martedì 15 marzo 2016

LA DITTATURA DEL PENSIERO UNICO



Alla televisione viene trasmessa la replica di Vendola nei confronti di un parlamentare che difendeva la famiglia tradizionale, ma non si riportava l'argomento contestato. Questa non è una completa informazione. I cittadini avevano diritto di sapere quello che aveva detto il parlamentare. Certi giornalisti di radio 24 fanno ironie nei confronti di Padre Livio di Radio Maria che difende la Famiglia. Alla tv negli spettacoli canori, che non hanno nulla a che fare con la politica, certi artisti manifestano le loro preferenze con allusioni, simboli multicolori le loro preledizioni politiche. Le lobbies del pensiero unico esercitano un evidente potere politico sproporzionato all'effettivo consenso della gente.
Questo fatto è stato evidenziato molto bene dal giornalista Andrea Cangini nel suo articolo apparso su Il Resto del Carlino di Domenica 28 febbraio 2016 che riportiamo qui di seguito per la parte che ci interessa:
....Si dice spesso che il palazzo non è rappresentativo del Paese. E in molti casi è vero. Ma non per questo sembrano esserlo i grandi giornali e i salotti televisivi. Prendete il dibattito sulle coppie gay, sulla step child adoption (adozioni del figliastro), fino alla pratica dell'utero in affitto e al supposto diritto degli omosessuali ad adottare un figlio. A parte i politici contrari, le voci del dissenso sono state ridotte al minimo. E sempre più usate con sdegno dai benpensanti. Non c'è dubbio che l'Occidente vada nella direzione delle libertà totali per ciascuno; non c'è dubbio che le coppie omosessuali avranno, prima o poi, riconoscimento anche in Italia, il diritto di sposarsi e adottare figli al pari delle coppie eterosessuali. Ci sono buone ragioni per sostenere entrambe le tesi, ma chi si dichiara contrario all'equiparazione o alla adozione, è considerato un mostro, uno oscurantista, un essere immondo che va espulso dal consesso civile.
Eppure così la pensano i due terzi degli italiani. Tutti mostri? Tutti oscurantisti? Tutti incivili? C'è, evidentemente, una tendenza totalitaria nel cosiddetto “progressismo”, una tendenza che ha rimosso secoli di dibattito intellettuale: la distinzione tra cultura e civiltà, la dimensione spirituale dell'uomo, le pagine della filosofia francese (Simon Weil) che lamentava “lo sradicamento dell'Occidente a causa della menzogna del progresso”. Mai come oggi l'elìte intellettuale sembra lontana dal sentire comune. Sicchè, quando sulla scena politica si materializza un leader capace di entrare in sintonia con gli umori della Nazione, subito lo si mette ai margini con l'accusa di “populismo”.....Andrea Cangini (Il Resto del Carlino 28 febbraio 2016)

Pesaro li 15 marzo 2016.

Pecos Bill

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