sabato 31 dicembre 2022
ROWENA COLES PRESENTA "LA POLVERE DA SPARO"
La polvere da sparo ovvero La Vita con gli inglesi
Di Paolo Emilio Comandini
Intervento di Rowena Coles alla presentazione del libro
Ho conosciuto l’Avv. Paolo Emilio Comandini in occasione della presentazione del
suo libro “68 DUX” dopo una richiesta da parte del Consolato Britannico di Milano
di rappresentarlo all’evento. Così imparai una storia a me del tutto sconosciuto della
fuga di 3 importanti generali inglesi dopo l’armistizio del 1943 e il loro tentativo di
raggiungere l’esercito britannico ancora sotto la Linea Gotica. Il libro descrive storie
di eroismo da parte di tanti italiani disposti a nascondere i generali e altri soldati
inglesi a rischio della propria vita e senza alcun ritorno per sé. Questo eroi italiani
consideravano i generali (e cito l’Avvocato) “uomini da aiutare” e non “stranieri da
temere”. Dopo un paio di anni l’Avvocato mi chiese di scrivere l’introduzione al suo
nuovo libro “La Polvere da sparo ovvero La vita con gli inglesi” che racconta la vita
nell’immediato dopo-guerra nella città di Pesaro e direttamente vissuta dall’Avvocato
allora un bambino di 7 anni.
Io sono nata in Inghilterra del dopo-guerra e quindi in confronto all’Avvocato la mia
esperienza di guerra si limita a ricordi di “ration books” (tessera per le razioni
alimentari) e poi a qualche raro racconto di mio padre,soldato in Africa, e poi del mio
patrigno che invece sbarcò con gli alleati in Sicilia e salì fino a Milano dove vide i
corpi di Mussolini e la Petracci in Piazzale Loreto. I pochi racconti erano sempre
divertenti (le uova che si friggevano sul cofano della macchina nel deserto, le gomme
che ‘sparivano’ dai veicoli di notte in Sicilia, il campo di calcio trasformato in campo
da cricket a Perugia). D’altra parte cosa si poteva raccontare a una bambina?
Quindi accettai molto volentieri l’invito dell’Avvocato spinta anche dalla curiosità di
imparare un aspetto della storia che non avevo mai preso in considerazione … e cioè
gli inglesi come forza liberante ma anche occupante in Italia.
Dopo un primo sussulto provocato dal titolo “la polvere da sparo” (che
fortunatamente l’Avvocato mi ha subito chiarito) ho letto il sottotitolo “ovvero La
vita con gli inglesi”. Mi colpì la parola “con” … la vita con gli inglese e non degli
inglesi”! Mi chiedevo subito “ma come erano questi inglesi? Questi uomini/soldati
che parlavano una lingua per lo più sconosciuta allora, che avevano usanze e
tradizioni diverse, che venivano da un’altra cultura?” Rocordavo la fortissima
commozione che avevo provato a leggere nel “68 DUX” dei montanari, dei contadini,
dei semplici cittadini italiani che avevano aiutato i generali inglesi e altri soldati
britannici svolgendo generosamente e coraggiosamente un ruolo essenziale nella loro
salvezza. E in questo libro, come si comportava gli inglesi ora in una posizione di
vantaggio e di potere? Le carte ora si erano rovesciate.
Il primo incontro dell’Avvocato e della sua famiglia con gli inglesi è così descritto a
p.29: “Il comando inglese finalmente ci permetteva di tornare alla nostra villa al mare
… Gli inglesi (…) continuavano ad occupare nella villa l’appartamento al primo,
quello al 2° piano e metà di quello al pian terreno.” La famiglia Comandini stava
nella metà dell’appartamento al piano terra (2 stanze da letto, la cucina, il bagno e un
piccolo salotto). Quindi la famiglia Comandini e i militari inglesi nella stessa casa …
ma com’era questa convivenza? Si legge a p.35 che l’orto, prima della guerra proibito
ai bambini “ora … era completamente accessibile a noi dato che il cancello era stato
abbattuto e l’area resa accessibile alle truppe britanniche e a noi bambini. Si aprivano
spazi più ampi e nuovi per i nostri giochi e avventure.” Un inizio di una positiva
collaborazione! Guardo le foto a p.45: l’Avvocato con le sue 2 sorelle … e guardo i
visi ... tutti ridono o sorridono e trapela un’atmosfera serena – i due soldati sarebbero
potuto essere gli zii! A p.52 viene descritto Jimmy: “il più bellino dei nostri amici
inglesi.” (mia sottolineatura). Jimmy insegna al bambino Paolo a collegare i fili del
telefono da campo (gli farà più tardi anche uno scherzo dandogli una leggera scossa
… come un fratello maggiore … ma poi gli regala lo stesso telefono.)
Simpatica è la storia della chiave inglese che Paolo rubò per dare a suo papà.
Confessando il furto poi al sacerdote questo disse (p.59) che non doveva preoccuparsi
molto di questo peccato dato che “gli inglesi avevano da parte loro rubato parecchio”
!
Paolo impara che cosa è la “Boogie Woogie” – musica e ballo scatenati. Racconta
con stupore la prima volta che vede un albero di Natale decorato dagli inglesi (p.94).
Curioso è il riferimento ad uno “scambio culturale culinario”. Paolo bambino non
amava quello che chiamava “la polvere da sparo” (nelle sue parole disgustosa e
immangiabile) che non era altro che una polvere per fare la zuppa (p.86). Ma d’altra
parte descrive il buon odore proveniente dalla cucina degli inglesi (cosa strana
direte!) e ricorda: “Una volta venimmo fermati dal cuoco che ci diede un involtino
fritto fatto con pasta sfoglia ripiena di Corned Beef.” A seguito la mamma di Paolo
provò a cucinarli!
Dal libro esce il quadro di una convivenza civile e rispettosa, nella sua diversità
stimolante in modo positivo per un bambino curioso e socievole com’era Paolo
Emilio.
Sia Arthur che William (soprannominato “Solletichino”) scriveranno alla famiglia
Comandini poco dopo la loro partenza da Pesaro. Arthur espresse il desiderio di
“rivedersi” (p.96) e William affermò che lui e i suoi amici avrebbero voluto anche
loro tornare a Pesaro. Questo desiderio è frutto di un chiaro riconoscimento
dell’accoglienza che i Pesaresi hanno offerto ai soldati inglesi.
Commuove la fotografia dell’estate del 1951 a p.101 che ritrae “Solletichino” in
visita alla famiglia Comandini – testimonianza di un rapporto di affetto creato da
entrambe le parti.
Mi è rimasta alla fine della lettura di questo libro l’immagine forte del lato umano
delle persone che hanno vissuto la guerra e che cercavano di tornare ad una vita
normale. Sotto la divisa i soldati conosciuti da Paolo si rivelavano per quello che
erano: uomini affaticati dalla sofferenza e dagli stenti della guerra e della lontananza
dalla loro patria e dalle loro famiglie. Chi sa quanto conforto avranno trovato nella
famiglia Comandini, quanto affetto e tenerezza avranno suscitato in loro Paolo
Emilio bambino e le sue sorelle.
Stasera ho parato solo dalla parte del libro che riguarda la vita con gli inglesi,
tralasciando la parte documentaria meticolosamente registrata dall’Avvocato. Sullo
sfondo della vita dei Pesaresi nel 1945 ci stavano le insicurezze, la paura di altre
guerre e della bomba atomica, l’incertezza della situazione politica. Paolo dice a p.14,
“La guerra era sempre un dato cui tutti direttamente ed indirettamente ogni argomenti
si riferiva.”
