Si
espianta un ovulo dal'utero di una donna. Si può scegliere con una
certa certa approssimazione l'ovulo di un soggetto che abbia certi
requisiti somatici di bellezza, colore degli occhi, l'intelligenza,
la salute ecc.
Una
volta ottenuto questo ovulo (non si sa a che prezzo) si saluta la
potenziale madre cedente e si procede con la seconda fase. Si deve
fecondare questo uovo. I due sposi omosessuali (quelli eterosessuali
non hanno bisogno di questa procedura perchè basta per loro un atto
di amore) debbono fornire il seme necessario. Ma il seme di chi?
Necessariamente occorre un solo seme, cioè il seme di uno solo dei
due. Ma di chi dei due “sposi”? Nel dubbio ed in mancanza di
accordo la cosa si può risolvere con un cocktail. Si fa un cocktail
di liquido seminale dei due e lo si shakerizza e lo si utilizza per
fecondare l'ovulo. Fatto questo si passa alla terza fase. Si deve
trovare un utero in affitto cioè si deve trovare una donna
possibilmente di sana e robusta costituzione, in condizioni
disagiate, che sia disposta ad ospitare l'ovulo fecondato nel suo
seno ed a portare avanti la gravidanza per i nove mesi necessari a
che il bambino o la bambina esca dal grembo affittato. Questa donna
occorre che sia disposta a farselo strappare dal seno immediaamente,
appena nato, per essere consegnato ai due committenti. Il il privare
il bambino del seno materno non è una cosa buona da farsi, anzi.
Anche la promotrice della legge sui matrimoni gay sosteneva,
occcupandosi di animali, che i cuccioli dei cani non dovevano essere
separati dalla madre prima di sei mesi dalla nascita per evitare
traumi alla madre ed al neonato. Superato questa fase di lavorazione,
sempre a oneroso, c'è da affrontare la quarta fase costituita
dall'allattamento della nuova creatura che ha bisogno del latte
materno. Ma questa fase si può superare mungendo il latte dalla
madre e con un aereo quotidiano per portarlo ai committenti che
potranno darlo al bambino con un biberon riscaldato.
Certo
ad essere realisti la costruzione di questo essere deve
necessariamente costare un bel po' di denaro e quindi saranno solo le
coppie omosessuali molto, ma molto ricche, che potranno permettersi
di commissionare un bambino siffatto.
Fortuna
che è falso che sono milioni di italiani interessati alle unioni
civili ed al commercio dei bambini perchè altrimenti la bilancia di
pagamento internazionale italiana cadrebbe in un pauroso deficit
delle partite correnti. Ma il popolo ed i partiti della sinistra che
una volta rappresentavano il proletariato, ora difendono le voglie di
super ricchi tra circa 7.000 coppie omosessuali italiane. Questi poi
ci dovrebbero spiegare dove si trova l'”amore” che trionfa. Tra
gli sposi e la donatrice dell'ovulo? Tra gli sposi ed il sanitario
che feconda l'ovulo? Tra gli sposi e la disgraziata donna che presta
il suo corpo per l'asseblaggio dei componenti?
E
se i coniugi si separano a chi dei due verrà affidato il povero
bambino?
Le
domande sono veramente infinite ed inquietanti da non dormire la
notte, ma dobbiamo però riconoscere che dai tempi di Frankenstein
si sono fatti notevoli progressi.
Pesaro
li 6 marzo 2016.
Pecos
Bill
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