giovedì 30 aprile 2020

ANDREOTTI ED I TEDESCHI



GIULIO ANDREOTTI ED I TEDESCHI
(A proposito della lettera al Carlino del Sig. Ulrich del 19.04.2020.)

Diversi anni fa circolava in Italia la seguente storiella o barzelletta:

Giulio Andreottivolendo prolungare la sua vita e l'esercizio del suo potere decise di farsi ibernare con l'obbligo di scongelamento dopo un bel periodi di tempo. Scaduto il termine e scongelato Andreotti questi riapriva gli occhi e usciva di casa e passeggiava per Roma. Ad ogni passo veniva sorpreso dai miglioramenti intervenuti durante il suo congelamento. Lestrade senza buche, i marciapiedi puliti senza neanche unacicca di sigaretta, i tram che arrivavano puntuali, i passeggeri che pagavano tutti il biglietto compreso quello della Metropolitana, i ppedoni che facevano lafilacon ordine e attraversavano le strade sulle strisce pedonali dove le auto si fermavano puntualmente per lasciarepassare anche un solo pedone. Il nostro Giulio era attonitoe non si capacitava e spiegava cosa avesse provocato il cambiamento. Frastornato entravain un caffè. Quando si trattò di pagare tirava fuori del portafoglio una banconota da mille lire e chiedeva al cassiere : Quant'è? Il cameriere . Un Marco! A questo punto nella mente di Andreotti si fece la luce ed i suoi interrogativi trovarono le loro risposte.

Pesaro li 19 aprile 2020.

Pecos Bill

lunedì 27 aprile 2020

LA liberazione secondo MASSIMONE


LIBERAZIONE di MASSIMONE
Esiste la Resistenza disarmata, dove migliaia di italiani rischiarono e ci rimisero la vita per salvare partigiani, ebrei, prigionieri e fuggiaschi. Vi parteciparono laici come Carlo Angela, padre del notissimo Piero, e cattolici in grande maggioranza come il grande Gino Bartali. Ci sono intere biblioteche a narrare le imprese delle “Aquile randagie” che appartenevano ai soppressi boy scout, a Odoardo Focherini, alla rete di Padova che faceva capo a padre Placido Cortese, torturato a morte alla Risiera di San Sabba e tanti altri ancora. La partecipazione cattolica è testimoniata da un esame delle lettere contenute nel sito ultimelettere.it, un’opera benemerita e fondamentale che tutti dovrebbero conoscere. Ebbene, su 574 nominativi di resistenti, ben 233 dichiarano la propria fede religiosa nelle proprie lettere. 
Il Sab 25 Apr 2020.  Massimo Tonucci
Pecos Bill


sabato 25 aprile 2020

IL GENERALE CLARK


IL GENERALE CLARK

Clark come stratega non valeva un granchè, tanto è vero che per colpa sua la guerra è durata otto mesi di più.
Basta ascoltare gli storici militari sul mancato intrappolamento delle truppe tedesche al Velletri Gap , mentre si ritiravano da Cassino.
In italia non esistevano più riserve della Wermacht , quindi non ci sarebbe stata la tragedia delle nostre zone con la Linea Gotica e tutte le stragi del dopoguerra contro persone che con il fascismo non c'entravano per niente.
E gli Alleati sarebbero arrivati al Brennero in meno di un mese !
Inoltre ricordiamoci dei 6 Gruppi di Combattimento del Regio Esercito : circa 60.000 soldati che dall' 8 DICEMBRE1943 (Battaglia di Montelungo  presso Cassino) HANNO  COMBATTUTO FIANCO A FIANCO  con l'8a Armata e la
5a  Armata Usa, veri unici vincitori della guerra.
Noi l'abbiamo solo perduta malgrado gli sforzi e le sofferenze di quelle truppe italiane del rinato  Esercito, che hanno liberato per prime decine e decine di città e paesi, con gravi perdite umane ; non dimentichiamoci neanche dei 300.000 soldati italiani delle Divisioni Ausiliarie  che , risalendo la Penisola, non impiegate bellicamente,
rimettevano a posto strade, edifici e comunicazioni per migliorare l'andamento delle operazioni in corso durante l'avanzata verso il Nord.

Pesaro 25 Aprile 2020.


