Il Cmune di Pesaro ha trovato il modo di ricavare un milione e mezzo di euro dalla vendita di azioni della società Hera, soldi fuori dal patto di stabilità e spendibili. Il sindaco ha pensato di impiegare questi soldi per riqualificare Viale Trieste. Poiché viale Trieste non è messo tanto male scrissi nel post “Sempre Viale Trieste” del 7 febbraio 2015 che era meglio sistemare prima i marciapiedi e le strade della zona Mare ridotte in uno stato indecente. In Consiglio Comunale si è deciso di non spenderli tutti per il Mare, ma anche per il Centro Storico. Decisione apprezzabile sempre se i marciapiedi del Mare che li collegano al Centro vengano prima sistemati.
A seguito della deliberazione del
Consiglio, il Sindaco ha dovuto rivolgere la sua attenzione verso il
Centro e, per avere indicazioni sul cosa fare, ha convocato in fretta
una riunione degli “Stati Generali del Centro storico” con
presentazione di un masterplan per la qualificazione della città
Storica invitando vari amministratori ed esperti . A questa
manifestazione hanno partecipato cittadini ricoprenti varie
qualifiche tra cui i rappresentanti dei commercianti. Assenti
l'Associazione “Salviamo il Centro Storico” e “Il Consorzio per
il Centro storico” che, dopo avere partorito una indagine della
Sigma Consulting che ha confermato scientificamente concetti e
considerazioni abbastanza intuitive ed ovvie, non ha prodotto
nessun'altra attività.
Dal complesso degli interventi, tutti
interessanti, non è emerso tuttavia il concetto fondamentale, il
nocciolo del problema del Centro storico che manifestazioni ed
iniziative di natura effimera non sono certo idonei a guarire il
malato.
Al Centro debbono essere riportate
attività, uffici di interesse generale ed esclusivo - di cui è
stato negli anni defraudato - che attirino necessariamente gente
dalla periferia. Se il centro torna ad essere il centro degli affari
i cittadini verranno in centro e nel centro troveranno concentrati
più servizi possibili in uno spazio limitato percorribile a piedi.
In poco spazio ed in un tempo limitato il cittadino in centro potrà
sbrigare molti affari. Il “mercato” inteso in senso lato più è
concentrato e più consente alla concorrenza di funzionare. Lo
sviluppo delle attività terziarie del centro ridurrebbe la domanda
di parcheggi stanziali per residenti, non essendo necessari per le
attività commerciali in senso lato ed, al massimo, richiederebbe
parcheggi a rotazione.
Finora si è andati contro questa
direzione con lo svuotamento delle attività anche istituzionali ed i
vuoti paurosi di immobili prestigiosi lo dimostra (p.e.lo
spostamento della Questura sarebbe un colpo difficilmente
rimediabile). Ulteriore prova è la trasformazione di decine e decine
di negozi in appartamenti tali e quali ai “bassi” napoletani
detti “castri” a Palermo. L'eliminazione dei posti auto rimasti
in centro non appare di per se idoneo ad attirare gente ma renderebbe
solo più difficile la vita ai residenti. L'unico provvedimento serio
ed importante sarebbe quello adottato dal Sindaco e dal Consiglio
comunale per cui sarebbero esentati da ogni imposta comunale per tre
anni tutte le nuove attività che vengano intraprese nel Centro
storico, ma il provvedimento è del tutto inefficace ed appare una
beffa perchè le tasse l'imprenditore le dovrebbe pagare subito
ugualmente e, se mai, restituite, dopo tre anni dal Comune, solo se
questo ne avrà la disponibilità finanziaria.
Pesaro li 14 maggio 2015.
P. Emilio Comandini
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