sabato 2 marzo 2024

CHI ERA RUGGERO CAGNAZZO ?

CHI ERA RUGGERO CAGNAZZO ? Ruggero Caggnazzo uno dei tre protagonisti pesaresi della organizzazione e fuga dei Tre Generali inglesi di cui si narra nel libro scritto da P.Emilio Comandini intitolato 68 DUX - Storia della cattura, prigionia e fuga di tre generali inglesi nel raccontoo dei protagonisti- che ha ricevuto, insieme a Guido Canestrari e Gilberto Lisotti il 24 Aprile del 2021 il Riconoscimento del Comune di Pesaro, era rimasto un personaggio misterioso come la sua vita precedente e successiva alla sua impresa. Finalmente tramite il suo cugino Rosario Cagnazzo che vive e lavora a Napoli abbiamo o conosciuto la vita e le vicende straordinarie di questo protagonista della Storia e le imprese eccezionali compiute durante il periodo bellico. Riportiamo qui di seguito quanto raccontaCHI ERA RUGGERO CAGNAZZO ? to da Rosario Cagnazzo che ringraziamo di cuore. “Presso l’Ufficio anagrafe del Comune di Soleto viene indicata, la nascita a Biserta (Tunisia) in data  01/08/1904, la nascita, da Giuseppe e da SILVERA Alice, di Mosè Sansone Ruggero CAGNAZZO Ruggero CAGNAZZO, nostro cugino, nasce il 01/08/1904 a Biserta in Tunisia da Giuseppe e da SILVERA Alice. Alice era di nazionalità francese e di religione ebraica. Pertanto, seguendo la tradizione ebraica, la religione di Ruggero fu quella della madre anche se il padre, di nascosto, lo fece battezzare. Ricordo che mio cugino su questo punto ci scherzava sempre quando doveva mangiare la carne di maiale. Diceva appunto di non essere ebreo. Lo zio Giuseppe, che insieme alla famiglia si era poi trasferito a Napoli dove era anche diventato direttore di banda al Teatro San Carlo, partirà per il fronte durante la prima guerra mondiale. Purtroppo morirà mentre era imbarcato poichè silurato da un sommergibile tedesco mentre era sulla nave “Adria. Ruggero, che già veniva spesso a Soleto, abitava in via Giuseppe Manca, tornerà in Italia e resterà a Napoli con la madre dove, a seguito del completamento degli studi, conseguirà la laurea in ingegneria. (Infatti, risulta inserito nella Gazzetta Ufficiale del regno d’Italia, anno 69°, numero 179 – Roma Giovedì 02 agosto 1928, quale laureato in ingegneria presso la regia Scuola di ingegneria di Torino. Pagina 3561 numero 30. ndr). Vicino casa di Giuseppe, a Napoli, viveva una pittrice che gli fece un ritratto. Il ritratto gli fu regalato a Ruggero dopo la morte del padre. Ora quel ritratto è a casa nostra. Dopo gli studi si recherà  dapprima a Milano in via Doria nr. 2 e successivamente nelle Marche a Pesaro. Probabilmente fuggirà da Milano proprio in seguito all’emanazione delle leggi razziali del 1938. Nelle Marche inizierà a vivere in semi clandestinità insieme alla madre ed a due cugine Simona, che nel frattempo era diventata sua moglie ed Elvira. La madre e le cugine riusciranno a scappare e nascondersi in Inghilterra mentre Ruggero resterà nelle Marche dove collaborerà da subito con i partigiani dandosi da subito alla macchia. Con noi non ne parlò mai della sua attività partigiana, solo con Mosè si aprì un pò di più quando vivevamo in Sud Africa. A Mosè riferì che tramite i partigiani, ebbe un contatto con alcuni ufficiali inglesi che erano nelle Marche ed erano in attesa di ricongiungersi con gli altri connazionali. Il compito di Ruggero era quello di sovraintendere a tutte le operazioni di sbarco dei partigiani e degli inglesi, perlopiù ufficiali generali, dalla Marche, Pesaro e Ancona, fino alla Puglia. Pertanto, vista questo difficile compito, dovette assumere anche un come di battaglia che era CAVAZZO. Insieme a lui operavano anche un partigiano polacco, conosciuto a Napoli di nome Porlaschi o Polaschi ed altri inglesi. L’attività partigiana, al fianco dei servizi segreti britannici, durò fino alla fine della guerra e si svolse sulla costa adriatica. Compito di Ruggero era come detto organizzare gli sbarchi e preparare le partenze di inglesi e partigiani ma anche di avere contatti con l’intelligence inglese ed il collegamento con i partigiani italiani. Questo anche in considerazione del fatto che Ruggero era poliglotta parlando correttamente italiano, inglese, francese ed arabo. La parte marchigiana e abruzzese era sotto il controllo tedesco. Mosè ricorda che quando Ruggero tornò dalla guerra indossava l’uniforme inglese ed aveva i gradi di Tenente, pertanto egli era stata concessa la qualifica di Ufficiale. Ruggero Cagnazzo riposa nel cimitero ebraico di Johannerburg.

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