Carlo Bellagamba

venerdì 24 aprile 2020

25 APRILE 1945 LA LIBERAZIONE


25APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE

Da l'UNITA' del 27 Aprile 1945.
Messsaggio di Clark si patrioti: Il Generale Clark ha indirizzato ieri un messaggio ai patrioti dell'Italia settentrionale in cui si dice, tra l'altro, -ricosdate che agli occhi degli alleati e del mondo intero saranno ognora allora nuovamente fissi su di voisi attenderanno che siate altrettanto abili ora quanto per il passatosiete stati coraggiosi ...”
MILANO LIBERAZIONEGiornale della guerra di liberazione 24 aprile .Assalto alla Caserma di NR di Niguarda . Catturato presidio e recuperato abbondante bottino di armi catturato anche camion con munizioni......
Pesaro li 25 Aprile 2020

Pecos Bill



lunedì 20 aprile 2020

CIAO GIOVANNINO


CIAO GIOVANNINO DELLA PRETURA

Dall'ricordo del Giudice Giombetti pubblicato su Il Resto del Carlino ho appreso che Giovannino ci ha lasciato. Il ricordo sincero e commosso che ne fa il Giudice Giombetti che l'ha conosciuto quando era Pretore e quindi capo dell'ufficio dove ha lavorato Giovanni Malavolta è da condividere di tutto cuore anche da parte di chi lo ha conosciuto dall'altra parte del tavolo dove Giovannino lavorava come Cancelliere insieme alla cara collega Gina e cioè da p arte di tutti gli avvocati di Pesaro. Sempre disponibile e paziente e cordiale con tutti gli avvocati che si rivolgevano a lui per il disbrigo delle pratiche e per risolvere i numerosi e spesse volte complicati problemi burocratici. In verità noi avvocati, se la praca riguarava Giovannino questa non poteva considerarsi un problema perchè Giovannino con il suo sorriso e la sua gentilezza l'avrebbbe di sicuro risolto. Era sempre gentile sorridente e disponiblie e tutti i cgli avvocati lo stimavano e gli volevano bene.
Ciao Giovannino tutti ti volevamobene.
Pesaro li 20 Aprile 2020.
Paolo Emilio Comandini
Avvocato




giovedì 16 aprile 2020

LO STARNUTO OGGI


LO STARNUTO. Addio all'augurio “SALUTE!..”


