Sul dizionario Le Monnier la Felicità viene definita come “la compiuta esperienza di ogni appagamento” . Lo stesso dizionario alla voce Gioia dice che essa è uno “stato o motivo di viva, completa, incontenibile soddisfazione, felicità, diletto”.
Molti,
infiniti sono i motivi che possono dare gioia agli uomini, ma è
certo è che questo stato d'animo non è infinito, anzi questo stato
di grazia dura molto poco.
Per
Giacomo Leopardi la felicità, la gioia, il piacere degli uomini è
figlio d'affanno, la gioia è vana perché frutto del passato timore
e quel tanto di piacere che per miracolo nasce dall'affanno è un
gran miracolo.
Il
coro finale della IX sinfonia di Beethoven,che è stato adottato come
Inno dell'Europa, canta il poema “Inno alla gioia di F. von
Schiller che definisce la Gioia ”bella scintilla divina” che
bevono tutti i viventi dal seno della natura”. “La gioia dono
divino di un padre affettuoso che gli uomini debbono cercare sopra la
volta stellata del cielo dove abita”.
In
occasione del Festival della Felicità di Pesaro dopo il discorso
tenuto in Piazza da Kathlen Kennedy, figlia di Bob, l'oratrice che si
è congedata dai pesaresi invocando su di essi la benedizione di Dio,
ha detto che in fondo per un paese la Felicità non coincide con il
suo PIL (Prodotto Interno Lordo) e che la felicità consiste nella
possibilità di socializzare e dedicarsi alla vita politica. Questo
sarà anche vero per lei e per quelli che hanno già soddisfatto
abbondantemente i propri bisogni primari. ma per la gran parte
dell'umanità questo non avviene specialmente in un momento di crisi
economica come questo in cui molta gente sarebbe felice di soddisfare
bisogni più urgenti e vitali. Pertanto l'incremento del PIL di un
paese è direttamente proporzionale con l'incremento di momenti di
felicità.
La
felicità ciascuno la cerca e la trova nel modo che ritiene più
opportuno e non compito del potere pubblico dire come, dove e
quando.
Pesaro
li 28 Agosto 2011/12.11.2016.
P.E.Comandini
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