domenica 24 maggio 2015

MIRCO CARLONI CANDIDATO



E' nato e vive a Fano. Ha studiato all'Università di Urbino e si è laureato in Giurisprudenza. Lavora a Roma come consulente commerciale per aziende ITC ed è iscritto all'Ordine degli Avvocati di Pesaro. Da giovanissimo si è appassionato alla politica ed è stato eletto a 18 anni Consigliere comunale di Fano dove ha ricoperto gli incarichi di Assessore e di Vicesindaco raggiungendo risultati concreti come l'uso gratuito della Casema Paolini, il rilancio del Carnevale di Fano, promozione di importanti eventi turistici e l'apertura della sala di registrazione “Casa della musica” . Nel 2010 è stato il primo degli eletti al Consiglio Regionale delle Marche nel collegio della Provincia di Pesaro-Urbino.
Si presenta candidato nella lista Marche 2020 Area Popolare con l'impegno: aiuto alle imprese, tutela del diritto alla salute, rilancio del Turismo e del territorio.
Pesaro li 23 maggio 2015.

Pecos Bill

GIORGIO MOCHI CANDIDATO



E' nato a Pesaro nel 1963. Si è laureato in scienze della produzione animale presso 'Università di Bologna. Ha guidato l'azienda agricola di famiglia fino al 1994 prima di essere assunto come funzionario dalla Associazione Industriali delle Carni (ASSICA) presso l'Ufficio di Milano, passando poi in Confindustria di Roma. Da sempre ha mantenuto il legame con la Provincia di Pesaro e Urbino partecipando attivamente alla vita di varie associazioni ed istituzioni. Nel 2004 è stato eletto Sindaco del Comune di Piobbico, incarico che ricopre tuttora. Nel 2010 candidato alle regionali nella lista PDL è risultato primo dei non eletti con 3.081 preferenze. Suo impegno particolare è stato rivolto contro il casellino di Santa Veneranda, lo smantellamento della ferrovia Fano-Urbino e l'Ospedale Unico a Fosso Sejore. Rivendica il potenziamento dei servizi socio assistenziali e sanitari, il completamento della Fano-Grosseto, rivisitazione e potenziamento del trasporto pubblico, l'incentivazione alle produzioni tipiche e biologiche in agricoltura, il potenziamento del patrimonio storico-artistico e ambientale del territorio e, quindi, della cultura e del turismo.
Pesaro li 23 maggio 2015.

Pecos Bill 

venerdì 22 maggio 2015

IL SUCCESSORE DI BERLUSCONI










Sarà difficile per Berlusconi trovare un suo successore perchè c'è già: ma purtroppo Renzi milita nel campo opposto.
Pesaro li 22 maggio 2015


Pecos Bill

mercoledì 20 maggio 2015

GLI IMMIGRATI, LA GUERRA 15-18 ed I PRIGIONIERI AUSTRIACI









Impegnare gli immigranti in lavori economicamente e socialmente utili per loro e per chi li ospita appare, oltre che doveroso, anche utile agli stessi rifugiati che dal'ozio non possono trarre che avvilimento e perdita di dignità.
Durante la guerra 15-18 i prigionieri austriaci che erano internati in quel di Fossombrone furono impegnati nel lavoro di rimboschimento del monte delle Cesane. E' per merito del loro lavoro che nella provincia di Pesaro-Urbino si trova quel magnifico bosco. Come i prigionieri austriaci, anche gli attuali immigrati possono regalarci qualcosa.

Pesaro li 19 maggio 2015.


