Non cantar mai vittoria
finchè la cosa non è conclusa.
26 – “L’ha
tut i vizi cum e Gagen”
L’ha tutti i vizi com è
la volpe.
27 – “L’ha
ian d’Asiari”
Un centenario.
28 – “Bambin
de ges”
Si dice di un bambino
molto carino si paragonano ad una statuetta del Bambin Gesù nel
Presepio.
29 – “T’si
quaon o t’fa la mor?”
Sei proprio sciocco o sei
rincitrullito perché sei innamorato?
30 – “Se
chi birb in inquaonasa i quaon cum i faria?”
Se i furbi non si
potessero gabbare i meno furbi come farebbero?
31
– « La bol
sa du batech!
Si dice quando la
situazione è grave.
32 – “Bugiard
cum un cheva dent!”
Nelle fiere e nei mercati
i cavadenti promettevano l’estrazione indolore. Invece!
33 – “Facia
franca metà d’la spesa”.
Non bisogna essere timidi.
34 – “Le
jè cume le puten S’negaia: al giorne le fa cagnera a la not le fa
ciataja”.
35 – “Vat
fe b’nedì sa un scurcel ruded”.
Vai a farti benedire con
una accetta ben affilata.
36 – “La
fadiga e el pen bron la jè fata par i minchion”.
Lavori faticosi e pane
scuro sono per i fessi!
Il pane scuro che
conteneva molta crusca, costava meno ed era meno buono.
37
– L’è cum a de
le m’laranc mal baghen.
E’ inutile dare qualcosa
di prelibato a chi non sa apprezzare.
38 – “Ta
da fe la fen d’la gagia d’Barul”.
Era una simpatica gazza
addomesticata che gironzolava sempre nella cucina dell’osteria di
Barul (personaggio citato anche in una poesia di Pasqualon): a forza
di ficcare il naso dappertutto è caduta in un caldaio d’acqua
bollente.
39 “Ta
da fe la fen del bach d’Lucheta”.
Bach (giovane ovino) che
si allontanava dal gregge per andare a curiosare qua e là; entrato
nel recinto della scrofa, questa gli ha mangiato la testa.
40 – “Luca
de La aluca “.
Prendere in giro,
canzonare.
40 – “E’
not enc’è un pugn d’erba”.
Proverbio contadino che si
riferisce a una giornata durante la quale non si è concluso nulla.
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