martedì 7 ottobre 2014

FUNZIONARI STIPENDI E POTERE POLITICO

Quando avevo circa sette-otto anni nel XXI o XXII anno dell'Era Fascista, mia madre mi disse – non capisco perchè tale fatto mi sia rimasto impresso nella memoria - che il Duce, aveva posto fine alla confusione ed anarchia retributiva esistente nella amministrazione, uniformando tutte le carriere e gli stipendi ai gradi e stipendi del personale militare.
Se questo è vero è evidente che con la democrazia, l'autonomia, la indipendenza si è tornati al caos retributivo ed all'assalto del danaro pubblico dove c'era ed anche dove non c'era, a tutti i livelli.
Dopo tangentopoli, quando un sacco di teste cadevano e tanti amministratori venivano a ragione o a torto arrestati, anche i politici onesti ed in buona fede cominciarono a temere di essere coinvolti penalmente per decisioni che comportavano scelte di natura tecnica di cui non potevano conoscere i risvolti per cui venne deciso di dare ai funzionari una responsabilità diretta per le scelte di natura tecnico-amministrativa lasciando al politico il compito di dare indirizzi e fare scelte politiche che dovevano essere concretizzate dai funzionari.
E' evidente che questa assunzione di responsabilità dei funzionari ha portato ad una richiesta di un corrispondente aumento di retribuzione.
L'aumento di responsabilità e di remunerazione se da un lato salvava il politico, che il più delle volte era ed è un inesperto e professionalmente impreparato, da preoccupazioni, d'altro lato ha aumentato il potere discrezionale del funzionario che dice al politico cosa può o deve fare senza che l'inesperto eletto dai cittadini possa o si senta in grado di decidere o incidere nelle decisioni. I politici passano, ma i funzionari restano.
I politici pur inesperti sono eletti dai cittadini ed il politico, per essere eletto, deve raccogliere il consenso popolare e poi deve nel suo lavoro, elaborare una sintesi degli interessi contrapposti e diversi dei cittadini e in questo lavoro di sintesi il politico è esperto o deve diventare esperto. Questa è la funzione della politica, la funzione più nobile ed essenziale per il governo della collettività.
In questi ultimi anni peraltro si è verificato un fenomeno anomalo e degenerativo del sistema.
L'azione di governo del paese affidata ai politici, per ragioni di incapacità, di debolezza, di diminuzione del prestigio o per la “emergenza” o altri motivi che sarebbe bene approfondire, è entrata in crisi per cui qualcuno ha ritenuto di affidare il governo direttamente ai “tecnici” che si sono sentiti in grado e felici di provvedere loro direttamente applicando le loro competenze settoriali senza avere però una visione sintetica dei vari problemi e interessi contrapposti e senza avere il senso della politica. Questo non ha prodotto alcun risultato positivo per il paese rispondendo, i funzionari, delle loro scelte non ai cittadini, ma ad altri burocrati a livello europeo.
Questo può spiegare la gestione politicamente negativa del Governo Monti.
Pesaro li 17 novembre 2013.



P.Emilio Comandini

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