Ma nonostante questa ombra, nel libro “La polvere da sparo” capiamo la resilienza
dei bambini (e non solo loro!) con la loro curiosità, la loro voglia di conoscere, il loro
bisogno di affetto, la loro fantasia, la loro capacità di adattamento. Integrazione e
accoglienza sono alla base della convivenza della famiglia Comandini e i soldati
inglesi. Mi torna in mente la frase che ho menzionato prima e cioè non “straniere da
temere” ma “uomini da aiutare”. E’ questo quello che è successo da entrambe le parti
… inglesi con gli italiani e italiani con gli inglesi. In questo momento l’Europa deve
affrontare proprio questi temi “integrazione ed accoglienza” con sullo sfondo un’altra
guerra e la minaccia delle armi atomiche proprio in Europa dopo più di 70 anni di
pace.
Sarebbe bello portare questo libro alle lezioni di storia nelle nostre scuole per far
capire ai ragazzi che si può convivere in pace e con serenità con persone non
conosciute e familiari di diverse lingue e culture. “La polvere da sparo” è storia, ma è
anche una storia nella storia che appartiene alla città di Pesaro e alle future
generazioni.La polvere da sparo ovvero La Vita con gli inglesi
Di Paolo Emilio Comandini
Intervento di Rowena Coles alla presentazione del libro
Ho conosciuto l’Avv. Paolo Emilio Comandini in occasione della presentazione del
suo libro “68 DUX” dopo una richiesta da parte del Consolato Britannico di Milano
di rappresentarlo all’evento. Così imparai una storia a me del tutto sconosciuto della
fuga di 3 importanti generali inglesi dopo l’armistizio del 1943 e il loro tentativo di
raggiungere l’esercito britannico ancora sotto la Linea Gotica. Il libro descrive storie
di eroismo da parte di tanti italiani disposti a nascondere i generali e altri soldati
inglesi a rischio della propria vita e senza alcun ritorno per sé. Questo eroi italiani
consideravano i generali (e cito l’Avvocato) “uomini da aiutare” e non “stranieri da
temere”. Dopo un paio di anni l’Avvocato mi chiese di scrivere l’introduzione al suo
nuovo libro “La Polvere da sparo ovvero La vita con gli inglesi” che racconta la vita
nell’immediato dopo-guerra nella città di Pesaro e direttamente vissuta dall’Avvocato
allora un bambino di 7 anni.
Io sono nata in Inghilterra del dopo-guerra e quindi in confronto all’Avvocato la mia
esperienza di guerra si limita a ricordi di “ration books” (tessera per le razioni
alimentari) e poi a qualche raro racconto di mio padre,soldato in Africa, e poi del mio
patrigno che invece sbarcò con gli alleati in Sicilia e salì fino a Milano dove vide i
corpi di Mussolini e la Petracci in Piazzale Loreto. I pochi racconti erano sempre
divertenti (le uova che si friggevano sul cofano della macchina nel deserto, le gomme
che ‘sparivano’ dai veicoli di notte in Sicilia, il campo di calcio trasformato in campo
da cricket a Perugia). D’altra parte cosa si poteva raccontare a una bambina?
Quindi accettai molto volentieri l’invito dell’Avvocato spinta anche dalla curiosità di
imparare un aspetto della storia che non avevo mai preso in considerazione … e cioè
gli inglesi come forza liberante ma anche occupante in Italia.
Dopo un primo sussulto provocato dal titolo “la polvere da sparo” (che
fortunatamente l’Avvocato mi ha subito chiarito) ho letto il sottotitolo “ovvero La
vita con gli inglesi”. Mi colpì la parola “con” … la vita con gli inglese e non degli
inglesi”! Mi chiedevo subito “ma come erano questi inglesi? Questi uomini/soldati
che parlavano una lingua per lo più sconosciuta allora, che avevano usanze e
tradizioni diverse, che venivano da un’altra cultura?” Rocordavo la fortissima
commozione che avevo provato a leggere nel “68 DUX” dei montanari, dei contadini,
dei semplici cittadini italiani che avevano aiutato i generali inglesi e altri soldati
britannici svolgendo generosamente e coraggiosamente un ruolo essenziale nella loro
salvezza. E in questo libro, come si comportava gli inglesi ora in una posizione di
vantaggio e di potere? Le carte ora si erano rovesciate.
Il primo incontro dell’Avvocato e della sua famiglia con gli inglesi è così descritto a
p.29: “Il comando inglese finalmente ci permetteva di tornare alla nostra villa al mare
… Gli inglesi (…) continuavano ad occupare nella villa l’appartamento al primo,
quello al 2° piano e metà di quello al pian terreno.” La famiglia Comandini stava
nella metà dell’appartamento al piano terra (2 stanze da letto, la cucina, il bagno e un
piccolo salotto). Quindi la famiglia Comandini e i militari inglesi nella stessa casa …
ma com’era questa convivenza? Si legge a p.35 che l’orto, prima della guerra proibito
ai bambini “ora … era completamente accessibile a noi dato che il cancello era stato
abbattuto e l’area resa accessibile alle truppe britanniche e a noi bambini. Si aprivano
spazi più ampi e nuovi per i nostri giochi e avventure.” Un inizio di una positiva
collaborazione! Guardo le foto a p.45: l’Avvocato con le sue 2 sorelle … e guardo i
visi ... tutti ridono o sorridono e trapela un’atmosfera serena – i due soldati sarebbero
potuto essere gli zii! A p.52 viene descritto Jimmy: “il più bellino dei nostri amici
inglesi.” (mia sottolineatura). Jimmy insegna al bambino Paolo a collegare i fili del
telefono da campo (gli farà più tardi anche uno scherzo dandogli una leggera scossa
… come un fratello maggiore … ma poi gli regala lo stesso telefono.)
Simpatica è la storia della chiave inglese che Paolo rubò per dare a suo papà.
Confessando il furto poi al sacerdote questo disse (p.59) che non doveva preoccuparsi
molto di questo peccato dato che “gli inglesi avevano da parte loro rubato parecchio”
!
Paolo impara che cosa è la “Boogie Woogie” – musica e ballo scatenati. Racconta
con stupore la prima volta che vede un albero di Natale decorato dagli inglesi (p.94).
Curioso è il riferimento ad uno “scambio culturale culinario”. Paolo bambino non
amava quello che chiamava “la polvere da sparo” (nelle sue parole disgustosa e
immangiabile) che non era altro che una polvere per fare la zuppa (p.86). Ma d’altra
parte descrive il buon odore proveniente dalla cucina degli inglesi (cosa strana
direte!) e ricorda: “Una volta venimmo fermati dal cuoco che ci diede un involtino
fritto fatto con pasta sfoglia ripiena di Corned Beef.” A seguito la mamma di Paolo
provò a cucinarli!
Dal libro esce il quadro di una convivenza civile e rispettosa, nella sua diversità
stimolante in modo positivo per un bambino curioso e socievole com’era Paolo
Emilio.
Sia Arthur che William (soprannominato “Solletichino”) scriveranno alla famiglia
Comandini poco dopo la loro partenza da Pesaro. Arthur espresse il desiderio di
“rivedersi” (p.96) e William affermò che lui e i suoi amici avrebbero voluto anche
loro tornare a Pesaro. Questo desiderio è frutto di un chiaro riconoscimento
dell’accoglienza che i Pesaresi hanno offerto ai soldati inglesi.
Commuove la fotografia dell’estate del 1951 a p.101 che ritrae “Solletichino” in
visita alla famiglia Comandini – testimonianza di un rapporto di affetto creato da
entrambe le parti.
