mercoledì 6 maggio 2020

E' ORA DI UNA NUOVA EUROPA


E' ORA  DI  UNA  NUOVA  EUROPA



Quando si trattò di aderire allo  Sme, alla istituzione della moneta unica dell'Euro tutti i paesi dovevano avere determinati requisiti di bilancio di debito pubblico ecc. ecc. L'Italia aveva un debito pubblico tale da escludere  per il suo debito pubblico eccessivo, Ma Prodi per potere entrare nel Club ed adottare l'Euro si impegnò per l'Italia a ridurre il deficit ed il debito negli anni successivi e potè quindi entrare e vantarsi di avere fondato l'Euro.
Che poi questa riduzione del deficit i governi succedutisi in Italia non siano riusciti a farlo è cosa nota. Pertanto è giustificato l'atteggiamento diffidente e sospettoso dei paesi euro che hanno i conti in ordine.
Ma perchè? Si pretende che l'Italia e prima la Grecia debba provvedere al risanamento dei loro deficit?
Per mantenere nel tempo la stabilità del valore dell'Euro, della moneta unica.  Perchè il valore della moneta unica sia stabile occorre che questa moneta non si svaluti con conseguente inflazione dei prezzi.
Se i paesi Euro aumentassero tutti il deficit dei loro bilanci, l'Euro perderebbe valore generando inflazione. I cittadini europei  possessori della moneta perderebbero potere di acquisto rispetto alle merci interne e di quelle estere.
 Tutti i cittadini ed i governi europei avrebbero una moneta svalutata. La svalutazione o inflazione è un fatto che terrorizza in modo particolare i tedeschi e la Germania che ha subito il disastro della inflazione della Repubblica di Weimar.
Allora precisato quanto sopra è facile pensare che se uno dei paesi della CEE da solo produce un deficit di bilancio ed aumenta il suo debito  è solo lui che provoca la svalutazione della moneta comune, che provoca inflazione con la conseguenza che gli Euro che sono in possesso dei cittadini degli altri paesi virtuosi perde valore. Cioè il cittadino danese olandese si trova ad avere in tasca un Euro che ha un potere di acquisto minore per colpa degli italiani spendaccioni.
E questo è evidentemente non giusto. E' evidente che la posizione rigida dell'Eurogruppo più giustificabile.  Non giustificabili le recriminazioni  dei politici di casa nostra che per ragioni elettorali distribuiscono denaro  e non lo investono in opere ed investimenti produttivi e male amministrano le risorse di chi le produce.
La prospettiva  del quadro così tracciato terrebbe in
parte prospettiva se in caso di grave necessità di emergenza di calamità che colpisca uno o più paesi della CEE la Comunità Europea decidesse di stampare più moneta e creasse un deficit europeo per intervenire ad aiutare alcuni suoi membri o ad affrontare emergenze che riguardano la comunità stessa . La stabilità della moneta sarebbe assicurata dai surplus di alcuni paesi membri che compenserebbe i deficit di altri partner.
Ma per fare questo occorrerebbe uno Stato federale europeo
con un governo europeo  ed un parlamento che decidessero a maggioranza.
Gà da lungo tempo la Globalizzazione reclama una Europa unita in un mondo dove le economie di tutti i paesi sono diventate interdipendenti per cui tutti i paesi soffrono direttamente ed indirettamente delle disgrazie di un solo ed anche piccolo paese, ma quando poi si verificano dei fenomeni calamitosi che riguardano tutti i paesi del globo  non può negarsi, ma proclamare e pretendere una Europa unita, solidale e democratica con un governo che decida e che sia lui sovranista  per le materie fondamentali di cui deve diventare competente esclusivo.
L'appello del Papa alla unità europea  deve essere accolto senza meno ricordando l'errore fondamentale fatto  in occasione della approvazione della Costituzione Europea quando non si è voluto ammettere la radici giudaiche-cristiane dell'Europa.
Pesaro li 2 Maggio 2020



Paolo Emilio Comandini







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