Caro
Franco,
Ti
ringrazio per l’apprezzamento che hai voluto esprimere per mio
padre, uomo di fatica, arrogante quando necessitava ma dal cuore
tenero. Ho saputo trarre quanto c’è stato di buono, di vero nel
suo essere figlio perfino nel suo dna anticlericale. Ho trasmesso ai
figli quella libertà attinta da mio padre senza essere “jusvita”
e di affrontare il diverso sempre al suo cospetto e non parlandone
dietro le spalle. L’incontro col movimento di Cl può aver
shioccato mio padre che ha dovuto ricredersi vista l’amicizia con
cui vivevo i rapporti con le persone che non escludevano la famiglia
di origine anzi veniva beneficiata da quella novità fin a quel
momento impensata. La vita è un movimento, in movimento. Lo sviluppo
delle capacità e delle doti di ciascuno, l’acquisizione di
competenze di ogni tipo, l’accrescimento della cultura personale
sono aspetti preziosi di un itinerario umanizzante che desidero
valorizzare. È bello infatti studiare, leggere perché fa crescere.
Quel dono di quella figura paterna, quelle radici, quella eredità di
cui parlo spesso ai figli non è altro che l’avverarsi di un
fatto accaduto nella vita per cui riesco ad essere padre perché
profondamente figlio. Ciao
Massimo Tonucci
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