sabato 14 dicembre 2019

AUGURI DI NATALE 2019



A TUTTI  I  LETTORI ED AMICI DI PECOS BILL I PIU' AFFETTUOSI AUGURI DI BUON NATALE.
PREGHIERA DI NATALE

..Bambino Gesù, salvate i nostri fratelli-
asciugate le lacrime da quegli occhi.
La pace abbrevi la nostra miseria
e riaccenda i nostri focolari così vuoti.-

Così vuoti e così muti in quest’ore
che la vostra nascita ha consacrato;
Guardate, Dio, Vostra madre che piange
sopra la mangiatoia ove foste ospitato.

Non respingete la preghiera,
Signore in questa notte di Natale;
Voi che, per sollevare le nostre miserie
avete lasciato l’Eterno
Natale 1943. 25-26 dic .

Federico Comandini

martedì 10 dicembre 2019

GUARDA UN PO' COSA HO TROVATO


COMITATI DI PROTESTA E PREZZI: 
 Nel gennaio del 2004 a Pesaro

Da che mondo é mondo dell’aumento dei prezzi, della rarefazione o scomparsa delle merci dal mercato, dell’accaparramento e d’ogni forma di speculazione sono stati accusati i commercianti o il governo. Ai tempi dell’antica Grecia, Lisia, tuonava contro, i commercianti di grano che erano additati come nemici del popolo. Non parliamo poi degli interventi autoritari sui prezzi: basta pensare all'assalto del “Forno delle Grucce” di manzoniana memoria e a tanti altri episodi, anche recenti, di controllo forzoso dei prezzi presi solo per populismo perché essi non hanno mai risolto nulla, anzi hanno aggravato le cose, perché non riconoscono le vere cause del fenomeno.
Gli effetti negativi prodotti dall’introduzione dell’Euro sono certamente temporanei. Lo stesso fenomeno si è verificato quando, fatta l’unità d’Italia, la Lira sostituì tutte le precedenti monete in vigore nei vari stati italiani.
Tenuto conto dell’effetto Euro, le cause principali dell’aumento dei prezzi, sono da ricercare in tutto ciò che rende il “libero mercato” vischioso, non trasparente e quindi non concorrenziale. Sotto quest’aspetto la città di Pesaro (che costituisce di per se un mercato) non ha i requisiti ideali.
L’ offerta degli ipermercati non è comunicante tra loro né con gli altri esercizi commerciali e viceversa. Non esiste un vero mercato centralizzato del pesce e dei prodotti ittici, non esiste un vero mercato centrale della frutta e verdura. Esiste solo una frammentazione poco trasparente e poco comunicante di tanti negozi. Il mercato è efficiente e svolge la sua funzione solo quando costituisce un punto il più ristretto possibile dove l'offerta e la domanda, vale a dire i compratori e venditori possono entrare e ritirasi liberamente.
I due mercati del centro della città sono stati deliberatamente svuotati e non esiste quindi un centro commerciale che può costituire punto di riferimento della domanda e offerta dei beni. L’assessorato al Commercio sembra che non esista come non esiste una politica commerciale del Comune di Pesaro.
Non solo non esiste quindi una vera politica commerciale del Comune di Pesaro, ma soltanto la buona volontà degli operatori del settore che non sono affatto aiutati nell'esercizio delle loro attività. Il mercato della verdura del San Domenico è in uno stato indecente e gli operatori non solo non sono invogliati a parteciparvi, ma quelli che ancora resistono vivono nell’incertezza più assoluta per cui è loro inibita ogni possibilità d’iniziativa ed investimento e sono sempre con la paura di qualche idea balzana di qualche assessore illuminato. Privi di certezze gli operatori del settore non appena possibile, se ne vanno. Il mercato del pesce è stato in pratica abolito perché non si può considerare “mercato” l’esistenza di due operatori in un locale angusto che non può permettere l’ingresso di altri operatori.
Quello che era una volta il centro commerciale è stato completamente svuotato, reso difficilmente accessibile. Ma non solo, qualsiasi iniziativa commerciale non viene aiutata, ma spesse volte boicottata ed ostacolata come è avvenuto con il negozio dell’Eurofrutta che ha permesso in questi anni a migliaia di pesaresi di acquistare la frutta e la verdura ad un prezzo basso ed accessibile e che è stato quasi quotidianamente visitato dai vigili urbani.
Ora i DS, scordandosi di essere loro al governo della città da sessantanni e di avere un Assessore al Commercio, iniziano la solita sceneggiata per distrarre l’opinione pubblica da quelle che sono le loro responsabilità per attribuirle al solito governo Berlusconi. E’ lo stesso copione adottato per i problema finanziario. La Regione sperpera, ma quando è costretta a sperperare di meno ad aumentare le tasse, la colpa è del solito “governo ladro”.
Pesaro 18 gennaio 2004.

