venerdì 7 giugno 2019

APATIA PESARESE


L'APATIA DEI PESARESI
Nei “Quaderni di cronaca”, pubblicato nel 1965, Enrico Coli, a proposito degli eventi bellici e movimenti politici che coinvolsero Pesaro negli anni 1922-1943. racconta che, all'indomani del 25 luglio 1943, si erano svolte dimostrazioni di giubilo in moltissime città d' Italia per la caduta del fascismo, “ma dire che a Pesaro si fosse lasciata andare ad una di queste chiassose manifestazioni non sarebbe stato cosa rispondente al vero, per quanto fosse evidente in tutti una certa gioia per l'avvenimento, sia perché inaspettato, sia perché desiderato”. Precisava poi che “sulla Città di Pesaro e sui suoi cittadini pesa un'accusa: quella dell'apatia. Nei riguardi del fascismo Pesaro era stata davvero apatica. Difatti, ad eccezione di qualche giovane cresciuto e formatosi durante il regime, nessun uomo eminente o politico della città aveva assunto il grado di gerarca: tutti i posti di comando a tutti i modi di azione erano stati ricoperti da forestieri, o tutt'al più da uomini scesi in città dai paesi della Provincia”. A Pesaro dunque un ventennio di apatia interrotto solo dalle truppe del Generale Anders il primo settembre del 1945. Ci viene da pensare che dopo la liberazione la Città di Pesaro ha vissuto un altro periodo di apatia politica per oltre sessant'anni. Infatti in una democrazia dove non si verificano di fatto periodi di alternanza fa pensare che qualche cosa non funzioni. C'è qualcosa che non va in questa città. Vogliamo dare la colpa ai pesaresi “apatici” o a chì di questa apatia approfitta? Ora sono molti e volonterosi i gruppi politici che dichiarano di volere modificare tale stato di cose e si organizzano per rompere questa “apatia”, e molti i generali che per reclutare truppe innalzano bandiere per la vittoria. Anche le truppe che hanno liberato Pesaro nel 1945 erano formate da piccoli reparti diversi: polacchi, inglesi, canadesi indiani, ma nessuno pensava di vincere da solo la guerra. Hanno vinto solo perché, pur diversi e piccoli, combattevano uniti sotto una unica bandiera ed un solo comandante. Mai si sarebbero sognati di vincere da soli il nemico ancora così forte unito ed agguerrito.

Pesaro li 17 marzo 2009.

P.E.Comandini


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