Mi è rimasta alla fine della lettura di questo libro l’immagine forte del lato umano
delle persone che hanno vissuto la guerra e che cercavano di tornare ad una vita
normale. Sotto la divisa i soldati conosciuti da Paolo si rivelavano per quello che
erano: uomini affaticati dalla sofferenza e dagli stenti della guerra e della lontananza
dalla loro patria e dalle loro famiglie. Chi sa quanto conforto avranno trovato nella
famiglia Comandini, quanto affetto e tenerezza avranno suscitato in loro Paolo
Emilio bambino e le sue sorelle.
Stasera ho parato solo dalla parte del libro che riguarda la vita con gli inglesi,
tralasciando la parte documentaria meticolosamente registrata dall’Avvocato. Sullo
sfondo della vita dei Pesaresi nel 1945 ci stavano le insicurezze, la paura di altre
guerre e della bomba atomica, l’incertezza della situazione politica. Paolo dice a p.14,
“La guerra era sempre un dato cui tutti direttamente ed indirettamente ogni argomenti
si riferiva.”
Ma nonostante questa ombra, nel libro “La polvere da sparo” capiamo la resilienza
dei bambini (e non solo loro!) con la loro curiosità, la loro voglia di conoscere, il loro
bisogno di affetto, la loro fantasia, la loro capacità di adattamento. Integrazione e
accoglienza sono alla base della convivenza della famiglia Comandini e i soldati
inglesi. Mi torna in mente la frase che ho menzionato prima e cioè non “straniere da
temere” ma “uomini da aiutare”. E’ questo quello che è successo da entrambe le parti
… inglesi con gli italiani e italiani con gli inglesi. In questo momento l’Europa deve
affrontare proprio questi temi “integrazione ed accoglienza” con sullo sfondo un’altra
guerra e la minaccia delle armi atomiche proprio in Europa dopo più di 70 anni di
pace.
Sarebbe bello portare questo libro alle lezioni di storia nelle nostre scuole per far
capire ai ragazzi che si può convivere in pace e con serenità con persone non
conosciute e familiari di diverse lingue e culture. “La polvere da sparo” è storia, ma è
anche una storia nella storia che appartiene alla città di Pesaro e alle future
generazioni.La polvere da sparo ovvero La Vita con gli inglesi
Di Paolo Emilio Comandini
Intervento di Rowena Coles alla presentazione del libro
Ho conosciuto l’Avv. Paolo Emilio Comandini in occasione della presentazione del
suo libro “68 DUX” dopo una richiesta da parte del Consolato Britannico di Milano
di rappresentarlo all’evento. Così imparai una storia a me del tutto sconosciuto della
fuga di 3 importanti generali inglesi dopo l’armistizio del 1943 e il loro tentativo di
raggiungere l’esercito britannico ancora sotto la Linea Gotica. Il libro descrive storie
di eroismo da parte di tanti italiani disposti a nascondere i generali e altri soldati
inglesi a rischio della propria vita e senza alcun ritorno per sé. Questo eroi italiani
consideravano i generali (e cito l’Avvocato) “uomini da aiutare” e non “stranieri da
temere”. Dopo un paio di anni l’Avvocato mi chiese di scrivere l’introduzione al suo
nuovo libro “La Polvere da sparo ovvero La vita con gli inglesi” che racconta la vita
nell’immediato dopo-guerra nella città di Pesaro e direttamente vissuta dall’Avvocato
allora un bambino di 7 anni.
Io sono nata in Inghilterra del dopo-guerra e quindi in confronto all’Avvocato la mia
esperienza di guerra si limita a ricordi di “ration books” (tessera per le razioni
alimentari) e poi a qualche raro racconto di mio padre,soldato in Africa, e poi del mio
patrigno che invece sbarcò con gli alleati in Sicilia e salì fino a Milano dove vide i
corpi di Mussolini e la Petracci in Piazzale Loreto. I pochi racconti erano sempre
divertenti (le uova che si friggevano sul cofano della macchina nel deserto, le gomme
che ‘sparivano’ dai veicoli di notte in Sicilia, il campo di calcio trasformato in campo
da cricket a Perugia). D’altra parte cosa si poteva raccontare a una bambina?
Quindi accettai molto volentieri l’invito dell’Avvocato spinta anche dalla curiosità di
imparare un aspetto della storia che non avevo mai preso in considerazione … e cioè
gli inglesi come forza liberante ma anche occupante in Italia.
Dopo un primo sussulto provocato dal titolo “la polvere da sparo” (che
fortunatamente l’Avvocato mi ha subito chiarito) ho letto il sottotitolo “ovvero La
vita con gli inglesi”. Mi colpì la parola “con” … la vita con gli inglese e non degli
inglesi”! Mi chiedevo subito “ma come erano questi inglesi? Questi uomini/soldati
che parlavano una lingua per lo più sconosciuta allora, che avevano usanze e
tradizioni diverse, che venivano da un’altra cultura?” Rocordavo la fortissima
commozione che avevo provato a leggere nel “68 DUX” dei montanari, dei contadini,
dei semplici cittadini italiani che avevano aiutato i generali inglesi e altri soldati
britannici svolgendo generosamente e coraggiosamente un ruolo essenziale nella loro
salvezza. E in questo libro, come si comportava gli inglesi ora in una posizione di
vantaggio e di potere? Le carte ora si erano rovesciate.
Il primo incontro dell’Avvocato e della sua famiglia con gli inglesi è così descritto a
p.29: “Il comando inglese finalmente ci permetteva di tornare alla nostra villa al mare
… Gli inglesi (…) continuavano ad occupare nella villa l’appartamento al primo,
quello al 2° piano e metà di quello al pian terreno.” La famiglia Comandini stava
nella metà dell’appartamento al piano terra (2 stanze da letto, la cucina, il bagno e un
piccolo salotto). Quindi la famiglia Comandini e i militari inglesi nella stessa casa …
ma com’era questa convivenza? Si legge a p.35 che l’orto, prima della guerra proibito
ai bambini “ora … era completamente accessibile a noi dato che il cancello era stato
abbattuto e l’area resa accessibile alle truppe britanniche e a noi bambini. Si aprivano
spazi più ampi e nuovi per i nostri giochi e avventure.” Un inizio di una positiva
collaborazione! Guardo le foto a p.45: l’Avvocato con le sue 2 sorelle … e guardo i
visi ... tutti ridono o sorridono e trapela un’atmosfera serena – i due soldati sarebbero
potuto essere gli zii! A p.52 viene descritto Jimmy: “il più bellino dei nostri amici
inglesi.” (mia sottolineatura). Jimmy insegna al bambino Paolo a collegare i fili del
telefono da campo (gli farà più tardi anche uno scherzo dandogli una leggera scossa
… come un fratello maggiore … ma poi gli regala lo stesso telefono.)
Simpatica è la storia della chiave inglese che Paolo rubò per dare a suo papà.
Confessando il furto poi al sacerdote questo disse (p.59) che non doveva preoccuparsi
molto di questo peccato dato che “gli inglesi avevano da parte loro rubato parecchio”
!
Paolo impara che cosa è la “Boogie Woogie” – musica e ballo scatenati. Racconta
con stupore la prima volta che vede un albero di Natale decorato dagli inglesi (p.94).
