venerdì 5 dicembre 2014

Cinque anni fa sulle pagine del Resto del Carlino una mamma si lamentava per la spesa obbligatoria che aveva dovuto affrontare per l'acquisto di una pianola richiesta dalla insegnante di musica di sua figlia. Non riteneva giusto che per insegnare la musica si dovesse necessariamente comprare un simile e costoso strumento. Non si può che dare ragione a questa mamma. Ai tempi in cui andavano a scuola i miei figli era richiesto un economico piffero di legno con il quale, per un periodo fortunatamente breve, vennero in casa imparate le sette note musicali. Sui pifferi di legno, in occasione della sua visita a Pesaro, fece un garbata ironia il Maestro Muti quando, tra le tante cose interessanti da lui dette, a proposito della educazione musicale nelle scuole, disse che in tanti paesi da lui visitati la musica la insegnano ai bambini con il canto. Riteneva, questo, il mezzo migliore per insegnare la musica. Raccontò di essere rimasto commosso vedendo, mi pare in una scuola israeliana (ma questo non lo ricordo bene), cantare insieme, bambini di diverse razze e culture. Imparare la musica con il canto non costa nulla, ma è, anche socialmente parlando, estremamente educativo. O forse insegnare ai bambini Bianco Natale potrebbe non essere politicamente corretto: i soliti, potrebbero dire che questo offenderebbe la sensibilità di bambini di altre religioni! Peraltro nulla impedirebbe di insegnare e cantare anche canzoni di altri paesi e culture. Pesaro li 5 dicembre 2014. P. Emilio Comandini

Cinque anni fa sulle pagine del Resto del Carlino una mamma si lamentava per la spesa obbligatoria che aveva dovuto affrontare per l'acquisto di una pianola richiesta dalla insegnante di musica di sua figlia. Non riteneva giusto che per insegnare la musica si dovesse necessariamente comprare un simile e costoso strumento. Non si può che dare ragione a questa mamma. Ai tempi in cui andavano a scuola i miei figli era richiesto un economico piffero di legno con il quale, per un periodo fortunatamente breve, vennero in casa imparate le sette note musicali. Sui pifferi di legno, in occasione della sua visita a Pesaro, fece un garbata ironia il Maestro Muti quando, tra le tante cose interessanti da lui dette, a proposito della educazione musicale nelle scuole, disse che in tanti paesi da lui visitati la musica la insegnano ai bambini con il canto. Riteneva, questo, il mezzo migliore per insegnare la musica. Raccontò di essere rimasto commosso vedendo, mi pare in una scuola israeliana (ma questo non lo ricordo bene), cantare insieme, bambini di diverse razze e culture. Imparare la musica con il canto non costa nulla, ma è, anche socialmente parlando, estremamente educativo. O forse insegnare ai bambini Bianco Natale potrebbe non essere politicamente corretto: i soliti, potrebbero dire che questo offenderebbe la sensibilità di bambini di altre religioni! Peraltro nulla impedirebbe di insegnare e cantare anche canzoni di altri paesi e culture.

Pesaro li 5 dicembre 2014.



P. Emilio Comandini

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