martedì 7 luglio 2015

OBELISCCHI GRANDI E PICCOLI

La Presidente della Camera dei deputati On. Boldrini voleva grattare via la scritta DUX dall'obelisco del Foro Italico di Roma.(Carlino 18 aprile 2015). Anche noi a Pesaro avevamo un obelisco, ma pur essendo un manufatto di notevole peso ed ingombro è scomparso. Il 1 Aprile del 2007 veniva pubblicato il seguente articolo del sottoscritto..
Dove è andato a finire l'obelisco con la stella della fontana di Piazza Lazzarini?

Credo che sia abbastanza noto che un'opera architettonica nata per soddisfare un bisogno economico pratico, quando tale funzione economica muta o cessa, essa spesso mantiene la sua importanza per il suo valore estetico e perchè testimonia ed entra a fare parte della memoria storica di un popolo. Un edificio e, più in generale, un opera architettonica diventa storica nel momento in cui essa è realizzata. Anche le modifiche subite dalla stessa per essere adattata alle mutate esigenze dell'uomo in un periodo storico successivo, anche esse diventano storiche e vengono a far parte della memoria collettiva e ciò tanto più quando esse sono realizzate tenendo conto del senso del bello e della proporzione.
Un esempio di infiniti può essere considerato il Monastero di San Romedio nel Trentino. Un complesso edilizio monastico risultante da più e diversi edifici costruiti intorno a quello originario in tempi diversi. Ogni parte dell'edificio racconta la sua storia. Un'altro esempio che si può fare è quallo della fantana del Trebbio che si trova avanti al Teatro Rossini. Qualche anno fa essa è stata sistemata sul luogo dove era stata sistemata la prima volta e “ripristinata” come era in origine, cioè con le quattro fontanelle e senza l'obelisco con la stella in cima che era stato aggiunto in epoca successiva. Non so quando e da chi, ma è evidente che chi aveva aggiunto l'obelisco con la stella fatto storico documentato da cartoline illustrate dell'epoca, aveva ritenuto di abbellire la fontana che, avendo perduto la sua funzione originaria (quella di fornire l'acqua agli orciroli) con esso aveva assunto una funzione architettonica ed estetica. La fontana originaria nobilitata dall'obelisco aveva quindi assunto un valore storico ed era entrata nella memoria collettiva. Con l'obelisco una “bagnarola” era diventata un monumento storico cittadino. Ora è evidente che chi ha creduto di valorizzare la fontana riportandola come era all'origine ha fatto un restauro e ha violentato il monumento. Mi meraviglio come nessuno ha protestato. Ora chiedo che tale misfatto sia riparato e sopratutto chiedo dove è andato a finire l'obelisco con in cima la stella dorata?”.

Nella passata legislatura del Comune di Pesaro la Consigliera Dr.ssa Tartaglione presentava una interrogazione per sapere dove era andato a finire l'Obelisco. Riceveva risposte vaghe e giustificazioni consistenti nelle affermazioni che l'obelisco conteneva simboli fascisti (fasci? o scritte che non mi risulta avere mai rilevato). A parte il fatto che la sparizione dell'obelisco richiederebbe una indagine giudiziaria, il delitto che si è compiuto da un punto di vista storico-artistico va accertato ed il danno rimediato. A Roma come a Pesaro la Storia non si cancella con lo scalpello.



Pesaro li 7 luglio 2015.

Paolo Emilio Comandini



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