IL
900 PESARESE. IL FUMO E L'ARROSTO
A
proposito della Collezione di quadri della Fondazione CR di Pesaro mi
pare che finora si sia discusso e dissertato, da parte di importanti
personaggi pesaresi, sul fumo senza considerare l'arrosto. Voglio
dire che la vicenda finita così miseramente, sono sicuro che derivi
da fatti reali che si trascurano. Allora facciamo delle ipotesi che
chi è competente e/o protagonista della vicenda potranno smentire o
rettificare.
E'
notorio che la Fondazione che prima del Crac della Banca Marche
gestiva un grossissimo patrimonio che distribuiva ogni anno in tutti
i settori della società pesarese, si è trovata a gestire ,dopo il
fallimento della Società bancaria pochissimo denaro. Nel contempo si
trovava a gestire un palazzo con spese sproporzionate al suo
patrimonio ed alla sua reale funzione. Il patrimonio immobiliare
con “più una spesa che la resa”. Tra il patrimonio la collezione
d'arte del 900 ed altro.: l'utilizzo della galleria per la
esposizione al pubblico comportava occupazione di locali e spese per
tenere aperto e gestire una galleria aperta al pubblico. Che fare?
Vendere la collezione e poi distribuire il ricavato alla città
secondo statuto?: una scelleratezza. Fatto un “esame dei costi e
benefici “il bilancio era comunque disastroso. Arriva la proposta
di affittare al Comune i locali di Palazzo Antaldi per realizzare il
Museo Rossini che evidentemente dispone di adeguati finanziamenti.
Ottima soluzione, ma della collezione che bne facciamo? La
impacchettiamo in attesa di tempi migliori? Meglio di no. Diamola in
custodia temporanea a chi? A chi ci può dare il massimo affidamento:
la galleria Nazionale delle Marche!
Solo
così si può spiegare, se non giustificare quanto accaduto e quanto
stranamente sostenuto e detto a difesa della migrazione.
Stando
così le cose – in attesa di smentite – le responsabilità di
questo fattaccio va ridimensionata e ridistribuita. Una parte
andrebbe a chi ha tenuto in sordina la vicenda, mentre la colpa non è
del Sindaco che con il Museo Rossini avrebbe aiutato la Fondazione e
quella di coloro che cercano di combattere il fumo con altro fumo di
parole. Ora poiché le critiche vanno fatte in modo costruttivo,
dando atto che al sindaco non appaiono potersi addebitare colpe,
tutti quelli che hanno a cuore la cultura della nostra città-che è
meno apatica di come si è detto- si impegnassero a trovare una degna
collocazione alla collezione a Pesaro ai musei civici, destinando
l'ex Tribunale a Museo, ristrutturando il palazzo del San Domenico,
unificando il Museo Oliveriano, Comsiderando anche il Museo del Mare
e trovare altre soluzioni con l'accordo ti tutti gli antimigranisti
uniti.
Pesaro
li 11 Giugno 2019.
P.Emilio
Comandini
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