alzira
come un vel, una traragna;
e
po’ l’era avnù e’ sol e la campagna
la
s’era desta, ch’l’era indurminteda:
e
i fos j’aveva mess la su pistagna
ad
margariti bienchi; e d’int’la streda
u
s’avdeva da za qualca buleda
ad
fiur d’amandul, so, vers la muntagna.
Do’
bel burdëli dri la seva d’l’éra
ch’
la svardesa ad ptunzin ch’j’à za d’l’urgoj,
dal
margariti a l’ staca ona per ona
al
fuidini ch’al dis la su furtona;
e
un bël vangin zantil ad primavera
u
i gonfia e’ pëtt ch’l’è come chi zarmoj
(Pietro
Comandini)
MARZO.-
Era stata proprio l’ultima sformaggiata(passatadi
formaggio)-leggera come una tela di ragno; e poi eravenuto il sole: e
la campagna si era destata chè era addormentata - e i fossi avevano
messo la loro pistagna . di margherite bienche, e dalla strada - si
vedevano di già delle chiazze - di fiori di mandorlo, su verso la
montagna.- due belle ragazze, dietro la siepe dell’aia - che
verdeggia di piccoli bottoni che hanno già della vigoria - dalle
margherite staccano uno peru uno- i petali cherivelano il loro
destino(amoroso) - e un bel venticello di primavera - gonfia il petto
a loro che è come i germogli.
La
piè n.3 - 1929.
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