Celso, 2, 2-6 e Ippocrate: semeiotica di ieri e medicina di oggi, in «Technai. An International Journal for Ancient Science and Technology», 3, 2012, p. 117 sg.). Nel tempo è cambiata la progressiva conoscenza del perché si verificano certi cambiamenti nel nostro organismo, mentre i fenomeni fisiopatologici descritti sono rimasti immutati nei secoli. Nella medicina antica ci sono tuttavia alcuni dati che appaiono clinicamente destituiti di ogni attendibilità, come quello che include lo starnuto « fra gli indizi favorevoli » (1). La cosa non sorprende perché sappiamo che la medicina accordò largo spazio alle credenze popolari e alla magia. Nel caso dello starnuto è ben noto come fin dai tempi di Omero esso fosse considerato generalmente come presagio propizio: in Od. 17, 541-47 gli starnuti di Telemaco sono per Penelope un preannuncio della fine dei Proci; nell’Anabasi (3, 2, 29) alle parole di Senofonte che esorta i soldati a lottare contro i barbari segue lo starnuto di uno di loro, interpretato subito da tutti come un presagio di Zeus Salvatore. Ma le testimonianze antiche in proposito sono numerose e una raccolta molto ricca si deve a Leopardi, che allo starnuto ha dedicato un intero capitolo, il VI, del Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (2). Insomma lo starnuto, questo sintomo così aspecifico (si tratta infatti dell’espulsione di corpi estranei dalla bocca e dal naso mediante emissione rapida e violenta di aria), era investito nell’antichità di un’aura divina e ritenuto precursore di lieti eventi (3), per cui si comprende come potesse essere avvertito in medicina quale segno di imminente guarigione. 1 Vd. Cels. 3, 3 sternumentum etiam inter bona indicia est, che dipende da Hipp. Progn. 14, secondo il quale tuttavia esso non è auspicabile nel caso di malattie polmonari. 2 Vd. G. Leopardi, Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, a cura di A. Ferraris, Torino, Einaudi, 2003, pp. 59-67. Lo starnuto poteva essere anche presagio infausto, ma solo in particolari circostanze (p. es., se fatto a sinistra invece che a destra o viceversa, ecc.). A Leopardi sono casualmente risalita sfogliando l’ultimo numero del « Giornale di Medicina Militare » (161, fasc. 2, 2011, pp. 177-80; la rivista è consultabile gratuitamente al seguente indirizzo: http ://www.difesa.it/Pubblicistica/GiornaleMedicina/Documents/2_2011.pdf), dove nella rubrica Un salto nel passato si ristampa una nota sullo starnuto del 1911 di C. Sforza, generale medico e ispettore, che esordisce riassumendo e citando appunto il passo leopardiano. L’approdo a Leopardi è del tutto casuale, ma non è privo di significato nell’omaggio a uno studioso che ha dedicato non poche delle sue fatiche al grande recanatese. 3 Una sopravvivenza letteraria abbastanza vicina a noi (non so se finora osservata) si trova in Pinocchio di C. Collodi (cap. XI): al primo starnuto di Mangiafoco Arlecchino rassicura Pinocchio dicendogli che ormai è salvo. Ai successivi il burattino, evidentemente rincuorato, replica con ‘felicità’, un’espressione riconducibile all’odierno ‘salute’, in cui è certo da riconoscere una traccia dell’antica credenza, come ben sapeva Leopardi, che ad altro proposito (Leopardi, Saggio, cit., p. 77) scrive : « Si deridono ora i pregiudizi che si aveano anticamente intorno allo sternuto, ma la consuetudine di salutar chi sternuta sussiste anche al presente, e sussisterà sempre nelle nazioni civilizzate.
Ricerca storica della Dott.ssa Eleonora Parroni attualmente Maggiore dei Carabinieri in Roma.
          Dopo il CoronaVirus che si diffonder con il fiato dell'uomo e viaggia al massimo con le goccioline di saliva sparate nell'aria dagli starnuti (la pressione di uno starnuto è stata equiparata a quella dell'aria compressa di un fucile a piombini) purtroppo non potrà più essere salutato con la espressione “Ssalute!...come come era previsto dalla autrice di questa interessante ricerca storica..
Pesaro li 15 Aprile 2020.
Pecos Bill

giovedì 9 aprile 2020

BUONA PASQUA A TUTTI


BUONA PASQUA A TUTTI.
Stando chiusi in casa molti italiani non si sono accorti che è arrivata la Primavera, che le acace, i mandorli sono in fiore e le margherite punteggiano di bianco i verdi prati nonostante il Corona Virus. E' arrivata anche la Pasqua di resurrezione: tanti auguri a tutti da Pecos Bill.
"Merz”
L’era sté propi l’ulma sfurmajeda,
alzira come un vel, una traragna;
e po’ l’era avnù e’ sol e la campagna
la s’era desta, ch’l’era indurminteda:

e i fos j’aveva mess la su pistagna
ad margariti bienchi; e d’int’la streda
u s’avdeva da za qualca buleda
ad fiur d’amandul, so, vers la muntagna.

Do’ bel burdëli dri la seva d’l’éra
ch’ la svardesa ad ptunzin ch’j’à za d’l’urgoj,
dal margariti a l’ staca ona per ona

al fuidini ch’al dis la su furtona;
e un bël vangin zantil ad primavera
u i gonfia e’ pëtt ch’l’è come chi zarmoj
Pietro Comandini

MARZO.- Era stata proprio l’ultima sformaggiata(passatadi formaggio)-leggera come una tela di ragno; e poi eravenuto il sole: e la campagna si era destata chè era addormentata - e i fossi avevano messo la loro pistagna . di margherite bienche, e dalla strada - si vedevano di già delle chiazze - di fiori di mandorlo, su verso la montagna.- due belle ragazze, dietro la siepe dell’aia - che verdeggia di piccoli bottoni che hanno già della vigoria - dalle margherite staccano uno peru uno- i petali che rivelano il loro destino (amoroso) - e un bel venticello di primavera - gonfia il petto a loro che è come i germogli.
La piè n.3 - 1929.