Paolo Emilio Comandini
Responsabile Problematiche Urbane
Di Forza Italia

mercoledì 4 dicembre 2019

NATALE.BELZEBU' a MALACODA


NATALE. BELZEBU' A MALACODA.
Il periodo natalizio,al di la della sua eventuale valenza religiosa, da una specifità è da semprecontrassegnata da una specifità: voglio dire solo che è quella del ritorno a casa.....
A seguito della pubblicazione di questi concetti Belzebù arcidiavolo ha scritto tutto contento, questa lettera all'anico capodiavolo Malacoda
Caro amico infernale Malacoda,
Condivido il suo commento “al di la della sua valenza religiosa” riferito ad un episodio tra i più celebri della leggenda sulla vita di quel G ovvero la sua stessa nascita, nota anche come Natale. Leggendo quelle annotazioni  si può essere tentati di cadere nel romanticismo, nel dolce torpore dei jingle pubblicitari con l’albero illuminato, la ruota panoramica, la pista di ghiaccio a forma di cuore, il black friday, e scordare che si sta trattando dell’Incarnazione del Nemico-che-sta-Lassù. Benissimo! Perfetto! E’ proprio così che deve essere. Se non è possibile ignorare del tutto quel nefasto avvenimento almeno lo si seppellisca sotto una coltre di buonismo e opportunità commerciali. Che la cavalcata è partita presto, a novembre o prima, in maniera che abbia adeguatamente stufato ben prima di raggiungere il suo culmine. Ma non siamo qui per consigli su come manipolare il Natale, siamo qui per suggerire nuove eccitanti interpretazioni di quelle righe – manipolare il Natale è puramente secondario. I fatti sono abbastanza noti. La fidanzata di un falegname si trova improvvisamente incinta e il suo promesso, invece di ripudiarla, inesplicabilmente decide di tenere lei e il bambino. Altri tempi, lontani dalle possibilità di scelta che abbiamo adesso: oggi ci si sarebbe disfatti dell’uno e dell’altra in men che non si dica. Era un’epoca diversa, incivile e barbarica.
L’autorità statale, decide di fare un censimento, e il falegname, che è un immigrato, porta con sé la sua novella sposa al paese d’origine per registrarsi. Ma il falegname si è dimenticato di prenotare l’albergo, e quindi rimane per strada al freddo con la moglie gravida che sta per partorire. Dimentico di ogni considerazione igienico-sanitaria, il falso padre scarica la partoriente in una stalla lurida ricavata in una grotta. E’ in questo clima malsano di degrado che viene alla luce G, futuro fuorilegge crocefisso.  Nella zona sono presenti dei pastori, professione allora associata con i ladri, l’ignoranza e la violenza. Alcuni di loro visitano il bambino appena partorito, senza dubbio curiosi di vedere chi abbia avuto l’incoscienza di venire al mondo in condizioni così precarie; e magari verificare se si può compiere qualche furtarello ai suoi danni. Alcune cose vanno evidenziate all’interno del racconto. Intanto la trascuratezza e l’incoscienza dei novelli genitori: è una famiglia allo sbando, se pure si può definire tale. Una ragazza-madre, lo sposo più anziano che si presta ipocritamente ad una menzogna, il vero padre che rimane ignoto. Possiamo anche accusare la società, ma è certo che alcune persone sono patologicamente incapaci di essere genitori. Lo vedremo nel proseguimento della vita di G: da ragazzo scappa di casa, e i suoi famigliari non se ne accorgono nemmeno per due giorni. Un caso da servizi sociali. Crescendo non risulta che eserciti un mestiere se non quello di parolaio errante, non si sposa, non ha una casa: evidente tara psicologica derivante da una famiglia devastata. La sua fine ignominiosa la conosciamo tutti. Come può dunque una persona del genere pensare di esercitare qualsiasi guida morale su persone tranquille ed equilibrate, di buona estrazione? Dovrebbe essere vietato a figure simili di apparire in pubblico, per il loro stesso bene. A un personaggio di questo tipo quaggiù all’inferno sarebbe proibito entrare. Quando noi demoni proponiamo una figura esemplare non andiamo certo a frugare nell’immondizia, come in questo caso: i nostri associati sono persone a modo, rispettabili e rispettate. Non se ne vengono certo fuori con teorie bislacche su regni dei cieli o assurde pretese di essere addirittura figli del Nemico. Noi abbiamo una morale seria, di cui imponiamo il rispetto. Altro che libertà. Non si deve credere ciecamente ai fatti. La notizia infatti non risulta in nessun giornale dell’epoca, quindi possiamo tranquillamente derubricarla a mito o pettegolezzo  come sa fare egregiamente lei rispondendo a quel Pecos Bill estrapolando dalla sua missiva solo pochi caratteri. A proposito di migranti: dato che la cosiddetta Sacra famiglia se l’è cavata pur venendo legittimamente rifiutata dalle locande, perché si dovrebbe provvedere all’alloggio dei transfughi? Leggiamo tra le righe del Vangelo che occorre fare sì che se la vedano da soli. Nessuno è obbligato a dare loro di meglio di quello che ha subito la famiglia del falegname. Se non ci fossero stati quegli stranieri negli alberghi, ad occupare tutti i posti, G sarebbe potuto nascere comodamente al caldo in un letto. Ricapitolando, questa storia letta nei Vangeli si presenta come un assortimento di assurdità e palesi fandonie. Molto meglio quindi lasciarle perdere e pensare solo al lato gioioso della festa, Babbo Natale, i regali, l’albero, vogliamocibene. Nasce un bambino che ha per scopo morire per l’umanità? Dimenticatelo. Non è abbastanza natalizio. Dal profondo degli inferi la saluto, il suo amico Belzebù
Pesaro 2 Dicembre 2019.
Belzebù (al secolo Massimo Tonucci)

