DA “UCCELLI MIGRANTI”
E’ dolce nella vita, a volta a volta,
fermarsi un poco (è tanto travolgente!)
abbandonar le redini a la mente
e chiamare in ispirito a raccolta
(richiamarli così come per giuoco)
gli amici che ciascun ebbe bambino,
che ciascuno si fece nel cammino,
ch’ebbe lungi o da presso: a poco a poco
la camera si affolla di un’accolta
di volti evanescenti; e ci son tutti,
tutti ci sono, quelli di una volta,
quelli venuti dopo, anche i distrutti
da le spire del tempo, o dalla morte.
Piangere alcuno vedo lentamente,
altri sereno ha il volto e sorridente;
ai migliori non fu lieta la sorte.
E chi s’indugia con negli occhi ognora
un lume di bontà, chi sta in vedetta;
ed io li guardo con il cuor d’allora.
Più presso a me la schiera più diletta,
cultori d’arte pieni di passione,
di storia e scienza indagatori acuti.
medici esperti e dicitori arguti,
amici buoni di fatiche buone.
Tutti li scorgo farmi ressa intorno;
una sola non vedo, anima cara,
che pure pianse e mi sorrise un giorno:
gli altri son tutti qui. L’assenza amara...
E’ dolce ne la vita, a volta a volta,
soffermarsi così soavemente,
abbandonar le redini a la mente
e gli amici chiamar tutti a raccolta!
Pietro Comandini (Vecchia Terra 26.9.1940)
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