Curioso è il riferimento ad uno “scambio culturale culinario”. Paolo bambino non
amava quello che chiamava “la polvere da sparo” (nelle sue parole disgustosa e
immangiabile) che non era altro che una polvere per fare la zuppa (p.86). Ma d’altra
parte descrive il buon odore proveniente dalla cucina degli inglesi (cosa strana
direte!) e ricorda: “Una volta venimmo fermati dal cuoco che ci diede un involtino
fritto fatto con pasta sfoglia ripiena di Corned Beef.” A seguito la mamma di Paolo
provò a cucinarli!
Dal libro esce il quadro di una convivenza civile e rispettosa, nella sua diversità
stimolante in modo positivo per un bambino curioso e socievole com’era Paolo
Emilio.
Sia Arthur che William (soprannominato “Solletichino”) scriveranno alla famiglia
Comandini poco dopo la loro partenza da Pesaro. Arthur espresse il desiderio di
“rivedersi” (p.96) e William affermò che lui e i suoi amici avrebbero voluto anche
loro tornare a Pesaro. Questo desiderio è frutto di un chiaro riconoscimento
dell’accoglienza che i Pesaresi hanno offerto ai soldati inglesi.
Commuove la fotografia dell’estate del 1951 a p.101 che ritrae “Solletichino” in
visita alla famiglia Comandini – testimonianza di un rapporto di affetto creato da
entrambe le parti.
Mi è rimasta alla fine della lettura di questo libro l’immagine forte del lato umano
delle persone che hanno vissuto la guerra e che cercavano di tornare ad una vita
normale. Sotto la divisa i soldati conosciuti da Paolo si rivelavano per quello che
erano: uomini affaticati dalla sofferenza e dagli stenti della guerra e della lontananza
dalla loro patria e dalle loro famiglie. Chi sa quanto conforto avranno trovato nella
famiglia Comandini, quanto affetto e tenerezza avranno suscitato in loro Paolo
Emilio bambino e le sue sorelle.
Stasera ho parato solo dalla parte del libro che riguarda la vita con gli inglesi,
tralasciando la parte documentaria meticolosamente registrata dall’Avvocato. Sullo
sfondo della vita dei Pesaresi nel 1945 ci stavano le insicurezze, la paura di altre
guerre e della bomba atomica, l’incertezza della situazione politica. Paolo dice a p.14,
“La guerra era sempre un dato cui tutti direttamente ed indirettamente ogni argomenti
si riferiva.”
Ma nonostante questa ombra, nel libro “La polvere da sparo” capiamo la resilienza
dei bambini (e non solo loro!) con la loro curiosità, la loro voglia di conoscere, il loro
bisogno di affetto, la loro fantasia, la loro capacità di adattamento. Integrazione e
accoglienza sono alla base della convivenza della famiglia Comandini e i soldati
inglesi. Mi torna in mente la frase che ho menzionato prima e cioè non “straniere da
temere” ma “uomini da aiutare”. E’ questo quello che è successo da entrambe le parti
… inglesi con gli italiani e italiani con gli inglesi. In questo momento l’Europa deve
affrontare proprio questi temi “integrazione ed accoglienza” con sullo sfondo un’altra
guerra e la minaccia delle armi atomiche proprio in Europa dopo più di 70 anni di
pace.
Sarebbe bello portare questo libro alle lezioni di storia nelle nostre scuole per far
capire ai ragazzi che si può convivere in pace e con serenità con persone non
conosciute e familiari di diverse lingue e culture. “La polvere da sparo” è storia, ma è
anche una storia nella storia che appartiene alla città di Pesaro e alle future
generazioni.
mercoledì 21 dicembre 2022
UNA PREGHIERA E TANTI AUGURI
UNA PREGHIERA E TANTI AUGURI DI BUON NATALE E
FELICE ANNO NUOVO DA PECOS BILL
PREGHIERA DI NATALE
1943 *
Signore, la notte di Natale,
la santa notte della vostra nascita,
passa in questo tempo così crudele
dove la pietà sanguina di sofferenza.
Signore, la notte è molto scura,
nei cieli non si vedono stelle:
i pastori, muti, camminano nell’ombra
popolata di spie che l’ombra vela.
L’altare oscuro, la chiesa deserta
accumula la folla dei nostri morti:
dei colpi cupi danno loro l’allarme,
essi vi raccomandano la nostra sorte.
Signore, ahimè, le nostre donne piangono,
le nostre madri piangono sui loro figliuoli;
i loro figliuoli, Signore, che muoiono
per mancanza di calore e di alimenti.
Bambino Gesù, salvate i nostri fratelli,
asciugate le lacrime da quegli occhi:
che la pace abbrevi la nostra miseria
e riaccenda i nostri focolari così vuoti.
Così vuoti e così muti in quest’ora
che la vostra nascita ha consacrato;
guardate, Dio, vostra madre che piange
sopra la mangiatoia ove foste ospitato.
Non respingete la preghiera,
Signore, in questa notte di Natale;
voi che, per sollevare la nostra miseria
avete lasciato l’Eterno.
Federico Comandini-26 dic.1943
Dopo la guerra tutto era perduto salvo la speranza e la solidarietà.
Oggi il timore di perdere un po' di quanto costruito genera egoismo e paura.
Cosa dobbiamo chiedere a Gesù Bambino che viene ?
P.Emilio e Pecos Bill
domenica 18 dicembre 2022
LA POLVERE DA SPARO
LA POLVERE DA SPARO
Il 17 novembre 2022 la SOMS (societò Operaia di Mutuo Soccorso ha presentato il libro
LA POLVERE DA SPARO-(La vita con gli inglesi) di P.E.Comandini.
di PaoloEmilio Comandini.
Hanno presentato il libro la Prof. Simonetta Romagna e la Dott. Rowina Coles
Riportiamol'intervento della prima relatriceed in seguito pubblicheremo l'intervento dellaDottoressa Coles.
Buona sera a tutti. Rappresento la Biblioteca Bobbato che è una biblioteca
specialistica di storia contemporanea situata nel centro commerciale della Coop. E ‘
una biblioteca che conserva e promuove la memoria storica del nostro territorio e fa
ricerca. In questa veste sono stata contattata dall'avv.Comandini con il quale
abbiamo un rapporto di amicizia e collaborazione.
Sulla seconda guerra mondiale abbiamo recuperato la memoria di alcuni
personaggi pesaresi che avevano ospitato degli ufficiali inglesi ed abbiamo fatto in
modo che il comune riconoscesse il ruolo che hanno avuto nelle vicende
belliche,oltre a presentare un altro libro di Comandini “ 68 Dux “. Questa sera
illustriamo questo nuovo libro che si inserisce in un dibattito interessante che
c'è tra gli storici classici, cioe coloro che fanno ricerca in modo scientifico
basandosi su fonti storiche e documenti e coloro che in modo diciamo “ amatoriale “
si affidano alle testimonianze.
Anche gli storici ovviamente non negano l'importanza delle testimonianze
personali che naturalmente non sostituiscono la ricerca documentale e quindi
hanno un loro significato e un loro peso ; quindi i libri come quello di
Comandini, in particolare questo, si collegano molto a questo dibattito perchè
mette insieme i documenti, gli atti ufficiali nazionali e locali con la storia
personale delle sua famiglia .In questo libro ogni capitolo introduce documenti
che vanno dalla macrostoria nazionalee locale alla vita di tutti i giorni in modo
direi abbastanza originale mettendo insieme le due due esigenze di cui parlavo
prima. La narrazione parte da quando l'autore era un bambino di 7 anni e riguarda
gli anni dal 45 alla fine della guerra . Vorrei soffermarmi sul titolo che in qualche
modo sintetizza quello che dicevo all’inizio, la memoria e la storia.
