venerdì 23 dicembre 2016

GIOVANI CERVELLI IN FUGA.


GIOVANI CERVELLI IN FUGA. Il Ministro Poletti: “Alcuni è meglio non averli tra i piedi!”
Questa battuta Poletti, come ministro del lavoro, non era proprio il caso che la facesse. Se fosse stato in veste privata poteva essere una battuta infelice, ma una battuta. Ma è diventata un caso politico e la stampa ci ha sguazzato e ci sguazza in un modo esagerato. Poiché ha vinto il NO è da escludere che si riferisse a Berlusconi che aveva dichiarato che in caso di vittoria del SI se ne sarebbe andato via dall'Italia. E poi il riferimento non era possibile perché l'oggetto del discorso riguardava i giovani.
Ma lasciando stare lo scherzo e le battute questa generale lamentazione fatta a tutti i livelli politici, mediatici e giornalistici appare fuori luogo e non produttiva di effetti positivi.
Innanzi tutto se consideriamo l'Unione Europea e il mercato globale i giovani che vanno a lavorare ed a studiare all'estero non vanno alla fine del Mondo, ma si muovono praticamente in casa se si pensa all'Europa e anche nel resto del mondo che, globalizzato, si uniforma sempre più.
La conoscenza della lingua, costumi, economia di altri paesi e popoli darà i suoi frutti sia per loro personalmente che per il loro paese. Dimostra che i giovani hanno coraggio, intraprendenza e volontà e vanno aiutati come fa il programma Erasmus. Finora le famiglie che avevano la possibilità mandavano i propri figli a completare la loro formazione all'estero e se ora questo avviene anche sulla spinta della ricerca di un lavoro, questo non può avere che effetti positivi. C'è stato un periodo in cui, a causa dei problemi finanziari della riunificazione tedesca, molti giovani tedeschi per il lavoro guardavano all'Italia.
Il mondo è cambiato, i confini si ampliano sempre più, il lavoro è cambiato e cambierà sempre più e più rapidamente. E così fanno e dovranno fare i giovani più forti e coraggiosi cui il paese deve dire grazie.
Pesaro li 22 dicembre 2016.

P.Emilio Comandini.

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