P.E.Comandini

giovedì 14 maggio 2015

GLI STATI GENERALI DEL CENTRO STORICO






Il Cmune di Pesaro ha trovato il modo di ricavare un milione e mezzo di euro dalla vendita di azioni della società Hera, soldi fuori dal patto di stabilità e spendibili. Il sindaco ha pensato di impiegare questi soldi per riqualificare Viale Trieste. Poiché viale Trieste non è messo tanto male scrissi nel post “Sempre Viale Trieste” del 7 febbraio 2015 che era meglio sistemare prima i marciapiedi e le strade della zona Mare ridotte in uno stato indecente. In Consiglio Comunale si è deciso di non spenderli tutti per il Mare, ma anche per il Centro Storico. Decisione apprezzabile sempre se i marciapiedi del Mare che li collegano al Centro vengano prima sistemati.
A seguito della deliberazione del Consiglio, il Sindaco ha dovuto rivolgere la sua attenzione verso il Centro e, per avere indicazioni sul cosa fare, ha convocato in fretta una riunione degli “Stati Generali del Centro storico” con presentazione di un masterplan per la qualificazione della città Storica invitando vari amministratori ed esperti . A questa manifestazione hanno partecipato cittadini ricoprenti varie qualifiche tra cui i rappresentanti dei commercianti. Assenti l'Associazione “Salviamo il Centro Storico” e “Il Consorzio per il Centro storico” che, dopo avere partorito una indagine della Sigma Consulting che ha confermato scientificamente concetti e considerazioni abbastanza intuitive ed ovvie, non ha prodotto nessun'altra attività.
Dal complesso degli interventi, tutti interessanti, non è emerso tuttavia il concetto fondamentale, il nocciolo del problema del Centro storico che manifestazioni ed iniziative di natura effimera non sono certo idonei a guarire il malato.
Al Centro debbono essere riportate attività, uffici di interesse generale ed esclusivo - di cui è stato negli anni defraudato - che attirino necessariamente gente dalla periferia. Se il centro torna ad essere il centro degli affari i cittadini verranno in centro e nel centro troveranno concentrati più servizi possibili in uno spazio limitato percorribile a piedi. In poco spazio ed in un tempo limitato il cittadino in centro potrà sbrigare molti affari. Il “mercato” inteso in senso lato più è concentrato e più consente alla concorrenza di funzionare. Lo sviluppo delle attività terziarie del centro ridurrebbe la domanda di parcheggi stanziali per residenti, non essendo necessari per le attività commerciali in senso lato ed, al massimo, richiederebbe parcheggi a rotazione.
Finora si è andati contro questa direzione con lo svuotamento delle attività anche istituzionali ed i vuoti paurosi di immobili prestigiosi lo dimostra (p.e.lo spostamento della Questura sarebbe un colpo difficilmente rimediabile). Ulteriore prova è la trasformazione di decine e decine di negozi in appartamenti tali e quali ai “bassi” napoletani detti “castri” a Palermo. L'eliminazione dei posti auto rimasti in centro non appare di per se idoneo ad attirare gente ma renderebbe solo più difficile la vita ai residenti. L'unico provvedimento serio ed importante sarebbe quello adottato dal Sindaco e dal Consiglio comunale per cui sarebbero esentati da ogni imposta comunale per tre anni tutte le nuove attività che vengano intraprese nel Centro storico, ma il provvedimento è del tutto inefficace ed appare una beffa perchè le tasse l'imprenditore le dovrebbe pagare subito ugualmente e, se mai, restituite, dopo tre anni dal Comune, solo se questo ne avrà la disponibilità finanziaria.

Pesaro li 14 maggio 2015.

P. Emilio Comandini


mercoledì 13 maggio 2015

PERCHE' E CHI VOTARE IL 31 MAGGIO?


Le attuali elezioni regionali sono particolarmente importanti considerando anche il fatto nuovo della abolizione delle provincie, enti intermedi tra il Governo regionale e quello dei Comuni. Orizzontarsi per la scelta di chi votare è estremamente difficile nella situazione di confusione politica in cui stiamo vivendo. Già la confusione aveva regnato nelle ultime elezioni comunali pesaresi.
Il centrodestra si era spappolato in un modo inqualificabile. La opposizione al governo settantennale della sinistra era andata a pezzi con la totale dispersione del capitale di idee e programmi alternativi e di lotta portata avanti per decenni dai consiglieri di Forza Italia e degli altri partiti di opposizione. Questi Consiglieri avrebbero dovuto denunciare nella campagna elettorale gli errori macroscopici fatti dalle Giunte di sinistra, errori esiziali per la Città (v. IRCS – Ospedale – urbanistica – viabilità sperperi -ecc.) di cui si erano resi interpreti. Ma il loro capitale lo hanno gettato al vento: alcuni passando ad altri partiti (es. scelta civica) che ha appoggiato il sindaco di sinistra, altri fondando liste diverse che hanno appoggiato il candidato di sinistra ed altre che non hanno ricevuto consensi significativi. I risultati fallimentari del centro destra sono noti.