La locuzione“La polvere da sparo “ infatti viene usata per indicare non un termine
militare ma una minestra che non piaceva al bambino emilio.Nel libro, il
passaggio del fronte porta la famiglia Comandini ed i bambini a lasciare la
campagna dove abitavano per andare a stare in città, dove il piccolo Emilio vive
nuove amicizie e nuove esperienze: la scuola con un senso di prigione e di
chiusura, la presenza degli inglesi che occupano la casa di famiglia in Viale
Trento e poi tanti episodi. Mi ha colpito il racconto della morte della Tina: la
Tina era quella che aveva il negozio di cancelleria dove i bambini andavano a
prendere i quaderni e viene uccisa in modo che apparentemente non c'entra
direttamente con la guerra, ma in qualche modo è collegata perchè viene uccisa da
un soldato polacco che si era innamorato di lei e nel ricordo del bambino il
fatto è molto presente - Poi la liberazione di Pesaro dai nazifascisti..e tanti altri
episodi. Poi nella storia locale ad un certo punto le vicende familiari diventano
ufficiali, entrano a far parte della storia pubblica della città di Pesaro perchè il
padre diventa sindaco ed anche questa esperienza è raccontata in modo direi
interessante perchè il fatto che il padre sia sindaco della città , non è ricordato
per la sua portata storica ma come un evento personale che ha ovviamente una
ricaduta nella vita della famiglia . E poi la partenza degli inglesi ,
la distruzione di grandi parti della città... Insomma questi ricordi storici e
contemporaneamente personali di un bambino vissuto in un tempo e in uno spazio
tormentato del nostro paese e della nostra città offrono uno spaccato molto
fresco anche perchè viene raccontato in modo piacevole, con i ricordi di quello
che mangiava, dei giochi che faceva con gli amici, del rapporto con le sorelle.
Devo dire quindi che è una lettura molto piacevole che in qualche modo
arricchisce la conoscenza che noi abbiamo della Pesaro di un periodo che sta molto
a cuore ad una Biblioteca come la Bobbato,che è una biblioteca costruita con il
lascito di un partigiano, Vittorio Bobbato che voleva appunto che si ricostruisse la
memoria di un periodo storico fondamentale per la città .Noi lo facciamo soprattutto
con le ricerche e con le fonti, ma il lavoro di Emilio Comandini ha dato un
contributo utile ad arricchire le ricostruzioni politiche e militari con le testimonianze
personali dell’esponente di una famiglia pesarese che ha avuto un ruolo importante
nella città di Pesaro.
Per chi fosse interessato ad acquistare il libro, questo si trova solonelle seguenti libreriediPesaro:
Libreria BONALI viale dellaRepubblica, LIBRERIA DA TRENGIA via Castelfidardo, LIBRERIA CAMPUS Via Rossini.
Pesaro li 18 dicembre 2022.
Pecos Bill
LA POLVERE DA SPARO
Il 17 novembre 2022 la SOMS (societò Operaia di Mutuo Soccorso ha presentato il libro
LA POLVERE DA SPARO-(La vita con gli inglesi) di P.E.Comandini.
di PaoloEmilio Comandini.
Hanno presentato il libro la Prof. Simonetta Romagna e la Dott. Rowina Coles
Riportiamol'intervento della prima relatriceed in seguito pubblicheremo l'intervento dellaDottoressa Coles.
Buona sera a tutti. Rappresento la Biblioteca Bobbato che è una biblioteca
specialistica di storia contemporanea situata nel centro commerciale della Coop. E ‘
una biblioteca che conserva e promuove la memoria storica del nostro territorio e fa
ricerca. In questa veste sono stata contattata dall'avv.Comandini con il quale
abbiamo un rapporto di amicizia e collaborazione.
Sulla seconda guerra mondiale abbiamo recuperato la memoria di alcuni
personaggi pesaresi che avevano ospitato degli ufficiali inglesi ed abbiamo fatto in
modo che il comune riconoscesse il ruolo che hanno avuto nelle vicende
belliche,oltre a presentare un altro libro di Comandini “ 68 Dux “. Questa sera
illustriamo questo nuovo libro che si inserisce in un dibattito interessante che
c'è tra gli storici classici, cioe coloro che fanno ricerca in modo scientifico
basandosi su fonti storiche e documenti e coloro che in modo diciamo “ amatoriale “
si affidano alle testimonianze.
Anche gli storici ovviamente non negano l'importanza delle testimonianze
personali che naturalmente non sostituiscono la ricerca documentale e quindi
hanno un loro significato e un loro peso ; quindi i libri come quello di
Comandini, in particolare questo, si collegano molto a questo dibattito perchè
mette insieme i documenti, gli atti ufficiali nazionali e locali con la storia
personale delle sua famiglia .In questo libro ogni capitolo introduce documenti
che vanno dalla macrostoria nazionalee locale alla vita di tutti i giorni in modo
direi abbastanza originale mettendo insieme le due due esigenze di cui parlavo
prima. La narrazione parte da quando l'autore era un bambino di 7 anni e riguarda
gli anni dal 45 alla fine della guerra . Vorrei soffermarmi sul titolo che in qualche
modo sintetizza quello che dicevo all’inizio, la memoria e la storia.
La locuzione“La polvere da sparo “ infatti viene usata per indicare non un termine
militare ma una minestra che non piaceva al bambino emilio.Nel libro, il
passaggio del fronte porta la famiglia Comandini ed i bambini a lasciare la
campagna dove abitavano per andare a stare in città, dove il piccolo Emilio vive
nuove amicizie e nuove esperienze: la scuola con un senso di prigione e di
chiusura, la presenza degli inglesi che occupano la casa di famiglia in Viale
Trento e poi tanti episodi. Mi ha colpito il racconto della morte della Tina: la
Tina era quella che aveva il negozio di cancelleria dove i bambini andavano a
prendere i quaderni e viene uccisa in modo che apparentemente non c'entra
direttamente con la guerra, ma in qualche modo è collegata perchè viene uccisa da
un soldato polacco che si era innamorato di lei e nel ricordo del bambino il
fatto è molto presente - Poi la liberazione di Pesaro dai nazifascisti..e tanti altri
episodi. Poi nella storia locale ad un certo punto le vicende familiari diventano
ufficiali, entrano a far parte della storia pubblica della città di Pesaro perchè il
padre diventa sindaco ed anche questa esperienza è raccontata in modo direi
interessante perchè il fatto che il padre sia sindaco della città , non è ricordato
per la sua portata storica ma come un evento personale che ha ovviamente una
ricaduta nella vita della famiglia . E poi la partenza degli inglesi ,
la distruzione di grandi parti della città... Insomma questi ricordi storici e
contemporaneamente personali di un bambino vissuto in un tempo e in uno spazio
tormentato del nostro paese e della nostra città offrono uno spaccato molto
fresco anche perchè viene raccontato in modo piacevole, con i ricordi di quello
che mangiava, dei giochi che faceva con gli amici, del rapporto con le sorelle.
Devo dire quindi che è una lettura molto piacevole che in qualche modo
arricchisce la conoscenza che noi abbiamo della Pesaro di un periodo che sta molto
a cuore ad una Biblioteca come la Bobbato,che è una biblioteca costruita con il
lascito di un partigiano, Vittorio Bobbato che voleva appunto che si ricostruisse la
memoria di un periodo storico fondamentale per la città .Noi lo facciamo soprattutto
con le ricerche e con le fonti, ma il lavoro di Emilio Comandini ha dato un
contributo utile ad arricchire le ricostruzioni politiche e militari con le testimonianze
personali dell’esponente di una famiglia pesarese che ha avuto un ruolo importante
nella città di Pesaro.
