Quando avevo circa
sette-otto anni nel XXI o XXII anno dell'Era Fascista, mia madre mi
disse – non capisco perchè tale fatto mi sia rimasto impresso
nella memoria - che il Duce, aveva posto fine alla confusione ed
anarchia retributiva esistente nella amministrazione, uniformando
tutte le carriere e gli stipendi ai gradi e stipendi del personale
militare.
Se questo è vero è
evidente che con la democrazia, l'autonomia, la indipendenza si è
tornati al caos retributivo ed all'assalto del danaro pubblico dove
c'era ed anche dove non c'era, a tutti i livelli.
Dopo tangentopoli,
quando un sacco di teste cadevano e tanti amministratori venivano a
ragione o a torto arrestati, anche i politici onesti ed in buona
fede cominciarono a temere di essere coinvolti penalmente per
decisioni che comportavano scelte di natura tecnica di cui non
potevano conoscere i risvolti per cui venne deciso di dare ai
funzionari una responsabilità diretta per le scelte di natura
tecnico-amministrativa lasciando al politico il compito di dare
indirizzi e fare scelte politiche che dovevano essere concretizzate
dai funzionari.
E' evidente che questa
assunzione di responsabilità dei funzionari ha portato ad una
richiesta di un corrispondente aumento di retribuzione.
L'aumento di
responsabilità e di remunerazione se da un lato salvava il
politico, che il più delle volte era ed è un inesperto e
professionalmente impreparato, da preoccupazioni, d'altro lato ha
aumentato il potere discrezionale del funzionario che dice al
politico cosa può o deve fare senza che l'inesperto eletto dai
cittadini possa o si senta in grado di decidere o incidere nelle
decisioni. I politici passano, ma i funzionari restano.
I politici pur
inesperti sono eletti dai cittadini ed il politico, per essere
eletto, deve raccogliere il consenso popolare e poi deve nel suo
lavoro, elaborare una sintesi degli interessi contrapposti e diversi
dei cittadini e in questo lavoro di sintesi il politico è esperto o
deve diventare esperto. Questa è la funzione della politica, la
funzione più nobile ed essenziale per il governo della collettività.
In questi ultimi anni
peraltro si è verificato un fenomeno anomalo e degenerativo del
sistema.
L'azione di governo del
paese affidata ai politici, per ragioni di incapacità, di debolezza,
di diminuzione del prestigio o per la “emergenza” o altri motivi
che sarebbe bene approfondire, è entrata in crisi per cui qualcuno
ha ritenuto di affidare il governo direttamente ai “tecnici” che
si sono sentiti in grado e felici di provvedere loro direttamente
applicando le loro competenze settoriali senza avere però una
visione sintetica dei vari problemi e interessi contrapposti e senza
avere il senso della politica. Questo non ha prodotto alcun risultato
positivo per il paese rispondendo, i funzionari, delle loro scelte
non ai cittadini, ma ad altri burocrati a livello europeo.
Questo può spiegare la
gestione politicamente negativa del Governo Monti.
Pesaro li 17 novembre
2013.
P.Emilio Comandini
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