lunedì 29 agosto 2022

L'ATTACCO ALLA LINEA GOTICA 25 Agosto 1945

.2. La Linea Rossa. Dal Metauro al Foglia1. L'attacco inglese sull'Adriatico iniziava la notte del 25 agosto con un poderoso attacco d'artiglieria di oltre 1.500 cannoni d’ogni calibro, fuoco che peraltro colpiva il vuoto, perché i tedeschi stavano ritirando le loro divisioni di copertura sulle posizioni difensive avanzate della Linea Rossa, sul torrente Arzilla. Nella notte avanzarono i polacchi del II Polski Korpus del generale Wladislaw Anders (3° div. Karpatica del generale Bronislaw Duch, 5° Kresy del generate Klemens Rudnicki e 2° Brigata Corazzata del generale Bronislaw Rakowski). A loro fianco marciavano i canadesi del primo Corpo di Armata Cdn., gli inglesi del V Corpo britannico e gli italiani C.I.L.(Corpo Italiano di Liberazione).... Complessivamente gli uomini combattenti, e non, agli ordini del generale Alexander erano più di un milione e mezzo. L'ottava armata contava 410.000 uomini. Sul Metauro si trovavano tre divisioni tedesche di cui due esaurite dopo mesi di impari combattimento. Il rapporto di truppe era di sette-otto a uno per non parlare dei carri, dei cannoni, delle navi e degli aerei. I tedeschi sulla Linea Gotica potevano impegnare in complesso 22 divisioni tedesche e due italiane, con una forza media di 10.000 o 12.000 uomini per divisioni, ivi compreso un quinto circa di Hilfswilligen (volontari ausiliari non tedeschi) complessivamente non più di 250.000 uomini. I polacchi presa Fano, avanzarono rapidamente su Pesaro, debolmente contrastati da paracadutisti in fase di ripiegamento. I canadesi, partiti da Montemaggiore avanzarono su Saltara ove venivano visitati da Churchill, giunto ad appena 500 metri da una mitragliatrice nemica. Gli inglesi della 46° occupavano Petriano il 27 agosto, mentre lo stesso giorno gli indiani e gli italiani del C.I.L. liberavano Cagli, Acqualagna e Urbino. I tedeschi ripiegavano sulla Linea Rossa che era peraltro una linea quasi soltanto di riferimento. Sui capisaldi di Ginestreto e Monteciccardo i tedeschi non resistevano al deciso attacco avversario. Kesserling chiedeva allora all'Alto Comando della Wehrmacht, a Berlino, l'autorizzazione a ripiegare sulla Linea verde 1 (uno) e a difenderla prima che fosse troppo tardi. L'autorizzazione gli venne negata. Dovrà combattere all'aperto pensando che 10-20 Km. più indietro c'erano fortificazioni sicure.2 9.3. La liberazione di Cartoceto. Il pomeriggio prima dell’attacco Cartoceto vedeva andare via le ultime retroguardie delle truppe tedesche e gli ultimi sbandati con ogni mezzo provvisto di ruote a trazione meccanica, animale e umana. Tutti i mezzi erano stati, come dire requisiti, (meno la bici della zia pupa che era stata murata). Vedendoli sloggiare tutti, compreso i nonni e gli zii, rimanevano in casa in attesa di vedere di lì a poco arrivare i liberatori. Davanti a casa c’era un carretto trainato da buoi pieno di materiale dei tedeschi che erano pronti a partire. Improvvisamente le due oche bianche della padrona di casa, la Dina, uscivano dal cortile e lemme lemme salivano spontaneamente sul carro. I presenti rimasero sbalorditi e nessuno osò fermarle o richiamarle indietro. Erano certamente due oche collaborazioniste. Non vedendo arrivare gli alleati il nonno, la nonna gli zii e tutti gli sfollati si recarono a letto. Non fecero in tempo ad addormentarsi che iniziò l’attacco con un tremendo cannoneggiamento. I nonni, gli zii la zia Irene, aiutati ed assistiti dall’infaticabile Ninuccio, raccolti i gioielli ed i beni più preziosi corsero subito al rifugio di Bezziccheri già pieno di gente terrorizzata. Tutta la vallata si infuocava ed illuminava. La terra tremava come percossa da un terremoto continuo ed inarrestabile. La gente stipata nel rifugio gridava e pregava. Tra tutti quei civili due piccoli soldatini tedeschi stavano in silenzio spauriti. Poco lontani due uomini con sulla giacca dei nastrini tricolori sedevano silenziosi. La zia Pupa ad un certo momento non si trattenne e curiosa chiese chi erano ed essi risposero che erano partigiani. Appena terminato il bombardamento tutti si precipitarono fuori dal rifugio per vedere l’aeroplano che era caduto li vicino. In quel momento apparvero le avanguardie della 8° Armata. Inglesi con l’elmetto mimetizzato, Indiani con turbanti, africani Basuto con i mitra imbracciati. La prima camionetta meccanizzata, tutta coperta di frasche era guidato da Carluccio Fontebuoni vestito da militare inglese. Carluccio era stato militare in Sardegna. Aveva sposato una Puddu e dopo l’8 settembre era andato con gli alleati e aveva mandato la moglie con il fratello ed il figlio a Cartoceto. Conoscendo la lingua inglese faceva da interprete e guida ed ora correva a incontrare la moglie e la figlia ed il suo secondo figlio che non aveva mai visto essendo nato da pochi mesi. La Camionetta era seguita dai carri armati. La fanteria si spargeva nelle case più per rimediare quello che avevano lasciato la gente fuggita nei rifugi, che per stanare i tedeschi che se ne erano già andati il pomeriggio del giorno prima. 9.4. La liberazione di Pesaro.

Nessun commento:

Posta un commento