Per chi fosse interessato ad acquistare il libro, questo si trova solonelle seguenti libreriediPesaro:
Libreria BONALI viale dellaRepubblica, LIBRERIA DA TRENGIA via Castelfidardo, LIBRERIA CAMPUS Via Rossini.
Pesaro li 18 dicembre 2022.
Pecos Bill
LA POLVERE DA SPARO
Il 17 novembre 2022 la SOMS (societò Operaia di Mutuo Soccorso ha presentato il libro
LA POLVERE DA SPARO-(La vita con gli inglesi) di P.E.Comandini.
di PaoloEmilio Comandini.
Hanno presentato il libro la Prof. Simonetta Romagna e la Dott. Rowina Coles
Riportiamol'intervento della prima relatriceed in seguito pubblicheremo l'intervento dellaDottoressa Coles.
Buona sera a tutti. Rappresento la Biblioteca Bobbato che è una biblioteca
specialistica di storia contemporanea situata nel centro commerciale della Coop. E ‘
una biblioteca che conserva e promuove la memoria storica del nostro territorio e fa
ricerca. In questa veste sono stata contattata dall'avv.Comandini con il quale
abbiamo un rapporto di amicizia e collaborazione.
Sulla seconda guerra mondiale abbiamo recuperato la memoria di alcuni
personaggi pesaresi che avevano ospitato degli ufficiali inglesi ed abbiamo fatto in
modo che il comune riconoscesse il ruolo che hanno avuto nelle vicende
belliche,oltre a presentare un altro libro di Comandini “ 68 Dux “. Questa sera
illustriamo questo nuovo libro che si inserisce in un dibattito interessante che
c'è tra gli storici classici, cioe coloro che fanno ricerca in modo scientifico
basandosi su fonti storiche e documenti e coloro che in modo diciamo “ amatoriale “
si affidano alle testimonianze.
Anche gli storici ovviamente non negano l'importanza delle testimonianze
personali che naturalmente non sostituiscono la ricerca documentale e quindi
hanno un loro significato e un loro peso ; quindi i libri come quello di
Comandini, in particolare questo, si collegano molto a questo dibattito perchè
mette insieme i documenti, gli atti ufficiali nazionali e locali con la storia
personale delle sua famiglia .In questo libro ogni capitolo introduce documenti
che vanno dalla macrostoria nazionalee locale alla vita di tutti i giorni in modo
direi abbastanza originale mettendo insieme le due due esigenze di cui parlavo
prima. La narrazione parte da quando l'autore era un bambino di 7 anni e riguarda
gli anni dal 45 alla fine della guerra . Vorrei soffermarmi sul titolo che in qualche
modo sintetizza quello che dicevo all’inizio, la memoria e la storia.
La locuzione“La polvere da sparo “ infatti viene usata per indicare non un termine
militare ma una minestra che non piaceva al bambino emilio.Nel libro, il
passaggio del fronte porta la famiglia Comandini ed i bambini a lasciare la
campagna dove abitavano per andare a stare in città, dove il piccolo Emilio vive
nuove amicizie e nuove esperienze: la scuola con un senso di prigione e di
chiusura, la presenza degli inglesi che occupano la casa di famiglia in Viale
Trento e poi tanti episodi. Mi ha colpito il racconto della morte della Tina: la
Tina era quella che aveva il negozio di cancelleria dove i bambini andavano a
prendere i quaderni e viene uccisa in modo che apparentemente non c'entra
direttamente con la guerra, ma in qualche modo è collegata perchè viene uccisa da
un soldato polacco che si era innamorato di lei e nel ricordo del bambino il
fatto è molto presente - Poi la liberazione di Pesaro dai nazifascisti..e tanti altri
episodi. Poi nella storia locale ad un certo punto le vicende familiari diventano
ufficiali, entrano a far parte della storia pubblica della città di Pesaro perchè il
padre diventa sindaco ed anche questa esperienza è raccontata in modo direi
interessante perchè il fatto che il padre sia sindaco della città , non è ricordato
per la sua portata storica ma come un evento personale che ha ovviamente una
ricaduta nella vita della famiglia . E poi la partenza degli inglesi ,
la distruzione di grandi parti della città... Insomma questi ricordi storici e
contemporaneamente personali di un bambino vissuto in un tempo e in uno spazio
tormentato del nostro paese e della nostra città offrono uno spaccato molto
fresco anche perchè viene raccontato in modo piacevole, con i ricordi di quello
che mangiava, dei giochi che faceva con gli amici, del rapporto con le sorelle.
Devo dire quindi che è una lettura molto piacevole che in qualche modo
arricchisce la conoscenza che noi abbiamo della Pesaro di un periodo che sta molto
a cuore ad una Biblioteca come la Bobbato,che è una biblioteca costruita con il
lascito di un partigiano, Vittorio Bobbato che voleva appunto che si ricostruisse la
memoria di un periodo storico fondamentale per la città .Noi lo facciamo soprattutto
con le ricerche e con le fonti, ma il lavoro di Emilio Comandini ha dato un
contributo utile ad arricchire le ricostruzioni politiche e militari con le testimonianze
personali dell’esponente di una famiglia pesarese che ha avuto un ruolo importante
nella città di Pesaro.
Per chi fosse interessato ad acquistare il libro, questo si trova solonelle seguenti libreriediPesaro:
Libreria BONALI viale dellaRepubblica, LIBRERIA DA TRENGIA via Castelfidardo, LIBRERIA CAMPUS Via Rossini.
Pesaro li 18 dicembre 2022.
Pecos Bill
LA POLVERE DA SPARO
Il 17 novembre 2022 la SOMS (societò Operaia di Mutuo Soccorso ha presentato il libro
LA POLVERE DA SPARO-(La vita con gli inglesi) di P.E.Comandini.
di PaoloEmilio Comandini.
Hanno presentato il libro la Prof. Simonetta Romagna e la Dott. Rowina Coles
Riportiamol'intervento della prima relatriceed in seguito pubblicheremo l'intervento dellaDottoressa Coles.
Buona sera a tutti. Rappresento la Biblioteca Bobbato che è una biblioteca
specialistica di storia contemporanea situata nel centro commerciale della Coop. E ‘
una biblioteca che conserva e promuove la memoria storica del nostro territorio e fa
ricerca. In questa veste sono stata contattata dall'avv.Comandini con il quale
abbiamo un rapporto di amicizia e collaborazione.
Sulla seconda guerra mondiale abbiamo recuperato la memoria di alcuni
personaggi pesaresi che avevano ospitato degli ufficiali inglesi ed abbiamo fatto in
modo che il comune riconoscesse il ruolo che hanno avuto nelle vicende
belliche,oltre a presentare un altro libro di Comandini “ 68 Dux “. Questa sera
illustriamo questo nuovo libro che si inserisce in un dibattito interessante che
c'è tra gli storici classici, cioe coloro che fanno ricerca in modo scientifico
basandosi su fonti storiche e documenti e coloro che in modo diciamo “ amatoriale “
si affidano alle testimonianze.
Anche gli storici ovviamente non negano l'importanza delle testimonianze
personali che naturalmente non sostituiscono la ricerca documentale e quindi
hanno un loro significato e un loro peso ; quindi i libri come quello di
Comandini, in particolare questo, si collegano molto a questo dibattito perchè
mette insieme i documenti, gli atti ufficiali nazionali e locali con la storia
personale delle sua famiglia .In questo libro ogni capitolo introduce documenti
che vanno dalla macrostoria nazionalee locale alla vita di tutti i giorni in modo
direi abbastanza originale mettendo insieme le due due esigenze di cui parlavo
prima. La narrazione parte da quando l'autore era un bambino di 7 anni e riguarda
gli anni dal 45 alla fine della guerra . Vorrei soffermarmi sul titolo che in qualche
modo sintetizza quello che dicevo all’inizio, la memoria e la storia.