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lunedì 2 dicembre 2019

FINANZIAMENTO DEI PARTITI


FINANZIAMENTO DEI PARTITI

Bruno Vespa nel Il Carlino del di Sabato 30 Novembre 2019 prendendo atto del fatto che i vai partiti politici, per evitare le norme restrittive che hanno abolito il finanziamento pubblico dei Partiti e limitato quello privato hanno creato tutti delle Fondazioni con il compito di raccogliere il patrimonio dei partiti stessi, turandosi il naso, ritiene opportuno ritornare ad un finanziamento pubblico ben regolato. In effetti dobbiamo riconoscerecome siano rarefatti o scomparsi iluoghi dove i cittadini possano fare politica che viene svolta in luoghi e spazi non deputati a questa funzione. Le sezioni di partito dove venivano discussi dai cittadini le problematiche politiche sono scomparse e così tanti altri luoghi della politica. All'epoca di tangentopol i l'on. Galloni in un congresso svoltosi a Pesaro all'epoca di De Mita contestava il fatto che mentre i vari esponenti centrali sguazzavano dei soldi delle tangenti le sezioni non avevano neppure i soldi per i francobolli per spedire le lettere.
In questa situazione in cui ci troviamo peraltro sarei d'accordo con Bruno Vespa. Finanziamento anche pubblicocome esistente negli altri paesi europei, ma con controlli efficaci. Il controllo efficace sarebbe quello fatto proprio dagil iscritti ai vari partiti che dovrebbero pretendere la pubblicazione dei bilanci dei vari organi politici e l'approvazione degli stessi come si fa in tutte le società ed associazioni serie. In tuttaa la mia vita non ho mai visto presentare per la approvazione un bilancio ed un rendiconto delle entrate e spese di un partito.

Pesaro li 1 dicembre 2019.

P.E.Comandini