Grosse perplessità e sconcerto per i cittadini elettori sorgono per le imminenti elezioni regionali per il fatto che nella coalizione di centro destra fanno parte soggetti che hanno governato la Regione con il partito delle sinistra PDL ed in particolar modo il Presidente uscente Spacca. In questa situazione di confusione politica dove un Ciriaco De Mita si mette ad appoggiare il candidato del PD, la cosa non meraviglia, ma impone una ben maggiore chiarezza sulle ragioni che stanno alla base di certe scelte e dei contenuti programmatici che debbono essere chiari ed alternativi della politica precedente.
In modo particolare è necessario che vengano esplicitati i fatti ed i motivi della alternanza ed in particolare per la Regione Marche e per i pesaresi. Questi dovrebbero sapere chi sono i responsabili della politica deficitaria sanitaria pesarese portata avanti dall'assessore pesarese PD Mezzolani.
Che cosa si intende fare per la sanità pesarese e per rimediare alla scarsa trasparenza delle scelte e provvedimenti della sanità. Come si intende risparmiare senza ridurre, i servizi (- personale burocratico, controllo di tutte le spese - riorganizzazione ).
Fare chiarezza sulle spese della politica e rimedi contro le spese pazze dei fondi dei gruppi consigliari.
Lo stesso imbarazzo vi è certo da parte cella Sinistra che ha governato fino a ora la Regione per cui la campagna elettorale non si basa sulla rivendicazione dei provvedimenti e del governo finora gestito dato che i meriti automaticamente andrebbero anche a favore di Spacca per cui la campagna elettorale si limita ad un attacco personale contro quest'ultimo. Non si critica e non si loda il governo passato né da una parte ne dall'altra. Per i cittadini elettori: “tutto va bene madama la Marchesa!”. Quello che era male rimane male e quello che era bene lo stesso. La minoranza e la maggioranza così non svolgono la loro funzione ed il sistema democratico, l'alternanza si va a fare benedire. C'è la speranza che l'Italicum elimini il sistema delle “ATI” (Associazioni Temporanee di Impresa) politiche che come le ATI si uniscono per tentare di conquistare il governo e una volta raggiunto o non raggiunto lo scopo, si sciolgono.
Come possono giudicare e scegliere i cittadini a seguito di una tale campagna elettorale?
L'unica scelta con possibilità di permettere un cambiamento è quella di scegliere le persone candidate per quelle qualità e capacità che si riescono a conoscere per un cambiamento del vecchio gruppo dirigente del partito che ha governato in Regione.
Pesaro li 13 maggio 2015.

P.Emilio Comandini


sabato 9 maggio 2015

Volume in omore di PIERGIOGIO PARRONI

Giovedì 7 maggio a Roma LA FONDAZIONE ROMA SAPIENZA ha presentato il volume “Labor in studiis. Studi di filologia in onore di Piergiorgio Parroni”. Il volume offerto a Piergiorgio Parroni, professore emerito di filologia classica alla Sapienza, contiene studi in suo onore di allievi e collaboratori diretti di varie generazioni. I contributi affrontano testi e questioni filologiche dall'età classica della letteratura latina fino al pieno Cinquecento italiano, a concreta testimonianza della ricchezza del suo insegnamento, della varietà e del rigore dei suoi interessi e del suo metodo.
Pesaro li 9 maggio 2015

