mercoledì 12 novembre 2014

ANCHE LE PIETRE HANNO UN'ANIMA....

Molto tempo fa lessi in un giornale un articolo di uno scrittore o giornalista, ritengo abbastanza noto, trattandosi di un importante quotidiano nazionale, in cui l'autore sosteneva che anche le cose, dovevano avere un'anima. A dimostrazione della sua tesi raccontava un episodio a lui accaduto personalmente. Aveva perso il padre da diverso tempo quando gli era capitato di trovare un oggetto appartenuto al genitore e la vista di tale oggetto, che era stato così intimamente legato alla persona scomparsa, aveva provocato in lui un tale senso di commozione che si era messo a piangere dirottamente, cosa che non aveva mai fatto, neppure quando il padre era morto. Se un piccolo oggetto può avere un'anima, quante anime può avere un edificio che ha visto passare nelle sue aule, per oltre settant'anni, decine di migliaia di giovani pesaresi e tanti docenti e, anche illustri?
Il “Bramante” fa parte della storia di Pesaro e dei pesaresi. Dentro quelle mura venne allestita anche la prima Fiera di Pesaro e venne esposta la prima volta la Medusa di Mengaroni. L'ex “Bramante” potrà essere adibito ad altra funzione, ma non deve essere demolito. E' anche un edificio storico che fa parte della storia della città, come la scuola “Perticari” e il Liceo classico. Non deve essere demolito oltre che per le ragioni esposte dal consigliere Regnoli, perché è nel cuore di tanti pesaresi che non vogliono cancellare la loro storia e i ricordi della loro giovinezza.
Per impedire l'ennesimo scempio sarà sufficiente un appello al buon senso?
Che cosa dicono i geometri, ragionieri, gli insegnati pesaresi che a migliaia sono maturati tra quelle mura e che hanno avuto la fortuna di rimanere a Pesaro e quelli che si sono sparsi in tutta la penisola e che ogni tanto tornano a Pesaro per mostrare la loro città ai loro figli e nipoti? Possiamo sperare in loro, o questi vorranno perdere la loro anima?
Articolo pubblicato 12 o 13 anni fa.

Pesaro 12.11.2014.
Paolo Emilio Comandini



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