sabato 6 febbraio 2016

UNIONI CIVILI: QUALI ONERI PER LO STATO?

Posto che la legge sulle Unioni civili potrebbe essere chiamata più onestamente e semplicemente “Unioni di omosessuali” perché le coppie eterosessuali che si vogliono unire civilmente in un rapporto affettivo hanno a disposizione il matrimonio civile, è evidente che le lobbies degli omosessuali mirano con il proposto istituto solo ad ottenere vantaggi economici. Quando si lamentano di non avere dei diritti uguali agli altri si riferiscono ai particolari diritti che ineriscono alle coppie sposate eterosessuali. Ad ogni diritto corrisponde un dovere, non c'è scampo. CHI è LA CONTROPARTE TITOLARE DEI DOVERI CORRISPONDENTI AI DIRITTI RIVENDICATI? La controparte è lo Stato e gli Enti pubblici che hanno previsto per la famiglia e per i suoi membri alcuni diritti particolari che si giustificano perché la famiglia formata da un uomo ed una donna è la fonte, la matrice di nuovi cittadini. Perché la famiglia è il seminario dello Stato. Posto che gli omosessuali godono come individui – è dimostrato- di tutti i diritti, i gay vogliono approfittarsi anche di quelli previsti dalle norme sulle successioni (tra l'altro facilmente raggiungibili con atti tra vivi mei limiti della disponibile) e di quelli previdenziali come la pensione di reversibilità che spetta ai coniugi e anche quelli relativi all'esercizio della patria potestà sui figli del partner. E' evidente che con il riconoscimento del diritto alla pensione di reversibilità al convivente omosessuale lo Stato sarebbe costretto a pagare rendite a persone solo in base ad una convivenza certificata. Convivenza omosessuale o no fatta per convenienza. E' ,quella delle unioni civili una legge che sottrae risorse finanziarie a enti previdenziali e quindi allo Stato, con sottrazione di risorse alle vere maniglie. La pretesa del diritto di adottare bambini poi, oltre agli effetti devastanti per i bambini, appare più un mezzo, una scusa per dire che potendo adottare bambini, svolgono una attività socialmente utile come quella svolta dalla vera famiglia.
Essendo una legge che certamente aumenta gli oneri dello stato non deve essere valutata dal Parlamento anche sotto questo aspetto?

Pesaro li 6 febbraio 2016.
P.E.Comandini



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