martedì 15 novembre 2016

UCCELLI MIGRANTI

UCCELLI MIGRANTI
                     -I-
Da la finestra mia vedo passare
stormi d’uccelli fitti a schiere a schiere;
vanno cercando nuove primavere,
altri lidi al di là, di là dal mare;


e vedo, vedo, vedo galoppare
file di nubi, file lunghe e nere;
oscurano l’azzurro e son foriere
d’altre stagioni, di giornate amare.

Vanno gli uccelli,...vanno: oscure, irose
corron le nubi; e di benigna e lieve
ombra la terra si ricopre...e oblia.

Fuori le querce ondeggiano pensose.
Tu sola, immota, nel silenzio greve
ora attendi serena, anima mia.
* * *
Quando ritorna il sole e a goccia a goccia,
dalle grondaie lenta si discioglie,
l’ultima neve e breve il merlo chioccia
nello sterpeto che di nuove foglie

tutto si copre; quando alla leggera
aura del mite april sboccia la rosa
e nell’azzurro si profila nera
della rondine l’ala laboriosa;

ritorna il pensier mio alle serene
ore di giovinezza, alla diletta
piccola, chiara, allegra cameretta
ed a te, o mamma; e nelle tarde vene

scorre più lieve il sangue; e de l’interno
senso la fiamma che già cede al verno
ed a stagion più dura si prepara,
al ricordo gentil tutta si schiara.
(Pietro Comandini- Vecchia terra)


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