giovedì 9 ottobre 2014

GRADARA








Oh come altera al sole oggi ridente
sui vecchi merli canta la bandiera!
A rintuzzar ad Agnolo la nera
atroce ingiuria ogmora a te fidente

Forse si ridestò il Mastin possente?!
...o la figura bianca come cera
or di Francesca, dell'aulente sera
attende l'ombra nel bastion silente?!

Ala, sul mare azzurro ecco una vela
vola sull'onde ; e lieta in sua favella
bianca saluta e rapida si cela !

Ma già da presso il vento di Focara
nugghia sul porto: tu l'ascolti amara;
e al sol che sorge splendi nuda e bella!

La rocca di Gradara ora completamente ricostruita e rimessa nell'antico splendore sorge vicino a Cattolica su amena collina dinnanzi all'Adriatico e e a due passi dal porto di Focara dove furono mazzerati “i due miglior di Fano”(Dante Canto XXVIII inf.) e dove si sviluppano delle bufere così improvvise e violente che sono occasioni di frequenti naufragi. Agnolo della Pergola con ignobile tradimento se ne impadronì per poco tempo, dopo esservi stato accolto con i suoi come amico, dai Malatesta che ne erano i signori. Anch'essa fu lungamente contesa fra i signori di Urbino e quelli di Rimini e fu ritenuta da alcuni la sede della tragedia di Francesca da Rinini.

Da “I Castelli di Ronagna e Montefeltro” di P.Comandini 1929-1931.

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