Quando
venne chiesto a Cossiga un parere sulla persona di Angelino Alfano
l'ex Presidente della Repubblica disse che era una persona “perbene,
perbene, perbene”.
Ho
avuto occasione di sentire i suoi interventi quale Ministro della
Giustizia in due Congressi giuridici forensi. Nel primo gli venne
tributata una standing
ovation,
mentre nell'ultimo XXXI congresso venne contestato da un gruppo di
avvocati maleducati e “antiberlusconiani”.
E'
l'unico Ministro della Giustizia che non sia stato indagato a qualche
pubblico ministero.
Passando
alle più recenti vicende politiche.
di
fronte alla trappola politica-giudiziaria messa in atto contro
Berlusconi portata avanti - con stile Arancia meccanica - da Epifani
e dai senatori forcaioli che hanno votato la decadenza di uno dei
suoi membri più autorevoli, cosa si poteva fare?
La
minaccia di togliere la fiducia al Governo di larghe intese auspicato
per primo da Berlusconi si prospettava inefficace ed inutile perché
il Governo Letta non poteva intervenire sul Senato, perché era
evidente che Napolitano non avrebbe sciolto le Camere, perché era
evidente che il governo avrebbe continuato a vivere con l'appoggio di
alcuni Grillini ed altri parlamentari raffazzonati dalla sinistra.
Se
si fosse tolta la fiducia e Napolitano avesse sciolto le Camere
saremo andati alle elezioni, il PDL si sarebbe trovato fuori dal
Governo e gli elettori moderati sarebbero rimasti senza alcuna
difesa. Si sarebbe detto – cosa difficile da smentire - che la
crisi sarebbe stata provocata per fatti inerenti la persona di
Berlusconi con danno del paese.
Detto
questo e evidente che c'erano dei buoni motivi di non legare le
sorti del governo alla “defenestrazione” di Berlusconi, ma nello
stesso tempo non poteva accettarsi la convivenza del PDL con il PD
guidato dal forcaiolo Epifani.
Bene
è stato fatto quello che è stato fatto anche se la creazione di un
partito di sottomarca berlusconiana ha provocato un trauma del PDL e
di Forza Italia proprio quando, con Renzi, il PD sembra avere trovato
una nuova unità.
Il
nuovo NCD ha risolto e risolve le due esigenze contraddittorie e
dovrebbe raccogliere consensi anche al di fuori del PDL senza
peraltro intaccare la forza di Forza Italia per cui è necessario che
non faccia un flop e non danneggi la nuova Forza Italia che deve
rimanere il pilastro fondamentale dei moderati.
Peraltro
nella realtà comunale di Pesaro visto il passaggio di gran parte dei
consiglieri dal PDL al NCD è necessario che Forza Italia si dia una
svegliata per non perdere consensi.
Pesaro
li 11.12.2013.
P.Emilio
Comandini
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