lunedì 30 settembre 2019

SALVO PER UNA PALLINA DI VETRO


SCAMPATO ALLA STRAGE PER UNA PALLINA DI VETRO

Claudio Rossi aveva 13 anni quando il 17 agosto 1943 alle ore 13 scoppiava la bomba in via Castelfidardo provocando una strage. Questo il suo racconto.

In fondo a via Passeri dove ora vendono le biciclette c'è quel portone grande? Lì c'era la GIL Gioventù Italiana del Littorio. Al piano di sopra. Dato che io ero orfano di guerra e mio padre era morto nel 1937 io andavo di sopra. “Mi manda la mamma voglio 5 lire, un chilo di pasta, un po' di pane e la frutta”. Siamo stati bene. I fascisti ed i comunisti ed i tedeschi non ci hanno rotto i coglioni. io non mi ricordo, io ero qui sfollato a Pesaro. La guerra i tedeschi l'hanno fatta due volte.
Dopo siamo sfollati. Io nel 41 sono stato in collegio ho fatto la III e la IV, la prima media in Urbino quando sono venuto giù nel 41 c'era la guerra ed allora cercavamo un posto dove sfollare. In quel momento li c'è stato il bombardamento navale ed i tedeschi hanno messo su tre 88 sul monte San Bartolo e facevano le prove di gittata. Una granata è cascata in via Castelfidardo ed ha ucciso le persone. Io ero nella montatina di via Castelfidardo dove vendevano le gazzose, dagli Scrocco. Scrocco è stato lui ad inventare l'anidride carbonica dentro le bevande e metteva una pallina. Perché Scrocco riempiva le bottiglie e la pallina fungeva da tappo. Io rompevo la bottiglia e prendevo la pallina. Era d'inverno e andavano a giocare dal Rabbino. Mi ricordo tanto bene che diceva: “non giocate qui date fastidio.
Era un caldo della Madonna lì. Io abitavo lì. ...Qui cominciavano a bombardare due volte al giorno, gli americani. Il ponte che va a Rimini, prima non c'era nel 36, c'era quello vecchio . Quando è arrivato Mussolini era di martedì, non poteva passare perché il martedì c'era il mercato e con il mercato passavano i carri, i buoi un sacco di gente quindi si è dovuto fermare al ponte vecchio. Allora si è sparsa subito la voce , allora “siam giti a veda. Lui è sceso dalla macchina con tutti i gerarchi: “io tra sei mesi ritorno e lì voglio un ponte”. In sei mesi hanno fatto il ponte quello nuovo. “An èra come ades che magna e i bevi. Quando scoppiò la bomba ero da Scrocco Bum. I bombarda un'altra volta, ma questa volta erano questi st..di tedeschi che facevano le prove. Io sono andato a vedere ed ho visto tutti i ragazzi per terra morti due o tre ebrei che giocavano a palline con me. Non c'era più nisciun. E adess? Sono arrivati tutti i tedeschi ed i fascisti, sono arrivati con le barelle e li hanno portati via con i camion, hanno fatto le fotografie. Quelle che lei vede in piazzale Collenuccio sono tutti i ragazzi che sono morti. C'era anche un carabiniere Non pensavamo che cascasse una bomba lì. Dopo abbiamo saputo che era una bomba dei tedeschi, non lo abbiamo saputo subito. Dopo hanno domandato scusa alla cittadinanza, sono passati con le macchine. Domandiamo scusa per quello che èra successo. Anastasie è morto, i fratelli Vagnini, poi c'erano gli ebrei figli di ebrei che abitavano a Pesaro nel ghetto, due abitavano nel Corso. vicino a dove vendevano frutta e verdura. Li abitava il Rabbino di sopra.
Oh ven aprì!. Cosa doveva aprire il Rabbino? La Sinagoga alle 10. Noi sentivamo freddo, era d'inverno, e noi giocavamo dentro la Sinagoga dove, entrando, a sinistra c'èra un forno dove facevano il pane. La chiesa si trovava di sopra. Noi entravamo dentro e lì c'era il forno sempre in funzione a legna ed era caldo e giocavamo alle palline durante la occupazione tedesca. Venivano dentro anche loro a mangiare questo pane schiacciato dove veniva messa la mortadella. venivano ad una certa ora, mangiavano e poi andavano via. Quando è successo il fatto il Rabbino c'era. Dopo la liberazione negli aereoporti di Fano e di Falconara vi erano gli aerei che andavano a bombardare la Germania .Oscuravano il cielo da quanti aereoplani partivano.
Pesaro li 6 maggio 2019.

P.Pecos Bill



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