sabato 6 dicembre 2014

DEBITO PUBBLICO e CRISI ECONOMICA

L'Italia ha accumulato un debito pubblico che dicono enorme. Come si è originato e perché?
Possiamo dire che in tutti gli anni passati -tralasciamo le ragioni sociopolitiche- lo Stato ha sempre speso più di quello che poteva permettersi in relazione alla ricchezza prodotta dal paese, indebitandosi insieme alle Regioni, Provincie,Comuni e a tutti gli enti pubblici. Se fossero state aziende private, avrebbero dovuto essere dichiarati falliti da un bel pezzo.
Ma a questi soldi spesi sono corrisposti a equivalenti entrate di altri soggetti: stipendi, prebende, rendite, pensioni e onorari. Pensioni di invalidità a tutti, opere incompiute, fondi a gruppi consiliari dei partiti, insomma una spesa incontrollata ed incontrollabile.
Una massa monetaria andata nelle tasche degli italiani con accumulo di un debito coperto con titoli di credito emessi dallo Stato che produceva inflazione che costituiva un onere per gli stessi italiani che vedevano diminuire il potere di acquisto della moneta da loro percepita.
Ma tale sistema di riequilibrio ora non funziona più con la moneta unica la cui stabilità è difesa strenuamente dalla Germania.
L'Italia è rimasta incastrata. Infatti non può pagare i debiti con l'inflazione come prima e deve rimborsare il debito pubblico in altro modo; cioè in contanti? Impossibile! E' già una impresa raggiungere il pareggio di bilancio, figuriamoci pagare contanti i miliardi di debito.
Una famiglia che ha debiti che non può pagare cosa fa? Se ha un patrimonio lo vende e con il ricavato paga i debiti. I creditori possono aspettare riscuotendo gli interessi, perché sanno che il debitore ha un patrimonio a garanzia, ma quando è necessario aggrediscono il patrimonio del debitore. Nel caso della Stato le garanzie del pagamento del debito sono costituite dal suo patrimonio che può essere messo in vendita. Nel nostro caso però si apre il discorso della fattibilità pratica della cosa il che comporta un ragionamento a parte.
Ora c'è da considerare che gli italiani, che hanno avuto redditi monetari che non avrebbero avuto con uno Stato meno spendaccione, come li hanno spesi?
Per la particolare propensione per il risparmio si può dire che buona parte dell'extra reddito gli italiani li hanno risparmiati investendoli in beni durevoli e questo non è una fantasia perché la Merkel, ha stimato che le famiglie italiane hanno un patrimonio superiore di due terzi rispetto alle famiglie tedesche.
Allora lo Stato italiano ha sperperato, facendo debiti, ma le famiglie hanno aumentato il loro patrimonio che è superiore a quello di altri paesi.
Questa analisi da un lato potrebbe consolarci come paese, ma vediamo gli effetti di questa situazione oggi.
Lo Stato è indebitato; le famiglie, per la crisi che conosciamo sono indebitate; lo Stato e le famiglie hanno patrimoni. Lo Stato e le famiglie debbono vendere. Lo Stato e le famiglie non trovano compratori. Il loro patrimonio si svaluta per questo e si svaluta ancora di più quando lo Stato applica tasse esagerate sui patrimoni.
Se il patrimonio si svaluta ci rimettono anche i creditori. E allora cosa si potrebbe fare?
Ridurre l'imposizione fiscale su gli immobili, non gravare di imposte gli immobili non affittati o non adibiti ad una attività produttiva perché l'imposizione in questi casi diventa una patrimoniale che annulla con il tempo il valore economico del bene. Inoltre occorrerebbe disporre l'esenzione dalle imposte per gli immobili compravenduti per un periodo anche limitato dalla data della cessione. Lo Stato di fronte alla diminuzione di queste imposte vedrebbe aumentare le entrate per le imposte sui trasferimenti come la imposta di registro e catastale.

Pesaro li 5 Dicembre 2014


P.E.Comandini

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