Questa (2004) campagna elettorale si
avverte, da parte degli esponenti politici marchigiani e nazionali,
una attenzione per la Provincia di Pesaro che non era mai stata. Una
pari attenzione ed interesse non pare essere prestata dai Pesaresi i
quali, al contrario, dovrebbero essere bene attenti a quello che
viene denunciato e quello che viene proposto dalle varie forze
politiche in campo.
Il 18 agosto 1926 nel
discorso “in difesa della Lira” tenuto nella Piazza che ora si
chiama del Popolo, Mussolini faceva l’elogio della gente
marchigiana dicendo: “Io posso contare sulle dita d’una mano le
volte nelle quali le Marche mi hanno chiesto qualche cosa. Siete
dunque una popolazione laboriosa e saggia che si rende perfettamente
conto delle superiori necessità della Nazione, che non chiede per
sé, se non pei suoi stretti bisogni e quando sa preventivamente che
le sue richieste saranno benignamente accolte: siete quindi gente che
cura i suoi interessi da se stessa “.
Ebbene i Pesaresi sotto
questo aspetto, in questi anni passati, si sono dimostrati più
marchigiani dei marchigiani. Hanno snobbato la Regione ed il Governo
Regionale pensando di poter fare da soli e di non avere bisogno della
loro tutela con la conseguenza che, all’improvviso, si sono accorti
che la Regione contava, non tanto come aiuto e sostegno al loro
laborioso lavoro, ma perché la Regione con il suo accentramento
burocratico ha provveduto a sottrarre a Pesaro ed ai Pesaresi tutte
le loro qualificate ed efficienti strutture turistiche e, quello che
è più grave a sottrarre vergognosamente ai Pesaresi della occasione
dell’IRCS, istituzione che Pesaro si era meritata con il suo lavoro
ed i soldi generosamente offerti da tutti i pesaresi di ogni strato
sociale all’opera di Lucarelli. E non parliamo del polo Fieristico,
delle strade e di tante altre cose.
E’ bene che i
Pesaresi si sveglino e, andando a votare, si informino bene dei
programmi e dei candidati dei vai partiti perché nel prossimo ed
immediato futuro, con le nuove competenze esclusive della Regione gli
scippi potranno essere molti e dolorosi.
Pesaro li 25 marzo 2004
Paolo Emilio Comandini
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