Posto che la legge sulle Unioni civili
potrebbe essere chiamata più onestamente e semplicemente
“Unioni di omosessuali” perché le coppie eterosessuali che
si vogliono unire civilmente in un rapporto affettivo hanno a
disposizione il matrimonio civile, è evidente che le lobbies
degli omosessuali mirano con il proposto istituto solo ad ottenere
vantaggi economici. Quando si lamentano di non avere dei diritti
uguali agli altri si riferiscono ai particolari diritti che
ineriscono alle coppie sposate eterosessuali. Ad ogni diritto
corrisponde un dovere, non c'è scampo. CHI è LA
CONTROPARTE TITOLARE DEI DOVERI CORRISPONDENTI AI DIRITTI
RIVENDICATI? La controparte è lo Stato e gli Enti pubblici
che hanno previsto per la famiglia e per i suoi membri alcuni diritti
particolari che si giustificano perché la famiglia formata da
un uomo ed una donna è la fonte, la matrice di nuovi
cittadini. Perché la famiglia è il seminario dello
Stato. Posto che gli omosessuali godono come individui – è
dimostrato- di tutti i diritti, i gay vogliono approfittarsi anche
di quelli previsti dalle norme sulle successioni (tra l'altro
facilmente raggiungibili con atti tra vivi mei limiti della
disponibile) e di quelli previdenziali come la pensione di
reversibilità che spetta ai coniugi e anche quelli relativi
all'esercizio della patria potestà sui figli del partner. E'
evidente che con il riconoscimento del diritto alla pensione di
reversibilità al convivente omosessuale lo Stato sarebbe
costretto a pagare rendite a persone solo in base ad una convivenza
certificata. Convivenza omosessuale o no fatta per convenienza. E'
,quella delle unioni civili una legge che sottrae risorse finanziarie
a enti previdenziali e quindi allo Stato, con sottrazione di risorse
alle vere maniglie. La pretesa del diritto di adottare bambini poi,
oltre agli effetti devastanti per i bambini, appare più un
mezzo, una scusa per dire che potendo adottare bambini, svolgono una
attività socialmente utile come quella svolta dalla vera
famiglia.
Essendo una legge che certamente
aumenta gli oneri dello stato non deve essere valutata dal Parlamento
anche sotto questo aspetto?
Pesaro li 6 febbraio 2016.
P.E.Comandini
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