del νόμος δεσπότης, ovvero della legge sovrana; egli infatti osa porre tali leggi al di sopra dell'umano e del divino.
Creonte in base alla legge della polis, in base al principio di legalità condanna a morte il fratello, mentre Antigone appellandosi alla legge divina si oppone alla condanna del fratello, rischiando di essere condannata a morte anche lei.
La Legalità è un principio essenziale per cui i cittadini tutti debbono rispettare le leggi anche se inique sotto l'aspetto della coscienza comune, delle tradizioni, delle leggi morali o divine. Applicare la legge da parte dello Stato è una necessità funzionale alla esistenza dello stesso, ma le leggi possono contrastare nella loro applicazione con dei principi, con leggi naturali, con principi morali che costituisco loro, sì, dei Valori a cui si devono riferire le leggi. Secondo l'Ordinamento italiano, il principio di legalità significa solo che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge e tale principio ammette che che il potere venga esercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario. La legalità di per se non è un Valore, essa è una “armatura” di un corpo che può agire bene, ma anche male secondo la “legge divina” e/o la “legge naturale”. L'armatura vuota non è un bene un valore. E' un'arma che difende dei contenuti e dei valori o anche disvalori che sono quelli che vanno rispettivamente insegnati e tutelati e nel caso contrario condannati.

Pesaro li 7 marzo 2015.

P.E.Comandini



giovedì 5 marzo 2015

LA PRIVACY



Il 'Pungiglione' di mercoledì 4 marzo dice che «ci sono addirittura due carabinieri che si occupano della violazione della privacy per targhette mancanti di nomi, infliggendo super multe. Dov'è l'errore?». L'errore principale del caso riferito dipende dalla legge che vuole fanaticamente tutelare la cosiddetta 'privacy' (che per un certo rispetto verso la lingua italiana io chiamo- ridete pure- 'riservatezza' o, meglio ancora, 'privatezza'), sempre più spesso tirata in ballo per giustificare le cose più assurde. Fra tali assurdità c'è il fatto (cito da una recente trasmissione televisiva) che un padre o una madre non possano sapere chi siano i compagni e le compagne del proprio figlio o figlia diciottenne, in quanto chi abbia compiuto diciotto anni è maggiorenne, e pertanto ha il pieno diritto, pur vivendo nella casa dei genitori, anche di ribellarsi ad essi come violatori della suddetta 'privacy', che poi nella fattispecie è soltanto la libertà di fare il proprio comodo. Ma il culto smodato della 'privacy' è un errore anche perché esso contrasta con la tendenza dominante in quasi tutto il mondo contemporaneo: cioè la crescita dei rapporti tra i popoli. Rapporti che non possono essere ostacolati da meschine leggi sulla riservatezza, che infatti è spesso scavalcata per cause di forza maggiore. Come accade negli aeroporti e in altri luoghi, nei quali uno deve togliersi anche le mutande per dimostrare di essere la persona descritta nel passaporto. Insomma chi ha la coscienza pulita non teme nulla e nulla ha da nascondere. Ricorrere ad avvocati, a giudici, a carabinieri per difendere la suddetta 'privacy' è dunque, nella grande maggioranza dei casi, comportamento di chi ha la mente distorta o di chi, volendo proteggere anche la propria ombra, è soltanto un piantagrane.
Pesaro li 5.03.15
Vittorio Ciarrocchi
(V. Il Carlino del 5.3.2015).  

martedì 3 marzo 2015

Il Gruppo di Tiro a Volo di Pesaro agli amici Fanesi







No, amici cari, no, la nostra gara
che gentilmente Voi non respingete
non deve, no, turbar menomamente
con amari ricordi già sepolti
i rapporti cordiali ed affettuosi
che in fondo al cuore ognor ci legan sempre.

Lasciamo adunque star brache e sorprese
chè risponder potremmo e facilmente
che in quel posto c'è ancor qualch'altra cosa
che la decenza inver nomar non lice.
Lasciamo stare! E con sereno cuore
alla prova solenne, alla tenzone
della vittoria abbandoniam la sorte.

E non farem di Voi un sol boccone,
con quel contorno nuovo d' indumenti;
chè ci sembrate insomma un po' durotti
e a dígerirví coi calzoni e tutto
occorrerebbe stomaco di struzzo!

Orsù da bravi; e scherzi a parte, o amici,
noi Vi attendiamo e molto cordíalmente:
Ognun farà del proprio meglio e poi
a cena tutti insieme allegramente
berremo al vincitor comunque vada!


Dr. Pietro Comandini