domenica 5 febbraio 2023

68 DUX e Wilma GALLUZZI

68 DUX Pubblichiamo il racconto di WILMA GALLUZZI figlia di Ezio marinaio del peschereccio 68 DUX Vorrei intanto partire dal fatto che l'ordine di portare in salvo i tre generali inglesi d'alto grado, venne proprio da Churchill in persona di cui il generale Neame era personale amico. E Churchill, nelle sue memorie, nel X° capitolo, gli dedica una parte, a Neame. Quindi era un ordine tassativo. Quindi tra i tanti ufficiali che erano in Italia, che erano circa dodicimila, circa così, tra ufficiali e militari inglesi, il Neame doveva essere assolutamente salvato. Come salvarlo adesso qui nel racconto dell'Anonimo Romagnolo, bisogna fare un pochino la tara. Non è che fossero proprio così degli sprovveduti, che non avevano trovato i remi... Sul fatto del sottomarino c'è un altro episodio perché io, dopo l'uscita di questo libro, che è il primo libro storico veramente e non la vulgata della Minia Marzotti sulla resistenza romagnola, questo è il primo libro serio fatto da storici seri come il professor Mengozzi che ancora insegna ad Urbino. Tedesco. Dopo la presentazione di questo libro, nell'82, io, dietro le indicazioni di Mengozzi, sono andate a fare delle ricerche e ho conosciuto a Ravenna un certo Angiolino Fabri che faceva parte anche lui, cioè tantissime sono state le persone che hanno agito in questa narrativa del salvataggio. Decine e decine di persone. Tutte hanno ugualmente merito, per carità, con tutto il rispetto ai nostri eroi pesaresi, però anche quelli che non sono stati citati. Un sottomarino doveva andare al largo di Ravenna ed era stato indicato da un messaggio da Radio Londra “Mario aspetta”, questa era la parola d'ordine. Poi dopo per problemi che sono sopravvenuti, non è potuto andare. Però, così, il sottomarino non era una invenzione e quindi, anche al largo di Gabicce poteva esserci questa promessa che poi non hanno potuto realizzare. Il fatto risolutivo di questa fuga sì i tre pesaresi, però a Cattolica l'ha …?? mio padre, Ezio Galluzzi. Perché? Perché era il figlio del presidente della marineria di Cattolica, la ca' del pescatore, una figura storica, il padre della marineria cattolichina, che aveva molto ascendente sui suoi marinai e quindi avevano potuto individuare le persone che potevano fare questa cosa e non, diciamo, abortiti i tentativi del sottomarino, ci doveva essere un'altra soluzione. Un'altra soluzione era convincere un capobarca, un proprietario di barca, lui e la sua famiglia, a rischiare la vita per portare questi tre grossi personaggi in salvo. Allora, mio padre già il 10 ottobre del '43, all'indomani dell'8 settembre, quando ancora la resistenza armata era ancora in abbozzo, no??!?, ha tratto in salvo, con capobarca Bianchini, Spooner e Ferguson e Cagnazzo e li hanno portati giù a Termoli. Dopo lì loro hanno preso accordi per tornare su e aiutare l'altra fila, Neame, Boyd e O'Connor che erano i tre pezzi grossi. E c'era anche un altro, un...??? mi pare McMollen, oltre a Spooner e Ferguson. Ma Spooner e Ferguson erano inglesi. Quindi lui era già pratico di questo salvataggio. Vailati, che lo conosceva – io non so come si siano conosciuti, sarà oggetto di una mia indagine, sulla quale ho già delle idee, per sviluppare e che proporrò a dino Megnozzi, comunque viene proposto lo stesso sistema: con una barca, un peschereccio. Il Dux è un peschereccio. Quando decidono di fare questa cosa e hanno individuato e pagato – hanno dovuto pagare, i soldi li tirò fuori Artesella, per finanziare questa cosa, il proprietario della barca di Ercoles, due battelli – organizzano tutta questa cosa e portano (tra l'altro il generale Neame, nel suo diario, fa un particolare elogio a mio padre, al quale riconosce la capacità organizzativa che risolve e sblocca la situazione). E infatti dormono nella casa di Arpesella, a Riccione, poi vengono