Viale Trieste trasformato
in un fiume con auto che sembravano motoscafi. E se vi fosse stato il
progettato parcheggio sotterraneo o gli scavi per costruirlo? I
pesaresi si rallegrino dello scampato pericolo.
Ma forse incombe un altro
pericolo per questo tormentato viale costituito dal nuovo imminente
progetto di qualificazione.
Sembra che questo viale
sia destinato ad essere il luogo dove le varie amministrazioni
vogliono lasciare la loro impronta.
All'epoca del Sindaco
Tornati il marciapiede del viale era caratterizzato da aiole verdi
delimitate da leggere cornici di filo di ferro (mi pare) dove i
giardinieri creavano dei piccoli capolavori con le piante e fiori.
Vi erano locali come la Rotonda con gelateria e terrazza panoramica
di Walter Gnassi. La rotonda venne abbattuta perché dal via
Marconi non si vedeva il mare e le aiuole vennero sostituite da
pesanti manufatti di mattoni e cemento perché le precedenti
aiuole potevano essere calpestate facilmente. Queste opere hanno
ridotto lo spazio per il passeggio. La colpa è anche stata
del Consiglio della Circoscrizione Mare che, nel dare il suo parere,
non si era accorta delle aiuole di cemento perché nel progetto
erano evidenziate solo con una traccia leggerissima nel disegno.
Durante la amministrazione
Ceriscioli il viale è stato tormentato da oltre seicento
cassonetti di cemento che ringraziando il cielo sono stato eliminati
nella seconda legislatura dallo stesso sindaco.
Ora attendiamo la nuova
riqualificazione preannunciata dal Sindaco incrociando le dita.
Una considerazione si può
fare fin da ora. Posto che il nuovo progetto sia migliorativo del
Viale, se nel contempo la amministrazione non dà una
sistemazione decorosa alle strade ed ai marciapiedi della zona mare,
è come il Comune mettesse il belletto in viso brutto e rugoso
facendone evidenziare la bruttezza.
Pesaro li 7 febbraio 2015.
P.E.Comandini
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