IL MERCATO DELLA SCUOLA
Lintervento del Prof. Samuele Giombi su
il Carlino Pesaro di venerdì 15 marzo c.a. Mi dà l'occasione di
esprimere alcune considerazioni e pensieri che mi sono frullati e mi
frullano per la testa a proposito della scuola e degli studenti di
oggi visti con la esperienza di un nonno con 4 nipotini.
Mi sembra che gli studenti e classi di
diversi istituti vengono coinvolti in manifestazioni esterne alla
scuola. Manifestazioni che avranno certamente il pregio di tenere un
contatto degli studenti ed insegnanti con il mondo esterno cosa che
non accedevaai miei tempi quando la partecipazione al teatro alla
commedia di Pirandello si risolveva in una occasione ivacanza dalllle
solite lezioni e fuga dalle interrogazioni.
La domanda che mipongo: Ma questi
studentiquando studiano?
Una domanda che mi pongoè più
rilevante e riguarda le gite scolastiche. Le gite scolastiche sono
ua bellaoccasione di socializzazione e divertimento per i ragazzi e i
loro insegnanti. La gita scolastica era organizzata dallaclasse e vi
partecipavano tutti gli studenti di questa e sse capitava cheil costo
della stessa impediva la partecipazione di qualche studente diuna
famiglia poco abbiente, si provvedeva in qualchemaniera per evitare
che qualcuno rimanesse indietro.
Adesso la scuola, dico la scuola
organizza non delle gite scolastiche, ma Corsi di lingua all'estero
di una settimana oppure settimane bianche in località turistiche. La
cosa non sarebbe male di per se, mse a queste manifestazioni
partecipassero o meglio potessero partecipare tutti gli allievi della
classe e non solo una parte di questa che se li ppuò permettere. In
una classe si creano così i ragazzi della gita e quelli esclusi, i
ragazzi che hanno fatto il cordo di lingua e gli altrino. La cosa mi
parrebbe insopportabile e discriminatoria e poco educativa. Io sarei
per una scuola che facesse indossare, se non un grambiule confiocco
rosa e celeste come c'era una volta almeno una divisa che
distinguesse l'Istituto e la classe di appartenenza.
Pesaro li 16.marzo 2019.
P.Emilio Comandini
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