lunedì 21 marzo 2016

LO SVILUPPO DELLA CITTA' A proposito della CITTA' VERTICALE ipotizzata da Pieri.



Le affermazioni dell'Assessore Luca Pieri a proposito della Città verticale non lascia sbalorditi né preoccupati come viene sostenuto dai membri del gruppo “La Rosa di Pesaro” (Carlino 19 maggio 2010). Quanto dichiarato dall'Assessore all'Urbanistica è consequenziale alla evoluzione avvenuta di fatti che erano stati previsti ed evidenziati in un articolo della Sveglia Democratica del 21.02.'98 in cui il sottoscritto sosteneva, tra l'altro, che Allo sviluppo urbanistico-industriale di Pesaro come si è verificato e come si prospetta in futuro non ha corrisposto una rete di collegamenti adeguati, né con la Metropoli Adriatica che in termini di viabilità è rimasta agli anni 1960, ne con i centri del’ entroterra e con le città del Tirreno. La crescita della città intorno al Centro Storico, ha provocato, in mancanza della costruzione e previsione di una adeguata viabilità, una sempre maggiore ostacolo alle comunicazioni tra Pesaro e le città dell’entroterra e la Metropoli Adriatica.
Più si sviluppano e crescono gli insediamenti nei quartieri intorno alla città, più diventano asfittiche e caotiche le comunicazioni.
Più le comunicazioni diventano difficili più si accentua la tendenza alla concentrazione degli insediamenti e dei servizi addossati al Centro con la creazione di un circolo vizioso che porterà certamente a ricercare lo sviluppo nelle aree dei “Colli pesaresi” e degli spazi verdi rimanenti dell'hinterland con cementificazione degli stessi, o, in alternativa nella utilizzazione dello spazio in verticale con creazione di “grattacieli”. L’unica via di uscita da questo processo sarebbe costituita dalla realizzazione di una viabilità tale da rendere sempre più “indifferente” la distanza fisica dei centri abitativi, dei servizi, degli insediamenti commerciali e culturali, riducendo drasticamente la distanza come “tempo di percorrenza”, rendendo facilmente accessibili. in termini di tempo, tutti i vari centri con la creazione di infrastrutture stradali capaci e veloci. Queste renderebbero sempre più indifferente, abitare a Pesaro ed andare a lavorare a Fermignano o Pergola o Fossombrone e viceversa, abitare a Fano ed andare a studiare ad Urbino, farsi curare all’ospedale di Pesaro o all’Ospedale di Urbino o Fano”.
Sono passati dodici anni e la profezia si sta avverando. Se non è possibile, se non è sufficiente intervenire nelle comunicazioni l'alternativa più realistica deve essere quella indicata dal presidente dei costruttori di Confindustria Roscini, che con grande sensibilità ed intelligenza, ha indicato come percorso dello sviluppo, la risistemazione dei Centri Storici. Se noi pensiamo al patrimonio edilizio del Centro di Pesaro già ristrutturato, ma non occupato e quello da ristrutturare non possiamo che plaudire a questa idea senza escludere che, in certi casi, la occupazione dello spazio in altezza potrebbe essere una soluzione ideale come quella, per esempio, della ristrutturazione dell'Ospedale di Pesaro la cui collocazione attuale è ideale in relazione alla sua facile accessibilità.
Scritto a Pesaro li 30 giugno 2010.

Avv. Paolo Emilio Comandini

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