sabato 1 luglio 2017

ESERCITO CONTRO I CICLISTI



Si ritiene utile pubblicare questo articolo scritto 5 anni fa, ma sempre atttuale.
L'esercito contro i ciclisti.

Ogni norma giuridica è dettata in funzione di dello scopo pratico che si propone di raggiungere. Le norme che istituiscono i sensi unici nelle strade – che naturalmente sono fatte per essere percorse da chiunque e nei due sensi- vengono istituiti i sensi unici. Ma perché? Perché la strada è stretta ed i veicoli sono larghi e il loro incrocio sarebbe difficoltoso. Perché il numero dei veicoli che vi passano sono aumentati rispetto al passato. Perché si vuole rendere il traffico più veloce in un solo senso di marcia. Uno scopo secondario – stante il diritto costituzionalmente garantito di circolazione- quello di ridurre l'inquinamento in quella parte di città interessata a quel tratto di strada.

Se si considera quindi la ratio della norma l'obbligo di osservare il senso unico per i velocipedi e la loro sanzionabilità non appare giustificata fino a che si dimostri che l'incrocio di velocipedi provochi scontri o il numero di essi renda difficoltosa la circolazione anche se lo spazio occupato in sezione di un ciclista sia tale da creare intralcio o rallentamento della circolazione.
Il più delle volte non accade. Tuttavia il problema del senso unico non rileva nel rapporto tra ciclista e pedone che non è tutelato o minacciato più o meno dal senso di marcia del ciclista.. Per cui perseguire il ciclista solo perché non segue il senso di marcia che è imposto ai veicoli in un tratto di strada non ha senso.

In secondo luogo la regolazione del traffico e quindi dei sensi unici va considerato in modo differente a seconda della dimensione e conformità delle strade. Un conto sono le strade del centro storico ed un conto quelle della parte esterna delle mura e un conto i viali della zona mare. Ed inoltre occorre tenere presente l'uso delle strade nei vari periodi della giornata. Secondo tali situazioni il traffico puo essere diversamente regolato. Ci sono situazioni in cui imporre al ciclista il rispetto del senso unico apparirebbe ridicolo o assurdo. Come perseguire un ciclista che percorre un marciapiede deserto preferendolo alla alla carreggiata stradale che è stretta tra due file di macchine in sosta che sarebbe di estrema pericolosità solo pensando allaaprtura di una portiera per la uscita di un conducente o passeggero. .
Pesaro li 5 AOSTO 2912.
Avv.Paolo Emilio Comandini

Ciclista


Pesaro li 5 AOSTO 2912.


Avv.Paolo Emilio Comandini

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