P.E.Comandini


mercoledì 6 maggio 2015

I Marchigani, i Pesaresi e La Regione


Questa (2004) campagna elettorale si avverte, da parte degli esponenti politici marchigiani e nazionali, una attenzione per la Provincia di Pesaro che non era mai stata. Una pari attenzione ed interesse non pare essere prestata dai Pesaresi i quali, al contrario, dovrebbero essere bene attenti a quello che viene denunciato e quello che viene proposto dalle varie forze politiche in campo.
Il 18 agosto 1926 nel discorso “in difesa della Lira” tenuto nella Piazza che ora si chiama del Popolo, Mussolini faceva l’elogio della gente marchigiana dicendo: “Io posso contare sulle dita d’una mano le volte nelle quali le Marche mi hanno chiesto qualche cosa. Siete dunque una popolazione laboriosa e saggia che si rende perfettamente conto delle superiori necessità della Nazione, che non chiede per sé, se non pei suoi stretti bisogni e quando sa preventivamente che le sue richieste saranno benignamente accolte: siete quindi gente che cura i suoi interessi da se stessa “.

Ebbene i Pesaresi sotto questo aspetto, in questi anni passati, si sono dimostrati più marchigiani dei marchigiani. Hanno snobbato la Regione ed il Governo Regionale pensando di poter fare da soli e di non avere bisogno della loro tutela con la conseguenza che, all’improvviso, si sono accorti che la Regione contava, non tanto come aiuto e sostegno al loro laborioso lavoro, ma perché la Regione con il suo accentramento burocratico ha provveduto a sottrarre a Pesaro ed ai Pesaresi tutte le loro qualificate ed efficienti strutture turistiche e, quello che è più grave a sottrarre vergognosamente ai Pesaresi della occasione dell’IRCS, istituzione che Pesaro si era meritata con il suo lavoro ed i soldi generosamente offerti da tutti i pesaresi di ogni strato sociale all’opera di Lucarelli. E non parliamo del polo Fieristico, delle strade e di tante altre cose.
E’ bene che i Pesaresi si sveglino e, andando a votare, si informino bene dei programmi e dei candidati dei vai partiti perché nel prossimo ed immediato futuro, con le nuove competenze esclusive della Regione gli scippi potranno essere molti e dolorosi.