La locuzione“La polvere da sparo “ infatti viene usata per indicare non un termine
militare ma una minestra che non piaceva al bambino emilio.Nel libro, il
passaggio del fronte porta la famiglia Comandini ed i bambini a lasciare la
campagna dove abitavano per andare a stare in città, dove il piccolo Emilio vive
nuove amicizie e nuove esperienze: la scuola con un senso di prigione e di
chiusura, la presenza degli inglesi che occupano la casa di famiglia in Viale
Trento e poi tanti episodi. Mi ha colpito il racconto della morte della Tina: la
Tina era quella che aveva il negozio di cancelleria dove i bambini andavano a
prendere i quaderni e viene uccisa in modo che apparentemente non c'entra
direttamente con la guerra, ma in qualche modo è collegata perchè viene uccisa da
un soldato polacco che si era innamorato di lei e nel ricordo del bambino il
fatto è molto presente - Poi la liberazione di Pesaro dai nazifascisti..e tanti altri
episodi. Poi nella storia locale ad un certo punto le vicende familiari diventano
ufficiali, entrano a far parte della storia pubblica della città di Pesaro perchè il
padre diventa sindaco ed anche questa esperienza è raccontata in modo direi
interessante perchè il fatto che il padre sia sindaco della città , non è ricordato
per la sua portata storica ma come un evento personale che ha ovviamente una
ricaduta nella vita della famiglia . E poi la partenza degli inglesi ,
la distruzione di grandi parti della città... Insomma questi ricordi storici e
contemporaneamente personali di un bambino vissuto in un tempo e in uno spazio
tormentato del nostro paese e della nostra città offrono uno spaccato molto
fresco anche perchè viene raccontato in modo piacevole, con i ricordi di quello
che mangiava, dei giochi che faceva con gli amici, del rapporto con le sorelle.
Devo dire quindi che è una lettura molto piacevole che in qualche modo
arricchisce la conoscenza che noi abbiamo della Pesaro di un periodo che sta molto
a cuore ad una Biblioteca come la Bobbato,che è una biblioteca costruita con il
lascito di un partigiano, Vittorio Bobbato che voleva appunto che si ricostruisse la
memoria di un periodo storico fondamentale per la città .Noi lo facciamo soprattutto
con le ricerche e con le fonti, ma il lavoro di Emilio Comandini ha dato un
contributo utile ad arricchire le ricostruzioni politiche e militari con le testimonianze
personali dell’esponente di una famiglia pesarese che ha avuto un ruolo importante
nella città di Pesaro.
Per chi fosse interessato ad acquistare il libro, questo si trova solonelle seguenti libreriediPesaro:
Libreria BONALI viale dellaRepubblica, LIBRERIA DA TRENGIA via Castelfidardo, LIBRERIA CAMPUS Via Rossini.
Pesaro li 18 dicembre 2022.
Pecos Bill
LA POLVERE DA SPARO
Il 17 novembre 2022 la SOMS (societò Operaia di Mutuo Soccorso ha presentato il libro
LA POLVERE DA SPARO-(La vita con gli inglesi) di P.E.Comandini.
di PaoloEmilio Comandini.
Hanno presentato il libro la Prof. Simonetta Romagna e la Dott. Rowina Coles
Riportiamol'intervento della prima relatriceed in seguito pubblicheremo l'intervento dellaDottoressa Coles.
Buona sera a tutti. Rappresento la Biblioteca Bobbato che è una biblioteca
specialistica di storia contemporanea situata nel centro commerciale della Coop. E ‘
una biblioteca che conserva e promuove la memoria storica del nostro territorio e fa
ricerca. In questa veste sono stata contattata dall'avv.Comandini con il quale
abbiamo un rapporto di amicizia e collaborazione.
Sulla seconda guerra mondiale abbiamo recuperato la memoria di alcuni
personaggi pesaresi che avevano ospitato degli ufficiali inglesi ed abbiamo fatto in
modo che il comune riconoscesse il ruolo che hanno avuto nelle vicende
belliche,oltre a presentare un altro libro di Comandini “ 68 Dux “. Questa sera
illustriamo questo nuovo libro che si inserisce in un dibattito interessante che
c'è tra gli storici classici, cioe coloro che fanno ricerca in modo scientifico
basandosi su fonti storiche e documenti e coloro che in modo diciamo “ amatoriale “
si affidano alle testimonianze.
Anche gli storici ovviamente non negano l'importanza delle testimonianze
personali che naturalmente non sostituiscono la ricerca documentale e quindi
hanno un loro significato e un loro peso ; quindi i libri come quello di
Comandini, in particolare questo, si collegano molto a questo dibattito perchè
mette insieme i documenti, gli atti ufficiali nazionali e locali con la storia
personale delle sua famiglia .In questo libro ogni capitolo introduce documenti
che vanno dalla macrostoria nazionalee locale alla vita di tutti i giorni in modo
direi abbastanza originale mettendo insieme le due due esigenze di cui parlavo
prima. La narrazione parte da quando l'autore era un bambino di 7 anni e riguarda
gli anni dal 45 alla fine della guerra . Vorrei soffermarmi sul titolo che in qualche
modo sintetizza quello che dicevo all’inizio, la memoria e la storia.
La locuzione“La polvere da sparo “ infatti viene usata per indicare non un termine
militare ma una minestra che non piaceva al bambino emilio.Nel libro, il
passaggio del fronte porta la famiglia Comandini ed i bambini a lasciare la
campagna dove abitavano per andare a stare in città, dove il piccolo Emilio vive
nuove amicizie e nuove esperienze: la scuola con un senso di prigione e di
chiusura, la presenza degli inglesi che occupano la casa di famiglia in Viale
Trento e poi tanti episodi. Mi ha colpito il racconto della morte della Tina: la
Tina era quella che aveva il negozio di cancelleria dove i bambini andavano a
prendere i quaderni e viene uccisa in modo che apparentemente non c'entra
direttamente con la guerra, ma in qualche modo è collegata perchè viene uccisa da
un soldato polacco che si era innamorato di lei e nel ricordo del bambino il
fatto è molto presente - Poi la liberazione di Pesaro dai nazifascisti..e tanti altri
episodi. Poi nella storia locale ad un certo punto le vicende familiari diventano
ufficiali, entrano a far parte della storia pubblica della città di Pesaro perchè il
padre diventa sindaco ed anche questa esperienza è raccontata in modo direi
interessante perchè il fatto che il padre sia sindaco della città , non è ricordato
per la sua portata storica ma come un evento personale che ha ovviamente una
ricaduta nella vita della famiglia . E poi la partenza degli inglesi ,
la distruzione di grandi parti della città... Insomma questi ricordi storici e
contemporaneamente personali di un bambino vissuto in un tempo e in uno spazio
tormentato del nostro paese e della nostra città offrono uno spaccato molto
fresco anche perchè viene raccontato in modo piacevole, con i ricordi di quello
che mangiava, dei giochi che faceva con gli amici, del rapporto con le sorelle.
