Con la regolamentazione legale dei rapporti omosessuali e quelli di meretricio, pur non investendo la libertà personale dei soggetti e pur non implicando un giudizio morale, si dà una veste di normalità, un una dignità a comportamenti di fatto ritenuti disdicevoli e non normali nel migliore dei casi.
Comportamenti
considerati disdicevoli e deprecabili in quanto contrari ai principi
morali finora acquisiti dalla maggioranza dei cittadini, ma
umanamente tollerati, acquistano un riconoscimento legale dallo
Stato.
Comportamenti
fuori legge diventano legali ed in quanto legali non deprecabili.
Questo è l'effetto indotto del riconoscimento legale. E' legale e
quindi è praticabile, accessibile, normale. La legge regola le
fattispecie concrete possibili, ma ha anche un effetto fortemente
educativo. La legge che ha introdotto il divorzio ha fatto si che
questo faccia parte, diventi una appendice dell'istituto del
matrimonio. Chi si sposa fa una promessa di eterno amore, ma sa che
il percorso che intraprende è costituito da una strada dritta, ma
che presenta parecchi bivi e vie di fuga.
E
questa consapevolezza fa si che i coniugi, non appena nella strada
incontrano un ostacolo, invece di cercare di abbatterlo, imboccano
subito la più comoda via di fuga. Insomma la deviazione diventa una
strada normale come dimostra la facilità con cui le giovani coppie
si separano dopo pochi anni, sia che abbiano o no figli da amare,
educare e mantenere.
E'
indubbio ed incontestabile che la fragilità dei matrimoni
costituisca per lo Stato un danno economico e sociale enorme.
Pesaro
li 26.01.2016.
P.
E. Comandini
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