Pesaro li 25 marzo 2004

Paolo Emilio Comandini


sabato 2 maggio 2015

LEGGE ELETTORALE



Fine di un tormentone
Finalmente è stata approvata la legge elettorale. E' finito, almeno per ora, un tormentone che ha occupato i politici italiani per anni senza che in realtà agli italiani il problema interessasse molto essendo presi da emergenze più importanti e cogenti. La legge elettorale interessava ed interessa prevalentemente i partiti politici perché la loro esistenza dipende dall'esito delle campagne elettorali e la loro presenza in Parlamento è influenzata dai meccanismi con cui si determina la esclusione di un partito (percentuale minima di voti) e la percentuale necessaria per ottenere un premio di maggioranza ecc. ecc. E' ovvio che le norme della legge elettorale vengano viste ed accettate o contestate dai vari partiti esistenti in relazione ai voti che oggi essi hanno avuto e quelli che nell'immediato si prospettano in base ai sondaggi, più o meno fondati, che in ogni caso prospettano la situazione odierna. Quindi i vari partiti rappresentati in parlamento, dovendo approvare la legge, non tendono a fare una legge oggettivamente ed astrattamente ideale, ma una legge che per quel partito oggi è meno dannosa (esclusione) o la migliore per conquistare la maggioranza. La legge sarà un compromesso e quindi uno “storpio” perché non oggettivamente migliore per la governabilità e la rappresentanza. La legge ideale con con i migliori requisiti potrebbe essere approvata dal parlamento solo se questa legge la facessero entrare in vigore per la legislatura successiva a quella immediata. Essa sarebbe migliore perché non sarebbe viziata dagli interessi immediati dei partiti, Ma questo non è... anche se potrebbe essere. Tornando alla realtà molti cittadini non capiscono perché il partito di Berlusconi (Brunetta) si è accanito contro l'approvazione dell'Italicum quando presumibilmente con il patto del Nazzareno, Berlusconi era rimasto d'accordo con Renzi. Il bello è che per fare opposizione si è spolverato l'adusato repertorio delle accuse di antidemocracità, la minaccia di l'Aventino, lo spettro della dittatura, del colpo di stato, dell'abbandono dell'aula in un modo che rasenta il ridicolo per un partito dei moderati come FI. Atteggiamento appropriato più per un partito come quello di Salvini, SEL e Grillino. La rottura del patto del Nazzareno non era giustificata dalla presunta inadempienza di Renzi di nominare capo dello Stato un uomo indicato da Berlusconi (Casini o Amato?) quando è stata fatta una scelta molto più appropriata di Mattarella. La verità probabilmente è che nell'ambito dell'enturage di Berlusconi, di fronte all'attivismo di Salvini, qualcuno ha pensato di perdere i voti ed il consenso degli arrabbiati tentati dalle proteste demagogiche della Lega che si congiungevano con quelle radicale della sinistra e dei grillini. Allora l'opposizione ragionata e ragionevole di FI è andata a farsi benedire.
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L'elettorato moderato non poteva stare meglio con un partito al governo (Alfano) ed uno all'opposizione (FI) moderata e costruttiva? Se le cose si mettevano o si mettono bene, merito del partito moderato al governo; se le cose vanno male, i moderati alla opposizione avrebbero acquisito meriti e non responsabilità. No, FI è andata ad occupare lo spazio radicale già occupato dalla lega e tenta di indebolire ed attaccare i moderati rappresentati dal governo Alfano. Il risultato sarà che i voti moderati andranno a finire in braccio a Renzi che fa discorsi e ragionamenti e fatti sempre da Berlusconi il cui silenzio appare assai significativo.
I partiti, invece di cercare di ritagliarsi un vestito (legge elettorale) per la loro attuale taglia dovrebbero attivarsi a ricercare il consenso della gente nel territorio perché quando ci saranno le elezioni nel 2018 o prima, l'Italia non sarà più quella di oggi e degli odierni i sondaggi, ma sarà completamente cambiata.
Ed il potere i vari leader politici non potranno raccoglierlo ingraziandosi il Leader di turno ma prenderselo con il consenso.
Ma vediamo la legge elettorale da parte della minoranza dei DS più o meno radicale. Anche essi gridano alla democrazia violata, al colpo di stato, alla dittatura rispolverando il repertorio usato dai comunisti contro la il progetto di legge di De Gasperi che voleva che l'Italia fosse governabile. Anche questa opposizione appare inspiegabile dato che, se si andasse alle urne, dicono, che il partito dei DS avrebbe la maggioranza governabile. Capirei che si opponessero a Renzi ed ai suoi discorsi che sembrano tratti da quelli del Cavaliere, ma evidentemente la ragione non alberga più nel Parlamento e nei politici attuali che fanno rimpiangere i partiti e gli uomini della prima Repubblica.
Pesaro 1 maggio 2015.

P.E.Comandini





venerdì 1 maggio 2015

LA ZANZARA E LA VESPA






La Zamzara e la Vespa e lo studio legale.

Baveno, 8 aprile 2010. Ore 12,30.
Ristorante tipico di Baveno “La...”. L'Oste serve una tavolata di sei indigeni. Come va? Ma, non c'è male; abbiano lavorato in questi giorni. C'è stato un congresso di avvocati. Sono stati qui a mangiare e a bevere, sti parassiti sociali! Dopo la zuppa di cipolla e arrosto di pesce di lago vado a pagare. Questi soldi lei li prende da un parassita sociale? Rimane di stucco, ma da buon oste si riprende cercando di mettere un taccon nel buso. Ah! Lei ha sentito quello che ho detto!?; ma è una cosa che mi viene da dire dopo avere assistito ad un programma TV in cui si vede un'ape che incontra una zanzara ed una vespa che si sono messe insieme ed hanno aperto uno studio legale. Ma come vi è venuto in mente? E le due: è da sempre che ci hanno qualificati parassiti della umanità per cui abbiamo pensato bene di metterci in società per fare la professione.

Avv. Paolo Emilio Comandini