Devo dire quindi che è una lettura molto piacevole che in qualche modo
arricchisce la conoscenza che noi abbiamo della Pesaro di un periodo che sta molto
a cuore ad una Biblioteca come la Bobbato,che è una biblioteca costruita con il
lascito di un partigiano, Vittorio Bobbato che voleva appunto che si ricostruisse la
memoria di un periodo storico fondamentale per la città .Noi lo facciamo soprattutto
con le ricerche e con le fonti, ma il lavoro di Emilio Comandini ha dato un
contributo utile ad arricchire le ricostruzioni politiche e militari con le testimonianze
personali dell’esponente di una famiglia pesarese che ha avuto un ruolo importante
nella città di Pesaro.
Per chi fosse interessato ad acquistare il libro, questo si trova solonelle seguenti libreriediPesaro:
Libreria BONALI viale dellaRepubblica, LIBRERIA DA TRENGIA via Castelfidardo, LIBRERIA CAMPUS Via Rossini.
Pesaro li 18 dicembre 2022.
Pecos Bill
LA POLVERE DA SPARO
Il 17 novembre 2022 la SOMS (societò Operaia di Mutuo Soccorso ha presentato il libro
LA POLVERE DA SPARO-(La vita con gli inglesi) di P.E.Comandini.
di PaoloEmilio Comandini.
Hanno presentato il libro la Prof. Simonetta Romagna e la Dott. Rowina Coles
Riportiamol'intervento della prima relatriceed in seguito pubblicheremo l'intervento dellaDottoressa Coles.
Buona sera a tutti. Rappresento la Biblioteca Bobbato che è una biblioteca
specialistica di storia contemporanea situata nel centro commerciale della Coop. E ‘
una biblioteca che conserva e promuove la memoria storica del nostro territorio e fa
ricerca. In questa veste sono stata contattata dall'avv.Comandini con il quale
abbiamo un rapporto di amicizia e collaborazione.
Sulla seconda guerra mondiale abbiamo recuperato la memoria di alcuni
personaggi pesaresi che avevano ospitato degli ufficiali inglesi ed abbiamo fatto in
modo che il comune riconoscesse il ruolo che hanno avuto nelle vicende
belliche,oltre a presentare un altro libro di Comandini “ 68 Dux “. Questa sera
illustriamo questo nuovo libro che si inserisce in un dibattito interessante che
c'è tra gli storici classici, cioe coloro che fanno ricerca in modo scientifico
basandosi su fonti storiche e documenti e coloro che in modo diciamo “ amatoriale “
si affidano alle testimonianze.
Anche gli storici ovviamente non negano l'importanza delle testimonianze
personali che naturalmente non sostituiscono la ricerca documentale e quindi
hanno un loro significato e un loro peso ; quindi i libri come quello di
Comandini, in particolare questo, si collegano molto a questo dibattito perchè
mette insieme i documenti, gli atti ufficiali nazionali e locali con la storia
personale delle sua famiglia .In questo libro ogni capitolo introduce documenti
che vanno dalla macrostoria nazionalee locale alla vita di tutti i giorni in modo
direi abbastanza originale mettendo insieme le due due esigenze di cui parlavo
prima. La narrazione parte da quando l'autore era un bambino di 7 anni e riguarda
gli anni dal 45 alla fine della guerra . Vorrei soffermarmi sul titolo che in qualche
modo sintetizza quello che dicevo all’inizio, la memoria e la storia.
La locuzione“La polvere da sparo “ infatti viene usata per indicare non un termine
militare ma una minestra che non piaceva al bambino emilio.Nel libro, il
passaggio del fronte porta la famiglia Comandini ed i bambini a lasciare la
campagna dove abitavano per andare a stare in città, dove il piccolo Emilio vive
nuove amicizie e nuove esperienze: la scuola con un senso di prigione e di
chiusura, la presenza degli inglesi che occupano la casa di famiglia in Viale
Trento e poi tanti episodi. Mi ha colpito il racconto della morte della Tina: la
Tina era quella che aveva il negozio di cancelleria dove i bambini andavano a
prendere i quaderni e viene uccisa in modo che apparentemente non c'entra
direttamente con la guerra, ma in qualche modo è collegata perchè viene uccisa da
un soldato polacco che si era innamorato di lei e nel ricordo del bambino il
fatto è molto presente - Poi la liberazione di Pesaro dai nazifascisti..e tanti altri
episodi. Poi nella storia locale ad un certo punto le vicende familiari diventano
ufficiali, entrano a far parte della storia pubblica della città di Pesaro perchè il
padre diventa sindaco ed anche questa esperienza è raccontata in modo direi
interessante perchè il fatto che il padre sia sindaco della città , non è ricordato
per la sua portata storica ma come un evento personale che ha ovviamente una
ricaduta nella vita della famiglia . E poi la partenza degli inglesi ,
la distruzione di grandi parti della città... Insomma questi ricordi storici e
contemporaneamente personali di un bambino vissuto in un tempo e in uno spazio
tormentato del nostro paese e della nostra città offrono uno spaccato molto
fresco anche perchè viene raccontato in modo piacevole, con i ricordi di quello
che mangiava, dei giochi che faceva con gli amici, del rapporto con le sorelle.
Devo dire quindi che è una lettura molto piacevole che in qualche modo
arricchisce la conoscenza che noi abbiamo della Pesaro di un periodo che sta molto
a cuore ad una Biblioteca come la Bobbato,che è una biblioteca costruita con il
lascito di un partigiano, Vittorio Bobbato che voleva appunto che si ricostruisse la
memoria di un periodo storico fondamentale per la città .Noi lo facciamo soprattutto
con le ricerche e con le fonti, ma il lavoro di Emilio Comandini ha dato un
contributo utile ad arricchire le ricostruzioni politiche e militari con le testimonianze
personali dell’esponente di una famiglia pesarese che ha avuto un ruolo importante
nella città di Pesaro.
Per chi fosse interessato ad acquistare il libro, questo si trova solonelle seguenti libreriediPesaro:
Libreria BONALI viale dellaRepubblica, LIBRERIA DA TRENGIA via Castelfidardo, LIBRERIA CAMPUS Via Rossini.
Pesaro li 18 dicembre 2022.
Pecos Bill
giovedì 8 dicembre 2022
UCCELLI NIGRANTI
DA “UCCELLI MIGRANTI”
E’ dolce nella vita, a volta a volta,
fermarsi un poco (è tanto travolgente!)
abbandonar le redini a la mente
e chiamare in ispirito a raccolta
(richiamarli così come per giuoco)
gli amici che ciascun ebbe bambino,
che ciascuno si fece nel cammino,
ch’ebbe lungi o da presso: a poco a poco
la camera si affolla di un’accolta
di volti evanescenti; e ci son tutti,
tutti ci sono, quelli di una volta,
quelli venuti dopo, anche i distrutti
da le spire del tempo, o dalla morte.
Piangere alcuno vedo lentamente,
altri sereno ha il volto e sorridente;
ai migliori non fu lieta la sorte.
E chi s’indugia con negli occhi ognora
un lume di bontà, chi sta in vedetta;
ed io li guardo con il cuor d’allora.
Più presso a me la schiera più diletta,
cultori d’arte pieni di passione,
di storia e scienza indagatori acuti.
medici esperti e dicitori arguti,
amici buoni di fatiche buone.
Tutti li scorgo farmi ressa intorno;
una sola non vedo, anima cara,
che pure pianse e mi sorrise un giorno:
gli altri son tutti qui. L’assenza amara...
E’ dolce ne la vita, a volta a volta,
soffermarsi così soavemente,
abbandonar le redini a la mente
e gli amici chiamar tutti a raccolta!
Pietro Comandini (Vecchia Terra 26.9.1940)
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