portati in taxi a Cattolica e c'era proprio il ….??? naturalmente, ...il Lisotti. Vengono lasciati nelle vicinanze del porto e a gattoni sono arrivati all'imbarco della barca che era proprio qui, all'imboccatura del porto, diciamo sulla banchina sinistra, dove qualche anno fa c'era il ristorante Faro. Il vecchio faro. Ah, marina (???) di Cattolica. L'avevano attraccata lì. Ma per organizzare questa cosa convinto Iercoles a tirare fuori dall'acqua la barca perché molti pescatori di Cattolica, durante il periodo bellico, per non farsi requisire le loro imbarcazioni, le affondavano in acque dove poi le potevano recuperare e la brac, il Dux, l'avevano affondata i proprietari nel porto canale di Cattolica, verso il porto in muratura, diciamo. L'hanno ritirata fuori e in pochi giorni l'hanno rimessa a posto con la scusa che dovevano andare a pesca, che dovevano portare a casa il pane per la famiglia e quindi è stata ritirata fuori apposta, restaurata, il motore, le boline, ecc. per fare questa impresa. Era una grande organizzazione questa, non era una cosa improvvisata. E riescono a passare il controllo, quando escono dalla banchina, dal porto canale c'era sulla destra una costruzione tedesca che ha chiesto i documenti, il capobarca mostra i documenti, loro erano tutti sotto in coperta, nascosti e poi prendono il largo. Naturalmente, quando loro non ornano a casa la sera – dovevano rientrare in giornata dalla pesca – l'allarme, i tedeschi capiscono che qualche fregatura c'è stata anche se non immaginavano certo questa fregatura. Un altro particolare. Hitler voleva questi tre generali. Voleva che li mandassero in Germania quando già erano prigionieri e si rifiutò Mussolini perché sapeva che valevano molto. Appunto perché avevano questa vicinanza a Churchill e quindi sperava magari di giocarseli lui in un secondo momento. E quindi, una volta partiti, in due giorni hanno raggiunto Termoli e qui i generali insieme a Vailati e mio padre, andarono giù a Bari al …??? mio padre raccontava sempre che avevano mangiato con Alexander e Montgomery, a casa con loro. Mio padre tornò su il 2 di settembre del '44 ….??? di Pesaro e quindi il 3 a Cattolica, perché prima certo non poteva, era ricercato e così anche i tre marinai, due fratelli più il motorista Sebastiano Bani, dovettero tornare su quando Cattolica era stata liberata. Nel frattempo i genitori anziani degli Ercoles furono arrestati, portati ….??? di Forlì. Però loro, poveretti, non sapevano niente perché – anche mia mamma raccontabìva sempre che anche mio padre non diceva mai dove andava. Diceva solo che doveva andare via, una volta a Firenze, una volta a Ravenna, cose così, che avevano un fondo di verità ma non erano prorio le destinazioni giuste. Verso Firenze perché nella zona montagnosa, vicino a Cesena, c'era, è nata la prima Brigata Garibaldi romagnola che poi dopo fu cambiata, sostituita, il comandante, il famoso comandante Libero venne ucciso dagli stessi partigiani. E anche quello è un giallo storico, no che si è saputo che erano i mandanti ma non si è fatto più niente e quindi lui girava in quel modo. Ma infatti mio padre in quel periodo non stettero inattivi, lavoravano per l'OSSI (???), i servizi segreti, americani e inglesi. Furono addestrati in un campo militare vicino a Napoli e poi Vailati fu paracadutato nella zona romagnola, nella zona di Cesena, mio padre lo raggiunse in un altro modo, perchè non voleva essere paracadutato – non era capace- e poi facevano gli addestratori della guerriglia. Gli americani gli avevano insegnato la tecnica della guerriglia, che era una cosa sconosciuta allora, ancora si faceva la guerra con gli schemi classici e quindi hanno continuato la loro azione nella zona di Cesena, tra Cesena e Cervia addestrando i partigiani che erano là. Pesaro li 5 febbraio 2023. Pecos Bill

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