La
Presidente della Camera dei deputati On. Boldrini voleva grattare via
la scritta DUX dall'obelisco del Foro Italico di Roma.(Carlino 18
aprile 2015). Anche noi a Pesaro avevamo un obelisco, ma pur essendo
un manufatto di notevole peso ed ingombro è scomparso. Il 1 Aprile
del 2007 veniva pubblicato il seguente articolo del sottoscritto..
“Dove
è andato a finire l'obelisco con la stella della fontana di Piazza
Lazzarini?
Credo che sia abbastanza noto che
un'opera architettonica nata per soddisfare un bisogno economico
pratico, quando tale funzione economica muta o cessa, essa spesso
mantiene la sua importanza per il suo valore estetico e perchè
testimonia ed entra a fare parte della memoria storica di un popolo.
Un edificio e, più in generale, un opera architettonica diventa
storica nel momento in cui essa è realizzata. Anche le modifiche
subite dalla stessa per essere adattata alle mutate esigenze
dell'uomo in un periodo storico successivo, anche esse diventano
storiche e vengono a far parte della memoria collettiva e ciò tanto
più quando esse sono realizzate tenendo conto del senso del bello e
della proporzione.
Un esempio di infiniti può essere
considerato il Monastero di San Romedio nel Trentino. Un complesso
edilizio monastico risultante da più e diversi edifici costruiti
intorno a quello originario in tempi diversi. Ogni parte
dell'edificio racconta la sua storia. Un'altro esempio che si può
fare è quallo della fantana del Trebbio che si trova avanti al
Teatro Rossini. Qualche anno fa essa è stata sistemata sul luogo
dove era stata sistemata la prima volta e “ripristinata” come era
in origine, cioè con le quattro fontanelle e senza l'obelisco con la
stella in cima che era stato aggiunto in epoca successiva. Non so
quando e da chi, ma è evidente che chi aveva aggiunto l'obelisco con
la stella fatto storico documentato da cartoline illustrate
dell'epoca, aveva ritenuto di abbellire la fontana che, avendo
perduto la sua funzione originaria (quella di fornire l'acqua agli
orciroli) con esso aveva assunto una funzione architettonica ed
estetica. La fontana originaria nobilitata dall'obelisco aveva quindi
assunto un valore storico ed era entrata nella memoria collettiva.
Con l'obelisco una “bagnarola” era diventata un monumento storico
cittadino. Ora è evidente che chi ha creduto di valorizzare la
fontana riportandola come era all'origine ha fatto un restauro e ha
violentato il monumento. Mi meraviglio come nessuno ha protestato.
Ora chiedo che tale misfatto sia riparato e sopratutto chiedo dove è
andato a finire l'obelisco con in cima la stella dorata?”.
Nella passata legislatura del Comune di
Pesaro la Consigliera Dr.ssa Tartaglione presentava una
interrogazione per sapere dove era andato a finire l'Obelisco.
Riceveva risposte vaghe e giustificazioni consistenti nelle
affermazioni che l'obelisco conteneva simboli fascisti (fasci? o
scritte che non mi risulta avere mai rilevato). A parte il fatto che
la sparizione dell'obelisco richiederebbe una indagine giudiziaria,
il delitto che si è compiuto da un punto di vista storico-artistico
va accertato ed il danno rimediato. A Roma come a Pesaro la Storia
non si cancella con lo scalpello.
Pesaro li 7 luglio 2015.
Paolo Emilio Comandini
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