FINANZIAMENTO
DEI PARTITI
Bruno
Vespa nel Il Carlino del di Sabato 30 Novembre 2019 prendendo atto
del fatto che i vai partiti politici, per evitare le norme
restrittive che hanno abolito il finanziamento pubblico dei Partiti
e limitato quello privato hanno creato tutti delle Fondazioni con il
compito di raccogliere il patrimonio dei partiti stessi, turandosi il
naso, ritiene opportuno ritornare ad un finanziamento pubblico ben
regolato. In effetti dobbiamo riconoscerecome siano rarefatti o
scomparsi iluoghi dove i cittadini possano fare politica che viene
svolta in luoghi e spazi non deputati a questa funzione. Le sezioni
di partito dove venivano discussi dai cittadini le problematiche
politiche sono scomparse e così tanti altri luoghi della politica.
All'epoca di tangentopol i l'on. Galloni in un congresso svoltosi a
Pesaro all'epoca di De Mita contestava il fatto che mentre i vari
esponenti centrali sguazzavano dei soldi delle tangenti le sezioni
non avevano neppure i soldi per i francobolli per spedire le lettere.
In
questa situazione in cui ci troviamo peraltro sarei d'accordo con
Bruno Vespa. Finanziamento anche pubblicocome esistente negli altri
paesi europei, ma con controlli efficaci. Il controllo efficace
sarebbe quello fatto proprio dagil iscritti ai vari partiti che
dovrebbero pretendere la pubblicazione dei bilanci dei vari organi
politici e l'approvazione degli stessi come si fa in tutte le società
ed associazioni serie. In tuttaa la mia vita non ho mai visto
presentare per la approvazione un bilancio ed un rendiconto delle
entrate e spese di un partito.
Pesaro
li 1 dicembre 2019.
P.E.Comandini
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