mercoledì 2 febbraio 2022

RENATA TEBALDI SFOLLATA A CARTOCETO

 



LA CANTANTE RENATA TEBALDI SFOLLATA A CARTOCETO

Giungevano frammentarie notizie da parte dei nonni e degli zii materni1Il 17 gennaio (1944) mattina, Pesaro era stata bombardata. Il nonno Emilio e la nonna Bice con lo zio Umberto erano sfollati a Cartoceto in un “luogo infame” come diceva la nonna................Lo zio Meni non aveva potuto trovare nulla di meglio dato che moltissime altre famiglie pesaresi erano sfollate nel paese prima di loro e avevano naturalmente occupato le case ed i locali migliori..........A Cartoceto erano sfollati i Pazzi, che erano gli unici civili ad avere a disposizione l’auto perché lavoravano per l’Organizzazione TOD dei tedeschi e così spesso potevano dare un passaggio a zia Pupa e zio Renato. I Bezziccheri, pure si erano rifugiati a Cartoceto nella loro casa, la Tomassini, e la signora Clara Fontebuoni che aveva sposato Alessandro Grossi, il direttore del Resto del Carlino di Pesaro. Erano sfollati insieme alla figliola Maria Cristina e la nonna Luigia. Vi era anche Luigi Fontebuoni, militare fuggito dalla Iugoslavia dopo l’ 8 settembre. Vi erano anche gli Ugolotti. Il padre, direttore del Manicomio comunale, la moglie e la figlia, tutti gran giocatori di carte. Avevano un bellissimo appartamento. Gli Alberini erano alloggiati presso il dopolavoro in un locale bellissimo con pianoforte e la radio. Qui si ballava e si giocava ogni sera. A Cartoceto si era rifugiata anche la signora Aurora Mengaroni ed altre persone come i genitori ed il fratello di Mario del Monaco e la cantante Renata Tebaldi. Questa andava spesso a casa dei Bezziccheri a cantare accompagnata al pianoforte dalla figlia di quest’ultima. La zia Pupa e lo zio Renato invece erano sfollati nella casa del loro contadino a Trebbiantico insieme allo zio Meni. Lo zio Renato andava di giorno in ufficio a Pesaro, mentre lo zio Meni badava alla Farmacia Boscia che si era dovuta trasferire da Pesaro a Trebbiantico. Lo zio Renato, che lavorava ancora a Pesaro all’E.P.T., riportava le notizie di quanto avveniva in città. In assenza dei proprietari i soldati repubblichini avevano fracassato i portoni e gli infissi delle ville abbandonate al mare portando via tutti i mobili ivi rimasti. Anche villa Bice e quella dello zio Renato erano rimaste in balia dei soldati e dei civili che portavano via tutto quello che era smontabile, come i rubinetti dell’acqua, imbrattando ed intasando tutti i gabinetti.......

(Dal libro “La grande Casa” tra l'VIII Army e la X Armee di P.E.Comandini.Cap.lo III.)

Pesaro li 2 febbraio 2022.

Pecos Bill

1 Lett.18-19 febbraio 1944. EB-IB.

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