martedì 14 ottobre 2014

ANGELINO ALFANO

Quando venne chiesto a Cossiga un parere sulla persona di Angelino Alfano l'ex Presidente della Repubblica disse che era una persona “perbene, perbene, perbene”.
Ho avuto occasione di sentire i suoi interventi quale Ministro della Giustizia in due Congressi giuridici forensi. Nel primo gli venne tributata una standing ovation, mentre nell'ultimo XXXI congresso venne contestato da un gruppo di avvocati maleducati e “antiberlusconiani”.
E' l'unico Ministro della Giustizia che non sia stato indagato a qualche pubblico ministero.
Passando alle più recenti vicende politiche.
di fronte alla trappola politica-giudiziaria messa in atto contro Berlusconi portata avanti - con stile Arancia meccanica - da Epifani e dai senatori forcaioli che hanno votato la decadenza di uno dei suoi membri più autorevoli, cosa si poteva fare?
La minaccia di togliere la fiducia al Governo di larghe intese auspicato per primo da Berlusconi si prospettava inefficace ed inutile perché il Governo Letta non poteva intervenire sul Senato, perché era evidente che Napolitano non avrebbe sciolto le Camere, perché era evidente che il governo avrebbe continuato a vivere con l'appoggio di alcuni Grillini ed altri parlamentari raffazzonati dalla sinistra.
Se si fosse tolta la fiducia e Napolitano avesse sciolto le Camere saremo andati alle elezioni, il PDL si sarebbe trovato fuori dal Governo e gli elettori moderati sarebbero rimasti senza alcuna difesa. Si sarebbe detto – cosa difficile da smentire - che la crisi sarebbe stata provocata per fatti inerenti la persona di Berlusconi con danno del paese.
Detto questo e evidente che c'erano dei buoni motivi di non legare le sorti del governo alla “defenestrazione” di Berlusconi, ma nello stesso tempo non poteva accettarsi la convivenza del PDL con il PD guidato dal forcaiolo Epifani.
Bene è stato fatto quello che è stato fatto anche se la creazione di un partito di sottomarca berlusconiana ha provocato un trauma del PDL e di Forza Italia proprio quando, con Renzi, il PD sembra avere trovato una nuova unità.
Il nuovo NCD ha risolto e risolve le due esigenze contraddittorie e dovrebbe raccogliere consensi anche al di fuori del PDL senza peraltro intaccare la forza di Forza Italia per cui è necessario che non faccia un flop e non danneggi la nuova Forza Italia che deve rimanere il pilastro fondamentale dei moderati.
Peraltro nella realtà comunale di Pesaro visto il passaggio di gran parte dei consiglieri dal PDL al NCD è necessario che Forza Italia si dia una svegliata per non perdere consensi.

Pesaro li 11.12.2013.



P.Emilio Comandini

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