domenica 9 febbraio 2025

C'ERA UNA VOLTA LA FEDE

RICEVIAMO DA MASSIMO TONUCCI E PUBBLICHIAMO Ho casualmente ascoltato, un paio di giorni fa, l'inizio di un'intervista in uno di quei rotocalchi video pomeridiani che vivono di succosi scandali. Il soggetto era il noto rampollo di una regal famiglia che rappresenta, a mio modo di vedere, una delle più valide giustificazioni dell'abolizione della monarchia in Italia. Questo soggetto, rivelando di vivere ormai da tre anni separato dalla moglie, asseriva, coadiuvato dall'intervistatrice, che il tradimento del matrimonio in queste circostanze era ovvio, scontato, naturale. A parte il fatto che avere contratto matrimonio con un simile pensiero condurrebbe all'invalidità dello stesso, per la dottrina cattolica almeno, mi stupisce ancora una volta il fatto che l'autogiustificazione dei propri comodi abbia ormai abbondantemente rimpiazzato nella mentalità comune qualsiasi etica. Nei tempi passati la parola di una persona era sacra, un giuramento vincolante. Perché il rapporto tra le persone era basato sulla fiducia, una fiducia che poggiava sul fatto che ambedue riconoscevano una comune appartenenza, una comune morale. Coloro che mancavano al giuramento erano meno della feccia, e valutati tali; per loro non c'era posto in una società che si fondava su questo tipo di legami. I miei nonni facevano affari con i loro pari stringendosi la mano. Se, d'altra parte, non esiste più una verità ma ciascuno possiede la propria, nessun giuramento può essere vincolante, nessuna promessa può arrestare una volontà contraria. "Prometto di esserti fedele sempre" diventa una barzelletta già infranta con il pensiero alla prima avversità. Quando iniziano le difficoltà si abbandona la nave, senza neanche i rimorsi che aveva il Lord Jim conradiano. Il risultato è una vita frammentata, fragile, fatta di legami spezzati. Cercasi capitani coraggiosi in grado di resistere nella tempesta, perseverare quando le cose vanno male. Di avere quella fede in qualcosa di più alto che diventa fiducia negli altri, anche quando sembra non la meritino. Persone di cui fidarsi, con una sola faccia; capitani che conducano la nave in porto facendola scampare al naufragio, sorte di ciò che è abbandonato alle onde.

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