L'Italia ha accumulato un
debito pubblico che dicono enorme. Come si è originato e perché?
Possiamo dire che in tutti
gli anni passati -tralasciamo le ragioni sociopolitiche- lo Stato ha
sempre speso più di quello che poteva permettersi in relazione alla
ricchezza prodotta dal paese, indebitandosi insieme alle Regioni,
Provincie,Comuni e a tutti gli enti pubblici. Se fossero state
aziende private, avrebbero dovuto essere dichiarati falliti da un bel
pezzo.
Ma a questi soldi spesi
sono corrisposti a equivalenti entrate di altri soggetti: stipendi,
prebende, rendite, pensioni e onorari. Pensioni di invalidità a
tutti, opere incompiute, fondi a gruppi consiliari dei partiti,
insomma una spesa incontrollata ed incontrollabile.
Una massa monetaria andata
nelle tasche degli italiani con accumulo di un debito coperto con
titoli di credito emessi dallo Stato che produceva inflazione che
costituiva un onere per gli stessi italiani che vedevano diminuire il
potere di acquisto della moneta da loro percepita.
Ma tale sistema di
riequilibrio ora non funziona più con la moneta unica la cui
stabilità è difesa strenuamente dalla Germania.
L'Italia è rimasta
incastrata. Infatti non può pagare i debiti con l'inflazione come
prima e deve rimborsare il debito pubblico in altro modo; cioè in
contanti? Impossibile! E' già una impresa raggiungere il pareggio di
bilancio, figuriamoci pagare contanti i miliardi di debito.
Una famiglia che ha debiti
che non può pagare cosa fa? Se ha un patrimonio lo vende e con il
ricavato paga i debiti. I creditori possono aspettare riscuotendo gli
interessi, perché sanno che il debitore ha un patrimonio a
garanzia, ma quando è necessario aggrediscono il patrimonio del
debitore. Nel caso della Stato le garanzie del pagamento del debito
sono costituite dal suo patrimonio che può essere messo in vendita.
Nel nostro caso però si apre il discorso della fattibilità pratica
della cosa il che comporta un ragionamento a parte.
Ora c'è da considerare
che gli italiani, che hanno avuto redditi monetari che non avrebbero
avuto con uno Stato meno spendaccione, come li hanno spesi?
Per la particolare
propensione per il risparmio si può dire che buona parte dell'extra
reddito gli italiani li hanno risparmiati investendoli in beni
durevoli e questo non è una fantasia perché la Merkel, ha stimato
che le famiglie italiane hanno un patrimonio superiore di due terzi
rispetto alle famiglie tedesche.
Allora lo Stato italiano
ha sperperato, facendo debiti, ma le famiglie hanno aumentato il loro
patrimonio che è superiore a quello di altri paesi.
Questa analisi da un lato
potrebbe consolarci come paese, ma vediamo gli effetti di questa
situazione oggi.
Lo Stato è indebitato; le
famiglie, per la crisi che conosciamo sono indebitate; lo Stato e le
famiglie hanno patrimoni. Lo Stato e le famiglie debbono vendere. Lo
Stato e le famiglie non trovano compratori. Il loro patrimonio si
svaluta per questo e si svaluta ancora di più quando lo Stato
applica tasse esagerate sui patrimoni.
Se il patrimonio si
svaluta ci rimettono anche i creditori. E allora cosa si potrebbe
fare?
Ridurre l'imposizione
fiscale su gli immobili, non gravare di imposte gli immobili non
affittati o non adibiti ad una attività produttiva perché
l'imposizione in questi casi diventa una patrimoniale che annulla con
il tempo il valore economico del bene. Inoltre occorrerebbe disporre
l'esenzione dalle imposte per gli immobili compravenduti per un
periodo anche limitato dalla data della cessione. Lo Stato di fronte
alla diminuzione di queste imposte vedrebbe aumentare le entrate per
le imposte sui trasferimenti come la imposta di registro e catastale.
Pesaro li 5 Dicembre 2014
P.E.Comandini
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