giovedì 28 marzo 2019

L'OBELISCO SCOMPARSO


L'OBELISCO DELLA FONTANA DEL TEATRO.

Gentilissimo Sig. Sindaco di Pesaro,
Chissà quante volte sarà passato davanti alla gigantografia posta nel corridoio della Casa comunale e che collega la sala del Consiglio, l'Ufficio del Sindaco, la Sala Rossa ecc. Avrà certamente notato nella grande immagine, che rappresenta Piazza Lazzarini di una volta, la fotografia della fontana posta davanti al Teatro Rossini. Sulla fontana vi è un obelisco con una stella sulla sua punta. L'obelisco dava alla fontana il carattere, la dignità di monumento, di ornamento alla Piazza avendo perso la funzione originaria che era quella di fornire l'acqua potabile ai cittadini ed agli orciaroli di un tempo passato. Orbene, anzi “ormale”, la fontana da alcuni anni è stata privata dell'obelisco di cui si sono perse le tracce e se ne sta ora lì come una bagnarola c privata della sua funzione decorativa e di quella funzionale.
Non si capisce la ragione della eliminazione dell'obelisco la cui sorte si ignora nonostante che sull'argomento siano state fatte due interrogazioni in Consiglio comunale. Si dice che l'obelisco è stato tolto perchè vi erano raffigurati dei fasci. A parte il fatto che non mi sono mai accorto della esistenza di queste figurazioni, mi sembra del tutto ridicolo questo atto iconoclastico perchè, anche se fosse vera la esistenza di fasci, la demolizione dell'obelisco sarebbe una violenza storica ingiustificabile e di pessimo gusto. Qui non si tratterebbe di fare violenza alla storia della città, ma di restituire la dignità di monumento ad una fontana che non servirebbe neanche agli “orciaioli”.
Speriamo che invece di curvare i portici del palazzo comunale, voglia disporre la restaurazione della Storia di Pesaro con la risistemazione dell'obelisco della fontana di Piazza Lazzarini.
Allego alla presnte copia dell'articolo scritto e pubblicato il 2 aprile del 2007.
Grato della attenzione che vorrà prestare a questa lettera aperta Le invio i più cordiali saluti..
Pesaro li 27 marzo 2019.

P.Emilio Comandini


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