Rosso all'oriente e limpido il mattino
lieto
nei canti nell'azzurro ascende!
E
perchè torvo, ferma sul divino
brando
la mano, ne la cupa attende
ombra
de' faggi, vigile Vandino?
Ah!
mala gloria il fosco animo accende
o
superbo Giovanni! Oggi il destino
sui
bianchi gigli sanguinoso scende .
Fulgida
gemma è libertà che ancora
su
queste arene tormentate affiora.
Invan
ti affretti e la rapace mano
protendi:
tornna ai tuoi lidi, o insano,
che
in cambio su te scender veloce
oggi
insieme vedrai Aquila e Croce!
Castello
situato sopra una appendice del Carpegna. Gelosissimo della sua
libertà fu uno dei primi ad insorgere contro Cesare Borgia per
ritornare sotto i signori di Urbino conti del Montefeltro ai quali si
mantenne sempre fedele. Nel 1517 volendo Giovanni de Medici
impadronirsi del castello, un prode Vandini postisi alla testa di
valorosi attese il nemico in una imboscata e lo sconfisse e lo
costrinse a disordinata fuga. Narra la cronaca o la leggenda che
fra le suppellettili della famiglia Vandini fosse una spada
anfichissima e miracolosa che sarebbe appartenuta all'apostolo San
Paolo.
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